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Autore: WtFerdie    20/01/2013    3 recensioni
"Prendi l'autostrada per l'inferno, poi la scalinata verso il paradiso."
Sono Megan, una ragazza di 16/17 anni. La mia vita è semplicemente un'inferno, tra quei bastardi dei miei compagni e mia madre (se così la posso definire). L'unica cosa positiva sono Laura, il mio migliore amico James e Sally.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Certe volte penso a dove abbia la testa James. La sera stessa mia mamma era incazzata nera! Quel demente si era dimenticato il cellulare a casa mia. Mia mamma cominciò a urlarmi dietro. Non ascoltai con attenzione e mi persi dei pezzi. Tutto quello che ho capito, è che non posso vederlo o sentirlo.  Bella merda. Ma tanto lei può dire quello che vuole, io faccio quello che è giusto per me. Sicché qualche giorno dopo presi il treno per andare da James.
 
Il treno era un mortorio, forse anche perché erano già le nove di sera. Una donna di fianco a me stava ascoltando le preghiere alla radio. Stava dormendo. Cercai di abbassare il volume ma premetti il pulsante sbagliato. Partì I Won’t Be Home For Christmas. Per fortuna lei non si svegliò. Aspettai che finissero i Blink-182 poi le spendi la radiolina di dubbia provenienza. Mi venne in mente che qualche settimana prima, a Natale, ero uscita con James di nascosto per evitare il cenone con i parenti.
 
Quello fu il giorno in cui mia madre iniziò a odiare profondamente lui e sua madre.
Passammo tutta la sera a ubriacarci e, come se non bastasse, lui comprò una bottiglia di vodka e ce la portammo al parco. Lui la aprì.
“Bene, ragazza mia. Al diavolo tutti quei parenti scassa coglioni. Divertiamoci!”
Poi sentii una voce che mi dava sui nervi ogni volta: mia madre.
“Megan! Adesso sei nei guai!”
Mi afferrò per un braccio. James si alzò e mi prese per l’altro. E prese a parlare.
“Allora. Qui c’è da chiarire una cosa. Lei non mi può portare via la mia Nick. E le spiego il perché.”
Per un certo punto non lo ascoltati. Ero troppo impegnata a osservare la faccia schifata di mia madre. Che ridere! Poi tornai ad ascoltare James.
“Dunque, lei non può separare due persone follemente innamorate!”
A quella frase mi prese un colpo. Speravo lo pensasse davvero, in realtà era solo troppo ubriaco per pensare a ciò che stava dicendo. Quando poi tentò di baciarmi mia madre non ci vide più dalla rabbia. Quindi litigò anche con la madre di James.
 
 Sapevo di rischiare molto andando da lui.  Ma alla fine non m'importava. Avevo bisogno di vederlo. Ho bisogno di lui. Cominciai a far girare lo skate tra le mani. Era vecchiotto e l’immagine sotto era tutta sbiadita. Rimanevano solo due scritte
 “Nick vola il tuo skateboard come solo tu sai fare…. ma occhio a non cadere!
Laura”
e  la mia preferita
“There goes my hero, watch him as he goes. There goes my hero, he's ordinary.
Kudos, your hero.”
Quella canzone mi piace da morire. E James lo sa. Lui sa tutto di me. Diceva di essere il mio Kudos. Infatti senza di lui non valgo niente, combino solo guai. Senza di lui sono un fottuto disastro!
 
James mi venne a prendere in stazione assieme a una ragazza, Kathleen. Lei era una Barbie in persona: capelli biondi tinti, truccata come se indossasse una maschera e l’intelligenza pari a un sasso. Poveri noi… Passarono la serata appiccicati come cozze. Giuro che avrei vomitato. Finalmente se ne andò e rimanemmo solo James ed io. Tutto sommato
“pagherei per essere al posto di Kathleen.”
 Mi portai le mani alla bocca. Speravo di non averlo detto davvero e che James non mi avesse sentita.
“Perché?”
“C-Cosa?”
“Non cambiare discorso. Rispondi.”
“No, niente.”
“Smettila e dimmelo.”
“E tu smettila di essere tanto irritante.”
“Grazie, eh.”
“No scusa. Non volevo dire quello!”
“L’hai fatto.” Se ne andò lasciandomi da sola per la strada. Che merda!
  
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