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Autore: shiinait    07/08/2007    2 recensioni
Ho sempre adorato la figura di Maya,la ragazzina di "Two Shots".Questa fanfic la scrissi tanto tempo fa,quindi abbiate pietà per come è scritta... Maya/Kurama. Per adesso...incompleta!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Wao

Wao! Finalmente sono riuscita ad aggiustare (si fa per dire) il quarto capitolo. E’ quasi uguale a quello originale che scrissi anni e anni addietro, e non rispecchia il mio solito stile… Soprattutto le ultime righe non mi convincono, e mi son chiesta sempre come avrei potuto cambiarle, accorgendomi troppo tardi che, se le cambiavo, non avrei saputo cosa metterci e mi sarei incagliata per l’ennesima volta!...Così ho lasciato perdere.

Ringrazio Liris, Darksana e kura92… Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!!

QUARTOCAPITOLO: INCONTRI.

- E' impossibile! - urlò Keiko. - Questa città fa schifo! Non vedo nessuna vetrina di Dolce&Gabbana, tantomeno di altre marche più conosciute! Ma come fanno a vivere qui? Botan, ti prego, andiamo presto a Firenze! - . Il gruppetto camminava compatto, con un gelato a testa in mano. Yukina e Kuwabara parlavano dei gusti che avevano scelto (ovviamente il ragazzo approvava ciò che diceva la sua amata), Hiei guardava di soppiatto la sorella, lanciando ogni tanto qualche occhiata di fuoco al suo "nemico" spilungone, gli altri, eccezion fatta per Kurama, si fermavano ogni tanto a guardare le bancarelle (nella città era giorno di mercato) e parlavano dell'Italia, del ritardo delle valigie (Kurama e Hiei ancora non avevano riferito nulla riguardo le due strane ragazze) e di come sarebbe stato il Torneo... Botan smise per un attimo di gustarsi il gelato e rispose alla ragazza di Yusuke.

- Keiko, non parlare così della città, in fondo non è così male, non trovi? – . Il volto dell’amica sembrava essere convinto del contrario. Botan riprovò. - Prima di tutto chiamala con il suo nome: San Benedetto del Tronto. I vestiti che cerchi tanto ci saranno… Magari non ci sono megastore di una sola marca, ma nei negozi troverai di sicuro qualche firma prestigiosa!... E poi c'è il mare! Goditi questa piccola vacanza, questo pomeriggio e stasera andremo in qualche chalet, oppure a fare shopping! Vedrai, ti divertirai più di quanto pensi, vero Sua Altezza Re Enma Jr... Ma dov'è? - . Tutti, sorpresi e distolti dalle loro conversazioni da quella domanda, si girarono. Effettivamente il piccolo Re dell'Inferno era scomparso. Guardando qua e là Yusuke fu il primo ad avvistarlo, ed additò agli altri un giovane ragazzo che parlava con un signore grassoccio e sulla cinquantina. - Eccolo! - gridò, e si diresse verso quella parte, seguito dai suoi compagni.

- Ah, finalmente siete venuti! Vede, signor Nicola, mi servirebbe un alloggio per tutti questi ragazzi e per me. Loro non parlano italiano, però io posso fare da interprete e... - . Re Enma Jr. si rivolse dapprima ai ragazzi e poi all'uomo con cui stava parlando. Dopo poche parole in italiano spiegò in breve la situazione, in giapponese, anche agli altri. - Il signore qui presente, Nicola, affitta camere nella sua villa, e gli stavo chiedendo se magari avrebbe potuto ospitarci per i pochi giorni che resteremo qui. Ha anche un vasto giardino, dove potremmo allenarci! - . “O meglio,potranno allenarsi!” pensò, terrorizzato alla sola idea di combattere. “Mi sono già offerto una volta nel Torneo delle Tenebre, e proprio non voglio riprovare!”.

- Ma certo, non c'è nessun problema! - rispose Nicola, in un giapponese che si capiva a malapena. Appena vide che Enma lo guardava meravigliato, come per dire "Perché non mi ha detto prima che sa parlare nella nostra lingua? Mi poteva risparmiare la fatica di parlare in italiano!", si spiegò. - Conosco il giapponese perchè mia figlia lo sta imparando da due sue amiche e così, dato che spesso affitto camere a vostri conterranei, ho voluto imparare qualche frase! - . Intramezzava le poche frasi in giapponese che sapeva dire con parole italiane, oppure si esprimeva in italiano mostrando la sua “cultura” con qualche parola nella lingua orientale. Il suo sorriso assomigliava ad uno sbuffo appena accennato, e guardò le persone che aveva davanti compiaciuto. “Undici persone giapponesi... Come sono fortunato! Pagano bene e sono tanti!” pensò.

- Signor Nicola, ci sarebbe un altro favore... Ecco, una delle ragazze cerca qualche negozio dove ci siano capi firmati e non sappiamo dove trovarlo... Lei può darci qualche indicazione? Non roba costosissima, ovvio, ma la ragazza cerca un "vestito-ricordino" dall'Italia, che è, insieme alla Francia, patria della moda... - accennò Enma, imbarazzato per la richiesta che aveva fatto, su consiglio di Botan, per soddisfare Keiko, che ancora brontolava.

- Io non so proprio come esservi d'aiuto, ma mi son dato appuntamento con mia figlia qui, voleva comprarsi diverse cose estive e lei conosce tutti i negozi di queste parti... - rispose Nicola, e non smise di finire la frase che una moto nera arrivò, ruggendo. - Eccola qui! Vi affido a lei, conosce abbastanza bene il giapponese e anche i negozi firmati, come il mio portafoglio nota spesso! - . La motociclista si avvicinò con il casco ancora in testa.

- Chi sono? - . Appena si tolse il casco, gli occhi grigi della ragazza guardarono in modo ostile il gruppo giapponese, e non aspettò neppure la risposta del padre. - Non importa, - riprese - di sicuro persone in cerca di un alloggio. Pà, pensi sempre ai quattrini! Sono giapponesi? - . Alla risposta affermativa di Nicola, i suoi occhi grigi si trasformarono e divennero improvvisamente amichevoli. - Ciao! - disse, rivolgendosi agli undici. - Mi chiamo Federica, ma dato che vivremo tre giorni insieme potete chiamarmi Fedechan! - . Le ragazze, convinte da questa familiarità, la salutarono e sorrisero, e così anche i maschi, che però si scambiarono qualche sguardo. Questa ragazza non era normale. Prima il casco integrale non la faceva percepire, ma aveva un'aura immensa, simile a quella delle due ragazze incontrate in aeroporto (come pensarono Hiei e Kurama), solo un poco più bassa... Era la stessa aura di Yusuke quando combatteva al massimo della sua potenza, ma più grande. Inoltre come faceva a sapere che si sarebbero fermati lì tre giorni? Il padre non le aveva detto nulla in proposito! Anche Shizuru percepì l'aura, ma era sicura che non doveva preoccuparsi, perchè la potenza della ragazza era così “gentile”, amichevole... Anche Botan la pensava nello stesso modo. “Troppe aure alte!” si disse Kurama. “Appena arrivati nella casa di questa ragazza e avuta la nostra camera io e Hiei dovremo avvertire Yusuke e Kuwabara di Kurachan e Hocchan! Sono troppo potenti e forse Moki c'entra qualcosa in questo..." .

- Questo è uno dei negozi che cercavate. Qui dentro ci sono diverse marche, tra le quali Dolce&Gabbana, Fiorucci e Moschino... Ma anche Versace! - . Dopo pochi passi Federica fece vedere a Keiko uno dei negozi che lei si aspettava di trovare, e la ragazza giapponese ammirò quell'italiana dagli occhi grigi e dai capelli rossi, tagliati corti, e vestita con un top e pantaloncini corti, che lasciavano intravedere le sue forme, un poco grassocce, ma piacenti. - E' il mio negozio preferito, ci compro tutti i costumi, anche se sono un poco cari! - continuò Federica, con il suo giapponese un poco impreciso. Detto questo, entrarono e Yusuke pensò a come sarebbero state ridotte le sue tasche...

- Com'è bello questo costume blu con la stella argentata! E guarda quest'altro, con il sole! E quello con la luna? Non sono stupendi? Yusuke, me li comprerai tutti e tre, vero? Non sperare di fuggire! - . Keiko era estasiata di fronte a tre costumi di Fiorucci. - Scusa Federica, potresti chiedere se ci sono varianti nel colore? - . Detto, fatto. Pochi secondi dopo Federica già riferiva che il sole, la luna e la stella potevano essere argentati o dorati, che il costume era disponibile in rosa, blu o rosso e che poteva essere abbinato a dei completini di Fiorucci, pantaloncini corti e canotta, con gli stessi disegni un po' in rilievo.

- Sarebbe un peccato non comprarli! Allora li voglio rosa e dorati, tutti e tre! Me li comprerai vero Yusuke? E con i completini abbinati! - . Keiko aveva l'aria di chi non accettava scuse o negazioni. Fedechan la guardò: non pensava che fosse così quasi “assillante”, non era l'immagine che le avevano descritto. Possibile che quella fosse la ragazza di Yusuke? Lei pensava che fosse molto più dolce, almeno da come le avevano detto... “Mah, sarà l'Italia che dà alla testa! Dopotutto la posso capire, io avrei già lasciato il mio ragazzo se questo partisse ogni giorno per un'impresa rischiosa... In fondo capisco il suo attaccamento... Sì, deve essere così!”, pensò, subito ricomponendosi per aiutare Kuwabara a scegliere qualcosa per Yukina.

- Che bel costume! - . Un'altra giapponese entrò nel negozio, e notò subito il completino rosa che la commessa stava facendo vedere a Keiko. Proprio verso quest'ultima si voltò la nuova arrivata. - E' inutile che lo provi, non ti dona per niente! Piuttosto è fatto apposta per me! - . E guardò con aria di sfida la ragazza di Yusuke.

- Cosa?? Prova a ripeterlo e ti cambio i connotati!!! - . Keiko si lanciò come una furia contro la nuova arrivata, che già non l'ascoltava più, perchè aveva visto qualcuno che le interessava molto. - Shuichi, ci ritroviamo! Spero che ti ricorderai di me! Ci siamo visti poco fa all'aeroporto di Falconara! - . Kurama/Shuichi sospirò e alzò gli occhi al cielo. Diamine, con tutte le città che esistevano al mondo, proprio lì, lì, doveva venire l'arrogante Mirei, l'odia-Italia che aveva tanto battibeccato con le due strane ragazze italiane? “Povero 'Shuichi'!” pensò Federica. “Ma non ti preoccupare, vedrò di richiamare i rinforzi!” .

Questa richiesta dovete ascoltare, colui che è in pericolo dovete aiutare!” . La formula s'insinuò lentamente, poi sempre più netta e veloce nella mente di Kurachan, accompagnata da un'immagine sfocata. Passava davanti un negozio, e mentre pensava a cosa volesse la sua amica dai capelli rossi e a chi fosse in pericolo, gettò un'occhiata distratta dentro. La voce che la chiamava era inconfondibile... E non appena si rese conto di Keiko e Mirei che litigavano, e di Kurama che cercava di allontanare da sé le attenzioni di quest'ultima, che ogni tanto si avvicinava a lui, capì immediatamente la situazioni, rispondendo mentalmente alla voce che aveva rivolto l'appello. “I rinforzi al momento sono dimezzati, ma aiutano sempre chi li ha chiamati!” .

La porta si spalancò e tutti gli occhi fissarono la nuova entrata, che sorrise, soddisfatta di vedere gli altri piuttosto sorpresi dalla sua entrata in scena. “Mi piacciono le entrate ad effetto!” i disse Kurachan, ancora sorridente e senza sapere che nello stesso momento Fedechan stava commentando negativamente la venuta in scena della ragazza.

- Buongiorno! - riprese Claudia poi, verso la commessa. - Buongiorno Shuichi! - continuò, calcando molto sul "Shuichi" la voce e ancora:- Buongiorno Mirei! Ti siamo mancate così tanto io e Hocchan che ci hai seguito fin qui? - e sorrise, ma con un sorriso di sfida, che non prometteva nulla di buono.

  
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