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Autore: Aquarius no Lilith    20/01/2013    5 recensioni
Questa storia è frutto di un sogno che ho fatto circa un anno fa e che ho voluto sviluppare.
La storia è ambientata in un ipotetico post Hades e vede tutti i gold saint tornati in vita, grazie alla dea Atena. La protagonista è Yume, cavaliere d'argento di Cassandra ed ex allieva di Saga dei Gemelli. Ella fa ritorno al Santuario dopo due anni passati a Delfi ad allenarsi alla fine dell'ultima guerra sacra. Si troverà così a dover affrontare la nuova guerra sacra contro la dea Artemide, che metterà a dura prova la sua fedeltà alla dea Atena e il suo amore per Milo dello Scorpione, minacciato da un lontano passato di cui lei non ha colpa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
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Mi sembrò irreale poter tornare lì, al Santuario, dopo due anni passati lontani, nella grotta della Pizia, a Delfi, ad addestrarmi.

Con il mio contenitore dell’armatura in spalla m’incamminai verso la tredicesima casa per poter parlare con la dea Atena che, finalmente, dopo lungo tempo era tornata ad occupare il posto che le spettava.

Infatti, non avevo ancora potuto incontrarla perché non avevo preso parte a nessuna delle guerre sacre, fino allora combattute, poiché ero ancora in fase di addestramento.

Giunta alla prima casa, quella di Mu dell’Ariete, entrai, ma non sentii la presenza di alcun cosmo e da ciò dedussi che doveva essere fuori in missione, e quindi passai velocemente oltre.

Quando entrai nella casa di Aldebaran del Toro, invece, per poco non andai a sbattere contro di lui, che mi osservò con aria perplessa, ma dopo aver osservato il contenitore dell’armatura che avevo sulle spalle, il suo volto, si fece più sereno e disse:

<< Bentornata, Yume.

Com’è andato il tuo addestramento a Delfi? >>.

Ed io, sorridendo, gli risposi: << E’ andato tutto bene e ora sono tornata per rimanere qui, e servire la dea Atena, com’è mio dovere >>.

<< Capisco.

Hai il mio permesso di passare oltre la mia casa e buon proseguimento di percorso >>.

Lo salutai velocemente e proseguii.

Quando mi ritrovai ormai davanti alla casa dei Gemelli mi venne un’enorme fitta al cuore, pensando al fatto che lì, un tempo, aveva abitato il mio primo maestro e mentore Saga, cui dovevo tantissimo e che avevo considerato come un padre, nonostante avessimo passato pochissimo tempo insieme.

Sapevo però che ora quella casa era occupata da suo fratello, Kanon che ne aveva preso il posto come cavaliere dei Gemelli.

Quando entrai nella terza casa però, una certa inquietudine mi pervase tutta, oltre ad una sensazione di tristezza.

Dopo neanche aver fatto tre passi all’interno, mi comparve davanti Kanon che potei costatare essere proprio com’era apparso nelle mie visioni, riguardo alla guerra sacra contro Ade.

Era molto alto, con un corpo dai muscoli ben definiti e aveva occhi e capelli blu.

Era completamente identico in tutto e per tutto al mio maestro Saga.

Fu lui il primo a parlare: << Chi sei, donna e che cosa ci fai qui? >>.

E allora io indicando il mio contenitore dell’armatura che avevo sulle spalle, dissi: << Io sono Yume, silver saint di Cassandra.

Sto andando alla tredicesima casa, per parlare con la dea Atena >>.

<< Saresti tu allora, la bambina che mio fratello portò qui quasi quattordici anni fa, per farla diventare un cavaliere? >>.

<< Sì sono io >>, gli risposi, ma non sapevo cosa dirgli d’altro.

Infatti, mi sentivo un po’ a disagio, a un certo punto, però mi strinse la mano destra e disse: 

<< Piacere di conoscerti, allora. 

Io sono Kanon dei Gemelli, anche se penso che tu mi conosca già, perché mio fratello mi aveva parlato della tua straordinaria capacità di vedere il futuro con estrema precisione. 

Puoi passare oltre la mia casa senza ulteriori indugi >>. 

Non feci però in tempo a togliere la mia mano dalla sua che una visione avvolse subito la mia mente.

Davanti a me si stagliava un enorme campo di battaglia, il cui terreno era completamente lordo di sangue e pieno di corpi, sia di cavalieri di Atena, sia di altri cavalieri sconosciuti.

E alla mia sinistra a un certo punto vidi anche Kanon cadere in ginocchio, trafitto al ventre da una spada.

La sua armatura nonostante fosse resistentissima, non era riuscita ad evitargli di essere ferito.

La visione contro ogni previsione, però si fermò a quel punto e quando tornai in me, cominciando a chiedermi che cosa riguardasse la visione, se un futuro prossimo, o molto lontano.

Lo sguardo preoccupato di Kanon mi distolse dai miei pensieri e ringraziai mentalmente Atena per la maschera che portavo, perché dovevo essere diventata pallidissima in volto.

Dopo aver salutato velocemente Kanon, mi diressi alla quarta casa, quella del Cancro.

Deathmask mi salutò con apprezzamenti come il solito un po’ pesanti, che preferisco censurare, come la mia risposta e, sempre pensando alla visione avuta poco prima, mi diressi alla quinta casa, quella del Leone.

Aiolia, come mi riconobbe mi salutò con un abbraccio caloroso, perché lo conoscevo fin da quando eravamo ancora bambini.

Quando in seguito arrivai alla casa della Vergine, cercai di fare il meno possibile rumore, perché Shaka stava certamente meditando.

Come gli fui vicinissima, sentii la sua voce nella mia mente dire: << Yume passa pure oltre la mia casa e bentornata al Santuario >>.

<< Grazie, Shaka >>, gli risposi io mentalmente.

Quando giunsi al palazzo della Bilancia, entrai, sapendo che avrei finalmente conosciuto di persona il maestro dei cinque picchi.

Dopo aver mosso a malapena cinque passi dentro la settima casa, me lo ritrovai davanti: nonostante la sua veneranda età, il suo fisico era giovane e scattante.

Squadrandomi poi da capo a piedi, disse: << Chi sei cavaliere, che vuoi attraversare la mia casa? >>.

<< Sono Yume, silver saint di Cassandra e mi sto recando alla tredicesima casa per parlare con la dea Atena >>.

A quelle parole mi guardò con sguardo a dir poco sconvolto, per poi dire:

<< In effetti assomigli molto a Isabella, il cavaliere di Cassandra della precedente guerra sacra che ebbi modo di avere come compagna di battaglia e che era molto valorosa.

Ne sei forse una discendente? >>.

<< Non lo so, perché prima di arrivare al Santuario ho vissuto in orfanotrofio e quindi, non so nulla della mia famiglia d'origine..... >>.

<< Capisco.

Allora Yume non ti trattengo e ti do il permesso di passare oltre la mia casa >>.

Quando passai poi  per la casa dello Scorpione, sentii una fitta al cuore, pensando al suo custode, ma proseguii senza fermarmi perché non era presente il cosmo del suo custode.

Passai dopo uno scambio di saluti molto breve con i loro custodi, sia la casa del Sagittario, sia quella del Capricorno.

Attraversai velocemente poi quella dell'Acquario e quella dei Pesci, poiché il custode della prima non c'era e la seconda perché Aphrodites non si fece neanche vedere, anche se avvertivo chiara e distinta la sua presenza.

Dopo essere giunta finalmente davanti alla tredicesima casa, entrai.

Vidi che la dea Atena era seduta su quella che era stato il trono del Grande Sacerdote e che era impegnata in una fitta conversazione con quello, che riconobbi come uno dei cavalieri di bronzo, che avevano combattuto contro Hades.

Non potevo sbagliarmi, infatti, quello era Hyoga il bronze saint della costellazione del Cigno e allievo di Camus dell' Acquario.

Avanzando poi verso di loro, i miei passi cominciarono a risuonare per tutto l'ambiente e allora si accorsero di me.

<< Chi sei, sacerdotessa guerriera? >>, disse la dea Atena.

Allora m’inchinai e con lo sguardo volto a terra, dissi:

<< Sono Yume, silver saint di Cassandra.

Sono tornata solo ora da Delfi, dove mi sono allenata in questi ultimi due anni.

E sono qui per parlare di persona con lei, dea Atena >>.

Detto questo, attesi che la dea Atena, parlasse. << Alzati pure Yume di Cassandra.

Tu, Hyoga, invece puoi andare >>.

Come alzai gli occhi verso la dea Atena, vidi Hyoga inchinarsi verso di lei e poi andarsene.

<< Dea Atena >>, cominciai io, << mi dispiace di non essermi presentata a lei prima d'ora, ma non mi è stato concesso di uscire per nessun motivo dal luogo in cui stavo terminando il mio addestramento, fino a tre giorni fa >>.

<< Capisco, Yume.

E d'ora in poi rimarrai qui, al Santuario? >>.

<< Sì, certamente >>, dissi io, << Per rispettare il mio voto di fedeltà verso di lei e per esservi d'aiuto nella nuova imminente guerra sacra, che purtroppo comincerà tra non molto tempo >>.

<< Se già io avevo avvertito l'approssimarsi di una nuova minaccia, tu che sei l'unico saint in grado di vedere il futuro, non potevi non accorgertene.

Hai per caso, già visto qualcosa di significativo, rispetto alla prossima guerra sacra? >>.

<< Per ora ho visto solo che ci sarà una grande battaglia, tra tutti noi saint di Atena e quelli nemici, guidati certamente da una divinità molto potente >>.

<< Capisco, Yume e grazie per avermi avvertito.

Inoltre, non appena ti si mostrerà un'altra visione sulla nuova guerra sacra, avvertimi subito >>.

<< Lo farò senz'altro dea Atena >>.

<< Un'ultima cosa. Se avrò bisogno di te, dove devo mandarti a cercare? >>.

<< Ho intenzione di tornare a occupare la mia vecchia casa, che si trova nello spazio adibito alle abitazioni delle sacerdotesse guerriere.

Dunque se avrete bisogno di me, mandatemi a cercare lì >>.

Essendo poi in atto di alzarmi, dissi: << Ora dea Atena mi dovrei accomiatare da voi, perché ho molto da fare >>.

<< Certo Yume, vai pure e a presto >>, disse la dea.

Dopo un ultimo inchino poi, uscii dalla tredicesima e mi recai al cimitero del Santuario.

Qui cominciai a cercare la tomba di Saga e, quando la trovai, mi sedetti davanti ad essa.

C'erano scritti solo il suo nome, il suo rango e la data di morte. Nessun'altra frase a ricordare il bene o il male che aveva fatto in vita, poiché la morte cancella tutto, anche le azioni più riprovevoli.

Raccolto poi un mazzo di fiori nel campo lì vicino, lo posai contro la lapide e lasciai che i miei ricordi su di lui mi travolgessero, come un fiume in piena.

Le lacrime cominciarono a scendermi copiose, poiché in fondo, se avevo avuto la possibilità di diventare un cavaliere di Atena, era stata solo grazie a lui.

Un rimorso però mi portavo dentro: non avergli potuto dire addio.

Dopo essermi guardata in torno per accertarmi che non ci fosse nessuno, mi tolsi la maschera e mi asciugai le lacrime.

Fatto ciò me la rimisi sul volto e dopo aver guardato un'ultima volta quella lapide, mi diressi agli alloggi delle sacerdotesse guerriere, che si trovavano vicino all'arena, ai piedi del Santuario.

Durante il tragitto fino a casa mia, incontrai un sacco di persone che conoscevo e che non vedendomi da tempo, vennero subito a salutarmi.

Come aprii la porta, potei costatare che nulla era cambiato durante quei due anni che avevo passato lontana.

Il letto era ancora contro la parete opposta alla porta, il forno a legna sulla parete destra che fungeva anche da stufa durante l'inverno, il tavolo di legno con le tre sedie davanti al letto e infine, sulla parete sinistra, una cassapanca per gli abiti e uno spazio vuoto per il contenitore dell'armatura.

Guardando meglio però sul tavolo, vidi che c'era posato su di esso un mazzo di tulipani ormai secchi, che immaginai fossero un dono di Milo.

Posato il contenitore della mia armatura al suo posto, mi sedetti su una sedia e, preso in mano quel mazzo di fiori, cominciai a far vagare i miei pensieri.

Ad un certo punto però, ebbi una visione in cui Marin e Shaina stavano varcando la soglia di casa mia e allora, mi preparai a riceverle.

Come entrarono le abbracciai entrambe, d'altronde ci conoscevamo da un sacco di tempo e dopo esserci sedute, cominciammo a parlare del più e del meno.

Molte delle cose poi di cui discutemmo, che erano accadute negli ultimi due anni, anche se non le avevo vissute in prima persona, mi erano comunque state mostrate attraverso le visioni e quindi non avevo problemi a parlarne. Cenammo poi insieme a casa di Marin e tornai a casa mia, solo quando la notte era scesa da un bel pezzo.

Me ne andai subito a dormire, perché il giorno dopo avevo intenzione di recarmi alla biblioteca del Santuario, per cercare informazioni su quel cavaliere nemico, armato di spada, che era comparso nella mia visione su Kanon.               





Nota dell'autrice: eccomi già qui con il primo capitolo, ma avverto che di solito non sono così veloce negli aggiornamenti.

Ringrazio Ishy_ sama per aver messo la mia storia tra le seguite.

Ciao e al prossimo capitolo,

Lilith
  
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