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Autore: alessia0516    22/01/2013    1 recensioni
Elle, adolescente che vive nel nord america racconta la sua vita romantica e non con una chiave di lettura decisamente sua. Non è la tipica ragazza da serie tv, bensì una un po' pazza e decisamente innamorata, ma come tutti alla sua età non ama qualcuno in particolare, è più innamorata dell'amore in se.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Non riesco a vedere niente, a dire la verità non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Sento la mia testa contro al tettuccio dell’auto e la cintura mi tira tantissimo la spalla, inoltre ci sono pezzi di vetro dappertutto. Mi ricordo di una volta di quando avevo cinque anni che nel tentativo di prendere un bicchiere l’ho rotto, mia mamma mi ha detto di star ferma esattamente dov’ero finché lei non avesse pulito tutto, forse ora dovrei stare immobile e aspettare che passi lei con la scopa. Lei non è qui, non può aiutarci. Un momento! Aaron? Oddio. Il suo braccio, quello che tanto amavo perché ogni volta che mi stringe mi fa sentire protetta, è sulle mie gambe così come la sua testa. Provo a girargli la testa e a svegliarlo un po’. “Aaron? Aaron, ti prego svegliati, girati non è divertente! Oh mio dio, m-m-ma questo.. questo è sangue.” Inizio a urlare dal panico più totale. Sento delle voci fuori dalla macchina. “Il ragazzo è in condizioni gravi mentre la ragazza dovrebbe aver bisogno di dei punti e potrebbe avere una spalla rotta, aspettiamo i paramedici o li tiriamo fuori? Ok, vi aspettiamo siamo sull’Evergreen Avenue, muovetevi!” Dopo poco sento la sirena dei paramedici, aprono le portiere dell’auto e mi accorgo solo ora che siamo capovolti.. Tirano fuori prima Aaron e lo caricano su una barella e la sua ambulanza parte subito. Mi prendono in braccio i paramedici mi fanno sedere sulla barella e controllano i miei parametri vitali, portano anche me in ospedale. Odio gli ospedali, li ho sempre odiati e di certo dopo quel che è successo le cose non andranno meglio… Il primo ricordo che ho degli ospedali non è dei migliori, ci sono stata all’età di circa 3 anni perché io e mia madre stavamo al capezzale di mio padre che ha avuto una malattia autoimmune ed è stato ricoverato per quasi un mese. Odio l’odore che si sente nei corridoi di un ospedale, è quella puzza dei medicinali e il tanfo di pipì, poi le infermiere sono una più odiosa dell’altra, non capiscono che noi le stressiamo perché siamo estremamente preoccupati per i nostri cari… Non ci arrivano proprio! Da qui riesco a intravedere la barella di Aaron che sta andando verso la sala operatoria (ormai conosco questo posto meglio di casa mia) spero che vada tutto bene. “Sono qui per Aaron Tanner. Sì sono la madre” intravedo in lontananza questa figura femminile slanciata, sarà più di un metro e ottanta, dai lunghi e ricci capelli castani. Un’infermiera la sta accompagnando verso una stanza, mi viene quasi da seguirla solo che non mi sembra il caso. Entra in ospedale mia madre con Emily, ecco che ora mi sentirò il cazziatone da parte di tutte e due e francamente dopo quel che è successo non mi va più di tanto di sentirle. “Oh grazie al cielo stai bene! Ci hanno detto che il ragazzo è stato mandato in sala operatoria, sai niente?” “Sì, è in sala operatoria perché ha avuto delle complicazioni.. Per fortuna non ha sbattuto la testa, ma ha perso molto sangue.” Io non ho detto niente, mi giro e vedo la madre di Aaron che ha le lacrime agli occhi. “Scusi, lei è?” domanda molto retorica di mia madre. “Sono Samantha Tanner, la madre di Aaron, tu devi essere Elle Bartley giusto? “Ehm… sì sono io! Mi dispiace per quel che è successo, non era mia intenzione che andasse a finire così” e non lo era davvero, quel che volevo era che lui mi accompagnasse a casa, mi scortasse fin sotto la porta, che ci scambiassimo un piccolo bacio e fine, di certo non volevo che lui dovesse combattere per la vita in una serata così piacevole e tutto per colpa di un autista distratto e forse ubriaco.. “Ovvio, lo so che non era di tua intenzione, ci mancherebbe! Comunque ora potete andare a casa, sarai stanca e sicuramente vorrai metterti comoda a casa, appena Aaron si sveglierà ti chiamerò o ancora meglio verrò a prenderti a casa tua domani mattina così potrai stare con lui, che sia sveglio o meno.” Penso abbia ragione, è meglio riposare piuttosto che restare a rimuginare in ospedale in ogni singolo frammento di questa serata. Arriviamo a casa, mamma ed Em mi aiutano a salire le scale, mi metto un comodo pigiama, mamma intanto mi porta su una cioccolata calda. Non faccio in tempo a finirla che il sonno mi travolge e appoggiando delicatamente la testa al cuscino. Mi sveglio e mi sembra di non aver appena trascorso una notte infernale.. Vedo l’ora, sono le quattro del mattino. Prendo il mio iPhone sperando che sullo schermo che come sfondo ha una foto mia e di Aaron, ci sia un suo messaggio. 12 messaggi ricevuti. Dieci dei quali sono solo di Rose. -Tesoro, che è successo?! Ho saputo dell’incidente, ti prego scrivimi che ho il cuore a mille!- e sono circa tutti su quel genere lì. Le rispondo brevemente dicendole che IO sto bene, perché qui solo io sto bene. Uno degli altri due messaggi è di Mark -Ho saputo dell’incidente.. Appena puoi chiamami! Oppure vengo io a trovarti, fa lo stesso!- L’ultimo sms è di un numero sconosciuto -Sono Samantha, la madre di Aaron, passerò a prenderti domattina verso le nove, Aaron è uscito dalla sala operatoria e dovrebbe svegliarsi tra poco, spero tu stia bene!- Oh meno male! Avevo bisogno di sentir dire che Aaron stava bene, che non c’erano state ulteriori complicazioni e soprattutto che avrei potuto vederlo tra poche ore. ------------- continuo se c'è qualche recensione, sennò non riesco a capire se a qualcuno piace o meno :) ne basta anche una!
  
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