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Autore: Tamar10    21/01/2013    4 recensioni
Non vi siete mai sdegnati per le preferenze che Silente ha sempre operato in favore dei Grifondoro?
E della discriminazione nei confronti dei Serpeverde considerati malvagi sempre e comunque?
Io sono qui per raccontarvi come si sono svolti veramente i fatti, tutte le ingiustizie subite.
NON leggete se siete Grifondoro o Filobabbani!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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FONDAZIONE DI HOGWARTS -SECONDO INCONTRO

Salazar Serpeverde si stava dirigendo all'incontro con il terzo dei futuri Fondatori di Hogwarts con una smorfia di disappunto sul suo regale volto.

Lo seguiva quel rompiscatole di Grifondoro (stranamente sobrio) che, oltre a essere un inutile ubriacone senza soldi, non aveva neanche una casa dove poter dormire, così aveva deciso di seguire Serpeverde.

-Non è così tragico quest'incontro, amico.- provò a consolarlo.

Salazar si fermò in mezzo al sentiero per lanciargli una delle sue migliori occhiate assassine.

-Primo: NON sono tuo amico; secondo: come fai a dire che non è così male?! È la cosa peggiore che mi potesse capitare! (Tranne, forse, trovare uno più idiota di te) È una donna!-

Naturalmente Serpeverde, famoso per essere razzista e altre brutte cose che finiscono con -ista, non poteva non essere anche maschilista.

-Dicono che sia molto saggia...- suggerì Grifondoro.

-Lo dicono gli stessi che pensano tu sia coraggioso!-

A questa risposta Godric sembrò abbattersi un po', ma finalmente non aprì più bocca per il resto della strada.

Il luogo dell'incontro era, cito testualmente, “sotto il vecchio e maestoso faggio al centro della grande foresta”.

Che razza di persona sana di mente sceglierebbe mai un luogo del genere per un colloquio di lavoro?! Si chiese il grande mago.

Vagavano da circa un'ora nella foresta cercando un “maestoso faggio” quando finalmente sentirono qualcosa. Era una specie di lamento, a tratti acuto a tratti profondo, sembrava un animale ferito che invocava aiuto.

Si diressero titubanti verso la fonte del lamento ritrovandosi ai margini di una radura.

-Là c'è una donna seduta per terra! Magari un orribile mostro la sta attaccando.- gridò Grifondoro.

Il suo compagno si affacciò fra gli alberi, ma non c'era nessuna traccia di orribili creature; solo la donna seduta a gambe incrociate sotto una fragile pianticella (vecchio e maestoso faggio, eh?).

Era da lei che proveniva quell'osceno rumore.

-Signora! Si sente bene? Cosa sta facendo?- si premurò Godric.

La donna alzò lo sguardo su di loro.

-Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.-

-Ehm...certo, perchè stava facendo quei versi?-

La donna indicò un libretto di fianco a lei con su scritto: “I segreti dello yoga: la meditazione”.

Salazar si sentì sprofondare, anche se pensava di aver già toccato il fondo da un po'. Non c'era limite al peggio:donna e anche più stupida di Grifondoro.

-Per tutti i Lumos! Quanta saggezza in una sola frase!- esclamò in quell'istante il suo compagno.

Salazar sospirò, in effetti non c'era nessuno più stupido di Grifondoro anche se quella donna e le sue frasi fatte ci andavano molto vicino.

-Ha capito la mia proposta? Fondare una scuola per addestrare giovani maghi. È dei nostri?-

-Essere o non essere, è questo il dilemma!-

Serpeverde tirò fuori la bacchetta con la chiara intenzione di uccidere, nel modo più lento e doloroso possibile, la donna.

Per fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) Grifondoro in quel momento si ricordò di possedere un cervello, da qualche parte, e prese in mano la situazione.

-Salazar, forse è meglio se parlo io con la dama. Tu va pure a rilassarti con il tuo passatempo preferito.- suggerì.

Il mago oscuro sembrò pensarci un po', ma alla fine decise di cogliere al volo l'occasione di allontanarsi dai due idioti e non c'era niente di meglio del suo passatempo preferito per scaricare la rabbia.

Ovviamente l'hobby preferito del grande Salazar Serpeverde, noto mago oscuro, era la Caccia al Babbano, che grazie a lui per la gioia di tutti (tranne dei babbani, naturalmente) era diventato un vero e proprio sport nazionale. (Come faceva la gente a dire che era malvagio quando invece si prodigava in certe opere di bene?)

Si Materializzò (vi state chiedendo perchè non si erano Materializzati anche prima invece che attraversare la foresta a piedi? Ecco, non fatelo) al centro del villaggio babbano più vicino, tanto a quei tempi lo Statuto di Segretezza Eccetera Eccetera non esisteva ancora.

Una bambina lo vide e lanciò un urlo spaventato.

Serpeverde sorrise. Si sentiva come un leone quando assale la sua preda indifesa, agile come una pantera nera, potente come un ippopotamo imbufalito, insaziabile come...

-Mamma! Il nonno si è travestito un'altra volta da mago!- gridò la bambina seccata interrompendo i fantasiosi paragoni di Salazar.

-Stupida bambina! Io non sono tuo nonno! Sono un grande mago oscuro, temuto e rispettato da tut...-

-SERPEVERDUCCIO!- lo chiamò una voce fin troppo familiare.

-Questa volta lo ammazzo!- mormorò a mezza voce il “Serpeverduccio” in questione.

-Ti stavamo cercando! Ho risolto tutto con Cosetta, ha detto che ci darà una mano.- annunciò Grifondoro comparendogli accanto.

Serpeverde interruppe il suo dibattito interiore (sarebbe stato meglio Cruciarlo o semplicemente Avadakedabrizzarlo?) e guardò stupito il suo compagno.

-Sei riuscito a interagire con quella Cosa?- chiese.

-Certo, è così intelligente.- disse con aria sognante -Però mi sembra molto sgarbato che tu la chiami Cosa. Ha un nome!-

-Ma se anche tu l'hai chiamata così prima!-

Grifondoro rise.

-Ma no! Io l'ho chiamata Cosetta. È così che si chiama.-

Serpeverde osservò Cosetta come aspettandosi che contraddicesse il suo compagno, magari spiegandogli che aveva capito male, invece lei si limitò ad annuire.

Aveva sempre trovato che Salazar fosse un nome assurdo , ma tutto a un tratto gli sembrò quasi banale.

Riusciva quasi a provare compassione per la povera Cosa (era questo il soprannome ufficiale che aveva deciso di darle), dico quasi perchè per lui la parte importante era il cognome CorvoNERO! Niente di meglio dopo SerpeVERDE e GrifondORO. Magari il prossimo sarebbe stato qualcosa tipo Cavallogiallo o Gattorosso.

Anche se, ripensandoci, quest'ultimo sarebbe suonato parecchio male in tedesco...(Gattorosso si dice rote katze in tedesco, o almeno così mi hanno detto dei miei amici che l'hanno studiato, e suona abbastanza...ehm, equivoco in italiano N.d.A.)

-Non credevo che l'avrei mai detto, ma...ben fatto Godric!- disse Salazar al compagno, poi guardò Cosa incuriosito.

-Perchè lei non parla più?- chiese.

-La sua saggezza è talmente preziosa che non va sprecata con chiunque.- sentenziò solenne Grifondoro.

Serpeverde guardò la donna con sufficienza, se lei era saggia lui era uno sporco babbano.

-Chi parla poco dice tanto.- pronunciò all'improvviso Corvonero.

-Visto! Un'altra delle sue perle di saggezza!- si esaltò Grifondoro.

Salazar, seguendo il buon proposito che gli diceva di evitare una strage, decise di lasciar perdere.

-Come si è fatto tardi!- esclamò con molta teatralità. -È proprio ora di andare. Che dispiacere salutarti Cosa.-

Lanciando al suo compagno una chiara occhiata del tipo “salutala-alla-svelta-se-no-ti-crucio”.

-Arrivederci mia Cosetta adorata!- disse Grifondoro prodigandosi in un pomposo baciamano, mentre Salazar alzava gli occhi al cielo, spazientito.

-Buonasera.- si limitò a salutarla Serpeverde.

-Rosso di sera bel tempo si spera.- rispose la cretina.

 

Appena arrivati nella locanda dove avrebbero alloggiato quella notte, l'umore di Salazar divenne quasi buono: finalmente era lontano da quell'orrenda donna dall'intelligenza molto più che dubitabile.

Si stese sul suo giaciglio e il suo umore peggiorò di nuovo.

-Questo è un posto indegno per il grande Serpeverde!- si lamentò. -È pieno di ragni, muffa...-

-Non la trovi adorabile?- lo interruppe Godric che aveva sul volto un'espressione ancora più ebete del solito.

-La muffa?- chiese Salazar confuso.

-Ma no! Intendevo Cosetta Corvonero. Così bella, così intelligente...-

L'espressione di Serpeverde si trasformò da confusa a disgustata.

-Preferisco la muffa.-

Quell'idiota del suo compagno si era innamorato! E per di più di una donna stupida quasi quanto lui.

Serpeverde sperò vivamente che quei due non avessero mai bambini.



Autrice:
Ed ecco il secondo capitolo della fondazione di Hogwarts: l'incontro con Crovonero!
Avrei anche voluto aggiornare prima, ma questo capitolo non voleva davvero scriversi >.<
Alcuni puntualizzazioni: ho scelto di adottare il nome di Cosetta anzi che Priscilla per fini comici (volete mettere come sopprannome Cosa con Prisci?)
Poooooi, dovete sapere che ho deciso di far parlare Cosetta solo con frasi fatte o proverbi, quindi è molto difficile farla interagire nei dialoghi e ancor di più trovare frasi che si adattino alla situazione.
Grazie davvero a tutti quelli che hanno recensito e/o messo fra le preferite/ricordate/seguite. Siete dei tesori <3
Al prossimo capitolo!

  
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