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Autore: IndelibleSign    19/01/2013    21 recensioni
-Hai un mese- trillò un uomo dal volto coperto dal buio [...]
-Un mese?- chiese spaesato il ragazzo facendo comparire sul suo volto una smorfia interrogativa. 
Non sapeva dove fosse e perlopiù quello sconosciuto pretendeva chissà cosa da lui.
-Hai trenta giorni per far innamorare questa ragazza di te, se non vuoi che muoia.. chiaramente- rispose trattenendo un risolino e porgendo al ragazzo una foto. 
Quella foto ritraeva una persona che Harry, il povero ragazzo, conosceva fin troppo bene: Jessie Sam Kogan, sua nemica giurata da ormai due anni dal momento che l'aveva rifiutato facendolo imbarazzare dinanzi tutta la scuola o quasi. 
[...]
-Ma lei odia me ed io odio lei- rispose esitando il ragazzo cercando di stare a quello che doveva essere un gioco.
Alla fine si era ritrovato in una stanza buia all'improvviso e soprattutto nel bel mezzo della notte, doveva pur esserci un valido motivo per tutto quello, giusto?
-E' questo il punto- aggiunse infine l'uomo per poi alzarsi faticosamente dalla sedia e allontanarsi verso una luce bianca accecante.
Genere: Comico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non andrò via.
cap. 28

Dopo un po’ Jess mollò la presa, lasciando cadere le sue braccia lungo i fianchi mentre il piccolo Chris si drizzò sul posto.
-Sam, Sam!- iniziò ad urlare –Devo dirti una cosa!- sussurrò poi a bassa voce cercando di non far sentire nulla a Louis, fuori al cancello ad aspettare la sua amica.
La ragazza parve incuriosita, così si abbassò all’altezza del bambino sorridendolo e incitandolo a continuare.
-Louis mi ha detto una cosa!- saltellò lui.
-Cosa?- chiese lei, con una smorfia interrogativa.
Proprio nell’istante in cui il bambino stava per aprire bocca, la voce di Lou li interruppe:
-Jessie, dobbiamo sbrigarci.- trillò quest’ultimo fissando Chris con sguardo impassibile. Sguardo che, purtroppo, Jessie non notò minimamente.
-Un attimo..- gli rispose lei –Cosa devi dirmi, Chris?- gli sussurrò ancora.
Il bimbo alzò lo sguardo, incatenandolo a quello di Louis.
Sul viso di Louis si dipinse uno sguardo malefico che terrorizzò all’istante il bambino: un sorrisetto malizioso che conteneva tanta –tantissima- malvagità ed odio.
Chris ritornò con lo sguardo su Jess, deglutendo.
-Jessie, faremo tardi. Lo sai.- ribadì il moro.
A quel punto Jess sospirò, rassegnata. Si alzò prendendo Chris in braccio e dicendogli:
-Prometto che verrò a trovarti di nuovo. Sei contento, amore?- gli sorrise strizzandogli il nasino, cosa che lo fece sorridere tanto.
Chris l’abbraccio, regalandole un bacio sulla guancia e tornando in classe lasciando Jess sorpresa ed incuriosita da ciò che avrebbe dovuto dirle poco prima.
-Arrivo.- annunciò lei stringendosi nel cappotto e seguendolo fuori dall’orfanotrofio.


-Ho una fame pazzesca.- borbottò Jessie posando una mano sullo stomaco e girandola, come a massaggiarsi.
Louis ridacchiò, passandole il casco e allacciandoglielo.
-Ti porto a casa tua e ti preparo qualcosa, che dici?- borbottò. La ragazza annuì, leccandosi le labbra, già affamata.
-Però resti a mangiare anche tu- trillò lei –Promesso?- gli chiese.
Il ragazzo parve sorpreso dalla richiesta, ma non esitò ad annuire –Ovvio, però cucino io. Non vorrei che mi avvelenassi.- rise salendo sulla moto.
-Gneh!- urlò Jess fintamente offesa, cacciandogli la lingua.
Tommo rise un’ultima volta prima di partire verso casa.


-Kyle, la porta!- urlò dal piano inferiore la madre. Jaxon rise sentendo il suo amico sbuffare rumorosamente.
-Non hai le mani?- urlò di rimando lui, intento a giocare all’xbox con l’amico.
-Al momento sono occupate.- rispose la madre.
Mise in pausa il gioco, sbuffando e dirigendosi verso la porta d’ingresso, aprendola di scatto.
-Harry?- domandò il ragazzo trovandosi davanti il riccio.
Lui annuì, sorridendo anche se quel sorriso era più falso di una banconota da trenta euro.
-C’è Jaxon, per caso?- chiese il riccio guardando l’interno della casa.
-E’ nella mia camera, hai bisogno di qualcosa?- ribadì Kyle.
-In realtà vorrei chiedergli se posso passare a casa sua, devo parlare con Jessie.- spiegò.
Kyle gli sorrise, seriamente intenerito dalla figura davanti a sé.
-Jaxon, ci sono visite per te!- urlò quest’ultimo chiamando l’amico che, dopo nemmeno una manciata di secondi, scese le scale.
-Ehi Styles, come va?- disse lui battendogli il cinque.
Harry, ovviamente, ricambiò sorridendo.
-Ho bisogno di parlare con tua sorella, ma a casa non mi apre. Puoi farmi entrare tu?- gli chiese il riccio.
Jaxon tossì, non sapendo quale altra scusa inventarsi.
-Emh.. è all’orfanotrofio, con.. Louis.- sussurrò cercando di evitare lo sguardo di Harry, posando i suoi occhi sulle sue mani.
Immediatamente vide la presa delle sue mani indurirsi tanto da far divenire le nocche bianche.
-Portami a casa. A quest’ora le visite devono essere finite e lei deve essere a casa, per forza.- digrignò a denti stretti.
-Harry, io non so se posso farlo, sai che Jess non vuole..- ma prima che potesse continuare il riccio si avventò su di lui, prendendogli il colletto e avvicinando il suo viso a quello dell’amico.
-Portami da lei. Ti prego.- sussurrò marcando le parole e lasciando la presa.
Jaxon fissò per un attimo Kyle che annuì, segno che anche lui voleva che i due parlassero, poi prese il cappotto, lo indossò e si avviò verso l’uscita.
-Su, andiamo.- trillò ricominciando a camminare seguito da Harry.


-Siamo arrivati, parcheggio qui e il resto lo facciamo a piedi.- urlò Louis parcheggiando a qualche metro di distanza da casa Kogan.
-Jessie, ti senti bene?- trillò Lou vedendo scendere Jessie dal motorino e barcollare un po’.
-Sì, tutto bene.- sussurrò lei sorridendo.
-Non mi sembra.- esclamò prendendole il casco e posandolo.
-L’apparenza inganna.- rispose mentre gli occhi di lei si chiudevano sempre più velocemente tanto che quasi Louis credette di averla vista perdere l’equilibrio.
-Sicura?- domandò per accertarsi –Da quand’è che non mangi?- le chiese poi.
Lei sembrò pensarci su prima di rispondere: -Ieri sera.- con voce flebile.
-Mi stai dicendo che non mangi da più di venti ore? Jess, sei impazzita per caso?- urlò lui fissando gli occhi di lei chiudersi lentamente.
Lei ridacchiò, sinceramente divertita dal fatto che lui fosse preoccupato.
Lui sospirò, voltandosi e posò anche il suo casco dietro la moto.
-E comunque andiamo a casa tua, così mangi qualc..- quando si voltò trovò solamente il corpo di Jess svenuto a terra.
Si affrettò a distendersi sopra di lei, cercando di rianimarla.
–Jess, Jess!- urlò lui prendendola.


-Cosa ci metto nel tuo toast?- urlò Harry dalla cucina.
Jaxon abbassò il volume della TV per poi urlare: -Insalata e prosciutto! Li trovi nel frigo!- per poi alzare di nuovo la voce.
-Davvero? Pensavo che fossero nel forno!- ironizzò il riccio preparando il sandwich e mettendolo nel tostapane.
Si sentì una leggera risata di Jaxon interrotta dal suono del campanello.
-Apro io!- urlò quest’ultimo, spegnendo del tutto il televisore e aprendo la porta.
-Chi è?- Harry si pulì le mani con uno strofinaccio, per poi entrare nel salone e avvicinarsi alla porta per vedere chi avesse bussato.
Appena notò Louis con in braccio Jessie –apparentemente svenuta- e Jaxon con le mani nei capelli, cominciò a correre verso di loro.
-Cosa le hai fatto!? Eh? Cosa le hai fatto, pezzo di merda!?- urlò Harry prendendo Jess dalle sue braccia e stringendola a sé.
-Va tutto bene, Jess, va tutto bene.- le sussurrò accarezzandole una guancia prima che Jaxon la potesse prendere e la posasse sul divano.
-Cosa le hai fatto?- ribadì Harry stringendolo per il colletto.
Louis ridacchiò, facendo cenno con lo sguardo a voltarsi.
Il riccio eseguì e si voltò, notando Jessie –sveglia- con una mano tra i capelli, leggermente scombussolata e frastornata.
-Va tutto bene, ragazzi. Ho solamente perso i sensi. E’ stato un calo di zuccheri.- borbottò lei.
-Ero con Louis. Invece di aggredirlo, Harry, abbassa la voce che mi fa male la testa.- concluse con una smorfia di dolore.
Jaxon fissò Harry, facendogli segno di dirigersi in cucina.
-Vado a prepararti un po’ di brodo, ti farà bene.- annunciò il riccio –Per quanto riguarda te, parleremo più tardi. Da soli.- specificò diretto a Louis che annuì disinteressato prima di sedersi accanto a Jess e accarezzarle la schiena.


-Jaxon ti avevo detto di non portarlo qui, soprattutto ora che c’è Louis..- sospirò lei rivolta verso il fratello.
Quest’ultimo era intento a legarle i capelli, riluttante dei gridolini che emanava la sorella.
-Dovevi vederlo mentre me lo chiedeva..- cercò di spiegare –Jess, lui sta soffrendo e non poco.- concluse lasciandole andare i capelli legati in una coda di cavallo.
-Lasciando stare questo, sai di averli mandati entrambi in cucina.. vero?- domandò lei.
Lui scosse le spalle, non capendo.
-Sì, e quindi?- chiese.
-Sono insieme. Da soli. In cucina e..- prima che potesse finire di parlare Jaxon si diresse verso la cucina, correndo e urlando:
-I coltelli!- mentre la sorella rideva accasciata sul divano.


-Dovresti accendere il fuoco, sai.. il brodo non si cuoce con l’aria.- borbottò Louis poggiato con entrambe le mani sul tavolo mentre Harry era pratico ai fornelli.
-E’ stata colpa tua, vero?- trillò lui voltandosi verso di lui ed avvicinandosi vertiginosamente.
Louis resse lo sguardo pesante.
-Potrebbe essere e non potrebbe essere.- si limitò a rispondere con talmente nonchalance che Harry s’incazzò, prendendolo per il colletto.
-Osa farle del male ed io..- ma prima che potesse terminare, lui lo spostò.
-Non siamo esseri soprannaturali, Harold. Possiamo uccidere le persone normalmente, non posso controllare il suo intestino.- ridacchiò e il riccio si incazzò, prendendo il primo coltello a disposizione.
-Anche io posso uccidere le persone normalmente, lo sai?- disse puntandogli il coltello alla gola e avvicinandolo.
Louis deglutì, ridacchiando.
-Non saresti capace di uccidere un canarino in una foresta figuriamoci uccidere me in una casa con due persone dentro. Non farmi ridere, ti prego.- esclamò il moro.
Harry si irrigidì e provò a muoversi, ma per sua sfortuna entrò Jaxon.
-Posa quel coltello Harry, Jess è nella sua camera. Portaglielo lì il brodo.- intervenne lui, indicandogli la porta alle spalle.
Harry fissò un’ultima volta Louis con odio per poi lasciar cadere il coltello ai suoi piedi ed allontanarsi al piano superiore con in mano la ciotola col brodo: rimedio di mamma Anne.


-Roxie, te lo ripeto per la decima e spero ultima volta..- sbuffò –Ti ho detto che sto bene!- concluse sentendo l’ennesimo –esattamente l’undicesimo- sospiro dell’amica al telefono.
-Cosa è successo? Perché eri con Louis? Come mai Harry è a casa tua? Cosa state facendo? Insomma, non tenermi sulle spine!- urlò senza respirare la rossa.
Jessie rise.
-Una cosa per volta- cominciò –Ero con Louis perché siamo andati all’orfanotrofio a trovare Chris e quando sono tornata ho trovato Harry e Jaxon a casa quindi non so cosa voglia. Ora loro sono giù ed io in camera mia ad aspettare il brodo.- spiegò.
Roxie sembrò annuire capendo il discorso.
-Bene, perché io devo raccontarti una cosa! Ma cosa dico? Una cosa meravigliosa, stupenda, arcibella, ipermegaincred- prima che potesse terminare Jess sbuffò.
-Arriva al punto, Rox.- esclamò la bionda.
-Niall mi ha baciata e stasera mi ha invitata a casa sua!- urlò stonandole un orecchio.
-Davvero? Oddio, sono contentissima! Quando devi andarci?- rispose.
-Tra meno di mezz’ora quindi suppongo che debba prepararmi.- ridacchiò Roxie.
-Allora vai e.. buona fortuna!- le urlò –E mi raccomando, non voglio piccoli pargoletti dai capelli rossi per casa. Sappilo.- concluse staccando la chiamata, nonostante le urla della rossa.
Appena staccata la chiamata la bionda si voltò, ancora sorridendo.
Sorriso che scomparve appena notò sull’uscio della porta, appoggiato contro quest’ultima, Harry con la ciotola in mano.
-E così Niall si è finalmente deciso, eh?- borbottò lui sorridendo e posando la ciotola sul comodino accanto a lui.
-Sì, e ora puoi anche andare.- disse lei indicandogli la porta.
Harry ridacchiò, voltandosi e chiudendo la porta a chiave, buttando la chiave nella sua maglietta.
-No.- la sentenziò avvicinandosi a lei e regalandole un bacio a stampo.
Bacio che risvegliò tutto.
Un bacio che le fece capire quando le fossero mancate quelle labbra.
Quanto le fosse mancato lui.

-Non aprirò quella porta fin quando io e te non avremmo parlato e tu non mi avrai dato una ragione valida per farlo.- concluse il riccio incrociando al petto le braccia.

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Aloha amori miei e scusatemi per il ritardo, solo che ho cominciato a seguire 'The Vampire Diaries' e non ho smesso un attimo di guardarlo.
Mi perdonate, vero? Vero! 
*spera*

Vi ringrazio per le 27 recensioni al capitolo precedente, vi lowo tantiximo. *truzza time*
E voglio dirvi che il 1° capitolo è arrivato ad oltre 6000 visite. 
6000 persone hanno letto l'inizio? 

Posso piaaangere, sì? 

Vi faccio un piccolo spoiler: Ethan sarà presente in un capitolo però (confermo alcuni dubbi) sappiate che è MORTO! 

Vi amo! 
Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è pieno di colpi di scena (a parte il bacino finale) ma diciamo è di passaggio. ee

Vi avviso che ormai la FF è agli scoccioli, mancano un paio di capitoli all'epilogo. Tipo 3-4. 
Ma sono felice di dirvi che ne comincerò un'altra, questa volta sarà soprannaturale (vampiri) e sarà su Zayn.
*non vi libererete di me, muahaha*

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina. 

ps: una gif di Jessie! 

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