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Autore: Red Rope    20/01/2013    3 recensioni
Battery City, California 2019.
La vita degli abitanti della città è scandita da una routine programmata, tutti i giorni scorrono uguali, e anche per Jill è così.
Fino a quando non vede i Killjoy che scappano dalla città. Fino a che in lei non si risveglia qualcosa, e prende la decisione di cambiare la sua vita!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jill?”. Che voce era questa? Nel mio dormiveglia cercai di ricollegarla a qualcuno. “Jill, sei sveglia?”
Ora che mi hai chiamata sì” biascicai, la bocca impastata dal sonno.
Stai bene?”. Chi diavolo era? E cosa voleva? Mi stropicciai gli occhi, sbadigliando, e mi ritrovai davanti il visino preoccupato di Mikey. Tempo di realizzare che era lui, e poi un battito perso nella lunga strada della California.
Ah..sei tu” mormorai, guardandolo nella penombra. Lui fece una smorfia.
Chi credevi che fossi?”
Speravo nel principe azzurro” scherzai, ridendo, mentre tentavo di riprendere possesso delle mie facoltà mentali. Mi portai un braccio sugli occhi, girandomi da una parte, e mugolando. Poi un pensiero fece capolino nella mia mente e scattai a sedere.
Che diavolo ci fai tu qui?”. Lo gridai, con un tono di voce assurdamente alto e acuto. Mikey mi guardò per un attimo, torcendosi nervoso le mani. Era seduto sul bordo del mio letto, non troppo lontano da me. Se avessi allungato una mano, senza troppo sforzo lo avrei sfiorato.
Avevi detto una settimana e invece sono qui dopo soli cinque giorni ma Gerard mi ha detto del Draculoide e io ero preoccupato da morire e alla fine sono venuto qui” buttò fuori tutto d'un fiato, guardando dovunque tranne che me. Incrociai le gambe davanti a me, e lo osservai attentamente. “Dio, Jill, lo so, è più presto di quanto avresti voluto, ma io sono sicuro che tu mi piaccia” disse tutto d'un botto anche questp. Sospirai. Era il momento della verità, mi guardava con occhi pieni di speranza.
Mikey” dissi infine. “Voglio che tu mi dica tutto, tutto”. Mi guardava confuso. “Parlami di cosa c'era tra te e Ricky, parlami di te”.
Jill, io non credo che tu voglia saperlo” rispose serio. Scossi la testa.
Lo voglio sapere”. Abbassai gli occhi sulle lenzuola che stavo torturando tra le dita. “Io...probabilmente anche io ho una cotta per te, ma voglio sapere. Voglio conoscerti, non posso esserne sicura fino a che non saprò di più. Non abbiamo tutto il tempo del mondo, domani un Draculoide potrebbe averci fatto un buco in testa senza che abbiamo avuto il tempo di...di qualunque cosa. Raccontami, parlami, dimmi tutto”.
Sospirò. “Ho conosciuto Ricky e Zack quando abbiamo cominciato a fare i Killjoys. Niente di particolare, Frank e Ray non erano ancora con noi, eravamo solo io e Gerard. Io e Ricky diventammo molto amici, lui era un ottimo informatore e collaboravamo spesso. Fino a che...” s'interruppe di botto. Lo guardai, esortandolo a continuare. “Jill, davvero, è una stronzata, io...”
Mikey, davvero, voglio saperlo”
Mi sentivo solo” piagnucolò. Mi sembrava di essere la fidanzata storica che scopre che il suo ragazzo l'ha tradita – una merda, insomma. “Sono una persona orribile, non mi ero reso conto che lui era davvero innamorato di me, e l'ho usato per non sentirmi più solo. Mi fratello non mi bastava affettivamente parlando, Dio, avevo bisogno anche di scaricare il serbatoio!”. Arrossì, e io con lui.
E cosa mi dice che non sia così anche ora?”
Cosa vuoi dire?”
Chi mi dice che anche con me non sia così?”. Mi guardò serio, e offeso.
Nessuno, in effetti”. Annuii.
Come è finita?”
Quando mi resi conto che per lui era una cosa seria, mi sentii una merda, e cercai di rimediare il più possibile, affinché mi odiasse”
Non mi sembra che il tuo intento sia realizzato” dissi, sarcasticamente. Lui voltò gli occhi da un'altra parte.
Non sono d'accordo. Mi odia, dal profondo, e ha capito subito che eri potenzialmente una ragazza che mi sarebbe potuta piacere. Per questo si comporta così” disse.
Cosa?”
Il bacio quella mattina, oppure le sue allusioni di continuo, i suoi sguardi! Lo sta facendo apposta, per vedere come reagisci te e come reagisco io!”. Rimasi in silenzio. Possibile che fossi cieca a quella maniera?
Mikey, ho bisogno di pensare”. Lo disse senza pensarci troppo, e me ne pentii in realtà. Fece la faccia più triste possibile, e mi maledii mentalmente. Cervello di gallina io. Piccolo topino lui.

Mikey se ne era andato, e io ero rimasta da sola in balia dei miei pensieri. Dr. Death aveva il suo daffare quel giorno, era da loro e così me ne rimasi molto tempo nella cucina, fino a che il cielo non pensò che non avevo abbastanza a cui pensare. Showpony entrò con tutta la sua gaiezza nella stanza, pattinando amabilmente. Mi guardò per un lungo secondo, sorridendo viscido.
E così il piccolo Mikey ha scoperto le sue carte, eh?” disse. Feci appello a tutta la mia – pochissima – calma per ignorarlo. “Uhh, ma non preoccuparti! Sarà una roba da una botta e via, non è capace di tenersela la gente” ghignò. Tremavo, tremavo di rabbia, di tristezza. Voleva portarmi all'esasperazione, glielo leggevo negli occhi. “Sai, poi non è nemmeno tutto questo granché! A carrozzeria non è messo così bene” disse allusivo.
Si può sapere che diavolo vuoi da me?” sbottai.
Uh, niente!” rise lui. Poi si diresse verso la dispensa, prese un pezzo di pane e se ne riuscì. Cosa avevo fatto di male, nella mia vita?
Doc non si fece vedere per un paio di giorni, e Show nemmeno per mia fortuna. Ebbi così il tempo di pensare spesso a tutto, e presi la mia decisione. Appena Dr. Death tornò nel rifugio, gli comunicai che sarei tornata al Diner, e contattai Ray, che venisse a prendermi.
Non ci eravamo più parlati da quando lo avevo cacciato, all'inizio della settimana, e ero terrorizzata all'idea che fosse arrabbiato con me. Terrore infondato, visto che appena uscii dalla stazione radio, mi accolse con un gran sorriso e mi abbracciò.
Sono contento che hai deciso di tornare da noi” disse raggiante. Gli sorrisi di rimando, mentre mi ripercorrevo mentalmente quello che avevo da dire a Mikey. Il deserto filava accanto a noi, veloce, e Ray mi aggiornò su molte cose. Il Diner era stato risistemato, avevano aperto altre stanze per creare delle vere camere – immaginavo che Frank e Gerard fossero la mente del tutto, per avere la loro intimità. In quella settimana i Draculoidi avevano attaccato due volte, e Mikey ci aveva ricavato un proiettile nel braccio, mentre Frank era stato costretto a stare a letto per due giorni a causa di una febbre dovuta ad un proiettile passato un po' troppo vicino ad una vena della gamba, ma si era ripreso bene e in fretta, anche se zoppicava un po'.
Quando arrivammo, scesi dall'auto con più lentezza del normale. Aprii la porta del Diner, e vidi gli occhi di Frank illuminarsi appena mi notò.
Jill! Sei tornata!” disse cinguettando. Gli sorrisi, imbarazzata. Gerard apparve dalla vecchia camera da letto e mi sorrise tranquillo.
Grace?” chiesi.
E' nel garage”. Annuii.
Senti, Frank, che ne dici di andare a caccia di telecamere?”
Oh, Gerard, sì, ti prego!”. Mi prendevano in giro? Cioè, cos'era quell'ostentata voglia di andarsene?
Grace fece capolino dall'entrata principale, mi salutò di rincorsa e poi riuscì, salendo nell'auto di Ray, che partì. Avevano intenzione di lasciarci da soli? Guardai sparire anche gli altri due, impotente, e mi sentii schiacciare dal vuoto della stanza. Deglutii, per farmi forza, e iniziai a camminare per il piccolo corridoi che si apriva da una parte. Una stanza era socchiusa, e sentivo un respiro arrivare dall'interno. Spinsi la porta, silenziosamente, e vidi Mikey sdraiato su un letto ricavato con due brandine accostate. Sembrava non essersi accorto di me, e non ne diede segno nemmeno quando mi avvicinai. Aveva gli occhi chiusi, e pensai che stesse dormendo. Lo studiai un po'. Era a pancia in su, una mano sul petto, e l'altra vicino al bordo del pantaloni. Respirava con regolarità, per nulla turbato. Mi sedetti su un lato del materasso, e ci pensai un po' prima di sdraiarmi accanto a lui, su un fianco, dandogli le spalle.
Lo sentii muoversi dietro di me, e non ebbi il tempo di girarmi che le sue braccia mi circondarono. Strusciò il nasino sul mio collo, facendomi rabbrividire.
Alla fine hai deciso?” mormorò. Mi girai, guardandolo. Aveva gli occhi pieni di sonno, ma erano bellissimi ugualmente, verdi. Sentivo il suo respiro confondersi al mio, le sue braccia intorno a me.

All the clever
things I should say to you
They got stuck somewhere
Stuck between me and you
Oh I’m nervous
I don’t know what to do

La pelle sembra fondersi se baci troppo intensamente, le labbra si modellano perfettamente ed è difficile capire dove iniziano le proprie e dove quelle dell'altro, le lingue diventano un'unica cosa che si muove danzando.
Direi di sì” mormorai, poggiando la testa nell'incavo del suo collo, mentre ancora stavamo stretti l'uno all'altra. Erano una bella sensazione stare così, non sembrava quasi vero poter sentirsi così bene mentre fuori imperversava la distruzione.

Aprii gli occhi, presa da un brivido di freddo, e nel voltarmi non vidi Mikey. Mi misi a sedere, intontita, chiedendomi dove potesse essere, mentre fuori stava scendendo la sera, e guardai verso la porta. Gerard mi guardava silenzioso, con un'espressione indecifrabile.
Gee?” dissi. Sembrò risvegliarsi da un pensiero.
Jill...”
Volevi dirmi qualcosa?”
Oh, no, niente d'importante” fece per andarsene, poi ci ripensò. “Ah, ecco! Mikey mi ha detto di dirti che è dovuto partire con Ray per una piccola missioncina, e di non preoccuparti” sorrise sornione e se ne andò. Una missione? Mi ridistesi, coprendomi gli occhi con un braccio, e presi a pensare a prima. Lo avevo baciato. O lui aveva baciato me. Insomma, chiunque fosse stato...ora cosa succedeva? Voglio dire, stavamo insieme? Mi riaddormentai, per un breve periodo, e mi alzai quando iniziai a sentire l'odore fetido del cibo della BL/ind aleggiare ovunque nel Diner. Entrai nella cucina, dove Frank stava tentando di dargli un sapore più commestibile cucinandolo con qualcosa che identificai come pancetta secca. Gerard era seduto ad un tavolo, con Grace, Martha e Zack. Appena entrai nella stanza, mi guardarono tutti con occhi della serie ti abbiamo scoppiata in pieno. In preda al disagio, mi sedetti comunque al tavolo, pronta a qualunque tipo di domanda – che non tardò ad arrivare.
E così, tu e Mikey...” iniziò Martha.
Io e lui?”
Sì, tu e lui state insieme, adesso?”. Mi torsi le mani, nervosa.
Io...cioè, credo di sì” mormorai, forse arrossendo. Per fortuna Frank mi salvò, piazzando la pentola con il cibo – se così poteva essere chiamato – sul tavolo.
Bene, ragazzi” annunciò. “La cena è pronta!”. Aveva un sorriso enorme su quel viso dolce, e sembrava soddisfatto del suo operato. Dio, se aveva lo stesso sapore dell'odore avrei dovuto imparare ad essere una brava attrice, non avevo intenzione di dirgli che faceva schifo. Iniziò a colare quella specie di sbobba marrone nei piatti. Era...dio, solida come un budino? La toccai con la punta della forchetta, vedendolo poi molleggiare. La sensazione di nausea incominciò in quel momento. Guardai Frank per farmi forza, e notai che tutti guardavano diffidenti il piatto.
Bene, o la va o la spacca. Infilai la forchetta a fondo, e ne tirai su un pezzo che mi misi repentinamente in bocca.
Oh, beh.
Ho mangiato di meglio. Decisamente meglio. Credo che l'unica cosa peggiore sia il cibo della BL/ind senza pancetta secca: almeno quella levava un po' quel sapore di fetido e di rancido. Frank ci guardava tutti, speranzoso.
Se chiudo gli occhi siamo a cavallo, potrei provare a immaginare che sia fagioli e pancetta” dissi. Il voltò di Frank si illuminò, mentre anche gli altri assaggiavano e confermavano che era commestibile. Se c'è un Dio lo ringraziavo per aver permesso a Frank di avere questa magnifica idea.

Uscii a fumare l'ultima sigaretta del pacchetto, mentre gli altri stavano dentro a chiacchierare. Avevano preparato del caffè, come la prima volta che ero andata là. Sospirai, sperando che Mikey tornasse presto, avevo il bisogno di rifugiarmi di nuovo in quell'abbraccio e buttare tutto il resto fuori. Rimasi appoggiata al muro per molto tempo, più di quanto mi ce ne volesse a fumare la sigaretta, e alla fine vidi Martha uscire dal Diner e sedersi per terra, accanto a me.
Quanti anni che ci conosciamo, Jill...” disse malinconica. Mi voltai a guardarla, a guardare la mia amica d'infanzia.
Troppi, Martha” dissi ridendo. Lei rise a sua volta.
Già, quasi vent'anni!” cinguettò. “Te lo ricordi il vecchio Aziz? Ci correva dietro ogni volta che entravamo nel suo giardino a rubare le pesche”
Sì, e te gli tiravi sempre i sassolini per farlo inciampare!”. Era bello ritirare fuori ricordi sepolti in angoli remoti.
E quella volta che tua madre ci ha beccate a fumare al parco?”
Dio, avevo pensato di morire! E invece mi disse solo che da lei non avrei più ricevuto un soldo, e se volevo fumare che me le guadagnassi le sigarette” risi più forte, ricordando il viso tranquillo di mia madre mentre me lo diceva.
Che fine ha fatto la buona vecchia Christine?”. Abbassai lo sguardo.
Poco dopo la venuta della Better Living, mamma è morta a causa di un rigetto delle pillole” dissi stancamente.
Oh...scusa, io non...”
Non potevi saperlo, Martha” mi sforzai di sorridere. “Papà invece era in viaggio fuori dalla California, e non è stato preso. Ma ho perso i contatti con lui”.
Tuo fratello invece?”
Andrew è uno S/C/A/R/E/C/R/O/W” dissi, stringendo i denti. Aveva preferito allearsi con loro e tenersi ben stretta la vita. “I tuoi invece?”
Australia” disse semplicemente. “Quando sono partita per l'Europa loro si sono trasferiti. Sai, anche papà aveva dei poteri tipo i miei, e si è reso conto che qualcosa non sarebbe andato...sono fuggiti, semplicemente”.
Forse hanno fatto la cosa migliore” mormorai. Martha si strinse nelle spalle, e si alzò, stiracchiandosi.
Sarà meglio che recuperi Zack e me ne vada” sorrise. “Domani dobbiamo accompagnare Dr. D da loro, di nuovo”. Mi fece l'occhiolino, e rientrò dentro. Sentii il rumore di una macchina, e scattai a sedere, la mano già sulla pistola al mio fianco, ma poi riconobbi il gigantesco ragno nero sul cofano dell'auto e il mio cuore prese a battere all'impazzata.
Mikey saltò letteralmente giù dall'auto, passando dal finestrino aperto, senza nemmeno aprire la porta, e mi corse incontro, ancora pieno di polvere e di odore di spari. Mi strinse, come se volesse assicurarsi che non sarei scoppiata come una bolla di sapone, e poi mi guardò con gli occhi verdi, stanchi.
Non ci dicemmo nulla, semplicemente presi la sua mano e entrammo dentro, appena dopo Ray. Zack e Martha sorrisero, augurandoci la buona notte, per poi uscire dal Diner. Grace era già andata a dormire, e Frank aveva il viso di un bambino piccolo che è stato sveglio per troppo tempo. Gerard se lo caricò sulle spalle e lo portò a letto. Ray dal canto suo annusò poco convinto la sbobba rimanente e se la divise con Mikey.
Come è andata la missione?” chiesi, sedendomi al tavolo con loro.
Benissimo, siamo tornati interi!” disse Ray, sorridendo. Risi.
C'erano solo dei Draculoidi da far sparire nella Quarta Zona, e qualche telecamera di troppo, niente di particolare” aggiunse Mikey, masticando quella roba che aveva cucinato Frank. Sembravano apprezzare quel cibo molto più di me...
Finirono di cenare e Ray se ne andò a dormire, così rimanemmo solo io e lui. Era calato di nuovo il silenzio, sembrava che non avessimo molto da dirci. Così pensai di porgli quella domanda, chiarire.
Io e te adesso cosa siamo?” mormorai, ma senza guardarlo. Ci mise un po' a rispondere.
Penso che possiamo dire che stiamo insieme” rispose alla fine. Annuii, e mi alzai per riscaldare un po' del caffè avanzato. Era tutto così strano. In fondo era poco più di una settimana che ero in quel posto, e che lo conoscevo. Sembrava essere stato tutto così veloce: eppure non mi sembrava sbagliato. Mi era successo di avere relazioni che iniziavano alla velocità della luce, e lo sentivo, lo sentivo dentro che semplicemente bruciavamo le tappe. Ma non stavolta. Forse Ray aveva ragione, nel deserto il tempo si muove diversamente, un giorno sei vivo, il giorno dopo non lo sai, e l'istinto di conservazione ti muove a trovare qualcuno. Ma potevo quindi definire il mio affetto vero? Non lo sapevo, ma sicuramente quando mi strinse le braccia attorno alla vita, mentre versavo il caffè in una tazza per lui, tutti i possibili dubbi si dissolsero come neve al sole.
Lasciai che mi stringesse a sé, che mi passasse la punta del naso sul collo. Sarei potuta morire in quel momento e sarei stata contenta. Mi prese la tazza dalle mani, e bevve un piccolo sorso, continuando a tenermi stretta.
Quando sono uscito oggi avevo paura di non rivederti più, paura di non farcela” mormorò. Strinsi la presa sulle sue mani, per rassicurarlo. “E invece ora sono qui, ti sento, sei reale”. Mi voltai, togliendogli la tazza di latta dalle mani, e sfiorandogli le labbra. Non avrei mai saputo come rispondere alle sue parole, e forse non c'era risposta.
Andiamo a dormire, Kobra, domani ci aspetta un'altra giornata” sussurrai, prendendogli le mani e iniziando a camminare verso la camera.
Ci addormentammo subito, nel letto sfatto, stretti tra di noi come se avessimo un'unica pelle.

Jill, tu non hai ancora un nome!” era la quinta o sesta volta che Grace lo ripeteva, quel giorno, e io continuavo a pensarci. Era ormai un mese che stavo nel deserto con i Killjoys, e da qualche settimana i Draculoidi che venivano a deliziarci con le loro visite erano sempre di più, e tutti sentivamo la necessità di far sì che anch'io avessi un'identità segreta. Il Dr. D continuava ad andare regolarmente da loro, e regolarmente se ne ritornava senza aiuti.
Bene, e allora dammelo te!” le risposi brusca. Pensai che si sarebbe imbronciata per il mio tono di voce, e invece sorrise.
Cotton Candy?” disse, mordendosi il labbro inferiore. Fece una smorfia. “Bleah, ma cosa mi viene in mente?” Ci pensò ancora un po'. “Che ne dici di...”
Red Rope” la interruppi. Lei mi guardò, alzando un sopracciglio. “E'...è una lunga storia” mormorai, abbassando gli occhi. La persona a cui era legato quel nome era ormai un ricordo lontano, un amico scomparso da tempo, e rivangare vecchi ricordi sarebbe servito solo a portare a galla del dolore.
Mh, però è carino! Può andare!” trillò. Scese dallo sgabello e corse fuori; la sentii urlare a Ray il mio nuovo nome, e le sue risate.
Ripresi a leggere la rivista che mi aveva dato Mikey: a parte le scene di sesso tra animale, per cui ero scoppiata a ridere mentre la sfogliavo davanti a lui, avevo trovato alcuni articoli sulla situazione mondiale. A quanto buona parte dell'America era attualmente disabitata, più che altro nelle zone di New York e Washington si trovavano ancora qualche grande città, ma niente di più, e la maggior parte della popolazione mondiale si concentrava in Asia. L'Europa sembrava essere l'unica a non aver subito danni di alcun tipo.
Sospirai, e mentre chiudevo la rivista, Show entrò pattinando. Mi irrigidii mentre lo vedevo avvicinarsi a me senza alcun espressione particolare.
Vieni con me” disse, il tono che non ammetteva repliche.
Dove diavolo vuoi che venga?” ringhiai. Lui mi fulminò, e non me la sentii di dire altro. Mi alzai e gli andai dietro. Gerard stava entrando in quel momento.
Jill, dove...”
Dr. D vuole farle conoscere loro” disse Ricky. Guardai a bocca aperta il ragazzo, e poi Gerard. Il suo viso si era incupito, e guardava Show in silenzio. Poi annuì.
Ci sono novità?” disse.
Ci siamo, avremo la risposta definitiva” aveva mormorato Show, riprendendo a pattinare. Rimasi immobile, fino a che non si girò, ringhiandomi di seguirlo. Guardai Gerard.
Gee...”
Non preoccuparti, Jill” sussurrò, sorridendo debolmente. “Tornerai presto, e rivedrai Mikey”
Ti prego, fa che non si faccia male” lo supplicai, con le lacrime agli occhi. Lui mi mise una mano su una spalla, e annuì, convinto. In fondo era suo fratello, ne ero certa che non gli sarebbe successo nulla.
Corsi dietro a Ricky e salii nella macchina con il Dr. D.
Prima di arrivare a Underground, ci sono delle cose che ho bisogno che tu sappia” disse il Dr. mentre guidava. Continuava a scrutare la strada da dietro gli occhiali scuri, imperturbabile. Lo guardai, invitandolo a continuare. “Quest'organizzazione non ha nome, e sono tutte persone che vengono da Battery City, riuscite a scappare, esattamente come te, oppure chi è riuscito ad andarsene prima delle Better Living”.
E allora perché non voglio aiutarci?” dissi, accigliata. Scrollò le spalle.
E' la stessa cosa che ci chiediamo noi” sospirò. “Un'altra cosa...”
Ovvero?”
Martha mi ha raccontato di tuo padre”. Deglutii. “E' probabile che anche lui si trovi con loro, ma sono talmente tanti che non possiamo esserne sicuri”. Annuii, torturandomi nervosamente le mani. Quanto tempo era passato? Due anni? Tre? Dio, non ero così sicura di voler rivedere mio padre, pensavo ancora che ci avesse abbandonati e che la mamma fosse morta per colpa sua. Di Andrew non mi preoccupavo, la scelta era stata sua, che papà ci fosse stato o meno le cose non sarebbero andate diversamente. Persa a ricordare, non mi accorsi di tutte le ore che passarono, e mi addormentai. Quando mi svegliai era notte inoltrata, e la macchina era ferma.
Dove siamo?” biascicai a qualcuno e a nessuno in particolare.
Oltre il confine della California” la voce di Showpony mi svegliò del tutto, e così scattai. Mi voltai e lo vidi seduto sul sedile dietro della macchina. Quando era salito? “Red, da ora in avanti non chiamare nessuno con il vero nome” disse serio. Annuii, cercando di assimilare a pieno la situazione. La mia portiera si aprì, e mi ritrovai faccia a faccia con Doc.
Andiamo, Red, Show” disse. Scendemmo dalla macchina, e un ragazzo con tanto di fucile ci scortò attraverso lunghi corridoi semi bui. Le pareti sembravano scavate, e delle travi a intervalli regolari sostenevano il peso del soffitto. Ovunque passavano tubi che si collegavano a lampade a malapena funzionanti, e cavi rotti pendevano ovunque, insieme a valvole che soffiavano vapore. Svoltammo svariate volte, e persi completamente il senso dell'orientamento. Alla fine ci ritrovammo davanti ad una porta in metallo, ermetica. Il ragazzo la aprì girando la grande ruota davanti, e lo seguimmo all'interno di una sala enorme. Assomigliava al Mercato Nero, ma gli oculi nelle pareti non erano occupati da negozi, bensì da case, e le passerelle erano molto più intricate, senza la grande scala a chiocciola che partiva dal basso. Qualche migliaio di persone abitava in quel posto, come profughi. Sembrava stessero peggio di noi, che per lo meno vivevamo alla luce del sole. Al centro del grande reticolo di strade si trovava una grande piazza con un palco, e alcune persone vi erano riunite intorno. Ci dirigemmo verso quella, e alla fine ci ritrovammo davanti ad un uomo che ero sicura di aver già visto.
Agua Limpia” disse Dr. Death, facendo un lieve cenno con il capo. Per poco non mi cadeva la mascella. Era il vecchio indio che aveva salutato Martha. E lei non lo sapeva che lui era uno di loro?
Vedo che hai portato la ragazza come avevamo concordato” mormorò. Sentii molte paia d'occhi puntarsi su di me.
E' lei” rispose Dr. D. “Ora possiamo parlare d'affari?”. Cosa? Volevano per caso scambiarmi per avere dell'aiuto? Guardai terrorizzata Show e i due uomini.
Doc, siamo vecchi amici” cominciò Agua. “La nostra risposta è ”. Vidi il volto di Dr. Death illuminarsi per un attimo, ma non ero sicura, visto che ancora portava gli occhiali. “A patto però che ci venga data la possibilità di ricostruire ciò che ci è stato tolto”.
Certo, Agua. E' ciò che vogliamo anche noi” rispose Doc. Mi schiarii la voce, e per poco non persi ogni capacità di parlare quando si voltarono tutti verso di me.
Posso sapere per quale motivo sono qui, io?” dissi titubante. Rimasero in silenzio entrambi, e un uomo si fece avanti, guardandomi silenzioso. Aveva il volto segnato dal tempo e da una grande cicatrice, e gli occhi grandi e chiari erano pieni di severità.
Tuo padre non ti ha mai insegnato che quando i grandi parlano bisogna stare in silenzio?” tuonò. Vidi Dr. D fare un gesto per avvicinarsi, ma Agua lo fermò. Chi si credevano di essere? Strinsi i pugni prima di parlare.
Mio padre non è mai stato un grand'uomo” sbottai. “Mi ha abbandonata con mia madre e ha lasciato che lei morisse alla Better Living. Non ho stima per lui e per nulla di ciò che mi ha insegnato, tranne che per una sola cosa”. Ripresi fiato, prima di continuare. Sentivo il sangue ribollirmi nelle vene. “Se hai qualcosa da dire, ed è un dubbio legittimo, esprimiti, è un tuo diritto e nessuno te lo può togliere” citai le parole di mio padre, le uniche che rispettavo. L'uomo mi scrutò per un attimo, poi sospirò, addolcendo il suo sguardo.
Sei cresciuta proprio tanto” disse. Lo guardai confusa, e, lentamente, il mio cervello sovrappose l'immagine di mio padre come lo conoscevo – il volto curato, la barba sempre fatta, i capelli scuri al loro posto – a quell'uomo che avevo di fronte.
Papà?”. Ero incredula. Lui sorrise, composto. Ero un mix di emozioni contrastanti, la voglia di prenderlo a schiaffi, la gioia di rivederlo, e altre cose.
Ecco la risposta che cercavi” disse Agua Limpia, avvicinandosi. Scappare. Dovevo scappare. Mi sentivo in trappola a causa delle mie emozioni. Semplicemente non volevo affrontarle ora. Feci un passo indietro.
Signori, direi che è il momento di lasciar stare la povera Red, e occuparci dei nostri affari” intervenne Dr. Death. Grazie, grazie, grazie! I due si voltarono e lo seguirono parlottando tra loro.
E' difficile saper cosa dire al proprio padre dopo anni che non lo vedi, eh?” disse Show. Mi voltai a guardarlo, annuendo. Volevo tornare a casa, al Diner, da Mikey e abbandonarmi nel letto con lui.

Non è che mi fidassi molto. Showpony mi raccontò che loro ci avevano lasciato senza aiuti per tutto quel tempo in modo tale che la Better Living li finanziasse per non intervenire e riuscissero ad accumulare abbastanza soldi per poter comprare le armi adatte a combattere. Mi suonava tutto di scusa, ma se Dr Death si fidava, mi fidavo anche io – o almeno ci provavo. Rimanemmo là per tre giorni, al termine dei quali io e Ricky tornammo indietro. Eravamo in una delle zone più vicine al Diner quando successe. L'auto si fermò, e non sembrava aver intenzione di ripartire. Ricky tentò in tutte le maniere di riaccenderla, ma nulla, così iniziò a cercare alla radio qualcuno che potesse aiutarci, ma sembrava che qualcosa disturbasse il segnale. Io dal canto mio avevo un brutto presentimento, e tenevo la mano ferma sulla pistola, in attesa. E ciò che aspettavo non tardò ad arrivare.
L'auto nera correva sotto il sole cocente, e i primi colpi arrivarono proprio mentre la voce di Ray gracchiò nel microfono della radio.
Jet, presto!” disse Show. “Siamo nella Zona 7, ci hanno appena attaccato!”.
Arriviamo!” gracchiò. E la comunicazione cadde. Ci riparammo dietro l'auto, e cominciammo a rispondere al fuoco. La mia repulsione per le pistole era sparita, ma non il senso di nausea.
Dobbiamo andarcene!” gridò Ricky.
Sei proprio un genio, dove credi che possiamo andare se continuano a spararci addosso?” gli risposi, sarcastica. Lui si guardò attorno.
Il deserto” disse infine. Lo guardai, esasperata. “Le loro auto non sono fatte per il terreno sconnesso. Se corriamo a più non posso ce la possiamo fare!”. Era ammattito, ne ero sicura, ma effettivamente che alternativa avevamo? Scattammo in contemporanea, in due direzioni diverse, e l'auto dei Draculoidi frenò di botto, per poi riprendere a correre dietro a me, con molta difficoltà. Merdamerdamerda. Uno sparo mi passò anche troppo vicino, ferendomi ad un braccio. Continuai a correre.
Jill!” sentii urlare. Mi voltai, vedendo l'auto di Mikey tagliare la strada a quella nera, che subito iniziò a seguirla. Subito dopo apparve il furgoncino di Martha, e salii al volo, afferrando la mano che Showpony mi stava tendendo.
Mikey” sussurrai.
Starà bene” disse bruscamente Zack, che stava guidando a tutta velocità verso il Diner. “Lui e Ray li porteranno lontano e riusciranno a tornare a casa”. Chiusi gli occhi, cercando di respirare, ma la sabbia mi era entrata nei polmoni e mi dava noia. Caddi in uno stato d'incoscienza, in cui sentivo l'auto percorrere la strada, ma fino a che non frenò davanti a Diner tutto era sfuocato.
Jill, Ricky!” Frank aprì di colpo il portello. Show scese giù, e se ne pattinò via. Frank sbuffò, e poi tornò a guardarmi. “Ehi, Jill”
Torneranno, vero?” dissi, con le lacrime agli occhi. Avevo il terrore, come non mi era mai capitato, che Mikey non potesse tornare. Frank annuì, risoluto.
Certo”.

Bad news from the zones tumbleweeds, it looks like Jet-Star and the Kobra kid had a clap with an exterminator that went all Coaster Rica, and, uh, got them selves ghosted, dusted out on route Guano. So it’s time to hit the red-line and up thr-”.
Spensi la radio, e guardai gli altri, in silenzio. Non sapevamo cosa dire, eravamo scioccati.
Cosa significa...che si sono dileguati?” mormorò Frank. Gerard aveva l'espressione più accigliata che gli avessi mai visto.
Non ne ho idea, ma non è nulla di buono. Ormai è da ieri che sono via, e il bollettino di Doc non è per nulla tranquillizzante”.
Speriamo stiano bene” disse Grace, guardandoci tutti. Io rimasi in silenzio. Una sparatoria. Dio, non ho mai creduto in te, ma se ci sei, fa' che stiano entrambi bene. Ti prego.



Nota dell'autrice:
Bene, e anche questo capitolo è andato! Scusatemi il ritardo, ma sono piena di lezione da fare ç___ç E chiuedo venia anche per il fluff ovunque tra Mikey e Jill, ma il mio cuore traboccava d'amore per loro e non riuscivo in nessuna maniera ad evitarlo *O*
Poi, il testo ad un certo punto è di una canzone che si chiama "I Like You So Much Better When You Are Naked" di Ida Maria, se vi interessa c:
Bien, non credo di avere altro da dire, quindi...RECENSITE! :3


 

   
 
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