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Autore: PK ShowdowN    22/01/2013    3 recensioni
(Prima The final Act, poi il Regista... quando mi deciderò a trovare un titolo adatto? xD)
Una strana e poco rassicurante chiamata del professor Oak costringe Ash a lasciare Unima per recarsi a Sinnoh, a Duefoglie.
Il Team Rocket sembra aver deciso di riprendere il piano "Celebi" fallito quasi 10 anni fa.
Senza porsi troppe domande, Ash accetta la proposta dello studioso, recandosi immediatamente all'aeroporto di Unima.
(Spoiler)
A Sinnoh, una misteriosa ragazza, Green, avrà il compito di accompagnare Ash a destinazione e di aiutarlo, insieme ad altre due ragazze, a svolgere la missione.
Chi sono? Due vecchie conoscenze, Misty e Lucinda, anche loro coinvolte dal professor Oak.
(Altro spoiler)
Si scoprirà che Oak non è altro che il burattino di qualcuno, qualcuno di follemente cattivo, con in mente un diabolico piano, dove nulla è affidato a caso.
Perchè non basta vincere.
No, chi è veramente forte non si accontenta di questo...
In uno scontro tra Pokemon potentissimi, brillanti scienziati e poliziotti, uno scontro contro la propria personalità, contro il tempo, contro tutto...
Genere: Avventura, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, Misty, Prof Oak | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Tensione.
Intermittenze sorde, battiti accelerati.
Quindi un grosso respiro, e la fine di tutto.
 
                                                  ESCAPE
“Dovevo aspettarmi qualche tiro scorretto, eh Oak? Lugia, attacco nebbia!”
Ordinò Giovanni recuperando quella fredda calma che era solito caratterizzarlo anche nei momenti più difficili.
 
Alla vista di quell’inquietante situazione, Pete, il pilota dell’elicottero, perse il controllo dei comandi.
Tell, il collega, balzò in avanti afferrando il volante. Poi grazie ad una virata in extremis riuscì ad evitare lo scontro con la parete rocciosa dell’isola.
Quindi, ripresosi dallo shock, Pete si tolse la cuffia con cui finora era rimasto in contatto con la centralina e riprese quota.
Una fitta nebbia, poi, avvolse tutta l’isola, rendendola invisibile a chiunque fosse in mare.
“E adesso?” deglutì Pete.
Senza rispondere, Tell prese un binocolo ad infrarossi da uno zainetto.
Quindi, scovata la figura a cavallo del Lugia, afferrò nuovamente i comandi scostando bruscamente Pete.
“Ma che fai?” si lamentò il pilota.
“Cosa fai tu! Che aspetti a spazzare via questa nebbia?”
“Ma gli infrarossi…”
“Gli infrarossi un corno!”
Urlò Tell aumentando la velocità. Quindi riprese parola.
“Il centro Pokemon, mentre eravamo in viaggio, mi ha informato della presenza non autorizzata del Prof. Oak nell’isola! Hai idea di cosa significhi?”
Pete sospirò, tirando fuori il suo Pelipper “No, per favore. Non ricominciare a cavalcare il tuo sogno di diventare un super detective, giornalista e via dicendo.”
“Ma non capisci? Samuel Oak ha subito numerosi processi che gli attribuirebbero stretti rapporti col Team Rocket, ma fu scagionato dalla polizia. Ora un ex poliziotto, MacChaise, ci fa qui venire, evidentemente perché lo scontro tra il boss, ipotizziamo Giovanni, sta degenerando.
Qua arrestiamo tutti! Ed io sarò promosso di grado!”
“Ceeeeeeeeerto, come no. Pelipper, usa raffica. E fai molto rumore, mi raccomando.”
“Perché?” chiese Tell osservando il Pokemon eseguire l’ordine.
“Così non sento le cavolate che dici. E adesso ridammi i comandi.”
 
“Mew, non fartelo scappare. Ruota scagliando fulmini!”
Ordinò Oak al Pokemon, osservando l’animaletto rosa diventare rapidamente giallo.
“Lugia, Specchiovelo!”
Urlò Giovanni.
La nebbia andava dissipandosi, a scapito dell’elicottero, che prepotentemente si posava sul suolo.
Venti secondi.
Giovanni prese un profondo respiro, mentre una pistola ed un Salamence appena uscito dalla sfera della ragazza sull’elicottero (Tell poteva essere mai un nome maschile? D’altronde non sono questi o simili i nomi dei giornalisti di Rubino, Zaffiro e Co.? NdA)  lo tenevano alle strette.
Si accorse poi che anche l’uomo a bordo del motoscafo era sceso a terra, fissandolo, seppur apparentemente disarmato.
“Giovanni, in quanto capo del Team Rocket e latitante da 18 anni sei in arresto. Voltati, richiama il tuo Pokemon ed alza le mani. Qualunque cosa tu dirai potrà essere usata contro di te”
Giovanni ghignò, rispondendo con calme.
“Non sapete quante volte mi hanno ripetuto cose simili. Ma sapete qual è il risultato? Sono sempre libero e invincibile…”
Quindi Giovanni si voltò lentamente, come gli era stato ordinato, non riuscendo tuttavia a trovare Blaine. Che fosse in qualche modo scappato? Difficile con una gamba rotta, inoltre di quest’isola non sarebbe rimasto altro che cenere, tra…
Due…
Uno...
Zero.
Una fortissima scossa fece sobbalzare Tell sul suolo, che perse la pistola.
L’elicottero fu colpito da un masso, e distrutto, mentre Oak rimase a stento in equilibrio, attaccato ad un masso.
Giovanni sorrise, di cattiveria, come quello che sa di aver vinto, o quanto meno di non aver perso.
“Lugia, presto, andiamo via da qui.” Disse montando il Pokemon e schizzando via, alla velocità (quasi) della luce.
Lapilli e nubi di fumo, iniziarono subito dopo a crearsi intorno l’isola.
Con uno scatto MacChaise balzò sull’isola, afferrando il professor Oak e rialzando Tell.
“Va tutto bene?”
Chiese mentre il boato del vulcano cresceva d’intensità.
“Pete è sotto le macerie, nell’elicottero!”
“Dannazione! Richiama tutti i Pokemon, presto, non voglio che si espongano troppo al pericolo. Voi due rifugiatevi all’interno del motoscafo!”
“Sei matto, MacChaise? Qua salta tutto in aria!”
Obiettò Oak.
“Non posso lasciare qualcuno morire senza aver tentato l’impossibile, o non avrei fatto il poliziotto. Ma per favore, non aiutatemi! Almeno salvatevi voi, dannazione!”
Oak annuì dirigendosi al motoscafo e tenendo Tell per mano, mentre l’ennesima frana faceva crollare il promontorio al quale il motoscafo era accostato.
Col sangue che gli pulsava nelle tempie per la paura, Oak balzo in acqua, raggiungendo il mezzo a nuoto.
Dopo aver esitato un po’, Tell seguì il suo esempio.
Intanto MacChaise rimuoveva sassi a mani nude, provando a liberare l’uscita dall’elicottero.
“Sei ferito?” Urlò al pilota.
Quest’ultimo tossì.
“No, ma sono bloccato, maledizione!”
MacChaise prese un profondo respiro, mentre osservava la lava colare giù dal cratere. Con un ultimo sforzo tolse il masso che bloccava la gamba di Pete, e lo tirò fuori.
Poi afferratolo, si buttò a mare, nuotando verso il motoscafo che intanto Oak aveva messo in moto, mentre Isola Cannella, Mewtwo, una palestra e tanto altro erano gradualmente ricoperti da uno strato di lava.
 
Continua… Meno tre capitoli alla fine ;)
  
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