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Autore: Aiyana    22/01/2013    4 recensioni
L'attenzione del conte fu subito attirata dalla nuova domestica che stava pulendo le scale in quel momento. I suoi capelli rossi uscivano dalla cuffia che le era stata data per lavorare.
Non appena la vide alzarsi e prendere il secchio dell'acqua e scendere le scale capì che quella ragazza nascondeva qualcosa. Poteva dire a tutti di essere una semplice domestica. Ma il portamento perfetto e le mani curate dicevano l'esatto opposto.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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- Il ballo

 


 

" ...Siete tutti cordialmente invitati

 al regale ballo annuale indetto dalla

 regina a Buckingham palace ...".

 


 

Semplice, Lineare, Diretto.

Nulla nella vita di Mark era mai stato lasciato al caso, ne la scelta dei vestiti per la scuola, ne il nome del primo orsetto, l'apparenza prima di tutto. Forse quella piccola domestica aveva visto giusto, dopo tutto l'Inghilterra era un paese di freddezza e ipocrisia, consono o non consono, protocollato da una serie di regole, che Mark avrebbe evitato, ma nascere conte era anche questo.

 

 

Zoya aveva saputo del ballo una mattina mentre era in cucina, quella mattina c'era un gran trambusto, e vista l'ora le sembrava strano che fossero tutti già svegli. 

 

 

"Che succede, chiese entrando timidamente in cucina"

"Il conte è stato invitato ad un ballo, ma non ha una dama"

"Ah.. e non può andarci da solo?"

"No Zoya, non sarebbe consono"

 

Mark dal canto suo sapeva chi voleva portare: Occhi verdi come il mare più cristallino, capelli rossi come le fiamme e lentiggini attorno al suo naso perfetto.

 

Ma che gli stava succedendo, non pensava ad una ragazza da quando… no era troppo doloroso ricordare, era meglio non pensarci, passarci sopra, quella parte della sua vita non esisteva, ne era mai esistita.

Era diventato freddo per colpa sua, Lei lo aveva rovinato. Jenna.

 

Aveva invitato un suo caro amico, conosciuto ai tempi di Oxford, a trascorrere un periodo alla villa, lo aveva fatto anche per distrarsi, per evitare di svegliarsi la mattina e correre da Zoya, come un ragazzetto innamorato, l'invito della regina era esteso a tutta la famiglia e amici quindi vi avrebbe portato anche Benjamin.

 

 

 

 

Mark aveva chiesto a James di andare a prendere alla stazione Ben, che sarebbe arrivato con il treno delle 10.35 a King's Cross.

Arrivò puntualmente 15 minuti dopo. Mark lo accolse con una stretta di mano calorosa e lo accompagnò nelle sue camere, un'oretta più tardi uscirono a fare shopping, riuscì a distrarsi completamente.

 

 

Non parlò e non vide Zoya per una settimana e non chiese di lei, poi un giorno ci cascò e per caso chiese a James dove fosse Zoya.

 

 

"È andata a casa."

"Senza il mio permesso?"

"Sua madre non stava bene."

"Come stà ora?"

"Non lo so"

 

 

Stava praticamente distruggendo quella matita, non aveva mai avuto tic nervosi ma in quel momento non sapeva quale fosse la cosa più giusta, dopo tutto non erano amici, ma era preoccupato, preoccupato per quello che aveva provato in precedenza, fuggire dalla guerra non doveva essere facile per nessuno.

 

 

 

(…)

 

 

 

A Mark quella casa pareva una casa per le bambole, era fermo davanti alla porta da un tempo che a lui parava poco ma aveva visto i bambini tornare da scuola per il pranzo e tornare per le lezioni del pomeriggio, e avevano iniziato a  ridacchiare. Stupidi ragazzini.

 

 

Busso trattenendo il fiato, quando la porta si aprì vi trovò davanti una donna sulla quarantina, non poteva essere la madre di Zoya, o a meno che non gli avesse mentito, ma era impossibile.

 

 

"Cercavo Zoya"

"Si certo si accomodi, la chiamo subito" la donna sparì dietro ad una porta e poco dopo comparve Zoya, Mark non aveva avuto l'occasione di ammirarla con un vestito che non fosse la divisa da domestica, era un vestito rosa pallido, con una fascia in vita e un grande fiocco sul retro i capelli erano raccolti in una treccia lunga quasi fino al fondoschiena.

 

 

Restò un attimo spiazzato dalla sua bellezza, una cosa la colpì non sorrideva e i suoi occhi erano tristi, molto probabilmente aveva pianto.

Lui non sapeva che cosa dire o fare, così fece un passo verso di lei, che lo guardò preoccupata, lui annullò la distanza tra di loro stringendola tra le sue braccia, e poco dopo sentì lei piangere.

 

"Sta bene, il dottore ha detto che era stress, ma deve restare in casa, sai potrebbe anche prendere un raffreddore e morire"

"Sono contento, tornerai vero?"

"Certo" e dopo parecchi giorni un sorriso comparve sul viso di Zoya ed era tutto merito di Mark, era il suo angelo, come lei lo era per lui.

 

 

 

(…)

 

 

 

Mark aveva pensato parecchie volte su chi fosse la più indicata da invitare al ballo della regina, secondo sua madre doveva essere un mostro di ragazza, almeno questo era quello che diceva Mark, secondo lui doveva solo essere bella e simpatica e ovviamente avere una passione comune alla sua, come l'equitazione, e l'unico nome che vagava nella sua mente era il suo.

 

Zoya.

 

Tre giorni dopo lei tornò, era tornata la vecchia Zoya, sorridente e non era un sorriso forzato, le sorridevano anche gli occhi, e da lì si aveva l'accesso all'anima di una persona.

 

Mark la guardava camminare lungo il viale e poco dopo si accorse che anche Ben la stava guardando, conosceva quello sguardo, la gelosia gli montò dentro come un tizzone. Lei era sua.

 

Sua?

Sua?

Si, Sua.

 

Corse di sotto mentre lei poggiava la valigia a terra e mentre si voltava per chiudere la porta.

 

Lei non lo vide nemmeno arrivare, si voltò e lui era lì, di fronte a lei.

Lui che era venuto fino a casa sua per verificare che stesse bene, cosa strana che il proprio capo si scomodasse per la sua domestica.

 

"Volevo chiederti una cosa"

"Si?"

"Vieni con me al ballo" lui la guardò con autentica preoccupazione nello sguardo, che cosa avrebbe fatto se lei gli avesse detto di no?

Se gli avesse semplicemente detto: "Non mi interessa, non è consono". Come lei era solita rispondere.

 

"Non ho niente da mettere, ma mi piacerebbe molto" disse sorridendo mentre guardava il conte.

 

Una volta che si furono lasciati e le aveva promesso che per la sera del ballo avrebbe trovato tutto in camera sua, lui si era diretto in camera sua, passando di fronte alla camera di Ben, aveva visto come guardava Zoya, forse invitare Ben alla festa non era stata una grande idea.

 

E tra poco ne avrebbe pagato le conseguenze.




Piccolo angolo autrice, lo scorso capitolo per ora ha ricevuto 35 visite e 5 recenzioni, per questo alzerò il numero di recenzioni a 7 per ora. Vorrei davvero che commentaste in tanti perchè lo so' che leggete e ci siete.

Grazie mille a tutti :'D

  
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