“La tua scelta è semplice. Lei o me. Io sono sicura che lei è una ragazza fantastica ma vedi io ti amo, in un modo veramente incredibile” disse Rose a Scorpius tutto d’un fiato dopo che il biondino aveva passato una buona mezz’ora a discutere con lei se accettare le avances di Lily, sorella del suo migliore amico Albus e cugina di Rose. Rimase spiazzato da questa dichiarazione lampo, ma non fece in tempo a risponderle perché la Grifondoro era già fuggita via diretta verso la biblioteca. Scorpius si ritrovò, così, a riflettere sulle parole appena sentite.

Lily era una ragazza grandiosa. Era coraggiosa, non aveva paura di nulla e si buttava a capofitto nelle avventure più pazze. Aveva un fisico invidiato dalla maggioranza delle studentesse di Hogwarts, un viso ovale dai dolci lineamenti incorniciato da una chioma rossa e gli occhi castani, di un marrone caldo che ti facevano sentire a casa. Aveva avuto un numero spropositato di ragazzi, era la cocca del fratello maggiore, James e per qualche strano motivo sembrava in perenne competizione con la cugina Rose. Lily era senza paura e stare con lei voleva dire vivere l’oggi senza domani.

E Rose era Rose. La dolce e timida Rosie. Non aveva il fisico della cugina ma non aveva nulla da invidiarle. Il suo viso era tondo coronato da una cascata di riccioli castani con dei bellissimi riflessi bronzei. E gli occhi, quegli occhi erano qualcosa di meraviglioso nel quale perdersi. Azzurri come il cielo in primavera o come il mare, un mare che a Scorpius piaceva.  Lei non era coraggiosa come la cugina, era riservata sempre con uno di quei libri Babbani di sua madre dietro il quale rifugiarsi.
Scorpius era inciampato nella vita della riservata Rose. L’amicizia con l’unico Serpeverde della famiglia Potter l’aveva portato a conoscenza di un mondo che non aveva mai visto prima. All’inizio non si rivolgevano molto la parola, ma dopo qualche mese lei iniziò ad aprirsi, a parlare con lui ed erano diventati inseparabili. Lui le raccontava le sue avventure e lei gli raccontava i suoi desideri, lui si lamentava della scuola e lei gli trasmetteva le sue speranze. Erano una coppia strana. Lui il donnaiolo della scuola e lei la sognatrice, immersa nel suo mondo di carta.
Rose aveva avuto un solo ragazzo, ma l’aveva amato con tutta se stessa. Se con Lily vivevi la passione, con Rose vivevi l’amore. Era sempre stato così.

Erano passati due giorni dalla dichiarazione di Rose. Non si erano parlati perché lei lo lasciò riflettere, da solo, su cosa fare. A Scorpius erano sembrati i due giorni più lunghi della sua vita, più lunghi dell’attesa del Natale quando era bambino. Le era mancata, tanto.

Stava passeggiando tranquillo sotto chiostro del castello quando la vide. Seduta sul muretto, appoggiata alla colonna c’era Rose che leggeva la sua copia sgualcita di “Orgoglio e Pregiudizio” con il sole pomeridiano che la faceva risplendere e le illuminava il volto. Capì subito qual’era la decisione da prendere e si avvicinò lentamente a lei. Quando era ad un metro di distanza iniziò a parlare dicendo ”Devo dirvelo mi avete stregato anima e corpo e io vi amo, vi amo. Vi amo”