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Autore: kamy    22/01/2013    0 recensioni
La verità è un concetto relativo. Non esiste solo il rosso e il bianco. Non esiste solo la vita e l'inesistenza. Chissà se chi ti dice di essere tuo amico, chi ti dice di amarti, è disposto ad accettarti comunque. Prima ff del genere, continuo solo se volete.
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Osservanza



Cap.20 La fine tanto agognata

Takao mugolò, sentiva le gambe intorpidite, allargò le braccia e sbatté un paio di volte le palpebre, avvertì un senso di nausea salire e mugolò infastidito. Premette i palmi per terra e si diede la spinta, alzandosi seduto. Si guardò intorno, sentendo un sapore acido in bocca e si leccò le labbra, avvertendole secche e screpolate sotto la lingua.
“Dove sono?” biascicò. Sbatté nuovamente le palpebre e sgranò gli occhi, mentre un lungo ciuffo nero con riflessi bluastri gli finì davanti al viso.
“Aspetta ...” sussurrò. Si mise a correre a destra e a sinistra lungo uno sfondo bianco.
“Dov'è lo scontro?! Dov'è il padre di Kei?” chiese. Saltellò sul posto, strinse i pugni e abbassò lo sguardo vedendo i propri piedi sopra una superficie trasparente che rifletteva la sua figura.
“Ogni volta che lancio il mio attacco più potente finisco in una dimensione alternativa” si lamentò.

Kei sorrise, Takao ricambiò e si voltò. Entrambi guardarono le stelle cadenti sfrecciare nello sfondo nero sopra di loro.

Takao sbatté un paio di volte le palpebre e si strofinò gli occhi con il dorso della mano.
- Devo stare calmo - si impose. Sentì il rumore di plastica che sbatteva, socchiuse un occhio e si voltò in quella direzione.
"Ci sono due bey che combattono?" si domandò. Si mise il cappellino al contrario e corse nella direzione da cui proveniva il rumore, avvertì delle grida e accelerò l'andatura. Le sue scarpe da ginnastica affondarono in un prato, sporcandosi di fango e fili d'erba. In un campo rosso di plastica per beyblade due trottole si scontravano, una delle due mando l'altra fuori dal campo. Takao avvertì un ringhio alla sua sinistra e si voltò, abbassò lo sguardo e vide un bambino dai corti capelli grigi arruffati, le iridi color ametista liquide che brillavano, il piccolo incrociò le braccia e sbuffò.
"Non è giusto" si lamentò il bambino, sbattendo un piede a terra e alzando il capo. Un altro bambino gli si avvicino, gli si mise di fronte e gli sorrise.
"Anche io preferisco quando finiamo pari". Si abbassò, prese la trottola dell'amico e gliela porse. Il piccolo dai capelli grigi la prese e se la mise in tasca, l'altro piccolo grassottello si chinò afferrando la propria trottola dal campo fermandola e se la mise a sua volta in tasca. Takao allungò una mano verso la spalla del bambino più grassottello, attraversandolo.
"Sono uno uguale a me alla sua età e l'altro è identico a Kei" mormorò. Si voltò sentendo dei passi ovattati, guardò un giovane uomo dai capelli grigi avanzare, la sciarpa bianca che indossava oscillava mossa dal vento. Si piegò e prese il bambino simile a Kei in braccio, lo sconosciuto indossava un completo gessato grigio scuro.
"Mettimi giù, papà!" si lamentò il bambino. L'uomo sollevò gli occhi al cielo e sospirò.
"Andiamo a casa, Gou" borbottò. L'altro bambino sporse il labbro e si avvicinò alla gamba dell'adulto.
"Ancora cinque minuti signor Hiwatari, la prego" implorò. L'adulto negò con il capo e strinse le labbra.
"Vi vedrete domani, Makoto" ribatté. Entrambi i bambini sbuffarono.
"Chi sono?" si domandò Takao, sbattendo un paio di volte gli occhi.
"Il futuro". Sentì Takao, si voltò e rabbrividì il muso di drago grande due volte lui davanti a sé. Kinomiya deglutì a vuoto un paio di volte, osservò le scaglie dorate della creatura e le scise d'acqua che aleggiavano intorno a lui, da alcune placche si alzavano delle fiammate. Takao guardò il proprio riflesso nelle iridi blu degli occhi del drago.
"Voi umani non avete mai compreso l'importanza delle regole che gestiscono l'universo. Il non decadere di esso dipende solo dalle osservanza di queste leggi e voi le avete già troppe volte violate. Yuri potrà diventare umano, ma Kei deve pagare" spiegò il drago. Takao avvertì il caldo fiato della creatura investirlo. Kei era seduto sulla testa del drago, teneva le gambe accavallate e il capo piegato di lato.
"Se diventassi umano, il mio spirito verrebbe rinchiuso nella roccia per sempre" spiegò.
"Non capisco" mormorò Takao.
“Susumu Hiwatari è contravvenuto alle regole che governano l’ordine  dell’universo, come tanti secoli fa fecero i beatpower. Per questo pagherà, ma il suo spirito non uscirà mai più dalla pietra in cui è stato rinchiuso. Se suo figlio diventasse umano farebbe la stessa fine” disse con voce gutturale le creatura. Takao si massaggiò la spalla e strofinò la punta della scarpa per terra.
"Il mondo è salvo?" chiese. Si mise sulle punte, il drago utilizzò la punta della sua unghia per fargli una leggera pressione sulla spalla, facendolo tornare con le suole delle scarpe per terra.
"Sì, ma devi comprendere che ogni azione ne chiede un'altra per mantenere l'ordine. Per avere qualcosa, devi sacrificarne un'altra". Proseguì la spiegazione il drago.
"Vuoi mangiarmi?" chiese Takao e la voce gli tremò. Il drago dimenò la coda e mosse i baffi da felino sul proprio muso.
"Io sono la somma dei beatpower originari, la mia sola esistenza porterebbe l'universo alla distruzione. Tu, Max, Rei, Kei, Daichi dovete fare in modo che i vostri beat tornino siggillati ... che io sia diviso e siggillato come fu già un tempo" spiegl la creatura. Kei si mise accanto a Takao, mettendogli una mano sulla spalla.
"Kei ... cosa vuol dire?" domandò Takao.
"Abbiamo un'ardua scelta davanti e tu capitano devi farla per tutti noi" spiegò il russo.
"Scegliete voi di offrire i vostri corpi per la salvezza di un amico?!" ruggì l'animale. Il forte vento che derivò dalla bocca del drago investì Takao che per l'onda d'urto cadde per terra, gli occhi gli pizzicarono e lui li chiuse.
"Siamo sempre pronti ad aiutare un amico!" gridò. Avvertì un pizzicore al petto che si trasformò in una serie di fitte, arrivando a mutarsi in un dolore acuto. Takao spalancò la bocca gridando con tutto il suo fiato per la sofferenza.

Takao continuò a urlare, sempre più forte. Il dolore cessò, ansimò, socchiuse gli occhi e avvertì qualcosa di morbido sul suo viso, allungò una mano e prese una ciocca di capelli azzurri in mano, si mise a sedere e la tirò gemendo di dolore. Lasciò andare la ciocca di capelli, vedendo che la propria capigliatura arrivava fino al suo ventre.
"Cosa è successo?" biascicò.
"It's great!" sentì gridare Max.
“Benissimo, ora mi toccherà sentire la tigre bianca ventiquattro ore su ventiquattro ...  come  se i pianti di mia figlia non fossero già sufficienti” borbottò Rei.  
- Ben svegliato -. Il campione del mondo sgranò gli occhi sentendo la voce del drag oazzurro nella sua mente.
- Non entreremo più nei bey, ora siamo custoditi nei vostri cuori, portatori - spiegò il drago azzurro. Takao si mise in piedi e abbassò lo sguardo, indossava delle ciabatte di legno, si toccò il ventre vedendo che era vestito con un abito da kendo nero. Girò su se stesso, l'orlo della casacca blu che indossava si sollevò facendo oscillare le punte di stoffa candide, la casacca era ricoperta di ricami color panna a forma di piccole scaglie. Takao si mise le mani sul capo e sospirò.
-Non lamentarti, a Mao piacerai sicuramente di più-. Disse Draigher nella testa di Rey. Quest'ultimo si appoggiò al bastone che teneva conficcato nella sabbia rossa, sulla sommità c'erano degli artigli di ferro, che brillavano di riflessi verdi. Ai suoi movimenti oscillavano i brandelli della casacca bianca che indossava, con dipinti di grigio i segni di una serie di artigliate; e la lunga coda di cavallo nera che gli arrivava fino ai glutei.
"Solo quell'idiota poteva combinare un disastro simile!" gridò Hilary.
"Kei, i tuoi piedi ci sono delle zampe di uccello?" chiese Brooklyn.
"Idiota, ha delle ginocchiere rosse a forma di zampa di uccello" ringhiò Yuri. Daichi gli saltò sulle spalle e dimenò la sua coda da drago dorato.
"Siamo in cosplay!" strepitò.
"Yuri, in te non c'è più niente di metallo" mormorò Jin del vento. Si volò verso Kei vedendo le parti metalliche del suo braccio, quest'ultimo alzò le spalle, indossava una tenuta da samurai rossa e nera. Yuri arrossì e annuì, chinando la testa. Anjierika si avvicinò a Takao, lo guardò stringere i pugni coperti da dei guanti di pelle blu senza dita.
"Questi vestiti ti donano" gli sussurrò all'orecchio. Il campione del mondo si voltò, la afferrò per la nuca e la baciò. Max tossicchiò e gli cadde il bastone azzurro con una pietra blu per terra, Rey glielo raccolse e glielo porse. Yuri guardò il vestito verde e il guscio di tartaruga che il biondo indossava. Hilary si aggrappò al braccio di Kei e glielo strattonò.
"E' tempo di una nuova vita" sussurrò. Kei le sorrise, annuì e le baciò la fronte.
"Andiamo a farcela" bisbigliò. Prese da terra la propria sciarpa bianca e la infilò, passandosela intorno al collo.


 
  
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