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Autore: xaruto    22/01/2013    2 recensioni
Applebloom resta vittima di un grave incidente, e da quel giorno Applejack è tormentata da orribili incubi,
che le stanno distruggendo lentamente la sua sanità mentale. Twilight però non potrà aiutarla al momento.
Dovrà chiedere aiuto a Zecora che però l'avverte che avrà due scelte: affrontare i propri demoni o morire.
P.s
Gli eventi di questa fanfiction, avvengono dopo Silent Ponyville 2, ed e connessa a Study of the Mind Delve
Non è necessario leggerli per capire questa trama.
Genere: Dark, Horror, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apple Bloom, Applejack
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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I fantasmi del passato : parte 1

Applejack tremò il cuore al sentire quella voce. Riprovò a risentirlo ma non poteva, perché mancava il tasto di riavvolgimento..
"Perché Apple Bloom avrebbe lasciato quel messaggio? E quando l’avrebbe fatto ? E chi è Lui ?" Chiese a se stessa.


C’erano troppe domande, e rimanere lì non avrebbe risposto a nessuna di esse.
Allora lei prese la mappa, la mise sul tavolo, e la guardò cercando una via per uscire dalla foresta.
Decise di prendere il percorso che portava alla casa di Fluttershy. Spense la lampada, la mise dentro la borsa assieme al registratore e la mappa e infine uscì dalla casa di Zecora, e guardò per un secondo il cadavere di quell’essere. Era dispiaciuta perciò che aveva fatto, ma non le aveva lasciato altra scelta. Infine se ne andò senza guardarsi indietro.


Mentre uscì dalla foresta, sentì qualcosa nell’aria. Dei piccoli granelli cadevano dal cielo.
“Neve a primavera ? No questa non è neve” leccò un granello che era sul suo zoccolo.

“È cenere. Forse c’è un altro drago che dorme nelle vicinanze”  
Andò più velocemente, e riuscì a vedere da lontano la casa di Fluttershy, ma poi il registratore
fece un leggerò suono statico.
"Dannato affare, ti darò in pasto ai lupi di legno se non la smetti" disse guardando la borsa.

Poi vide una sagoma vicino alla casa di Fluttershy e corse verso di essa, ma si fermò quando sentì uno strano brivido sulla schiena, e la ferita sul suo volto le ricordò la brutta esperienza che aveva avuto. Andò lentamente versò la sagoma senza fare rumore, però il suono statico del registratore continuò ad aumentare e infine era abbastanza vicino per vedere che era un altro di quei mostri.

"Benissimo, oggi deve essere il mio giorno fortunato" disse a bassa voce.
Notò che quel mostro non si era ancora accorto della sua presenza, nonostante il forte suono del registratore.

Applejack prese un sasso vicino a lei, e lo lanciò con tutta la forza oltre quel mostro. Il sasso cadendo fece rumore, e la creatura lo segui. Finalmente capì, che non era una coincidenza. Quel registratore riusciva percepire la presenza di quei mostri, ma loro non percepivano i suoni statici, ma questo non significava che erano sordi.

"Ora o mai più"  essa corse versò la casa di Fluttershy. Salì la collinetta ma quando si avvicinò, trovo porta e finestre sbarrate da tavole di legno. Provò a guardare all'interno ma non riuscì a vedere niente.
" Dove sei Fluttershy ? In nome di Celestia che sta succedendo ?"  la sua sanità mentale vacillò di nuovo, e la sua mente si riempì di domande senza risposte.

si riprese quando il suono statico aumentò di colpo. Si girò e vide che Il mostro dalle zampe di ossa le stava correndo contro.
Esso fece un balzò, e provò a colpirla con le sue ossa affiliate, ma lei evitò l'attacco, e l'osso della zampa destra si conficcò nell'abitazione di Fluttershy.

Applejack se ne approfittò, e lo colpì in faccia con un potentissimo calciò. Il colpo fu così potente che spezzò l'osso incastrato, e lo scaraventò la bestia a terra.

Non pensò due volte, e cominciò a correre versò la città. Se quei mostri avevano invaso Ponyville, significa che suoi amici erano in pericolo, specialmente Apple Bloom.

Quando raggiunse il centro, vide che la città era stata inghiottita dalla nebbia e dalla pioggia di cenere, e c'era silenzio, troppo silenzio. Sembrava che ponyville sia diventato una città fantasma.

Prese la mappa, l'appoggiò per terra, e cercò il percorso per andare all'ospedale, così dopo esserlo registrato in mente la strada da percorrere, riprese fiato, rimise la mappa nella borsa e ricominciò a correre.

Il registratore iniziò a fare rumore ma lei non fece caso, perché la nebbia era troppo fitta, e lei non poteva permettersi di sbagliare strada, e dopo qualche minuto, Applejack trovò la strada giusta. Era sufficiente andare sempre dritto e avrebbe raggiunto l'ospedale, ma dopo essere uscito fuori città e aver raggiunto il ponte si fermò di colpo. Il ponte era diviso in due, e lei si trovò davanti ad una enorme e fredda voragine
"E questo, quando è successo ?"

Si guardò a destra e a sinistra, ed era come se fiume che c'era prima, fosse sprofondato in quella mostruosità, e per colpa della nebbia non si riusciva a vedere oltre la voragine.
Applejack prese un frammento di ponte, e lo lanciò in aria si girò di scatto e lo calciò con tutta la forza che aveva, ma per quanto sia andato lontano non si udì niente. All'improvviso il suono statico della suo registratore aumentò, e lei si accorse che tre di quei mostri la bloccavano la strada per il ritorno.


Lei non aveva scelta e corse versò di loro. Uno si scagliò contro, ma lei riuscì ad evitarlo andando verso il suo punto cieco, ma per la stanchezza non si accorse del secondo che le stava venendo contro. Provò ad evitarlo ma fu inutile, il mostro perforò con le sua zampa d’ossa la sua spalla sinistra.

Applejack gridò in preda al dolore, e sentì quel l'osso muoversi all'interno dei suoi muscoli cercando di affondare sempre di più. Lei lo spinse via con un calciò e quando l'osso uscì dalla sua spalla colò una grande quantità ti sangue. Pieno di ira e dolore, lei lo colpi con una testata sul suo cranio scoperto. Si sentì le ossa del suo cranio frantumarsi, e poi la creatura crollò a terra. Il terzo caricò ma lei riuscì a fare un balzo abbastanza alto da evitarlo, ma appena mise la zampa ferita a terra cade per il dolore. Senza guardarsi indietro si alzò e cominciò a correre zoppicando. Anche se il rumore del registratore stava impazzendo, anche se sentiva le ossa di quelle creature colpire forte il terreno, sì sforzo più possibile per andarsene da quella strada.

Dopo qualche minuto lei riuscì a ritornare in città. Le creature avevano smesso di rincorrerla, e la sua spalla bruciava e perdeva sangue, ma per fortuna la ferita non era troppo profonda.
Riprese la mappa e tracciò con il suo stesso sangue una 'X' sopra l'ospedale.
Capì che non c'era altra scelta, doveva andare alla fattoria, forse li avrebbe trovato le risposte. Forse avrebbe trovato anche Apple Bloom.

A passo veloce andò verso casa, e per sua fortuna il registratore non fece rumore.
Quando Applejack entrò nella sua terra cominciò a tremare. Gli alberi di mela erano tutti morti, non c'erano ne mele ne foglie. Lei percorse la strada di casa vedendo uno dei suoi peggiori incubi avverarsi.

Raggiunse la porta di casa, e notò un disegno attaccato davanti a essa. Era il disegno di un piccolo puledro giallo chiaro dal volto triste, con due piccoli triangoli rossi in testa. Accanto a esso era disegnato grossi scarabocchi neri.

Cercò di aprire la porta ma era chiusa. Riguardo il disegno e cercò di capire il suo significato, e infine capì dove potrebbe trovarsi la chiave.

"Dove apple Bloom ha subito l'incidente" si disse

Applejack sapeva benissimo dove era, e sapeva che da quel giorno, non aveva mai finito quel fienile.
Staccò il disegno dalla porta e lo mise con cura dentro la borsa,cercando di non pensare che l'avesse fatto Apple Bloom per lei, perché non voleva crearsi false speranze. Prese tutto il coraggio che aveva, e si diresse a nord della sua fattoria.

Ogni passo che lei faceva era un dolore interiore. Vedere quei alberi morti, e andare nel lungo dove Apple Bloom aveva sofferto l'incidente, la faceva soffrire più della sua ferita, ma se voleva trovare delle risposte doveva farlo. Infine raggiunse le macerie del fienile e notò che dove avevano soccorso Apple Bloom c'era una gran pozza sporca, che emanava odore di sangue, al centro riuscì a vedere qualcosa che luccicava.

La puledra lentamente si avvicinò, e vide che era una chiave. La prese, e la mise in borsa ma all'improvviso, sentì forte suono, un suono mai sentito nella sua vita ma solo nei suoi sogni. Il suono di una sirena in lontananza. Tutto il suo corpo tremò e non fece più caso al dolore della spalla. L'oscurità divorò l'ambiente, e non si riuscì a vedere più niente.

Lei velocemente prese la lampada dalla borsa, e la accese ma quello che vide fu orrore
allo statuto pure.

Gli alberi morti diventarono marchi, e nei loro rami si vedevano alcuni pony senza il loro manto impiccati dal loro stesso intestino, e aria emanava odore di morte e putrefazione.

Ma le cose peggiorano quando il suo suono statico del registratore impazzi, sì guardo intorno e capì che era circondata da quei mostri dalle zampe di ossa.
Applejack pensò come uscire da quella situazione, ma si bloccò appena sentì un urlo.

Un urlo agghiacciante e doloroso, un urlo squarciagola e, insopportabile.
Dal nulla una carcassa di un pony in fiamme uscì dai resti del fienile che prese fuoco. Il cuore di Applejack cominciò a battere in modo irregolare, perfino la sua anima iniziò a tremare. I mostri sì avvicinarono ma un cerchio di fuoco avvolse le macerie e li colpì. Andarono a fuoco, e iniziarono a gridare e dimenarsi per infine crollare a terra e morire. Applejack vide con orrore quella scena ma poi notò che quel pony in fiamme si avvicinava sempre di più a lei.
Lei non riuscì più a muoversi ne a respirare, perché le fiamme consumarono l’ossigeno nell’aria. Non c’era altra via di scappo.

“È finita” disse. Poi chiuse gli occhi aspettando la fine.
All'improvviso nella sua mente sentì una voce, una voce famigliare.

"Applejack scappa"

"cosa ?"

"Applejack scappa"

"chi è ?"
"APPLEJACK SCAPPA"

Aprì gli occhi, e si guardò intorno, e vide che dietro di lei le fiamma che la circondava si erano indebolite. Corse verso di esse e le saltò, ma sentì un forte bruciore alla zampa destra posteriore. Ignorò il dolore e cominciò a correre in mezzo al quel campo di morte.
Non riuscì a trovare la strada casa. Era troppo buoi e lampada illuminava solo ciò che era intorno a lei. Corse disperatamente cercando una via d'uscita da quel inferno, ma all’improvviso sentì di nuovo quella voce.

"Applejack da questa parte"
Guardò dove provenisse la voce, e da lontano vide un luce. Corse verso di essa, e capi che proveniva dalla camera di Apple Bloom.

Appena arrivò alla porta di casa, appoggiò la lampada, e in tutta fretta prese la chiave dalla borsa la mise nella fessura della porta e la aprì. Prese la lampada e ed entrò in casa.
Infine chiuse la porta, e pregò che nessuno l'avesse seguita. Il suono del registratore lentamente sì indebolì, e infine non fece più rumore. Applejack appoggiò la lampada a terra, e cominciò a piangere.
"Apple Bloom, ti prego dammi un minuto"
Disse a se stessa prima di cadere a terra, e ricominciare piangere senza un motivo. Voleva solo piangere.

I fantasmi del passato :parte 2

Applejack dopo aver pianto ininterrottamente, sì alzo e si guardò intorno.
Il corridoio era quasi come la casa zecora. Oscuro e pieno di ragnatele, il pavimento di legno era ammuffito, i mobili erano rovinati e tutto il resto era come se fosse distrutto dal tempo.

Sentì un forte bruciore alla zampa destra anteriore, e vide che era arrossata.
Dolorante riprese la lampada, e andò in bagno versò la cassetta di pronto soccorso, ringraziando Celestia che essa era ancora intatta e pulita. La apri e prese dei anticoagulanti per fermare il sangue della spalla. La pulì con un disinfettante, poi con delle bende si fasciò la ferita con cura, e per la scottatura invece si lavò con l'acqua del lavandino e la fasciò con le bende rimaste e dopo aver finito, si sciacquò il volto, e guardandosi nello specchio notò che aveva perso le gomme che teneva la sua criniera. Anche la coda era sciolta.

Dopo aver finito uscì dal bagno e andò in cerca di indizi, e decise iniziare dalla stanza di Apple Bloom. Salì le scale, e andò la camera di sua sorella, e aprì lentamente la porta, e notò subito una candela accesa davanti la finestra e vicino a essa c'era una piccola scatola. Senza esitare la aprì e trovò una cassetta e un piccola boccetta. Spense la lampada e la mise dentro la borsa, poi prese velocemente il registratore, e tolse la cassetta al suo interno, e la mise sul tavolo, perché tanto era inutile portarla. Mise la cassetta nuova dentro il registratore e cliccò il tasto play. Si sentì un suono statico poi una una voce.

"Applejack spero che alla fine tu sia riuscita ad arrivare. Mi dispiace ma per ora devo nascondermi, se Lui mi prende e la fine. Comunque dentro la scatola avrai trovato una boccetta. Se sei ferita, bevila ti aiuterà stare meglio. Ora ascoltami devi andare in camera tua e nasconderti sotto il letto. Non, ripeto, non cercare di entrare nelle altre stanze o fare altro, se fai quello che ti ho detto potremo riveder...."
Sì sentì un forte rumore statico e irregolare
"accidenti, Lui è qu... se lui ti trov... nascon...  scap..... Ti... vog.. ben...."
sentì un forte stridio infine più niente.

Applejack fu travolta da milioni di emozioni. Non sapeva se ridere o piangere dalla felicità

"Apple Bloom ti sei svegliata"
cercò inutilmente di trattenere le lacrime che scendevano dai suoi occhi. Dentro di lei si accese un barlume di speranza, ma anche se Apple Bloom è uscita dal coma era in pericolo. Così prese la boccetta dentro la scatola, e vide che c'era un simbolo di un croce rossa in mezzo sotto c'era scritto 'bevanda nutrizionale'. La apri e la bevette. Aveva un gusto dolce e forte e fece subito l'effetto desiderato. Applejack si sentì in forma, le ferite non dolevano come prima, e sì riprese in parte dalla fatica che che aveva.
"Apple Bloom ti salverò" si disse ottimista.

Ritornò nel corridoio, ma mentre lo percorse sentì un forte suono nella stanza di suo fratello. Ripensò alle parole che Apple Bloom le aveva detto ma non resistette. Aprì lentamente la porta, e anche se la stanza era buia ma si riusciva vedere l’ambiente.  

Ma poi il cuore di Applejack andò quasi in gola quando la radio fece un fortissimo suono statico. Lei non capì dove era il pericolo finché qualcosa colò sulla sua testa.
Guardò in alto e lo riconobbe subito. Era suo fratello, era attaccato al tetto della sua stanza avvolto da un dal filo spinato. La sua carne era lacerata la sua bocca le sue orecchie e i suoi occhi erano stati cuciti con quello stesso filo spinato che lo teneva in aria. Sì fece cadere scagliandosi contro di lei, ma essa fece un un balzo all’indietro, e vide suo fratello scaraventarsi il sul pavimento. Lei chiuse violentemente la porta e fuggì verso la sua stanza.
Respirò senza controllo, e cercò di mettere a posto quello che rimaneva della sua sanità mentale

"Big Macintosh cosa diavolo ti hanno fatto ? Perché sta succedendo tutto questo, perché ?"
Cercò nuovamente di non piangere, aveva pianto troppo, non voleva farlo, aveva un dovere da fare.
"Big Macintosh mi dispiace, ti prometto che salverò nostra sorella"

Guardò con attenzione la sua stanza. Era tetra e fredda e si sentì un odore forte e nauseante. Andò versò il suo cassetto e cercò il suo lazzo, e gli venne una idea. Tirò fuori la lampada, la accese, poi prese il lazzo e grazie alle sue abilità nei nodi, legò la manica della lampada al manico della borsa. Era vicino alla sua spalla, così possibile accenderla con la bocca ed sempre disponibile all’uso senza rischiare di farla cadere. Ebbe un minimo di felicità per quello che aveva fatto.


Col naso cercò dove provenisse quell’odore nauseante, e vide che il suo letto era ancora bagnato, ma la cosa che la richiamo fu una cassetta che trovo sopra, quando la guardò da vicino vide che sopra di essa c'era scritto sopra un striscia bianca < incubo >
Con poca esitazione tirò fuori il registratore, e tolse la cassetta, e la mise dentro la borsa. Era inutile, ma quello era la prova che sua sorella stava bene. Mise quella sul letto dentro il registratore e cliccò play

Si risentì il solito suono statico all'improvviso un forte urlo spaventò Applejack facendola cadere il registratore a terra che rimbalzo sotto il letto. Lei sì abbassò per riprenderlo e notò che c’era anche un foglio di carta. Lo prese assieme al registratore, poi sentì delle voci proveniente da esso.

"Apple Bloom calmati è solo un altro brutto incubo"
Applejack riconobbe subito la voce di sua nonna, e si sentì anche Apple Bloom che piangeva.
"nonna mi dispiace ho bagnato di nuovo il letto"
" fa niente Apple Bloom, pulirò tutto io"
"nonna lo sognato ancora. Quelle urla nonna, non riesco a togliere quelle urla dalla mia testa"
"tranquilla piccola mia, domani andrai, in un posto che ti aiuteranno a non avrai più incubi"
"ho paura nonna"
"andrà tutto bene, ti prometto che non avrai più incubi quando tornerai"
Come sempre un forte suono statico fini registrazione

"Qualcosa non va! Apple Bloom non ha mai bagnato il letto, questa registrazione e diversa da quelle che ho sentite" Si chiese a se stessa cosa aveva quella cassetta di diverso poi presto attenzione al foglio

Sopra c'era un tipico simbolo di ospedale, e un grosso titolo

“Istituto psichiatrico di Manehatten”

Sotto di esso c'erano scritte un sacco di note che Applejack non diede importanza, fu la fine che richiamò il suo interesse

“Il sottoscritto Granny Smith tutore di Apple Bloom autorrizia il suo trasferimento all’Istituto psichiatrico di Manehatten, nella sezione di traumatologia pediatrica” lo lesse, e si confuse ancora più di prima.


"Manehatten ? Ma quanto tempo ho dormito ?"  si chiese

Improvvisamente  Applejack sentì il rumore statico della radio lievemente aumentare. Sì guardo intorno poi sentì dei passi provenire dal corridoio. Velocemente mise il documento dentro la borsa con il registratore, e si diresse verso la porta di camera sua, la apri lentamente e anche se il corridoio era buoi, vide  in fondo al corridoio un unicorno dalle grosse labbra carnose e rosse, il viso impallidito e sbiancato, e quando lei si ricordò chi fosse quel essere, esso fece un sorriso disumano, e andò verso di lei.

“Lui” disse lei con ribrezzo

Applejack chiuse la porta, e andò in panico. Capì che era di nuovo spacciata. Non c'erano vie d’uscita, e se provasse saltare dalla finestra si sarebbe spezzato le gambe. Non avendo scelta spense la lampada e si nascose sotto il letto. Il suono statico aumentò a ogni suo passò, e ogni centimetro del suo corpo tremò. La porta aprì lentamente provocando un suono scricchiolante che si sentì in tutta la stanza. Lui entrò e si diresse verso il letto.

Il registratore impazzi come il cuore di Applejack, tanto che non si capiva chi dei due faceva più rumore. Le zampe di Lui erano proprio davanti a lei.


Applejack non importa dove ti nascondi o dove ti nasconderai io ti troverò sempre” disse con voce demoniaca. Fece una inquietante risata che rabbrividì Applejack, che come risposta si morse il labbro fino sanguinare, ma all'improvviso si sentì di nuovo suono di una sirena, poi tutto cominciò a tremare. Un forte terremoto sbalzò la stanza, ma dopo qualche secondo la sirena lievemente si fermò e il terremoto con esso. Anche la radio smise di fare rumore.

La puledra lentamente uscì dal letto e accese la lampada, e fu subito sorpresa. La stanza era cambiata completamente. I mobili erano più raffinati, il letto era cambiato a uno più elegante e la stanza era più grande.


"Ricordò questo posto, ma dove ?" si interrogò
Guardò fuori dalla finestra, e notò che c'era ancora la nebbia e la pioggia di cenere, ma si riuscì a vedere l'ambiente. Sotto di lei c'era l'asfalto e davanti c'erano alcuni palazzi. Per un secondo non ci credette, ma finalmente capì dove si trovava.

"Questa è Manehatten".
  
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