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Autore: ThisIsIslem    21/01/2013    4 recensioni
una studentessa della Julliard si ritrova un professore di musica molto speciale.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Aveva ancora il sapore delle labbra sulle sue e questo lo eccitava moltissimo.
Billie non poteva ancora crederci a quello che aveva fatto, ormai, più di una settimana fa.
Ma sapeva che allo stesso tempo aveva rovinato le cose.
Non aveva resistito a quell’impulso che era dentro di lui che non vedeva l’ora di uscire.
Lui e Jessica non si vedevano da quel fatidico giorno, un po’ per paura e un po’ per vergogna.
Billie guardava l’orologio appeso al muro bianco della classe aspettando il rumore della campanella per ritirare le verifiche.
Erano le undici menocinque e tra cinque minuti, la campanella, avrebbe dovuto suonare.
Seguiva con gli occhi la lancetta rossa dei secondi, ma il suo sguardo cadde sul il banco vuoto di Jessica.
Sentì come una fitta al cuore…come un piccolo dolore.
Chiuse gli occhi e ripensò a quel bacio per alleviare quel dolore che aveva dentro al suo cuore da punk.
Si ricordò dello sguardo di lei, del suo sguardo magnetico e delle di quelle labbra rosse e carnose.
Il moro si leccò le labbra e sentì i pantaloni farsi più stretti il che lo fece sussultare.
I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo fastidioso della campanella.
“Ok ragazzi, mettetemi le vostre verifiche sulla cattedra” disse alzandosi dalla sedia.
I ragazzi si alzarono insieme e fecero ciò che gli disse il professore.
Uno per uno appoggiarono i fogli sulla cattedra salutando Billie.
Lui non gli degnò di uno sguardo e continuò a mettere a posto le verifiche.
Finalmente i ragazzi se ne andarono e Billie raccolse le sue cose per poi uscire dall’aula.
Camminò tra la folla dei ragazzi con lo sguardo basso e immerso nei suoi pensieri.
Per lui non esisteva quella folla di ragazzi.
Per lui non esisteva il rumore fastidioso delle voci.
Per lui non esisteva nulla al di fuori di Jessica, nemmeno i suoi amici.
Aveva paura di perderla.
Lui continuò per la sua strada ritrovandosi da solo per i corridori della sacuola, visto che gli alunni erano rientrati.
Continuava camminare, ma si sentì preso per un polso e portato in luogo buio e grande che doveva essere la palestra.
“Ma che dia…” Billie cercò di replicare ma fu interrotto da delle labbra che si posarono con foga sopra le sue.
Billie appoggiò le mani sopra le spalle della persona e la spinse.
Quando mise bene a fuoco bene incontrò due occhi, o meglio, quei occhi che lo avevano incantato sin dal primo giorno.
Il suo sguardo scese fino ad arrivare alle labbra rosse un po’ per il rossetto e un po’ per il bacio.
Non poteva credere ai suoi occhi, lei era lì davanti a lui e l’aveva appena baciato.
Si guardarono negli occhi per pochi secondi, finche lei non si fiondò di nuovo sulle sue labbra.
Lo spinse contro il muro freddo ma in quel momento Billie non riusciva a sentire freddo.
Il moro chiuse gli occhi e rispose al bacio con ancora più foga.
Infilò una mano nella camicetta scolastica di lei e iniziò a fare su e giù sul il suo ventre.
I loro respiri diventarono veloci ed irregolari.
Jessica slacciò la cintura dei jeans di Billie e infilandoci la mano dentro.
Lui fece uscire un gemito di piacere dalla sua bocca seguita da tanti altri.
La mano di lei continuava a fare movimenti verticali e sempre più veloci per farlo eccitare ancora di più.
“J-Jessica…sto p-per venire” dise lui mandando la testa all’indietro e chiudendo gli occhi.
Lei si fermò di colpo salendo con la mano accarezzando il suo ventre.
Salì pian piano finche non arrivò alle labbra.
Disegnò le labbra di lui con il polpastrello.
Billie la guardò negli occhi con desiderio e sapeva benissimo che anche lei  era desideriosa.
Jessica gli diede un bacio leggero sulle labbra di Billie.
“Oggi vieni a casa mia alle due in punto” disse soffiandoglielo sulle labbra.
Il moro annuì leggermente.
Lei si ricompose la maglietta e la gonna e uscì dalla palestra senza dire una parola.
Billie la guardò andare via lasciandolo solo in quel posto buio e grande.
Quando le porte della palestra si chiusero il moro scese strusciando la schiena contro il muro per poi sedersi.
Un sorriso comparve sul suo volto, un sorriso che non se lo sarebbe tolto fino alla fine dei suoi giorni.
 
 
 
 
Ciao ragazze e ragazzi, come va?
Io sto benissimo anche perché ho scritto un capitolo che da tanto tempo girava nella mia testa perversa.
Comunque volevo scusarmi se non sto rispettando il ratings, ma a me piacciono le storie un po’… hot.
Continuate a recensire.
Kissone reby
 
 
  
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