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Autore: milly92    09/08/2007    3 recensioni
Poi… Nello stesso istante, pronunciarono “Expelliarmus!” puntandosi le bacchette contro e qualcosa accadde. La terra iniziò a tremare, l’aria si fece gelida, come se ci fossero in giro dei Dissennatori, e…. “Aaaaaaahhhhhhhh!”. Si guardarono. E scoprirono l’orribile verità. Hermione aveva urlato con la voce di Pansy e Pansy con la sua. Hermione indossava un vestito nero, e Pansy un vestito rosa sgargiante. Hermione aveva le unghie dipinte di nero e verde, Pansy di rosa. Hermione aveva i capelli lisci, Pansy li aveva ricci… Hermione aveva davanti a sé una sua copia ed anche Pansy. E l’orribile verità venne a galla. Si erano scambiate di corpo. Poco lontano, si udì un fruscio tra i cespugli e l’ultima ciocca di capelli biondi che aveva visto l’accaduto se ne ritornò alla festa. Questa è la mia prima fan fic! Immaginate cosa potrebbe succedere se Hermione e Pansy Parkinson si scambiassero di corpo con tutte le conseguenze, tra cui una Hermione innamorata di Draco? Riusciranno a resistere nel corpo dell'altra? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo sei

Per le due ragazze le vacanze passarono lentamente. Hermione la trascorse soprattutto in compagnia di Draco e fu costretta a studiare di notte o nei momenti in cui era da sola, perché altrimenti gli altri si sarebbero insospettiti nel vederla studiare in estate. E la cosa le dava ai nervi perché quell’anno avrebbe avuto anche i M.A.G.O. e non poteva prepararsi perfettamente! Il contrario era successo a Pansy: verso il dieci agosto, Harry le chiese come mai non aveva ancora aperto mezzo libro, e così fu costretta a stare ore ed ore nella sua camera a fare finta di studiare quando poi pensava a tutt’altro. Non riusciva a pensare al fatto che per i prossimi cinque mesi  avrebbe dovuto passarli tra i libri! Insomma, avrebbe sprecato metà del suo ultimo anno ad Hogwarts a fare la secchiona piuttosto che divertirsi a fare la bulletta con i piccoli del primo anno e a pomiciare con Draco! Il solo pensiero la fece rabbrividire. Ma il primo settembre arrivò e i guai per entrambe iniziarono per davvero. Fortunatamente, la colorazione ai capelli di Pansy svanì il giorno prima della partenza per Hogwarts ed ella ringraziò il cielo, perché avrebbe preferito rimanere a casa Weasley piuttosto che andare in giro per i corridoi conciata così, e soprattutto non aveva voglia di ascoltare la ramanzina di Hermione. Quando quest’ultima vide i suoi amici sull’ Espresso per Hogwarts provò una stretta al cuore perché si ricordò che non poteva andarli a salutare, e li osservò ridere e scherzare con Pansy, la quale non fu brava come lei nel trattenersi e appena vide Draco gli saltò addosso. “Dracoooo!” urlò, e gli gettò le braccia al collo. Il ragazzo subito la allontanò, con un’aria disgustata e sorpresa allo stesso tempo, dicendo: “Granger, ma che ti prende?!”  Pansy arrossì, ricordandosi solo in quel momento di avere le sembianze della ragazza più detestata dal suo fidanzato. Hermione decise di intervenire. “Oh, Draco, io e la Granger abbiamo fatto una scommessa e abbiamo deciso che nel caso lei avesse perso avrebbe dovuto abbracciarti, e ha perso…” inventò, stava diventando davvero brava a dire bugie! Draco parve convinto, lanciò un’occhiataccia a quella che credeva essere Hermione e prese per mano quella che invece credeva essere la sua ragazza. Quella vista fece bollire di rabbia Pansy. “Hermione, ma che ti prende?”  chiese Ron, ma non ascoltò la risposta perché aveva appena avvistato Lola e la andò a salutare. Per le due ragazze fu una cosa stranissima doversi sedere a tavoli diversi da quelli occupati negli ultimi sei anni. Un ragazzo che Hermione non conosceva le si avvicinò. “Ciao, Pansy! Draco…” gli strinse la mano con grande rispetto per poi tornare a rivolgersi alla ragazza. “Che corsi frequenterai quest’anno, Pansy?” Hermione non sapeva che rispondere. “Oh, quelli… quelli che frequentavo l’anno scorso” azzardò. Il ragazzo sorrise. “Oh, mi fa piacere, così potremo vederci molto spesso!” gongolò il Serpeverde, mandando su tutte le furie Draco. “Ehi, Greyspell vai a provarci con la ragazza di qualcun altro, intesi?” disse, mettendo in fuga il ragazzo. Poi se la prese con Hermione. “Ma dico io, Pansy, quello ci prova con te e tu ci stai pure?”  “Ma no, Draco, non avevo capito le sue intenzioni, ho solo risposto!”  “Cosa? Pansy, Greyspell ti corteggia da quando stavamo al terzo anno e mi dici che non avevi capito le sue intenzioni?”  Hermione abbassò il capo. Come ribattere? “Oh, ma perché quello era Greyspell? Non lo avevo riconosciuto con tutti quei brufoli…” buttò lì, e ringraziò il cielo quando il Preside scelse quel momento per annunciare l’inizio del banchetto. Al tavolo di Grifondoro le cose non andavano meglio. Pansy si era seduta vicino Neville perché i “suoi” migliori amici erano seduti rispettivamente vicino Ginny e Lola, la quale aveva cambiato posto lasciando il solito gruppetto di amiche. Alla sua sinistra c’erano Calì e Lavanda, la quale guardava Ron e Lola che parlavano allegramente con un’aria assassina. Pansy non riuscì a trattenersi. “Ti dà fastidio, eh? “Lavanda, che stava bevendo un bicchiere di succo di zucca,cacciò gli occhi fuori dalle orbite ed evitò per un pelo di affogarsi. “Senti un po’, Hermione, sei tu quella che mi sta dando fastidio, intesi? Non so cosa ti ho fatto, ma mi stai proprio scocciando, sei diventata invadente e pettegola!” Pansy decise di affrontarla. Sapeva che Lavanda aveva sempre infastidito un po’ Hermione, così decise di finirla. “Sono anni che mi scocci, scusa eh, ora non posso nemmeno ricambiare? Stai sempre in mezzo, mi sparli dietro… E poi sei irritata con me perché dopo Ron nessuno più ti viene dietro, anche perché eri tu ad andarci dietro, e invece io ho la fila dietro di me!” Lavanda divenne paonazza, le guance diventarono rosse di fuoco. “E’ così che la pensi?” sbraitò. “Tu non sai cosa… Non sai niente di me! Quante volte ho pianto a causa tua quando mi rubasti il mio unico grande amore, piccola vipera…”  “Oh, grazie, è un complimento detto da te, vecchia fattucchiera da quattro soldi! E poi io non ti ho rubato niente, sei tu che sei così insicura di te stessa, sai di non valere niente che immaginavi che ti tradisse, ma non era niente vero…”  Intanto l’atmosfera si stava riscaldando, tutti le guardavano e seguivano le conversazioni. La voce di Lavanda era ancora più acuta del solito. “Ah si? E allora che ci facevate nello stesso dormitorio quella sera?”  “Gli avevo prestato un libro! Sei così ossessiva che pensi solo a male!” rispose Pansy, facendola scappare dalla tavola, piangendo. Tutti guardavano Pansy con la bocca aperta, Harry, Ron, Ginny, Lola, Neville e Calì compresi. Hermione Granger che affrontava in quel modo Lavanda Brown? La notizia fece il giro della scuola in poco tempo. Poi l’atmosfera fu alleggerita da Silente, che annunciò alla scuola che il trentuno dicembre ci sarebbe stato un ballo in onore dei 1010 anni di Hogwarts. Hermione e Pansy si guardarono: il loro ultimo giorno in simbiosi lo avrebbero trascorso tra un ballo e l’altro. Come di consueto, dopo cena e dopo aver guidato i piccoli del primo anno nelle rispettive sale comuni a causa del loro dovere di prefetto, le ragazze salirono nei rispettivi dormitori. Hermione fu costretta a fare la simpaticona con Millicent, Julie, Anne e Amanda. “Allora Pansy, cosa hai fatto quest’estate con Draco?” chiese Anne mentre si infilava la camicia da notte, con un sorriso malizioso. “Oh, abbiamo passato un sacco di tempo insieme e mi ha chiesto di sposarlo” disse Hermione. Le tre ragazze si immobilizzarono. Poi la guardarono con gli occhi fuori dalle orbite. “No! Pansy, non puoi aver detto di si, no! Ti rovinerai la vita!” Hermione scosse il capo: lo sapeva meglio di loro, ma era stata Pansy a decidere. “Ragazze, fatevi gli affari vostri!” sbottò, con finto tono irritato, e iniziò a pettinarsi i capelli. Le amiche le rivolsero un ultimo sguardo prima di ritornare a fare quello che stavano facendo prima dell’eclatante notizia. Pansy invece se la stava godendo un mondo: Lavanda aveva così  vergogna per il modo in cui era stata affrontata che aveva chiesto a Ginny di fare cambio dormitorio. Ormai la ragazza era diventata un mito, a tal punto che Calì le rivelò che Lavanda non stava più tanto simpatica nemmeno a lei. Le tre ragazze se la spassarono un mondo quella notte, organizzando un pigiama party e invitando altre ragazze tra cui Lola e altre del quinto e del sesto anno tra cui anche Tiffany, la cugina di Luna. L’argomento principale, oltre alla discussione tra la Granger e la Brown, era il ballo.”Allora, con chi ci andrete?”chiese Lola mentre beveva un sorso di Burrobirra dalla bottiglia di Pansy. “Ovviamente io con Harry!” annunciò Ginny entusiasta, passandosi una mano tra i capelli, togliendosi da davanti agli occhi la frangia. Le altre dissero un vago “Boh!”, e Pansy si ricordò di dover chiedere a Hermione con chi voleva andarci. Non sapeva perché, ma notò che Tiffany la guardava sempre e quando le parlava aveva il sorriso sulle labbra. Alle quattro del mattino, tutte tornarono nei loro dormitori e il giorno dopo iniziarono le lezioni. Entrambe dovettero incontrarsi per dirsi quali corsi seguire e a Pansy venne il mal di stomaco al solo pensiero di dover frequentare tutti quei corsi. Ma c’era qualcosa di diverso ormai: nessuna delle due riusciva a comportarsi  come l’altra. “Troppo forte, Hermione! Un altro po’ e il bambino ci rimaneva sotto!” commentò Ron tra una risata e l’altra, e batté il cinque con quest’ultima. “Eh, lo so! Ma la prossima volta imparano questi mocciosetti a prendersi i posti migliori in sala comune! Buuu!” fece infine vicino ad un altro bambino che la stava guardando, facendolo correre il più lontano possibile da lei. Ma Harry non parve convinto. “Hermione, ma cosa ti è successo? Insomma, l’anno scorso eri la prima a difendere i piccoli del primo anno, non potevamo nemmeno cacciarli dalle poltrone che subito ci rimproveravi…” Pansy fece spallucce, pensando un po’ prima di rispondere. “Harry, vedi, questo è l’ultimo anno che passiamo qui, e personalmente voglio godermelo. E ho anche deciso di studiare di meno, insomma, non serve a niente starsene lì a studiare quando fuori da quelle mura c’è qualche bel ragazzo che ti aspetta!” Questo discorso fece rimanere i due ragazzi a bocca aperta; si guardarono, come se fossero sicuri di non aver udito bene. “Hermione, ma stai bene?” chiese Ron posandole una mano sulla fronte come per verificare se avesse la febbre, e la ragazza rise. “Certo! Ehi, bella questa canzone! Chi l’ha messa?” chiese, ascoltando una canzone che proveniva dal fondo della sala comune, allegra e con un ritmo spensierato. “Io!” disse un ragazzo, avvicinandosi. Pansy non lo aveva mai visto prima, era alto, biondo con gli occhi verdi ed indossava dei jeans chiari e una camicia azzurra sbottonata. Quella vista fece imbambolare Pansy. Tuttavia si riprese quando il ragazzo le porse la mano. “Piacere, io sono Robert McGranitt”  “Io sono P.. Cioè, Hermione Granger! Piacere mio! Hai detto McGranitt?” Il ragazzo sorrise. “Si, sono il nipote di Minerva McGranitt!” Pansy lo guardò meglio: non avevo proprio preso da sua zia…! Poi le venne in mente una domanda: che ci faceva lì il nipote della sua insegnante di Trasfigurazione? Non era mai stato ad Hogwarts prima… come se le avesse letto nel pensiero, Robert disse: “Sono qui perché sono un tirocinante, ho finito la scuola l’anno scorso ma non ho studiato qui perché c’era mia zia, e quindi avrebbero pensato che mi trattasse meglio del dovuto, così ho frequentato una scuola privata della mia città. Ora però rimarrò qui tutto l’anno per il tirocinio, voglio diventare insegnante di incantesimi. Assisterò alle lezioni del professor Vitious. Ma hai detto che fai di cognome Granger?” Pansy annuì. “Mia zia mi parla spesso di te, dice che sei bravissima! Comunque, vieni a ballare questa canzone prima che finisce!” Pansy non se lo fece ripetere due volte, si recò nella parte della sala più isolata e lei e Robert iniziarono a ballare. Harry e Ron rimasero a guardare quella scena imbambolati, ed entrambi bofonchiarono:” Non è lei!”. Intanto, attorno a Pansy e Robert si era formata la folla ed altre persone iniziarono a ballare. Pansy si scatenò, salì su un tavolo ed iniziò a ballarci su, ridendo per le lodi ricevute da tutti i ragazzi. “Hermione sei grande!” urlavano in coro. “Bis! Bis!”.  Nello stesso momento, a qualche piano di distanza, la vera Hermione era seduta su una panca della biblioteca intenta a tradurre una lettura di Antiche Rune. Ormai era lì da tre ore, e tutte le ragazze che la conoscevano la guardavano strabiliate. “Amore, ma che fai? Studi? Sei lì da tutto il pomeriggio!” Hermione alzò a forza lo sguardo dal suo dizionario. Si ritrovò davanti il “suo” ragazzo, e con suo dispiacere quella vista la fece sentire meglio. “Lo so Draco,ma ti ho già detto che quest’anno voglio andare meglio a scuola. Credimi, è una tortura per me, ma voglio avere buoni voti ai M.A.G.O.” Draco aprì bocca, ma subito la richiuse. “Ok, io sto un po’ qui” disse, e le si sedette vicino. Era una cosa strana per Hermione, avere qualcuno che la osservasse mentre studiava, le era capitato solo con Viktor, ma allo stesso temo le fece molto piacere. Alle otto finì la traduzione e i due si recarono nella sala comune di Serpeverde; mentre scendevano le scale che conducevano al piano terra incrociarono Pansy e Robert che ridacchiavano. Le due si guardarono, poi il cuore di  Hermione iniziò a galoppare  forte: ma cosa saltava in mente a Pansy? Andarsene in giro con quello sconosciuto, anche se carino, e molto… Al loro arrivo nella sala comune, molte ragazze accerchiarono Hermione. “Pansy, ma dov’eri?”  chiese Julie. “In biblioteca”  “In biblioteca? E che ci facevi lì?” chiese Millicent, come se Hermione avesse detto che era andata a visitare uno zoo safari. “Studiavo! Sapete quella cosa che inizia con s…” rispose seccata Hermione, e Amanda scoppiò a ridere. “Pansy, ti hanno vista le altre ragazze e hanno detto che non ti inviteranno al loro prossimo pigiama party e nemmeno ai seguenti… ma vuoi diventare vecchia prima del tempo?” chiese, con un’occhiata maligna. “Fatti i fatti tuoi, idiota” sibilò Draco, e lui ed Hermione presero posto su una poltrona il più lontano possibile da loro.  Draco la abbracciò. La ragazza si lascò stringere con dolcezza, anzi, anche lei lo abbracciò. “Mi dispiace che ti abbiano esclusa” mormorò Draco, ma Hermione scrollò le spalle.” Fa niente. E’ tempo di crescere,ormai! “. Ma dentro di sé sentiva una grande inquietudine. Quell’anno era iniziato da schifo, già solo per il fatto di dover frequentare i Serpeverde, ma soprattutto perché sentiva il cuore battere sempre più forte per quel ragazzo che in quel momento la teneva tra le sue braccia. Tutte le sere si ripeteva “Io odio Malfoy”, ma funzionava sempre di meno, e stare in sua compagnia le piaceva sempre di più. Cosa fare? Lasciare perdere ovvio… ma in cuor suo Hermione sapeva che ci sarebbe riuscita molto difficilmente.

  
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