"'giorno ragazzi", disse Kensi, fra uno sbadiglio e l' altro, appoggiando due caffè sulle scrivanie di Callen e Sam.
"Kensi, non ti fai certo onore comportandoti così!- esclamó Callen, porgendo il suo caffè a Deeks, che era seduto in silenzio, intento a compilare documenti- O porti caffè a tutti, o non lo porti a nessuno. Se compri qualcosa per la squadra, lo compri per TUTTA la squadra!"
La ragazza, fingendo di essere sorpresa, rispose ironicamente: "Ecco cosa mancava! Scusa Deeks, mi ero scordata il tuo caffè!".
Sam, che stava osservando in silenzio la scena, aveva capito benissimo, come Callen peraltro, l' intento di Kensi, che da giorni stava cercando di rendere difficile la vita al partner biondo.
"Tranquilla Kensi, fra 6 giorni non mi dovrai piú portare alcun caffè" rispose il detective, chiaramente infastidito.
Mancavano infatti solamente sei giorni allo scadere dell' ultimatum della ragazza, e Deeks non era riuscito a riconquistare la sua fiducia. A dir la veritá, non era riuscito neanche a instaurare un discorso, dopo quel monologo in macchina".
Kensi guardó il collega alzarsi e dirigersi verso la palestra, sorpresa dalla frase del partner. O meglio, non dalla frase del partner (d' altronde Deeks aveva giá detto che sarebbe tornato in polizia, se la situazione non fosse cambiata), quanto piú dal fatto che sí, veramente Deeks se ne sarebbe andato. Improvvisamente si alzó dalla sedia e seguì il collega.
"Forse é meglio così, G", disse Sam, intento a osservare il partner.
"Meglio così Sam?! Ti rendi conto che il team si sta autodistruggendo?".
"Intendo - rispose l'ex Navy Seal - che per Deeks è meglio così: deve allontanarsi da Kensi. Non vedi come lo sta trattando? Sta cercando di farlo sentire un peso, di estraniarlo dalla squadra con questi "dispetti". Se Deeks rimane, soffrirá solamente, perchè Kensi continuerá a fargli subire queste pene. Se invece se ne va, Kensi capirá quello che ha perso, e forse si convincerá a cambiar idea e tutto tornerá come prima. E se non capirá, vuol dire che il legame fra di loro non era abbastanza forte."
"Sam, capisco cosa intendi. E lo potrei anche condividere, se non fosse che la partenza di Deeks non fará altro che rafforzare le convinzioni di Kensi, che continuerá a pensare che tutti gli uomini della sua vita la abbandonano!"
"G, Deeks non la sta abbandonando, è lei che lo sta cacciando!"
"Lo so Sam, ma credi che lei, testarda come é, lo capisca?"
Erano trascorse un paio di ore dal discorso fra Sam e Callen, e Kensi era tornata alla sua postazione. L' ex Navy Seal era intento ad analizzare il partner di vecchia data, che solo apparentemente si stava dedicando ad alcune pratiche sulla sua scrivania, quando Callen si alzó all' improvviso, sorprendendo tutti.
"Adesso basta Kensi, se non vuoi che Deeks se ne vada sei ancora in tempo a dirglielo, e soprattutto a comportarti, di conseguenza, da persona matura!"
"Cosa stai dicendo Callen?! Prima di tutto, non sono affari tuoi quello che penso. E, inoltre, me lo aspettavo: se ne vanno sempre tutti! Quindi non é un problema, posso gestire la situazione."
"Deeks non se ne sta andando per scelta! Lascia perchè lo stai costringendo a lasciare.
Forse se se ne vanno sempre tutti il problema sei tu, e le tue difficoltá a relazionarti con gli altri!".
A queste parole, Sam si alzó di scatto, veramente preoccupato; Deeks aveva osservato la parte finale della discussione, e si trovava in cima alle scale, dopo esser andato a scambiar due parole con Eric e Nell; Callen, invece, sembró rendersi conto delle pesanti parole che aveva appena pronunciato, e che assolutamente non pensava, ma era stato portato a pronunciare dalla rabbia data dal vedere i sue due giovani agenti in questa situazione; Kensi, invece, era intenta a osservare con fermezza Callen. "Kensi... Non intendevo quello che.."
"Come dicevo, Callen, tutti se ne vanno e mi abbandonano". Detto questo, la giovane agente raccolse le sue cose e si avvió verso l' esterno, con l' intenzione di dirigersi a casa.
La notte non portó tranquillitá a nessun membro del team: Eric e Nell la passarono cercando di consolarsi a vicenda, preoccupati per la situazione spinosa che si era venuta a creare fra i loro amici; Sam, forse, fu l' unico a trovare pace in compagnia dei suoi figli e della moglie, ma sempre intento a pensare a una soluzione per risolvere le incomprensioni; Callen tentó di distrarsi cercando di affinare il suo russo, ma era attanagliato dal senso di colpa, consapevole di aver peggiorato il tutto e di aver perso anche lui la fiducia di Kensi; Deeks, invece, si addormentó pensando di aver preso la decisione giusta, cioè quella di lasciare il team, visto come la sua presenza avesse portato indirettamente al litigio fra Callen e Kensi; Kensi, invece, pianse.
Pianse fino ad addormentarsi; pianse per la prima volta dalla morte di suo padre, escluse le poche lacrime versate per la morte di Dom; pianse perchè si era resa conto di aver perso quella stabilitá data dal rapporto con Callen, che aveva sempre ritenuto un esempio, e soprattutto con Deeks, l' unica persona di cui si fidava totalmente.
E pianse, perchè aveva visto confermata quella che riteneva una spaventosa certezza: tutti gli uomini dellasua vita la abbandonavano.
Tutto cambió, peró, 3 giorni dopo, uno degli ultimi giorni di Deeks all' Ncis, quando Eric avvisó: "Abbiamo un caso."


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Eccoci al sesto capitolo
Come sempre, ringrazio TUTTI coloro che seguono, recensiscono e semplicemente leggono questa storia, e spero che sia senpre di loro gradimento. Mi scuso inoltre per il clamoroso ritardo, ma sono state due settimane vissute a ritmo folle. Prometto peró di postare maggiormente nei prossimi 10 giorni, quindi aspettatevi anche 2-3 capitoli.
E non temete: come avrete capito dalla frase di Eric, dal prossimo capitolo cambierá qualcosa e inizierá una nuova fase (di ricostruzione???) del team.
Come al solito, le recensioni, anche critiche, sono molto ben accette. A presto ;-)