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Autore: Birdie    20/01/2013    1 recensioni
Raccolta di sei OS a tema: come si sarebbero potuti incontrare Kurt e Blaine in occasione del matrimonio di Cooper?
#1 - Sarebbe potuto accadere in pasticceria...
#2 - O magari dal parrucchiere.
#3 - Forse in chiesa.
#4 - O attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica.
#5 - O al termine della cerimonia.
#6 - Cosa accadde davvero.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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 Ciao! Scusate il ritardo di pubblicazione, ma sono stata impegnatissima con lo studio :s In ogni caso, questo è l’ultimo incontro (quello vero) fra Kurt e Blaine. L’ho diviso in due parti dato che è piuttosto lunghetto, posterò la seconda il prima possibile! :))
Enjoy!! xx
-Birdie
 
Cosa accadde davvero.
 
Blaine non si aspetta che Cooper sia nervoso il giorno del suo matrimonio,  e non lo è. E’ euforico, è un dato di fatto, canta a squarcia gola con la radio in sottofondo durante il tragitto verso la chiesa.
 
Dall’altro lato della medaglia, vediamo Blaine seduto silenziosamente sul suo posto, a volte guardando fuori dalla finestra e a volte tormentando i bottoncini sulla sua manica. Risulta che sia lui quello nervoso, cosa del tutto inaspettata. Comunque sia, queste aspettative risalgono a molto prima che scoprisse che Kurt sarebbe stato il suo accompagnatore.
 
E’ possibile che ancora non abbia smesso di pensare del tutto a Kurt. Dopo la loro rottura a Gennaio, Blaine si è preso a malapena il tempo di riflettere. Invece, dopo lo shock iniziale, si è buttato a capofitto nel campo delle attività extracurricolari, tutte quelle che sono riuscite a entrare nella sua agenda. Lo hanno mantenuto occupato e stanco, introducendolo a nuove cerchie di amici, cose che gli sono sempre disperatamente servite, ma non gli hanno dato il tempo di affliggersi.
 
Nonostante Blaine non si sia lasciato rimuginare, ha educatamente declinato ogni potenziale pretendente finché non è tornato in Ohio per il break primaverile, e probabilmente avrebbe continuato a farlo se non fosse stato per l’interferenza di suo fratello. Durante la degustazione di torte al La Dolce Vita, Blaine ha commesso l’errore di farsi scappare che l’assistente del pasticcere fosse carino, e Cooper lo aveva convinto a prenderci un caffè insieme.
 
Fortunatamente (o no), non c’è assolutamente chimica fra di loro, e Blaine aveva passato la maggior parte del tempo immaginando come sarebbero state diverse le cose se ci fosse stato Kurt dietro quel bancone. Quando Blaine è tornato a New York per finire il semestre in primavera, è rimasto al suo piano originale, concentrandosi sui suoi amici e le sue lezioni, ripetendosi che avrebbe pensato agli appuntamenti l’anno seguente.
 
Un sollievo per Blaine è stato che Cooper non fosse nelle vicinanze quando si è andato a tagliare i capelli il lunedì prima del matrimonio, con il parrucchiere che ci stava provando. Blaine era uscito dal negozio con un bel taglio e nient’altro, lasciando una mancia. Se fosse stato Kurt, si era ritrovato a pensare capricciosamente, sarebbe sicuramente successo qualcosa di diverso, di più.
 
Blaine aveva cominciato a considerare che il problema consistesse nel fatto che fosse tornato a casa. Era stato molto più semplice riconcentrarsi a New York. Lo ha fatto anche pensare, non per la prima volta, che dovrebbe probabilmente sforzarsi maggiormente di dimenticare Kurt. Ha provato a fantasticare durante il resto del giorno, immaginando di incontrare qualcuno in chiesa, alla cerimonia, al ricevimento, cercando di non immaginarsi fosse Kurt, ma non ha funzionato. Ogni volta, l’uomo ha assunto il viso di Kurt, la sua natura provocante, il suo stile impeccabile. Ha ammaliato la figura di Blaine flirtando e cantando assoli; ogni tanto Blaine è stato timido e a volte spavaldo, ma è andato tutto bene, perché erano le sue fantasie.
 
Il giorno dopo si era fermato al Lima Bean per ammazzare il tempo prima del suo turno al negozio di dischi, e Kurt era lì.
 
Blaine si era freddato proprio davanti alla porta. Lui e Kurt si erano tenuti in contatto – non all’inizio, non quando era troppo difficile farlo, ma c’erano stati dei messaggini cauti e delle email da quella primavera. Prima, si erano avvicinati per cose importanti, come Blaine che voleva controllare la salute di Burt o Kurt che augurava a Blaine buona fortuna prima di uno show, ma poi c’erano stati più e più messaggi su cose di secondaria importanza (Penso di aver appena visto Thad al centro commerciale, ma non sono sicuro. Sai se ha cambiato qualcosa ai capelli? Tipo, di parecchio?).
 
 Se Blaine pensava che il suo cuore vibrasse ogni volta che vedeva un messaggio di Kurt, non era niente paragonato al modo in cui gli era schizzato nel petto alla vista del profilo di Kurt. Non aveva potuto fare niente eccetto stare lì a fissare Kurt mentre avanzava per ritirare il suo drink, perché si è scordato la maggior parte dei dettagli – quanto esattamente fosse alto Kurt, l’aggraziato modo in cui si muoveva, l’angolazione del sorriso educato che rivolgeva al barista.
 
Kurt aveva avvistato Blaine subito dopo essersi voltato dal bancone, e c’era stato un momento di lunga e imbarazzante osservazione reciproca attraverso il pavimento del bar, per non parlare delle memorie e flash lì disseminati…finché Kurt non aveva sorpreso Blaine rivolgendogli un breve e cauto sorriso. Quando Blaine lo aveva ricambiato, Kurt aveva scrollato le spalle, mettendosi in fila con Blaine, e sedendosi al tavolo con lui mentre gli raccontava i ridicoli dettagli venuti fuori dal pianificare il matrimonio di Cooper Anderson.
 
Come aveva sospettato, Kurt si era dimostrato incredulo e divertito, roteando gli occhi e dicendo, “Avrei voluto esserci per vederlo di persona.”
 
Forse Blaine si sarebbe dovuto prendere del tempo per piangere, agli inizi del semestre. Forse lo avrebbe fermato dal rispondere, senza pensarci due volte, “Dovresti! Vieni con me!”
 
La semplice spensieratezza della conversazione era arrivata ad una penetrante interruzione, e Blaine aveva stretto più forte le dita attorno alla sua tazza di caffè. Non c’era modo di riprendersi quelle parole, ma ci stava giusto pensando nel momento in cui Kurt gli aveva chiesto, dopo un’occhiata, “Non hai un accompagnatore?”
“Io…ehm, no. Non cel’ho.” Era una confessione più che altro, come se in realtà avesse detto Non voglio ancora nessuno che non sia tu, nessuno è alla tua altezza. “Dimenticalo, e comunque te l’ho detto troppo tardi, è sabato…”
 
“Mi piacerebbe” aveva interrotto Kurt.
 
“Cosa?”
 
“Mi piacerebbe andarci.”
 
Che porta Blaine a quest’oggi: sudante sul suo sedile, verso qualcosa che avrebbe dovuto essere un appuntamento, ma non lo è. C’è un fiore all’occhiello per Kurt accanto a lui, ed è anche troppo, anche se è solamente una margherita bianca colta dal giardino di sua madre. È posata dentro il suo contenitore adocchiato da Blaine l’ultima volta che si è provato il suo smoking. E’ liscio e nero con tre gioielli sul davanti, e per qualche ragione, lo aveva fatto immediatamente pensare a Kurt. Era tornato indietro per comprarne uno prima di dubitare di sé stesso – lo sta già facendo abbastanza, in ogni caso.
 
Perché, chi è che invita il suo ex-ragazzo a un matrimonio?
 
* * *
 
Blaine è rimasto ad agitarsi in sala d’attesa per quella che sembra un’ora ormai prima che sua madre bussi e faccia capolino alla porta. “Blaine, tesoro, Kurt è qui. Vuoi che lo faccia venire?”
 
“No!” grida lui. Non affronterà la cosa con Cooper nella stanza. “Esco tra un secondo.”
 
Sua madre sembra un po’ spiazzata, ma dice solamente, “Va bene. Glielo faccio sapere.”
 
Blaine fissa in modo assente la porta per un momento dopo che sua madre la chiude, inspirando profondamente per due volte prima di riaprila lui stesso. “Hey, Squirt!” Cooper lo chiama e la sua mano cade sulla maniglia.
 
“Sì?” dice cauto Blaine, spiando da sopra la spalla, troppo ansioso per infastidirsi di quel nomignolo.
 
“Non dimenticarti il fiore” dice Cooper facendo l’occhiolino, facendo cenno al fiore all’occhiello posato su un mobile vicino.
 
Blaine non è stato interamente sicuro di volerselo portare con lui, ma evidentemente, non avrà scelta. Si acciglia verso Cooper, che sorride apertamente salutandolo con la mano.
 
Kurt sta aspettando nel salotto della chiesa, e la bocca di Blaine si secca leggermente non appena lo vede. Lui e Kurt sono andati a tre balli scolastici assieme – il ballo del secondo anno di Kurt e i balli degli ultimi anni, e ad un altro durante l’ultimo anno di Blaine – ma in qualche modo, Kurt non aveva mai indossato un completo semplicemente nero per nessuno di questi. Lo indossa adesso, impeccabilmente su misura, valorizzandolo come ogni buon completo dovrebbe.
Un’altra cosa che Blaine subito nota è il disagio di Kurt – è teso e nervoso, e il suo sorriso timoroso.
 
“Blaine, ciao,” dice mentre Blaine avanza. “Stai benissimo.”
 
“Anche tu.” Risponde Blaine, tenendo la mano con il fiore nascosto dietro di lui. Il suo cuore affonda quando vede che l’outfit di Kurt comprende una spilla – certo che comprende una spilla, a cosa pensava?
 
“Hai qualcosa dietro la schiena?” la fronte di Kurt si increspa mentre lui tenta di sbirciare intorno a Blaine.
 
“Oh,” dice Blaine fiaccamente e mostrando il fiore nel porgerlo a Kurt. “Ti ho preso questo.”
 
Gli occhi di Kurt si addolciscono lievemente, in eco di un’espressione che Blaine non ha visto per così tanto tempo. Le emozioni si inspessiscono, bloccandogli la gola. Che idea terribile.
 
“Blaine, è un amore. Grazie.”
 
“Ma hai…” la voce di Blaine sfuma perché Kurt si sta già togliendo la spilla facendosela scivolare in tasca. “Oh…Beh. Io, ehm…ho preso la margherita perché non volevo che ti scambiassero per qualcuno del wedding party.” Spiega Blaine, gesticolando verso la rosa rosa sul suo stesso risvolto.
 
“Hai pensato bene” dice Kurt. Raddrizza il fiore e guarda negli occhi Blaine, ripetendo, “Grazie.”
 
“Prego” risponde Blaine, e il momento va avanti divenendo imbarazzante mentre si comincia ad agitare sul posto.
 
“Quindi, come sta Cooper?” chiede alla fine Kurt, rompendo quel silenzio. “Nessun ripensamento?”
Blaine accetta felicemente il cambio d’argomento. “Oh, oddio no. Mi vengono i brividi solo al pensare che tipo di opportunità per una performance potrebbe trovare durante la cerimonia. Assicurati di trovare un buon posto così da non perderti niente.”
 
“Sarà fatto” dice Kurt, sorridendo un po’.
 
“Mi dispiace che ti debba sedere da solo” aggiunge Blaine. È una delle cose che gli erano sfuggite nella premura d’invitare Kurt al matrimonio.
 
“Non mi devo sedere da solo, veramente.”
 
“Come no?” chiede sorpreso Blaine.
 
Kurt scuote il capo. “No. Tua madre mi ha presentato tua zia Rosa – penso di ricordarmela dalla tua festa per il diploma, a dire il vero. Comunque, mi ha invitato a sedermi con lei.”
 
Ci sono un milione di domande che Blaine vorrebbe porre – oh dio, che gli avrà detto la mamma? – è una delle principali, ma invece fa solo un sorrisetto teso dicendo “Oh, fantastico.”
 
“Già.”
 
“Beh sei più che il benvenuto se vuoi bighellonare mentre facciamo le foto, e poi c’è il ricevimento in giardino.”
 
“Suona bene.”
 
Blaine sta per andare avanti con la sua nervosa recitazione dell’itinerario del giorno quando viene interrotto da una mano sulla sua spalla. Si guarda indietro notando Russel. “Ci servi di là, ora. È quasi l’ora di prepararsi.”
 
“Okay,” dice Blaine, voltandosi per rivolgere a Kurt uno sguardo di scusa. “Oh, Kurt, lui è…”
 
“Sono Russell” interrompe lui, scandendo il suo nome per intero. “Devi essere il fidanzato di Blaine.”
 
Gli occhi di Blaine divampano mentre una scarica di puro orrore gli corre attraverso. Non può sopportare di controllare la reazione di Kurt, ma Kurt si limita a sorridere vagamente stringendo la mano di Russell. “Sono Kurt” dice, non fornendo ulteriori chiarificazioni, ma nella sua voce è di certo più forte un’educazione forzata che un genuino tono amichevole.
 
“Piacere di conoscerti. Blaine? Allora vieni?”
 
“Arrivo subito” risponde fermamente Blaine. Non appena Russell si allontana dal loro campo uditivo, comincia a blaterare. “Kurt, scusa. Non gliel’ho detto, cioè a nessuno, intendo, non ho detto che…”
 
“Blaine, calmati,” dice Kurt. Si avvicina come se stesse per toccare il braccio di Blaine, ma lascia cadere la sua mano prima che avvenga il contatto. “Va tutto bene. Ora vai. Ci vediamo più tardi.”
 
“Okay.” Blaine guarda Kurt con fare critico per un momento, ma vedendo che l’espressione neutrale di Kurt non cambia, si volta per allontanarsi.
 
* * *
 
Le cose da lì procedono un po’ più regolarmente. Blaine è preso dalla cerimonia, e, malgrado le scelte musicali dozzinali, è sinceramente emozionato per la felicità di suo fratello. Si rivela abbastanza facile trattenere il suo sguardo dal vagare nella congregazione in cerca di Kurt – o almeno, non succede troppo spesso.
 
Al contrario, quando posa per le foto, Blaine giura di sentire i penetranti occhi di Kurt su di lui. Quando trova possibile girarsi per controllare, comunque, Kurt sta parlando con qualcuno o giocherellando col cellulare.
 
Al ricevimento in giardino, c’è finalmente abbastanza tempo per scongelare la stranezza formatasi fra di loro. Blaine inizia giocosamente una conversazione su come gli altri membri delle Nuove Direzioni abbiano passato la primavera. Kurt ne sa più su Finn (e, di conseguenza, Puck), Mercedes, e Rachel, ovviamente, ma Blaine è stato più in contatto con Artie, Sam, Mike e Tina. La conversazione procede senza problemi, e prima di dirigersi verso la hall, Kurt persino si inclina in avanti per bisbigliare la sua opinione riguardo alle scelte modaiole della cugina di Emily in direzione dell’orecchio di Blaine, cosa che lo fa arrossire in un modo tale da sperare di poter dare la colpa al sole.
 
Poi, a cena, tutto va a monte.
 
Il wedding party è stato introdotto, e hanno preso i loro posti su di una piattaforma rialzata a capo della sala. Blaine rotea gli occhi quando vede Cooper ed Emily hanno deciso di sistemare un piccolo tavolo per due al centro del palco, mentre gli amici dello sposo, le damigelle e gli altri ospiti siedono ad anello ai lati. Appena orribilmente autoindulgente, ma dal lato buono, vuol dire che Kurt non dovrà cenare da solo. Non è una cosa brutta; almeno a Blaine non dispiace per niente.
 
No, il disagio non si fa vivo finché uno degli invitati più entusiasti inizia a colpire un bicchiere con la sua forchetta. Presto l’intera sala tintinna, e Cooper si alza, rimuovendo il microfono dalla sua asta accanto alla sedia e zittando tutti. “Abbiamo una piccola sorpresa per tutti voi!” annuncia, raggiante. “Quando decidete di fare quello, prenderò un pezzo di carta da questa boccia.” Indica una boccia per pesci rossi al centro del tavolo. “Se siete stati invitati oggi, il vostro nome è là dentro. E se lo pesco, dovete baciare il vostro accompagnatore o accompagnatrice, mentre Emily ed io vi andiamo dietro. Bene? Okay! Cominciamo.”
 
Blaine si impietrisce non appena la mano di Cooper affonda dentro la boccia. Non gli serve guardare Kurt per sentire la tensione che improvvisamente gli sta colando sui muscoli. Tutta la tranquillità che si era formata durante il pomeriggio sta crollando sotto la sedia, rivestita immacolatamente.
 
Non si era formata davvero.
 
Cooper afferra un foglietto piegato nella boccia e lo apre. Blaine trattiene il fiato, il sopracciglio di Cooper si inarca, e passa il bigliettino a Emily. “Zio Tom!” esclama lei al microfono, alzando una mano per indicare col dito nella folla.
 
Blaine rilascia lentamente l’aria nei suoi polmoni mentre un uomo robusto coi capelli brizzolati stringe la moglie a sé per baciarla. Cooper ed Emily fanno lo stesso. Quando i fischi e gli strilli della gente si quietano, si azzarda a guardare Kurt. Gli occhi di Kurt guizzano verso i suoi, e si scambiano un teso, ansioso sorriso non-proprio-sorriso.
 
Niente sembra reale perché è stato cullato dentro una falsa sensazione di sicurezza, pensando che la goffa compagnia che avevano ricostruito durante il corso dei giorni non fosse per niente simile alla profonda intesa precedentemente condivisa. Tutto l’artificio è andato: Blaine è seduto rigidamente accanto al suo ex-ragazzo ad un matrimonio, ed è tutto così strano e sconfortante. E’, senza dubbio, la peggiore idea che Blaine abbia avuto in tanto tempo, e non riesce a capire perché Kurt abbia accettato il suo invito. E’ un sollievo quando le insalate vengono servite alcuni attimi dopo. Blaine smette di fingere di seguire la conversazione di Tanner e Russell e si concentra invece sulla sua verdura, con Kurt ugualmente silenzioso accanto a lui.
 
Tra l’insalata e i piatti principali, arriva il momento per Blaine di fare il suo brindisi. Altri due bicchieri sono già stati fatti tintinnare, e ogni volta, lui e Kurt erano rimasti gelati sopra le loro sedie, fissando i piatti.
 
Quando Blaine si alza per parlare, sente il bisogno di fermarsi un momento, con il microfono stretto saldamente in mano. Aveva sentito le farfalle nello stomaco prima di qualche campionato nazionale di canto coreografato, ma in qualche modo, fare un discorso di fronte a Kurt lo sta d’un tratto snervando ripetutamente più di qualsiasi altro ruolo principale ricevuto nelle competizioni. Non c’è modo in cui possa parlare d’amore senza parlare in modo sottinteso di Kurt, e Kurt lo saprà sicuramente.
 
Blaine inspira ed espira profondamente. Guarda in alto sorridente. “Buona sera. Vorrei iniziare prima di tutto ringraziando tutti i presenti oggi. So che molti di voi hanno viaggiato molto. Per chi non mi conosce – o per chi mi conosce ma ha passato troppo tempo al bar – sono Blaine.”
 
Si avverte qualche risatina, e Blaine si sente più rilassato mentre si immerge nella sua performance. Va tutto bene. Sta andando tutto bene; può farcela.
 
“Cooper è il mio fratello maggiore” continua. “Ovviamente, lo conosco da una vita, ma – come potranno attestare molti di voi – non avete avuto bisogno di conoscerlo per così tanto per capire chi è il suo primo vero amore.” Blaine fa una pausa drammatica, poi fa schizzare il braccio libero in direzione di suo fratello. “La recitazione!”
 
La risata stavolta è più chiara e forte, e persino Emily sembra divertita. Cooper lo guarda con un’espressione a metà tra il che simpatico e il dovrò ucciderti più tardi ma dipenderà da come prosegui.
 
Blaine gli fa l’occhiolino e si volta nuovamente verso la sala nella sua interezza, che gli garantisce l’opportunità di non dover guardare alcun punto vicino Kurt. “Devo ammettere che per un bel po’ di tempo, è stato difficile per me immaginare Cooper sposarsi. Sappiamo che è estremamente dedito alla sua arte, e non ero certo di che tipo di persona potesse stargli dietro – gli orari strani, le audizioni, le prove. Oddio, le prove.”
 
C’è un’altra piacevole ondata di risate. Blaine sorride di nuovo, ma sente di stare per tremare mentre si avvicina ad argomenti più seri. Guarda in basso verso il bordo dello stage. “Cè un detto che ho sentito che ha sempre riassunto i miei pensieri riguardo al matrimonio. Quando l’ho trovato, ho capito di non concordare in molte cose dette dall’autore originale, ma questo non mi impedisce l’apprezzare la semplice e veritiera bellezza di queste parole: non sposare la persona con cui pensi di poter vivere; sposa la persona senza la quale non potresti vivere.
 
I suoi occhi si voltano verso Kurt adesso, come se vi volessero affogare, ma li distoglie in fretta. Il viso di Kurt è sofferente, pallido e il suo sguardo è fisso. Si chiede se Kurt possa sentire anche lui le parole come un eco. Non posso sopportare la lontananza dalla persona che amo. Non ti dirò mai addio. Cosa stai promettendo? Di amarti per sempre.
 
Va avanti faticosamente, mentre le dense emozioni influenzano la sua voce in modo differente. “Persino io capisco che è così per Emily e Cooper. Lo sospetto da tempo. Non tanto tempo dopo il loro primo incontro, ha saltato un’audizione per farle compagnia dopo essersi slogata una caviglia. Mi ha detto più tardi che era in ogni caso troppo giovane per quella parte, Blaine, ma io avevo capito.
Non voglio darvi un’impressione sbagliata, comunque. Emily e Cooper non si trattengono da niente. Riempiono perfettamente gli spazi l’uno nella vita dell’altro. Emily non sopporta Cooper; tira fuori il meglio di lui, quel meglio che non sapevo avesse. Sa come calmarlo dopo non aver ottenuto il ruolo che vuole, o tirarlo su in qualsiasi circostanza. A quanto pare è anche più brava di me a recitare le battute, cosa della quale le sono eternamente grato.”
 
Durante la pausa lasciata per un altro giro di risate, Blaine si riempie la testa di altre parole. So che quando Kurt comincia ad innervosirsi con le commesse, posso distrarlo con qualche sciocca barzelletta o cominciando un dibattito sui musical finché non dimentica. Quando sono triste, Kurt è più paziente con me di come lo è con chiunque altro, mi aiuta a lasciare andare la mia rabbia, dirigendola verso la persona giusta e risolvendo in modo positivo.
 
Blaine scuote le spalle angolandosi verso il tavolo principale, alzando il bicchiere. “Cooper ed Emily, vi amate, e in più, vi completate. Mi avete – mi avete ricordato il tipo di amore che voglio. Grazie. E Emily, sono felicissimo di darti il benvenuto nella nostra famiglia. Salute!”
 
Quando ritorna al suo tavolo fra gli applausi dei partecipanti, Kurt, accanto a lui, rimane in silenzio.
 
* * *
 
Mentre aspettano che lo staff ripulisca la pista da ballo, Cooper prende Blaine per il gomito. “Posso parlarti un secondo, Squirt?”
 
Per istinto, Blaine rivolge a Kurt uno sguardo afflitto, e Kurt risponde con un altro che è in parti uguali compassionevole, irritato, e una muta supplica perché non uccida il fratello al suo matrimonio. Con un sospiro, Blaine acconsente a seguire Cooper un paio di passi più in là.
 
“Devi parlargli,” dice inaspettatamente Cooper appena si allontanano abbastanza.
 
Blaine si blocca. “Non so di che parli. Abbiamo chiaccherato tutto il giorno.”
 
“Non far finta di niente, Blaine. Non ti riesce. Sei troppo teso. Guardati.” Cooper fa una smorfia e Blaine alza gli occhi al cielo.
 
“E’ tutto?”
 
“No. Parlagli. E poi smetti di fare quella faccia e fammi divertire al mio stesso ricevimento.”
 
“Non sto facendo nessuna…”
 
Viene interrotto appena Cooper gli da una pacca sulla spalla così forte che viene leggermente smosso da un lato. “A più tardi, Squirt!”
 
“…faccia.” Borbotta appena Cooper si incammina. Per quanto cerchi di alleggerirlo, il suo viso è ancora un po’ accigliato quando ritrova Kurt, seduto a un tavolo vuoto di fianco alla pista da ballo. I suoi occhi seguono senza sosta i bambini presenti mentre sfrecciano avanti e indietro, scivolando sul pavimento lucido con i loro calzini e le loro calzamaglie.
 
“Di che avete parlato?” chiede Kurt appena Blaine crolla sulla sedia accanto a lui.
 
“Solo Cooper che faceva Cooper” mormora Blaine.
 
Kurt storce il naso. “Alcune cose non cambiano mai.”
 
“No, credo proprio di no,” dice Blaine, ma è ancora imbronciato e le parole vengono fuori troppo serie, troppo cariche di significato.
 
“Blaine…” dice Kurt, ma subito dopo le luci si offuscano e la sigla della 20th Century Fox squilla nella sala. All’interruzione, la bocca di Kurt si chiude di scatto e i suoi occhi si abbassano in direzione delle sue dita picchiettanti sul tavolo. Blaine combatte l’urgenza di posare la fronte nettamente accanto a loro. Non trova neanche l’energia per mortificarsi per Cooper e Emily che stanno ballando sulla note di My Heart Will Go On. Invece, è solo frustrato. Non ha idea di cosa Kurt stesse per dire, ma chiaramente, era qualcosa.
 
Guardano in silenzio Cooper ed Emily che volteggiano sulla pista con i flash delle telecamere che scintillano intorno a loro. Blaine pensa distrattamente come deve piacergli il fatto che sembrino attorniati da paparazzi.
 
“Mi è piaciuto il tuo discorso” dice Kurt d’un tratto, continuando a guardare avanti a sé. “E’ stato molto toccante.”
 
Blaine fa una smorfia. “Grazie.”
 
“Avrei voluto pescassero il tuo nome” aggiunge Kurt. “a cena.”
 
Le parole sollevano Blaine. “Cosa?” domanda, la sua voce è così bassa e sorpresa che non è sicuro che Kurt possa sentirla sopra la musica.
Ma Kurt lo sta guardando dritto in faccia adesso, i suoi occhi disperatamente sinceri e le sue labbra tremanti. “Il tuo nome. Volevo che lo scegliessero a cena. Ti avrei potuto baciare.”
 
“Kurt…”
 
“Volevo farlo” continua Kurt, la sua voce di fa lievemente sprezzante, “Non mi interessa quanti cugini campagnoli di Emily ci avrebbero fissato.”
 
Blaine osserva il volto di Kurt per un momento, notando il dolore e la speranza e la paura sparse nella sua espressione. “Perché?” sospira.
 
“Come?”
 
“Perché volevi farlo?” chiede Blaine. “Solo perché pensi che dovremmo…baciarci? O…?” non riesce neanche a domandare, non sopportando il pensiero di sbagliarsi.
 
Kurt scuote la testa. “Penso che dovremmo parlarne.” dice.
 
“Stiamo parlando. Ti prego dimmelo, Kurt” dice Blaine, consapevole del suo tono supplichevole.
 
“Possiamo spostarci…altrove?”
 
Blaine sguarda il posto, colmo di persone che bevono e si scatenano sulla pista da ballo mentre la musica si fa più ritmata, e dice “Okay. Andiamo.”
  
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