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Autore: zacra    19/01/2013    3 recensioni
salve a tutti/e questa è l'ultima produzione del mio cervello malato....
la storia è semplice, ma i personaggi non lo sono, sarà anche a causa del periodo poco felice che sto affrontando.
c'è una ragazza....ma non la classica ragazza bella perfetta, poi ci sono loro Jared e Shannon...
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Arrivata davanti casa sua notò l’auto di Jared, si avvicinò allo sportello e bussò nel vetro.
-          Che ci fai qui? Non avevi da fare con Gina- disse Aza appoggiandosi al bordo dello sportello.
-          Sei fradicia- le disse lui guardandola.
-          Si dice che la pioggia bagni, che ci fai qui Jared?- chiese nuovamente.
-          Ero solo passato a chiederti se domani mattina venivi tu a prendermi- le disse.
-          Si vengo io- disse Aza tornando verso casa sua.
Stava aprendo la porta di casa quando sentì la portiera dell’auto sbattere si voltò e si trovò Jared alle spalle.
La spinse contro la porta e cercò le sue labbra, ma lei si spostò.
-          Non mi vuoi?- le chiese.
-          Non così, non voglio essere desiderata solo, come conferma al tuo ego immenso Jared-
Lui la guardò serio e tornò verso l’auto per poi ripartire.
Parcheggiò davanti casa sua ed entrò, detestava il modo in cui lei lo faceva sentire, così protettivo nei suoi confronti, era convinto che nonostante continuasse a dire di no anche lei sentisse qualcosa per lui.
Le giornate che seguirono furono piene di silenzi imbarazzati, di cose non dette ma lasciate trasparire perfettamente dallo sguardo di Aza e Jared, entrambi arroccati sulle loro posizioni, ci sarebbe voluto tempo prima che uno dei due cedesse, ma la cosa non si sarebbe certo risolta presto, pensò Aza consegnando a Jaco quello che le aveva chiesto.
Jared si avvicinò ad Aza.
-          Cosa vuoi?- gli domandò senza alzare lo sguardo da quello che stava facendo.
-          Volevo solo dirti che me ne sto andando e che domani non serve che passi- disse freddo.
-          Prefetto- disse lei sorpassandolo e uscendo dalla sua visuale.
Aza salutò tutti e usci per tornare alla sua auto e  arrivare a casa il prima possibile, aveva invitato Shannon da lei quella sera, per festeggiare insieme il suo compleanno, lui sarebbe partito con Antoine per l’Europa il pomeriggio del giorno seguente, che era il compleanno di lei.
Jared stava per lasciare lo studio, quando Jaco gli fece segno di aspettare, radunò tutti nel suo ufficio.
-          Scusate se vi trattengo, domani sarà il nostro ultimo giorno insieme e sarà anche il compleanno di Aza, io e i ragazzi della troupe le abbiamo preso una torta e un regalo, volevamo solo chiedere a voi attori se potevate fermarvi con noi a festeggiare per un po’ domani pomeriggio- disse Jaco.
-          Aza non mi sembra una che ama le sorprese- disse Gina.
-          No neanche a me, ma forse con tutti voi come testimoni non mi ucciderà quando le dirò che è stata una mia idea- disse Jaco sorridendole.
-          Puoi contare su di noi- disse Evelyn una delle altre attrici.
-          Grazie a tutti e a domani- disse Jaco congedandoli.
Shannon parcheggiò la moto davanti a casa di Aza, era pervaso da una sensazione famigliare, che però non provava più da anni, ansia, aveva deciso che quella sera le avrebbe detto quello che provava, era certo che lei lo sapesse che per lui ormai non era più solo sesso, ma voleva dirglielo lo stesso per metterla davanti all’evidenza e sentirsi finalmente libero e in pace con se stesso.
Prese il regalo per Aza e suonò alla porta.
-          Sei in anticipo- disse Aza aprendo.
-          Vuoi che torni in auto per i prossimi 10 minuti?-
-          Entra simpaticone- disse lei sorridendo.
Shannon entrò e dopo che lei ebbe chiuso la porta la prese tra le braccia osservando attentamente ogni linea del suo viso, Aza distolse lo sguardo.
-          Mi metti in imbarazzo Shan- disse abbozzando un sorriso.
-          Anche tu-
-          Cosa?- chiese Aza interdetta.
-          Aza….io devo dirtelo, anche se credo che tu l’abbia già capito…mi sto innamorando di te, non parlo di semplice attrazione, parlo di un desiderio diverso, qualcosa che mi fa desiderare di venire a letto con te solo per svegliarmi con te al mio fianco il giorno seguente-
-          Shannon….lo sai come sono fatta, io non….-
-          Tu non vuoi innamorarti, lo so. Ma non puoi impedire alle altre persone di farlo Aza- disse lui sincero.
Il timer del forno, tirò fuori Aza dai guai, almeno momentaneamente, aveva sperato con tutto il cuore che Shannon non si innamorasse di lei, e a complicare le cose c’era anche l’irrisolto sentimento che lei provava nei confronti di Jared, prese la pizza fuori dal forno e raggiunse Shannon in soggiorno.
Cenarono senza tornare sull’argomento, Shannon le sembrava rilassato nonostante tutto, infondo lui si era pur sempre tolto un peso non indifferente.
Dopo cena salirono in camera di Aza e Shannon le diede il suo regalo.
Aza slegò il nastro della piccola scatolina e l’aprì.
-          Wow Shannon…è quello che abbiamo visto quel pomeriggio?- chiese Aza osservando felice l’anello con il teschio che lui le aveva regalato.
-          Si…posso?- disse prendendolo dalla scatola per farglielo indossare.
Aza allungò la mano e lui lo mise nel medio.
-          Sempre detto che mancava qualcosa di incisivo a questo dito- disse Aza facendolo sorridere.
Shannon si abbassò a cercare la sua bocca e dopo averlo baciato Aza fece per spostarsi.
-          Che c’è? Non vuoi fare sesso?-
-          Shan….è quasi un mese che non faccio sesso, certo che voglio….ma non voglio farti soffrire-
-          Non lo farai…- disse lui baciandola nuovamente.
-          Come lo sai?- disse Aza fermandolo ancora.
-          Prima di ogni altra cosa noi siamo amici, e tu questa cosa non la tradirai mai- disse lui posando le sue labbra su quelle di Aza e mettendo fine al discorso.
Le posò le mani sulle cosce sollevandole il vestito fino a sfilarlo da sopra la testa.
-          Questo completo intimo è un attentato alla sanità mentale di chiunque lo sai vero?- le disse facendola sorridere.
Aza non disse nulla e si avvicinò a lui per spogliarlo a sua volta, lo sentì armeggiare con i gangetti del suo reggiseno e sfilarglielo in pochi secondi, le baciò il collo scendendo lentamente verso i seni, si occupò di un seno alla volta sentendola gemere sotto le sue carezze.
Si sfilò i boxer e indossò il preservativo, entrò in lei lentamente per farla abituare alla sua presenza, quella sera per lui c’era molto più che “spingere e venire” voleva sentirsi vicino a lei, anche se sapeva di non poterla avere voleva sentirla vicina in quel momento, lei lo strinse forte a se non appena sentì l’orgasmo impadronirsi di entrambi.
La sensazione che Aza provò nel sentirlo allontanarsi da lei, fu qualcosa di nuovo, si era resa conto che quello che lui le aveva detto non era passato del tutto indifferente come lei avrebbe pensato.
Shannon tornò dal bagno e iniziò a rivestirsi, lei si avvolse nel lenzuolo e si mise a sedere sul letto guardandolo.
-          Lo so che è da stronza chiedertelo….ma… resti a dormire?- disse.
-          Non volevo costringerti a svegliarti presto domani, lo sai che devo partire- le disse sedendosi accanto a lei sul letto con la maglietta ancora in mano.
-          Mi devo svegliare presto comunque, lavoro anche domani- disse lei sorridendogli.
Lui sorrise e dopo essersi tolto nuovamente i pantaloni si rimise a letto con lei.
Il mattino seguente, Aza si alzò prima di Shannon per preparare la colazione, preparò il caffè e mise in tavola i biscotti.
Shannon la raggiunse dopo essersi vestito.
-          È il tuo compleanno avrei dovuto preparartela io la colazione- le disse.
-          Non c’è motivo, sei già stato anche troppo gentile a restare a dormire- disse Aza passandogli la tazza fumante.
Shannon la prese e le sorrise nuovamente, mentre la osservava dare qualcosa da sgranocchiare anche a Lucifero e Merlino.
Si salutarono una volta fuori dalla porta e lui  tornò a casa per una doccia veloce prima di partire con Antoine.
Shannon arrivò in aeroporto con, chiamò Antoine per sapere il gate e lo raggiunse.
-          Allora? Hai scopato o no ieri?- gli disse non appena lo raggiunse.
-          Si, tranquillo ho una vita sessuale attiva-
-          Sai non hai la faccia di quello rilassato però…-disse Antoine mostrando il passaporto alla ragazza.
-          Che vuoi dire?-
-          Voglio dire che da quando scopi con lei hai smesso di pensare con l’uccello, ti sta fregando- disse Antoine guardandolo da sopra gli occhiali da sole.
-          Non mi sta fregando Antoine, posso fare quello che voglio me lo ha sempre detto- ribatté Shannon.
-          È questo il punto, puoi fare quello che vuoi e l’unica cosa che vuoi è lei….non so se mi spiego. Voglio vedere che ti diverti questi due mesi, lascia a casa il romanticismo ok?- gli disse.
Ok- rispose Shannon, consapevole del fatto che distrarsi dalla situazione gli avrebbe fatto solo bene.
  
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