Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Kamusa    09/08/2007    3 recensioni
Kagura è al solito intrappolata nel castellaccio di Naraku sognando la sua libertà... Sesshomaru vaga per i boschi col suo seguito, apparentemente indifferente a ciò che accade nel mondo attorno a sè... ma le loro strade, destinate ad incrociarsi con quelle della ritornante Kikyo e di Kohaku, non sono mai state così vicine...
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagura, Kikyo, Kohaku, Naraku, Rin, Sesshoumaru
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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sango KOHAKU RICONOSCE SANGO

-Inuyasha! Inuyasha, dietro di te!- gridò il monaco, giusto in tempo per avvertire l’amico dell’ennesimo attacco del mostro
-Dannazione! Così non finiremo mai!- sbottò il mezzodemone, lanciando la sua cicatrice del vento contro Naraku
-Inuyasha!- lo chiamò Kagome, schierandosi al suo fianco di fronte al nemico. Shippou balzò davanti a lei, stringendo nelle zampine il suo fuoco turchese.
-E’ tutto inutile!- ghignò Naraku, scatenando i propri demoni contro il gruppetto -Arrendetevi, è meglio per voi!
-Sei tu che devi arrenderti, bastardo!- replicò Inuyasha, mentre un lampo gli attraversava gli occhi dorati -Ora vedrai!- rise, alzando la Tessaiga verso il cielo cupo. In un attimo, la gigantesca lama della spada rifulse di luce rossa
-Inuyasha...- sorrise Kagome, osservando il mezzodemone stagliarsi davanti al nemico ancora ignaro di tutto
-Stupido! La tua spada non mi fa nessuna paura!- esclamò Naraku, lanciando i suoi tentacoli verso l’avversario.

“Ma quella…” pensò il ragazzino, tremando leggermente sulla schiena del demone
-Kohaku, che succede?- si affrettò a chiedergli il principe, percependo la sua inquietudine
-Signor Sesshomaru…- mormorò appena il bambino, appiattendosi contro la sua schiena e stringendo i vasetti con le mani tremanti
“No, non adesso, no!” si disse, sentendo il proprio oscuro passato affacciarsi sulla sua anima frammentata “Quella è la ragazza che vedo sempre… sì, è così…” continuava a ripetersi “Ma ora non posso correre da lei!”
-Non posso…- biascicò
-Cosa non puoi?- chiese il principe, alzando leggermente la voce -Torna in te, ragazzino! O non…- non riuscì a terminare la frase, che l’arma vorticante di Sango saettò nella loro direzione, costringendolo a balzare bruscamente di lato.
-Signor Sesshomaru!- gridò Kohaku, sul punto di perdere l’equilibrio, stringendo disperatamente a sé i cuori delle due demoni -Non la attacchi, signor Sesshomaru!-.

-La tua spada non ti salverà questa volta!- sbottò Naraku, mentre attorniato dalla coltre di demoni si lanciava all’attacco del gruppo di Inuyasha.
“Dannazione!” pensò “Ma quanto ci mettono quegli stupidi demoni a trovarmi la Sfera dei Quattro Spiriti?!?” si chiese, fremendo per la rabbia e per l’attesa, lanciando una veloce occhiata verso il branco poco lontano
-Cosa?!?- gridò, constatando la nuova situazione -Maledetto, non ci provare nemmeno!
-Dove credi di andare?!?- sbottò Inuyasha, vedendo il proprio avversario cambiare improvvisamente obiettivo
-Inuyasha, guarda!- lo chiamò il monaco, indicando l’ammasso di demoni poco distante: decine e decine di lupi si accanivano ferocemente contro i demoni di Naraku, impedendo loro di cercare la Sfera dei Quattro Spiriti
-Ma quello…- mormorò Kagome, riconoscendo il viso duro ed impavido del loro alleato -Koga!- gridò -Dietro di te! Stai attento!-

-Kohaku!- lo chiamò Sango, disperata, prendendo al volo la pesante arma che aveva lanciato
-Quella ragazza…- mormorò il bambino, prendendo a tremare sulla schiena del demone
-Kohaku, ma che diavolo ti succede?- sbottò il principe, atterrando su un grosso ramo innevato e facendolo scendere
-Lascialo!- gridò la ragazza, ma il demone già non la stava più a sentire
-Kohaku, non ora!- prese a scuoterlo non troppo dolcemente, intuendo il tormento interiore del bambino
-Signor Sesshomaru…- sussurrò Kohaku, mentre i ricordi irrompevano nella sua anima come un fiume in piena, sfondando la fragile diga della sua volontà. Gli occhi ambrati del demone scomparvero in lontananza in un mare di nebbia oscura, le sue potenti parole si persero in un leggero eco. “E’ lei…” si disse il piccolo, rivivendo in quell’istante la propria intera esistenza, la tragica infanzia culminata in strage, i consigli affettuosi del padre e le montagne di cadaveri, il dolce sorriso di Sango e le fusa di Kirara, la voce cupa e profonda di Naraku nella sua mente… “Quel sorriso…” realizzò “Che sorriso?” e se ne dimenticò subito “Naraku…”.
-Kohaku!- le grida insistenti della sorella risuonavano ancora nella sua mente, vivide, reali… era proprio come averla accanto a sé…

Sesshomaru volò fulmineo in mezzo alle schiere di demoni e lupi, stringendo i due vasetti nelle mani
“Eccola!” pensò, scorgendo l’evanescente corpo di Kanna, svenuta al margine del campo di battaglia, lo specchio ridotto finalmente in mille pezzi.
Velocissimo, la prese per la collottola, balzando al di fuori di quella rissa senza eguali “La grotta…” pensò, sperando ardentemente che non fosse troppo tardi. Corse agilmente tra le schiere di demoni, intravedendo in lontananza il visetto radioso di Rin affacciarsi al portone scardinato.
-Signor Sesshomaru!- le labbra gioiose della piccola si mossero nella solita esclamazione, e un lieve sorriso si dipinse su quelle fredde e pallide del demone nel rivederla al sicuro.
Subito Jaken la raggiunse, cercando di farla rientrare nella grotta, ma lei ovviamente preferì continuare ad osservare il maestoso principe che avanzava nella battaglia, i coloriti vasetti stretti nella mano artigliata
-…e Kohaku?- si chiese la bimba, sgranando gli occhioni scuri.

-Oh Rin… non aver paura… il signor Sesshomaru sta arrivando…- mormorò il bambino, sotto gli occhi confusi della sorella
-Kohaku, ma allora voi eravate veramente d’accordo…- biascicò lei, ricordando l’iniziale riluttanza del demone a lasciare il bambino nelle sue mani. Poi, dopo averli osservati attentamente, se n’era andato senza battere ciglio, portandosi via quei due strani vasetti che Kohaku teneva stretti tra le mani
-Che sta succedendo, Kohaku?- chiese, accarezzandogli dolcemente il viso sconvolto
-Sei tu…- mormorò lui -Non sei Kagura… quella notte c’era lei, ma ora… sei tu… Sa…- continuò, cercando invano di richiamare alla mente il nome della sorella.
La ragazza lo osservò, gli occhi illuminati dalle sue ultime parole. E qualsiasi cosa avesse detto riguardo Kagura, il suo coinvolgimento nei piani di Sesshomaru, il perché si trovassero lì, la battaglia con Naraku, la Sfera dei Quattro Spiriti, Kikyo, tutto passò in secondo piano, risucchiato nel luminoso vortice dell’entusiasmo quando, per la prima volta dopo anni, gli occhi del bambino la fissarono con quel dolce, familiare sorriso che tante volte aveva visto in passato
-Tu sei… Sango!-.

-Signor Sesshomaru!- lo accolse la bambina
-Padron Sesshomaru!- le fece eco Jaken, richiudendo velocemente la porta in faccia ad un fastidioso demone serpente -Meno male che è tornato!- gracchiò, sollevato -Ma… e quella che ci fa qui?- domandò, notando la bianca creaturina che il principe si era caricato in spalla
-Kagura?- domandò il demone, per niente preoccupato di nascondere la propria ansia di fronte al suo seguito
-E’ laggiù, signor Sesshomaru!- gridò la bambina, indicando l’ammasso di pelli in fondo alla grotta su cui giaceva la demone -Ma… dov’è Kohaku?- chiese, preoccupatissima
-E’ al sicuro, con la sorella- si affrettò a spiegarle il principe, appoggiando il corpo inerme della demone dell’evanescenza vicino alla signora
-Padron Sesshomaru, temo che ormai sia inutile…- biascicò il rospetto, notando un lampo di desolazione guizzare nei freddi occhi del principe alla vista del viso cianotico della signora dei venti
-Non è vero, invece ce la farà!- squittì Rin, balzando velocemente a fianco del demone -Giusto, signor Sesshomaru?- sorrise, riportando immediatamente la speranza nel cuore del demone.

-Non oserai rubarmi la Sfera!- gridò Naraku, avventandosi all’istante su Koga
-Ma quella voce…- si voltò lentamente il lupo, trovandosi faccia a faccia col nemico
-Koga, dietro di te!!!- continuava a gridare Kagome, in preda al panico.
-Kagome!!!- gridò il demone un attimo prima di venire sbalzato all’indietro dall’attacco nemico
-Tu mi hai disturbato per l’ultima volta!- ruggì Naraku, sfoderando due giganteschi artigli -Ritira i tuoi lupi, subito!
-Te lo scordi!- replicò Koga, spavaldo, sfoderando la katana e lanciandosi contro di lui.
“Che strano…” si disse Kagome, osservandolo mentre teneva testa a Naraku nonostante fosse in netto svantaggio “Sembra quasi che stia proteggendo qualcosa…”.

Il sole splendeva sereno oltre le verdi cortine degli alberi, in quei giorni… era primavera, una primavera che il giovanissimo Kohaku non avrebbe mai dimenticato…
-Sorella! Guardami, sorella!- gridava, lanciando la propria affilatissima arma contro i bersagli sistemati tutto intorno il campo di addestramento.
Poco lontano, una splendida ragazza dai lunghi capelli scuri osservava la scena, sorridendo alle prodezze del fratello…
-Sorella…- bisbigliò Kohaku, e mille altri ricordi si sovrapposero al primo… ed ora la stessa ragazza era di fronte a lui, intenta ad accarezzare il suo grosso demone gatto
Ehi Kohaku, ti va di venire con me la prossima volta?” la sua voce, ferma e dolce allo stesso tempo, gli risuonava nella mente “Andiamo, ti mostrerò come sconfiggere i demoni!
-Oh sorella…- mormorò, riconoscendone ogni singolo dettaglio… lo sguardo dolce e determinato, quei magnifici occhi color cioccolato, i fluenti capelli raccolti in quella coda così familiare… e il calore del suo abbraccio, quello, in fondo, non l’aveva mai dimenticato
-Tu sei…- mormorò, ricambiando la stretta della sorella
“Sì… ora lo ricordo, il tuo nome…”
-Sango!

-Koga, stai attento!!!- gridò Kagome, osservando quella scena terrificante. E come se il tempo scorresse a rallentatore, vide chiaramente ogni minimo spostamento dei due contendenti, mentre nel bel mezzo del campo di battaglia Naraku si avventava sul lupo.
E vide il terrore dipingersi nelle iridi forti e profonde del demone, mentre gli artigli del nemico si avvicinavano alla sua gola
-Kogaaaaa!!!- gridò, sentendo la propria voce perdersi come un’eco lontana nel frastuono dello scontro
-Kogaaaa!!!- sentì gridare persino da Inuyasha, prima che le sue iridi ambrate si illuminassero di una tenue luce rosa.
“Ma quella…” pensò Kagome, sgranando gli occhi alla vista della freccia sacra
-Cosa?!?- urlò Naraku, venendo sbalzato all’indietro dall’attacco della sacerdotessa
-Ki... Kikyo!- mormorò Inuaysha, non credendo ai propri occhi
-Kikyo, maledetta!- sbottò il nemico
-Mille grazie, Kikyo!- sorrise il demone lupo, guardandola con aria complice
-Attento, Koga!- replicò lei, mettendolo in guardia appena in tempo
-Maledetta!- sbottò Naraku, scattando verso la sacerdotessa, la barriera violacea a circondarne il corpo irto di demoni
-Dannazione!- gridò Koga, parandosi davanti alla ritornante
-Fermati, dannato!- intervenne finalmente Inuyasha, squarciando la barriera di Naraku con il nuovo potere di Tessaiga.

Una luce, nello sterminato spazio delle tenebre. Una luce lontana, flebile, quasi inesistente, eppure incapace di spegnersi… mille insidiose mani a circondare il proprio corpo intorpidito dal freddo… i volti squallidi e grotteschi degli emissari dell’altro mondo… un lugubre vorticare di immagini sempre più oscure si era ormai impossessato da tempo della mentre della signora, al fine rassegnata al proprio destino.
“Sesshomaru…” pensò, mentre le percezioni andavano a poco a poco scomparendo, sostituite dal freddo e soffocante torpore di un sonno sul punto di diventare definitivo “Che stupida sono stata!” si disse, cedendo allo sconforto “Alla fine non è servito a niente…” ammise. Tutta la sua avventura sarebbe finita in quel momento, lo sapeva… il suo geniale piano portato a termine tra mille difficoltà… la sua libertà, la tanto agognata liberazione dalla prigionia di Naraku, non l’avrebbe mai ottenuta… e Sesshomaru, quel demone nobile e bellissimo era un traguardo decisamente troppo alto per una semplice demone schiava di un mezzodemone… “Ma tanto che importanza può avere?” si disse, mentre un mare di lacrime si riversava negli abissi della sua anima “Non lo rivedrò più ora… già tanto se avrà deciso di sbarazzarsi di Naraku per vendicarsi dello sgarbo…” pianse, ripensando al dolcissimo bacio che lo stesso demone le aveva dato solo pochi giorni prima
“Sono stata proprio una stupida!”.

-Tu sia dannato, Inuyasha!- gridò Naraku, costretto a una veloce ritirata
-Hah! E così la tua barriera ha ceduto!- rise il mezzodemone cane, preparandosi all’assalto
-Kikyo…- mormorò Koga, voltandosi verso la sacerdotessa -Hai trovato la Sfera?-.
La ritornante abbassò gli occhi, scuotendo la testa
-In questa confusione riesco a mala pena ad individuare la sua luce- ammise, tornando a guardare verso la folta massa di demoni
-Capisco…- le fece eco il lupo, tirando un paio di calci ad un mostriciattolo troppo vicino
“Accidenti a te, Inuyasha!” pensò “Ma come hai fatto a potenziare la tua spada a quel modo? Oramai… l’unica speranza che ho per battere Naraku… è proprio la Sfera!” ammise, continuando a seguire la sacerdotessa nel bel mezzo della battaglia
“Coraggio Kikyo! Ritrovala!”.

-Signor Sesshomaru…- mormorò la bambina, osservandone lo sguardo concentrato mentre si apprestava a colpire le demoni con Tenseiga.
Spostò lo sguardo su Kagura, distesa sul mucchio di pelli insieme a Kanna, e sui vasetti colorati che Sesshomaru aveva posizionato sul loro petto
“Quelli devono essere i loro cuori… quelli di cui parlava Kohaku…” pensò “Chissà come sta lui adesso…” si chiese, sbirciando verso la porta sorvegliata da Ahun
-Rin, stai indietro!- mormorò Sesshomaru, concentrandosi sulle bieche figure che si accalcavano sul corpo della demone.
La luminosa Tenseiga fendette l’aria attorno alle due figure con impressionante precisione, illuminando l’ambiente circostante della sua luce celestiale
-Signor Sesshomaru!- gridò la bambina, perdendosi in quella luce accecante
-Padron Sesshomaru!!!- le fece eco Jaken, correndo verso il principe
-Signor Sesshomaru…- mormorò Rin, notando l’espressione basita sul volto del demone
-Che… che succede?- biascicò Jaken.
Il principe dei demoni rimase immobile, gli occhi sgranati fissi sulle due donne
-Non funziona…- mormorò, cercando di capire cosa non andasse
-Co-come?- fece Rin, muovendo alcuni passi all’indietro
-Ma padron…- non fece in tempo a replicare Jaken, che il principe si era già fiondato verso la porta, brandendo Tokijin
-Jaken, Rin, non vi muovete da qui!- gridò, correndo verso il campo di battaglia.

Non fece nemmeno in tempo ad avvicinarsi, che un’abbagliante luce rosa si diffuse nella radura come un’invadente nebbia luminosa.
I suoni della battaglia si persero poco a poco in quel bagliore onnipresente
“Dannazione! Dev’essere la Sfera…” pensò il principe, cercando di avvicinarsi alla fonte di tanto splendore “Spero solo che non sia caduta nelle mani di Naraku!”.
Il pesante alone di rosa intanto continuava a risplendere nella radura, persino Sango e Kohaku, ancora abbracciati sul loro grosso ramo, erano riusciti a vederla. Persino Rin e Jaken, rinchiusi nella caverna, guardavano stupiti gli intensi riflessi rosati che filtravano dietro il portone scardinato.

Muovendosi a tentoni in quella nebbia rosea, il demone lupo riuscì a raggiungere la sacerdotessa
-Kikyo, ma che succede?!?- gridò, vedendola alquanto perplessa
-Non vorrei dirlo, ma…- mormorò lei, intravedendo i bagliori più luminosi della Sfera proprio nel punto in cui stava Naraku
-Ma cosa?!?- sbottò il lupo, tormentato dal sospetto
-Naraku potrebbe aver messo le mani sulla Sfera dei Quattro Spiriti!- rispose, decisa, la ritornante
-Co… cosa? Non è…- biascicò Koga, i fieri occhi blu velati dallo sconforto
“Dannazione! E adesso? Nemmeno Inuyasha potrà più fermarlo!” pensò, cercando con lo sguardo il mezzodemone, mentre le cortine di rosa andavano poco a poco diradandosi.

-Inuyasha! Divina Kagome!- gridò il monaco, bloccato nel bel mezzo del campo di battaglia -Inuyasha, dove sei?!?
-Miroku!- sentì gridare un voce femminile
-Divina Kagome!- la chiamò, cercando invano di individuarla nell’onnipresente alone rosato
-Miroku, ho perso Shippou, non lo trovo più!- gridò disperata la ragazza
-Non ora Kagome, ascoltami!- replicò bruscamente lui -Dobbiamo trovare Inuyasha, ho visto un demone sbucar fuori dalla mischia, aveva la Sfera tra i denti!
-Che cosa?!?- urlò la giovane, in preda al panico
-Calmati, Kagome!- cercò di farla ragionare lui, scorgendone finalmente la sagoma tra la nebbia rosata -Andava verso Naraku, di sicuro Inuyasha sarà stato nei paraggi… devi concentrarti!- le disse, posandole una mano sulla spalla non appena fu in grado di raggiungerla -Concentrati: una volta individuata la Sfera, avremo trovato anche loro!-.


RISPOSTE:

katia_h: Eheheh, ma povera Sango! Insomma, vedere un demone notoriamente dalla parte dei cattivi che se ne saltella via col suo adorato fratello non dev'essere statto molto rassicurante... ^^" Cmq tranquilla, avrai il tuo lieto fine! :)

Serry_Black: Oh sì, dopo tutto quello che gli ho combinato, se non ci fa un pensierino lo faccio ammazzare da Shippou, ecco! U.U"
Oh, il flashback... sì, in effetti è un po' poco "segnalato", ora che me lo fai notare... non so se ne inserirò altri, il combattimento è quasi finito, e con lui la fic... ma vedrò di farci più attenzione! ^^"
E ancora mille grazie per i complimenti, in effetti è molto difficile portare avanti una long, ne ho iniziate parecchie e già prima aggiornavo una volta al mese... eh, la puntualità non è il mio forte, ma ormai ci sono affezionata a questa fic! ^^"

-Ivi-92: Grazie grazie! Scusa il perenne ritardo nell'aggiornare, ma ti assicuro che ne vedrai delle belle! ^^"

fragola34: Grazie dei complimenti! La storia è quasi finita, ma è ancora piena di colpi di scena! ;)



  
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