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Autore: brutongaster    19/01/2013    1 recensioni
Shawn è appena tornato da un impegno che lascerà i suoi amici un po' di stucco, nel mentre Juliet ha sviluppato un'abilità che l'ha aiutata nel suo lavoro di detective. Questa abilità, purtroppo, le si è ritorta contro, decide così di ingaggiare i detective Psych per indagare.
(Per ora sto guardando la quarta stagione, quindi non prendo in considerazione nulla successo da li in poi!)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - Reazione a catena





Juliet guidava tranquilla con i suoi occhialoni da sole, aveva un sorriso sereno, come se si fosse dimenticata della profezia che si era auto-inflitta. Almeno fino a quando Shawn non iniziò a dire le sue solite idiozie.

«Jules sono contento che tu ci abbia offerto questo spettacolo su un vassoio d'avorio...»

«Si dice su un piatto d'argento Shawn» lo corresse Gus, interrompendolo dal sedile posteriore. Shawn lo ignorò.

«Mi sarei sentito malissimo se una volta rientrato in centrale mi avessero raccontato del giorno in cui Juliet camminò desnuda in pubblico...» continuò Shawn, ma Gus lo interruppe di nuovo.

«Nessuno te lo avrebbe raccontato Shawn» Shawn continuò a ignorarlo, ma l'occhio destro iniziò a scattare in un tic nervoso quasi impercettibile.

«Mi immagino la grazia, la tua grazia naturale che mai scade nel volgare, oh Juliet, Juliet, Juliet più sinuosa di una pantera» questa volta fu Juliet a interromperlo.

«Shawn, smettila tu non mi vedrai nuda» disse, lo sguardo dritto sulla strada «e in più hai una fantasia malata» disse aggrottando le sopracciglia.

«Oh e non aveva ancora finito» disse Gus sporgendosi dai sedili di dietro.

«Gus mettiti la cintura» disse Shawn «ed io non ho una mente perversa» poi a voce più bassa «cavolo vorrei ri-citare Freud ma oggi l'ho già fatto, maledizione» Gus sorrise beffardo, Juliet si limitò a scuotere la testa, rassegnata.

Arrivarono in centrale, Shawn allargò le braccia, per non far passare Juliet.

«Lascia andare me e Gus in avanscoperta» disse Shawn, entrando in modalità spia. I due si acquattarono e, ridicolmente, iniziarono a camminare con circospezione.

«Andiamo ragazzi, siete ridicoli» disse Juliet, ma Shawn aveva già iniziato a guardarsi intorno alla ricerca di eventuali pericoli: un chiodo sporgente, un uomo dall'occhio baggiano su una panchina, Lassiter che leggeva qualcosa alla sua scrivania...

Lassiter è sempre un pericolo, qualunque sia la circostanza.

«Jules» disse Shawn sottovoce alla poliziotta alle sue spalle.

«Dimmi Shawn» rispose lei con tono normale.

«Sssshhhhhh, dimmi cosa succedeva nel sogno» chiese lui agitando le braccia per farla parlare piano.

«Prima volevo andare da Lassiter, che stava leggendo i file su un nuovo caso» rispose lei tranquilla.

«Ed eri ancora vestita?» chiese lui.

«Si Shawn»

«E poi cosa succedeva?» La ragazza lo guardò terrorizzata, come se le fosse all'improvviso venuto in mente qualcosa.

«Tu!» urlò. In quel momento Shawn, che camminava senza guardare, inciampò in una scrivania, iniziò a cadere, tese le mani per aggrapparsi ai vestiti di Jules...

Gus fu tempestivo, si mise tra l'amico e la detective e Shawn si aggrappò alla cinta dei pantaloni di Gus, che ressero il peso.

«Non faccio male a spendere duecento dollari per un paio di pantaloni adesso, vero Shawn?» quest'ultimo lasciò la presa e si accasciò a terra. La faccia di Gus era trionfante.

Il capo Vick, che fino a quel momento aveva assistito alla scena dal suo ufficio uscì.

«Voi idioti» disse seria «nel mio ufficio, subito! Anche tu O`Hara» Shawn si alzò dal pavimento per seguire il capo e Gus si accodò, Juliet stava per fare lo stesso. Shawn non fece in tempo a urlare «CHIODO!» che la gonna della ragazza fu strappata in due.

Shawn e Gus, in quel momento, assomigliarono entrambi all'urlo di Munch.

«Dai ma non è possibile siamo dentro Final Destination?!?» urlò Shawn serio.

Jules con prontezza era riuscita a reggersi la gonna alla bell'e meglio, lanciò un'occhiataccia a Shawn. Il capo Vick con altrettanta prontezza lo ignorò e trascinò la ragazza, Shawn e Gus dentro il suo ufficio.

«Questo non me lo sarei mai aspettato» disse con un sorriso imbarazzato «ma è stato un incidente, quindi...» aprì un cassetto e tirò fuori un paio di pantaloni «sono una persona pronta ad ogni evenienza». Gus aveva gli occhi chiusi e cercava con tutte le sue forze di imporre la sua mano su quelli di Shawn, che tentava invano di sbirciare.

«Gus, grazie, ma non c'è più bisogno» disse Juliet con tono materno, come se avesse a che fare con dei bambini. I due si ricomposero. Shawn diede qualche colpo di tosse, Gus si stirò i pantaloni con le mani e impostò il portamento.

«Ragazzi, ho un caso per voi» disse il capo rivolgendosi ai due amici «la mia amica Margareth ha perso il cane» gli diede un volantino con la foto di un border collie adorabile. Shawn lo guardò all'inizio con uno sguardo intenerito e gli occhi lucidi, poi

guardò storto il capo.

«Capo, non aveva smesso di darci casi che sprecano le mie evidenti capacità sovrumane?» disse Shawn con un sorrisetto smaliziato sul volto.

«Si ma in questo momento non abbiamo casi di omicidio per le mani. E Margareth ama il suo cane» rispose il capo seria. Poi fece cenno ai due di levare le tende. I due rassegnati uscirono dall'ufficio.

«Tu invece rimani ancora un po' O'Hara» disse il capo vedendo che la detective stava per seguire i due fuori dall'ufficio. Annuì e rimase al suo posto.

«Scommetto che il cane è rimasto incastrato sopra l'albero o qualcosa del genere, non mandano i pompieri a risolvere queste emergenze?» disse Shawn nervoso, anche se continuava a guardare con occhi dolci il cane sulla foto.

«Solo nei cartoni animati Shawn» disse Gus che cercava di spiare dentro l'ufficio del capo.

«Shawn, pensi davvero che Juliet faccia dei sogni premonitori?» chiese Gus serio.

«Beh, io sono un sensitivo no? Di cosa ti stupisci?» disse Shawn che non toglieva gli occhi di dosso dalla foto del cane.

«Devo ricordarti che non sei un sensitivo?» rispose Gus alzando un sopracciglio.

«Ssshhhh» disse Shawn frettoloso, che con la coda dell'occhio aveva visto Lassiter avvicinarsi a loro «Gus lui è come un falco» disse poi sottovoce.

«Chi è come un falco?» chiese Lassiter alle loro spalle.

«Cavolo Shawn hai ragione!» disse Gus guardando Lassiter terrorizzato.

«Che ti avevo detto!» rispose Shawn. Poi i due se ne andarono lasciando Lassiter in preda a mille dubbi.

  
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