Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: milly92    12/08/2007    2 recensioni
Poi… Nello stesso istante, pronunciarono “Expelliarmus!” puntandosi le bacchette contro e qualcosa accadde. La terra iniziò a tremare, l’aria si fece gelida, come se ci fossero in giro dei Dissennatori, e…. “Aaaaaaahhhhhhhh!”. Si guardarono. E scoprirono l’orribile verità. Hermione aveva urlato con la voce di Pansy e Pansy con la sua. Hermione indossava un vestito nero, e Pansy un vestito rosa sgargiante. Hermione aveva le unghie dipinte di nero e verde, Pansy di rosa. Hermione aveva i capelli lisci, Pansy li aveva ricci… Hermione aveva davanti a sé una sua copia ed anche Pansy. E l’orribile verità venne a galla. Si erano scambiate di corpo. Poco lontano, si udì un fruscio tra i cespugli e l’ultima ciocca di capelli biondi che aveva visto l’accaduto se ne ritornò alla festa. Questa è la mia prima fan fic! Immaginate cosa potrebbe succedere se Hermione e Pansy Parkinson si scambiassero di corpo con tutte le conseguenze, tra cui una Hermione innamorata di Draco? Riusciranno a resistere nel corpo dell'altra? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo dieci

Capitolo dieci- Cosa provi per me?

I giorni passavano, la vita continuava, le lacrime scorrevano… La gente si chiariva. Dopo tutti gli accaduti, solo dopo due settimane Pansy si decise a parlare con Draco, che da quando aveva avuto la sconvolgente notizia dello scambio di corpi era diventato taciturno e non si vedeva mai in giro, tranne che per frequentare le lezioni. Circolava notizia che la promettente coppia di sposini di serpeverde si fosse lasciata, e nessuno aveva detto nulla per contrastare questa voce, anche perchè non si sapeva la verità.

 “Draco?” disse intimorita la ragazza, bussando alla porta del Serpeverde.

“Entra”.

 Si guardarono per un lungo istante, poi Pansy si decise a parlare.

“Senti, mi dispiace per tutto questo… Figurati io come ci sto… Ancora non ci credo, mi sembra impossibile dover rimanere intrappolata per sempre in questo corpo… Comunque… Draco, io non ti amo più. Forse è un segno del destino, ma… Fino a qualche mese fa avrei fatto di tutto per rimanere con te ma… Andrò al ballo con Robert”.

Draco la guardò. E fu un colpo duro capire che quella notizia non gli faceva né caldo né freddo. Fece un brusco cenno con la testa, senza guardarla negli occhi; l’unica cosa che riuscì a dire fu: “OK, sii felice”. La ragazza lo salutò e se ne andò, contenta di essersi tolta un peso dallo stomaco. Seduta su una delle poltrone della sala comune trovò Hermione, tutta sola.

“Ciao, Herm”

“Oh, ciao Pansy… Cosa ci fai qui?”

 “Ho parlato con Draco… E’ tutto ok, ci siamo lasciati definitivamente. Tu come stai?”

Hermione le sorrise debolmente.

“Come dovrei stare? Ma non penso sei la persona più adatta con cui parlarne…”

Pansy la guardò e scosse il capo.

“Non credevo che lo avrei mai detto ma… Puoi ritenermi un’amica. Puoi fidarti di me. Ti voglio bene”.

Hermione annuì.

“Si, Pansy hai ragione. Anche per me sei un’amica. Andiamo a fare una passeggiata, così ti spiego tutto?”

“Certo!”.

Così quello stranissimo duetto si incamminò a braccetto  verso il lago, sotto gli occhi di una strabiliata Hogwarts. 

 

Ginny era in biblioteca con Harry, a svolgere i compiti per il giorno dopo. Si guardavano e si sorridevano tra una frase e l’altra, ma più che altro era un modo per non parlare di tutto ciò che era successo. Poi Ginny non ce la fece più. 

“Harry, ma come fai a studiare? Io non faccio altro che pensare alla povera Herm… E’ questione di ore prima che tutti lo sappiano, è un record che una cosa del genere sia rimasta segreta per due settimane… Ma il peggio è…”

“Cosa?” chiese Harry mentre metteva i libri nella borsa e si soffermava a guardarla.

Ginny si fermò. Non poteva mica dire quello che stava per dire. No, non poteva rivelargli che Hermione era innamorata di Malfoy, sarebbe stata la ragazza a decidere quando dirglielo e soprattutto se dirglielo.

“No, niente, dicevo… Il peggio è che rimarrà nel corpo di Pansy. Ti giuro, appena becco Tiffany da sola le lancio un’Orcovolante che non se la dimenticherà per tutta la vita!”

Harry sorrise a malincuore all’indignazione della sua ragazza. “Ok, farò in modo di esserci”.

 

“Pansy, io non ce la faccio più, io… io credo di amarlo” disse Hermione alla sua nuova amica mentre passeggiavano nei dintorni del lago. Ormai era pomeriggio inoltrato e il sole iniziava a calare. Pansy le lanciò uno sguardo strano, tra la compassione e la consapevolezza di sapere come si sentiva. Lei aveva fatto di tutto per mettersi con Draco! Ed ora era una cosa stranissima stare lì a parlare con la ragazza che aveva sempre detestato dandole consigli.

“Herm, non ti preoccupare… Da quello che mi hai detto, lui ama il tuo modo di essere, era più dolce quando eri al mio posto… E’ troppo sconvolto, tutto qui. Poi per tutto questo tempo ti ha insultata… E’ orgoglioso; è difficile ammettere di provare qualcosa per una ragazza che hai sempre deriso…”.

Si sedettero sulla riva del lago. Hermione non sapeva che fare. Sapeva solo che senza Draco la sua vita non aveva più senso di essere vissuta. La notte non dormiva, e si domandava: “E se tutto questo non fosse successo? Cosa farei ora? Chi amerei?”.

 “Pansy, secondo te… Dovrei parlargli?”.

“Si, Herm. Assolutamente”. Hermione si morse un labbro e decise di farsi coraggio. Dopotutto era sempre una Grifondoro e doveva farsi onore.

Neville era in sala comune a mangiare qualche cioccorana quando vide qualcosa, anzi, qualcuno, che gli abbagliò la vista. Era una ragazza bionda molto bella, e lui la conosceva solo come la cugina di Luna. Strano, ma prima di quel momento non aveva mai notato quanto fosse carina. Poi ricordò le parole di “Hermione”. No, non voleva seguire le parole di Hermione, insomma, Lola era felice e contenta con Ron, che senso aveva perdere tempo a sbavarle dietro? Decise di provare a conoscerla.

 “Ciao, io sono Neville”.

 Tiffany per un po’ non sveniva.

 “Oh, ciao, io sono Tiffany”.

“Come va?”.

Un semplice sguardo e un sorriso.

 “Bene… Sono contenta che ci siamo conosciuti, sai…”

Neville divenne paonazzo:una ragazza contenta di conoscerlo?! 

“Davvero?”

 “Si, davvero… Comunque hai le labbra sporche di cioccolato…” disse Tiffany, e gli tolse lo sporco con un gesto molto sensuale.

Neville arrossì, si strinse nelle spalle, e chiese tutto d’un fiato:”Ti va di venire a fare un giro con me?”.

“Con piacere!” e i due si avviarono, lievemente imbarazzati.

 

Hermione camminava per il corridoio che conduceva al dormitorio dei ragazzi di Serpeverde; quando raggiunse quella di Draco si fermò di botto. Le mancava il respiro, nn riusciva a pensare. Dopo qualche minuto si decise e bussò. Quando sentì la voce del ragazzo lo stomaco le si attorcigliò.

 “Avanti”.

Con le mani tremanti, la ragazza aprì la porta, entrò e la richiuse. Davanti a lei c’era un Draco piuttosto sorpreso,seduto su un’elegante poltrona verde, a torso nudo e con dei jeans chiari sicuramente costosissimi. La sola vista la fece vacillare.

“Ciao” disse, senza fiato, come se avesse appena finito di correre per tutto il castello.

Draco la squadrò, e per un istante parve indeciso, poi bofonchiò un piccolo: “Ah, sei tu!”.

“Si… senti ti volevo dire, riguardo tutta questa situazione…” Ma fu interrotta.

Il biondo le si avvicinò e disse: “Ho già dimenticato tutto, stai tranquilla”.

Come ormai succedeva spesso, gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime. Possibile che avesse già dimenticato tutto? Doveva dirgli quello che pensava, a tutti i costi.

“No, Draco, in realtà io non ho affatto dimenticato! Io… Insomma, non so come la penserai, sarò anche una Mezzosangue, tutto quello che dici, ma… tutta questa storia è servita a farmi capire che… io non ti conoscevo, solo ora ho capito come sei in realtà… io ti amo”.

 Quest’ultima frase l’aveva detta quasi sussurrando. La reazione di Draco fu strana. Rimase a bocca aperta, e il suo colorito pallido divenne roseo.

“Cosa? No, Granger, non dire sciocchezze, no… Insomma, è stato quello che è stato ma… noi non possiamo, cioè…”

Quelle parole colpirono la ragazza come una tempesta. Tutti i suoi sogni si infransero, tutte le illusioni svanirono… Voleva solo stare con lui, come prima! Era chiedere troppo? Forse sì, a giudicare dall’aria del ragazzo, che la guardava con quegli occhi, dedicandole uno sguardo che nessuno avrebbe saputo decifrare. Cos’era? Indecisione? Imbarazzo?... Amore?

 “Draco… Ricordi tutto quello che dicesti a tuo padre quando gli comunicasti che volevi sposarmi…?”

“Io non volevo sposare te, ma Pansy!”

 “Ma in quel momento Pansy ero io! Sei stato tu a dire che Pansy non ti aveva mai baciato come me… che ti eri sentito in Paradiso…”.

Draco la fissò. Non sapeva che fare. Non sapeva cosa provava. Cioè, sapeva cosa provava, e fin troppo bene, ma una cosa era mettersi contro suo padre per sposare un’amica di famiglia, un’altra era opporsi per stare con una mezzosangue. Aveva un vuoto assoluto. “No, Hermione… Non si può…”.

 Ormai quest’ultima aveva un tono supplichevole, e parve leggergli nel pensiero.

 “Insomma, per un istante dimentica che sei un Purosangue! Cosa provi per me?”

Draco guardò per terra, non riusciva a sostenere il suo sguardo. In quel momento sapeva solo che questa discussione prima sarebbe finita, meglio era, altrimenti avrebbe ceduto e non avrebbe esitato a baciarla.

“Niente”. E sentì il cuore scoppiare mentre la chioma riccia della ragazza spariva, accompagnato da una serie di singhiozzi.

 

“Sono uno stupido!” Pochi minuti dopo che Hermione aveva lasciato la sua stanza, Draco scagliò un pugno il muro per la frustrazione. Possibile che non ce l’aveva fatta? Quelle due settimane le aveva passate a pensare cosa fare, e si era quasi convinto a dirle cosa provava in realtà… Qual’era il suo problema? Suo padre, il suo orgoglio… L’orgoglio era quasi stato superato, ma l’ostacolo che non riusciva era suo padre, non aveva ancora dimenticato la sua espressione quando si era messo contro di lui pur di sposare Pansy… Ma Hermione aveva ragione: era lei, non Pansy! Che differenza c’era? C’era, c’era… Doveva solo starle lontano e ci sarebbe riuscito. Riuscito in cosa? Ah, si, a lasciarsi comandare dal padre. Eppure la visione di quello sguardo innamorato non se ne andava dalla sua testa.

 

Tiffany e Neville passeggiavano per il cortile. Ormai stavano parlando da più di un’ora e si erano conosciuti meglio, scoprendo di avere in comune tante cose. Neville la voleva invitare al ballo, e solo in quel momento trovò il coraggio.

“Tiffany, ti… ti andrebbe di venire al ballo con me? A tua cugina non dispiacerà!”

Tiffany lo guardò con gli occhi spalancati, sprizzante di felicità. “

Si!” esclamò, abbracciandolo.

Poi… la sua felicità scomparve. Oltre la spalla di Neville aveva visto Pansy ed Hermione con un’aria da funerale. E se ne pentì.

“Perché l’ho fatto? Insomma, ora Neville me lo ha chiesto… Io sarò felice, e loro no… Non ne hanno nessuna colpa… “ pensò, purtroppo troppo tardi. Ma da quel momento la coscienza non le diede pace finché non si decise a fare il suo dovere.

 

E così siete giunti anche alla fine di questo capitolo! L’ho letto e riletto prima di pubblicarlo, penso sia molto importante dato che ora vengono a galla tutti i veri sentimenti … Voi cosa ne pensate del fatto che ho fatto pentire Tiffany?? Ringrazio Gaia e Ci chan per aver recensito , ragazze spero di non avervi deluse con questo capitolo! Fatemi sapere al più presto! Sto facendo di tutto per aggiornare la storia al più presto! E infine ringrazio tutti coloro che hanno letto e che hanno inserito questa storia tra i preferiti! Grazieeeeeeeeee!  Al prossimo capitolo ^_^ milly92.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: milly92