Capitolo
6: “Cambiamenti inaspettati”
Il
giorno dopo il cambio di posti io ero come sempre già arrivata in classe
e mi ero seduta nel nuovo posto. Poco dopo il mio arrivo vedo che apre la porta
dell’aula Nami, che, assonnata, mi saluta.
“buongiorno
Robin” e mi fece un grosso sbadiglio in faccia. Chissà che aveva
combinato la sera prima, pensai, e mi scappò un sorriso.
“buongiorno
Nami” le ricambiai il saluto.
La
felicità del giorno prima non aveva accennato a svanire, ero ancora
troppo contenta.
Ormai
era passato da un pezzo l’orario di inizio delle lezioni e non
c’era traccia né del professore, né di Rufy. Quando…
“aaah!! Meno male!! Salvo!!- vidi la porta dell’aula
spalancarsi ed entrare di corsa Rufy, con un gran fiatone “visto che
abbiamo fatto bene a correre Zoro?! Il prof non è ancora
arrivato!” e diede una pacca sulla spalla dell’amico che
entrò in classe subito dopo di lui. Come sempre Zoro non rispondeva a
parole, ma mugugnava.
“buongiorno
Robin!!- ero ancora assorta a vedere Zoro che come un bradipo si avvicina al
suo banco e si appoggiava per tornare a dormire, che quasi non mi accorsi del
saluto di Rufy. Quando me ne resi conto e mi voltai a guardarlo lui mi stava
sorridendo tutto raggiante, tanto che mi fece arrossire e, abbassando la testa
per non farmi vedere, risposi al saluto.
“su
Zoro, saluta anche tu” sentii Rufy intimare l’amico.
“uhm…si…ciao!”- mi disse lui alzando la
testa dal banco e facendo segno con la mano. Era un tipo introverso, scorbutico
a volte, molto dormiglione, ma si vedeva che per Rufy era un carissimo amico,
quindi di sicuro doveva essere una persona eccezionale!!
“c-ciao!”
rispondo io un po’ intimorita dai suoi modi.
“a
proposito, tu chi sei?!” mi chiese così di punto in bianco lui,
quando si rese conto che non stava parlando né con Nami e neanche con
Rufy.
“sei
proprio un buzzurro!” disse Nami che aveva ascoltato la conversazione ed
era in piedi davanti il mio banco “possibile che non riesci a ricordarti
neanche dei tuoi compagni di classe?”
“lo
sai che non sono bravo coi nomi…” si
giustificò lui grattandosi la testa. Certo che era proprio un tipo
strano pure lui.
“sono
Nico Robin, piacere!” mi presentai io, sforzandomi di sorridere.
“ah,
piacere, Roronoa Zoro” mi fece di nuovo segno
con la mano e tornò a poggiare la testa sul banco. E con questa ero
riuscita finalmente a fare una nuova conoscenza. Stavo migliorando!
“sai,
non ho ancora trovato un nome al cagnolino…”
era la voce di Rufy, molto bassa, e stava addirittura guardando
dall’altro lato della classe, grattandosi la testa imbarazzato. Ero
sicura però fosse riferita a me la frase, perché quello era il
nostro piccolo segreto.
“davvero?
Dobbiamo trovarglielo presto allora…” gli
dissi io. Lui si girò verso di me, mi guardò serio e mi disse
“trovaglielo tu!”.
Rimasi
spiazzata! Voleva davvero fossi io a dargli un nome?! Vedendomi sorpresa, come
sempre, mi sorrise. Era l’unica cosa che faceva, sorridere! Eppure era
una cosa che gli riusciva maledettamente bene…
“Pizza
Margherita!”
Rufy
mi guardò con gli occhi di fuori, ma io feci cenno che non ero stata io
a parlare, che ancora non avevo aperto bocca…allora
chi era stato?!
“Pizza
Margherita, è un nome perfetto per un cane!” ci voltammo entrambi,
e davanti a noi c’era un adulto, biondo, con un ciuffo che gli copriva
l’occhio sinistro, vestito in smoking nero. Ma chi era?!
“Sanji!”
fu la voce di Rufy stavolta a parlare.
Lo
conosceva?!
“che
diavolo ci fai qui Sanji?” continuò Rufy, la sua espressione era
cambiata, era un po’ nervoso ora.
“il
vostro professore s’è dato malato! Così lo sostituisco io
fino al suo rientro!” disse il nuovo professore andando verso la
cattedra.
Io
nel frattempo non stavo dando troppo peso a quello che succedeva…stavo
ancora pensando al nome per il cane, quando d’un tratto mi si
illuminò la lampadina.
“Chopper!”
“eh?”
Rufy si girò a guardarmi non capendo cosa volevo dire.
“Tony
Tony Chopper! Mi sembra un bel nome…” gli
ripetei il nome che avevo pensato.
“Pizza
Margherita…ho fame…”
ora era stato Zoro a parlare…allora fa solo
finta di dormire!
Rufy
d’improvviso sbatté la testa sul banco, poi di scatto si
alzò e mi guardò con occhi seri.
“si,
mi piace, vada per Chopper!” e ridacchiò.
Nel
frattempo il professore Sanji aveva spiegato il motivo dell’assenza del
nostro vecchio professore, ma io non ascoltai. Però d’un tratto,
mentre parlava al resto della classe, si voltò di scatto e mi
fissò. Devo ammettere che la cosa mi desse un po’ i brividi…
Piano
si avvicinò al mio banco, si fermò lì davanti e
continuò a fissarmi.
“come
ti chiami?” mi chiese a bruciapelo.
“Nico
Robin” gli risposi io secca.
“ma
sai che…” fece una lunga pausa, nella
quale non mi toglieva gli occhi di dosso, e la cosa era imbarazzante, ma la
presi come una sfida.
“…sei davvero bellissima!!” concluse la sua
frase prendendomi la mano e dandole un bacio sopra.
“Sanji
falla finita!” gli urlò contro Rufy, per poi guardarmi, arrossire
e girarsi dall’altro lato…chissà
che gli era preso…
“questa classe è piena di
bellezze!!” continuò il professore a fantasticare, gironzolando
per la classe.
“non
farci caso Robin, ha sempre fatto così..” mi disse Nami.
“anche
tu conosci il professore?”
“si,
io Rufy e Zoro lo conosciamo da prima delle medie…aveva
un ristorante che frequentavamo sempre. Sembra avere l’aria da adulto, ma
non è molto più grande di noi” mi spiegò lei.
“e
come ha fatto a diventare insegnante?” ormai ero curiosa di sapere
l’intera storia.
“beh,
per colpa di investimenti sbagliati, e delle sue cattive abitudini da
donnaiolo, dovette chiudere il locale e finì per diventare prima
istruttore di baseball e poi non so come è riuscito ad entrare nella
scuola come insegnante…è tutto un mistero…” mi fece spallucce. La storia del
professor Sanji era davvero intrigante, e da come ne parlava Nami, dovevano
conoscersi molto bene.
Giorno
dopo giorno scoprii sempre più cose che riguardavano la vita di Rufy e dei
suoi amici, e la cosa non poté che farmi piacere, perché questo
poteva voler dire solo che mi stavo avvicinando a lui sempre di più.
All’intervallo,
come sempre Rufy era a parlare coi nostri compagni di classe, mentre io stavo
discutendo con Nami.
“certo
che per essere stata scaricata da Rufy gli parli come se niente fosse” mi
disse lei così dal nulla, mentre sorseggiava il suo succo.
“lui
è sempre così gentile con me, è quasi naturale parlare con
lui…” ero imbarazzata…
“eh
già! È sempre stato così con lui, se vede una persona un
po’ in disparte, fa di tutto per esserle amica. È amato da tutti,
soprattutto dalle ragazze…pensa che alle medie
era l’idolo di tutte, tanto che quelle pazze decisero che “o di tutti o di nessuno”,
così lo proclamarono il “Rufy
di tutte”…io ero sconvolta…”
mi raccontò lei, lasciandomi a bocca aperta. Non avrei mai immaginato
che potesse avere attorno tutta questa folla che lo adorava.
Proprio
in quel momento mi accorsi che Rufy stava parlando con una ragazza dai capelli
lunghissimi e neri. Era bellissima. Gli stava porgendo un cd…
“ah…ecco quella ad esempio veniva alle medie con noi…” disse Nami notando che il mio sguardo era
rivolto verso Rufy.
Nel
frattempo per i corridoi come sempre le voci girano, e a volte può
ferire più la lingua della spada, se non si ha l’accortezza di
controllare se le cose siano vere o meno…
Alla
fine delle lezioni il professore Sanji ci annunciò che qualcuno di noi
sarebbe dovuto rimanere a scuola e avrebbe dovuto prendere il registro delle
presenze per aggiornarlo. Io mi offrii subito volontaria, per salvare il resto
della classe che già cominciava a deprimersi. Come sempre dopo scuola
non avevo molto da fare, tornare a casa un po’ più tardi non mi
avrebbe di certo cambiato la vita. Rimanere a scuola mi faceva piacere.
“allora
lo faccio anche io” era Rufy “in due finiremo subito!”
Dalla
classe cominciarono a levarsi voci di gente che si offriva volontaria. Il
carisma di questo ragazzo non aveva limiti!
“Robin!
Ora che ti sei offerta non ti puoi tirare indietro!” disse lui riferito a
me, con tono serio. Io gli annuii.
Il
professore Sanji nel frattempo stava sbuffando, probabilmente c’era
qualcosa che non gli andava bene “Rufy tu dopo le lezioni verrai in sala
professori con me! Oggi non torni a casa” fece lui con fare quasi
diabolico. Un professore poteva davvero comportarsi così con un alunno?!
Sentii
Rufy lamentarsi e cominciare un battibecco col professore, però non
stetti ad ascoltarli, mi ero un po’ rattristata perché Rufy non mi
avrebbe fatto compagnia questo pomeriggio. Mi ero illusa inutilmente…
Dopo
le lezioni salutai la classe e rimasi nel mio posto a compilare il registro.
Quando arrivai al nome di Rufy il cuore mi mancò un colpo. Era stato
davvero un colpo di fortuna averlo incontrato…
“ah
meno male…sei ancora qui!” alzai la testa
di scatto. Sarei dovuta essere sola, quindi al suono di quella voce mi
spaventai. Ma appena vidi che era proprio lui mi venne spontaneo un sorriso.
“sono
riuscito a scappare da quel Sanji…” mi
fece lui tutto d’un fiato, prese una sedia e si sedette di fronte a me.
“grazie
per quello che fai per me…” mi venne
spontaneo dirgli.
Lui
mi guardò tutto serio e mi disse che non aveva fatto niente lui, che
c’era un sacco di gente che voleva fare amicizia con me, che dovevo solo
credere un po’ di più in me stessa. Detto questo mi prese il
registro dalle mani “posso continuare da qui?”; lo vidi che
cominciava a scrivere i nomi che non avevo ancora inserito, e tra quelli
c’era proprio il mio. Non aveva una calligrafia bellissima, però
vedere Rufy scrivere il mio nome mi rese felice.
“Monkey
D Rufy è atteso in sala professori!! Alla svelta!!” furono gli
altoparlanti della scuola. Probabilmente era il professore Sanji che
s’era accorto della fuga di Rufy.
“oh
cavolo! Devo scappare!! Ma prometto che torno!!” fece lui prima di
correre verso la porta, lasciandola aperta.
Io
ritorno a scrivere, quando vengo di nuovo interrotta da due figure che entrano
in aula. Erano Sweet Pea e
Margaret, due mie compagne di classe.
“oh
scusa…prima c’era Rufy no?” mi
chiesero loro e gli risposi io che mi aveva aiutata un po’. Chiesi loro
anche se ne volevano approfittare per rimanere un po’…come
mi aveva detto Rufy dovevo credere un po’ di più in me stessa!
Però
non ricevetti risposta, e pensai che non volessero rimanere con me…quando d’un tratto presero un banco e
l’avvicinarono al mio.
“non
sei arrabbiata vero?” disse Margaret. Io la guardai un po’
stranita.
“pensavamo
ti piacesse stare da sola, così non ci siamo mai avvicinate…”
continuò Sweet Pea.
Entrambe mi sorrisero.
“vuoi
una mano?”
Quelle
parole mi sembrarono così strane. Quella di oggi era stata davvero una
giornata fantastica, senza precedenti. Avevo fatto un sacco di nuove amicizie.
Finito
il lavoro ringraziai e mi avviai per tornare a casa. Nel corridoio incrociai
Rufy.
“ah!
Uff, hai già finito!!” mi disse lui
portandosi una mano sulla testa “non ti ho aiutato in niente…”
e lo vidi rammaricarsi. Non sapeva quanto si sbagliava, se non fosse stato per
lui niente di niente sarebbe successo, e invece…
Io
gli feci uno dei miei sorrisi migliori, lui mi guardò e arrossì,
per poi sorridermi a sua volta.
“Sweet Pea e Margaret mi hanno
aiutata” gli dissi per tranquillizzarlo.
“davvero?
Visto che è come ti ho detto io?” era tutto contento.
“si
ma senza di te non sarebbe successo…”
“ancora
non capisci quanto questo sia l’opposto…”
disse lui, ma non capii quello che voleva dire…
Dietro
un angolo del corridoio intanto qualcuno stava ascoltando la conversazione…era quella ragazza bellissima, quella
compagna delle media…
Eccoci
qui! Questo è ufficialmente il capitolo per farmi perdonare u.u e spero che mi abbiate perdonato xD
Sono
felice che ci sono persone che continuano a leggere anche se non recensiscono *-*
grazie *-*
Ora
vi lascio, è un aggiornamento flash questo xD
Alla
prossima
NicoRobin92