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Autore: _Whatever_    21/01/2013    3 recensioni
Tutto inizia a Sheffield nel lontano 2003, ma alcuni rapporti sono destinati a durare per molto tempo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Alexa Chung, Matt Helders, Miles Kane, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Forget Whose Legs You're On'
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Heilà! Questa è la mia prima fan fiction sugli Arctic Monkeys e in la seconda in generale.
Spero che questo primo capitolo vi piaccia  e vi incuriosisca.
Fatemi sapere con una recensione se è il caso di continuare o se meglio che io eviti di imbarazzarmi “pubblicamente” continuando a scrivere.



Margaret

Allison era tornata da scuola praticamente volando un metro da terra e per quanto odiassi rivolgerle la parola anche solo per un secondo, ero curiosa di sapere cosa rendesse tanto felice la figlia della seconda moglie di mio padre.
“Oggi la signorina William ha definito i gruppi per le ricerche di biologia!” mi disse con la sua voce acuta e stranamente felice di rispondere a una mia domanda.
Quel giorno non ero andata a scuola perché avevo la febbre e mi ero persa le assegnazioni delle ricerche.
“E quindi?”
“Io devo fare la ricerca con Alex.”
Eccola di nuovo, la solita Allison. I nostri genitori pensavano di fare una cosa buona mettendoci nella stessa scuola, dopo che mi ero trasferita a casa di mio padre e delle sua nuova moglie.
Non potevano di certo immaginare che finissimo a detestarci, ma il problema è che quando io e lei fingevamo di andare d’accordo, i nostri genitori sembravano molto più ben disposti nei nostri confronti e ci lasciavano fare qualsiasi cosa, alla sola condizione che fossimo insieme.
Non è difficile immaginare che bastava un minimo di organizzazione per uscire in gruppi diversi e farsi gli affari propri e tornare a casa alla stessa ora per non destare sospetti.
 “Alex chi?”
“Come Alex chi? Alex Turner!”
“Ah quello strambo che non parla mai con nessuno a parte i suoi soliti amichetti.”
“Non è strambo, è affascinante!”
“Ma per favore! Pensi che quello sia fascino? Quella è anonimia. Sta sempre zitto perché evidentemente non ha mai nulla da dire di interessante.”
“In ogni caso domani pomeriggio viene qui a studiare.”
“Woooow! Che bello!” le risposi con un tono demente quasi quanto il suo e lei mi lanciò uno sguardo inviperito, che provocò solo una mia grassa risata.



Il pomeriggio successivo mi rinchiusi in camera mia perché non avevo proprio voglia di sentire Allison fare l’oca con un ragazzo.
Mi stesi sul letto e misi su Ok Computer dei Radiohead perché mi mancava mia madre.
Era tornata a vivere in Francia e tutto quello che mi aveva lasciato erano stati i suoi cd. Odiava l’Inghilterra, a parte la musica. Io avrei voluto restare con lei, ma non mi andava di trasferirmi a Marsiglia, così restai a Sheffield. L’unico problema era che mio padre si era risposato e così vivevo sotto lo stesso tetto della figlia della seconda moglie di mio padre, il mio opposto, Allison.
Probabilmente mi appisolai ripensando ai miei ultimi due anni in quella casa, ma l’interruzione della musica mi svegliò.
Dal piano di sotto si sentivano due voci parlare di biologia e mi stavo annoiando tantissimo, così decisi di iniziare a torturare un pochino Ally.
Presi Definitely Maybe dalla collezione di mia mamma e lo feci partire a tutto volume, poi salii sul letto e iniziai a ballare e a cantare sulla voce di Liam supersexy Gallagher.
Mi stavo scatenando per allontanare la malinconia e per infastidire Allison, cosa che probabilmente funzionò.
Stavo per attaccare con il ritornello di Supersonic, ma fui interrotta da qualcuno che apriva la porta di camera mia.
Un ragazzo mingherlino dai capelli neri, occhi enormi e con un evidente problema di acne mi osservava dalla porta imbambolato.


Alex
Bussai alla porta di quella stanza perché quella guastafeste di Allison mi aveva chiesto di andare a chiedere a Margaret di abbassare il volume dello stereo e per chiederle se volesse del thè, ma la persona dall’altra parte non mi sentì.
Quando aprii quella porta non mi aspettavo certo di vedere uno spettacolo del genere: una ragazza bellissima che cantava e ballava sulle note degli Oasis.
Aveva i capelli neri e lunghi e indossava dei semplici pantaloncini e una canotta e soprattutto aveva il volume altissimo.
Mi incantai qualche secondo, ma lei non apprezzò questa cosa, perché appena mi vide, scese dal letto e abbassò il volume per parlarmi.
“Non ti hanno insegnato a bussare?”
“Ci ho provato, ma non penso che tu mi abbia sentito.”
“Probabilmente tengo il volume così altro perché non voglio essere disturbata da voi.”
Non sapevo come rispondere, ero troppo impegnato a ripensare alla visione di qualche secondo precedente.
Lei comunque mi sorrise e mi allungò la mano.
“Comunque piacere, sono Margaret. Tu sei…?”
“Alex” allungai la mano timidamente. Aveva cambiato umore in nemmeno un secondo e io ero un bel po’ confuso.
“Cosa vuoi da me, Alex?”
Non sarebbe stato carino risponderle cosa in realtà volessi da lei in quel momento.
“Tua sorella mi ha chiesto…”
“NON SIAMO SORELLE!”
Ecco un nuovo sbalzo di umore, ma forse questa volta legittimato.
“Ah, sì, scusa. Allison mi ha chiesto di chiederti di abbassare il volume e di chiederti se volessi un po’ di thè.”
“A te da fastidio la musica?”
“No, anzi. Preferirei ascoltare gli Oasis piuttosto che fare quella stupida ricerca.”
“Bene allora puoi dire ad Allison di fottersi.”
“Devo riportarglielo in modo letterale?”
“Fai come vuoi.”
Detto questo, riaccese lo stereo e tornò in piedi sul letto a ballare e cantare.
Prima di uscire da quella stanza, che in quel momento rappresentava una sottospecie di paradiso per me, la guardai un’ultima volta e vidi che dietro di lei troneggiava un enorme poster in bianco e nero dei Blur.




Margaret
Che strano ragazzo.
Sotto l’acne sembrava esserci qualcosa di interessante, soprattutto nel suo sguardo.
Non riuscivo a capire se la sua era indolenza, timidezza, anonimia o fascino, come pensava Allison, ma decisi che lo avrei scoperto il prima possibile, in fondo gli piacevano gli Oasis.
  
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