Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Cappychan    12/08/2007    8 recensioni
"Ora che la guerra era finita, terminava una storia e ne iniziava un'altra...la loro." SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!!!! ________________________________ NONO CAPITOLO POSTATO In questo capitolo: Un Ron imbranato e un'Hermione intraprendente,un punto di svolta per Kim e Charlie,un piccolo momento per Harry e Ginny e molte altre sorprese... Buona Lettura! Baci, Cappychan.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per prima cosa voglio ringraziare le meravigliose persone che mi hanno recensito (comincio ad amarvi

Per prima cosa voglio ringraziare le meravigliose persone che mi hanno recensito (comincio ad amarvi!!):

Miss Nina: In effetti, un salto temporale così grande mi ha fatto venire un sacco d’idee. Così ho cominciato ad immaginare tutte le cose che possono essere capitate ai nostri ragazzi… metterò un po’ di queste idee nella fanfiction e spero che ti piaceranno.

LaVero: Grazie mille! E’ sempre piacevole quando qualcuno apprezza il tuo modo di scrivere. Comunque non temere: l’ispirazione è in agguato.

Ginny89Potter: Quanto mi piace questo nick!! Non ti preoccupare, non ci provo nemmeno a finirla così…ho la testa piena d’idee interessanti…eheheh(risatina diabolica). Per quanto riguardo Fred, hai ragione…tristezza…sob!

Hermione: Sissignora, agli ordini!!

Lory91: Grazie. Spero di non deludere le tue aspettative!

_Ly_: Sono onorata d’essere la prima dopo il Settimo! Bello, eh? La Rowling sa sempre il fatto suo! Effettivamente l’idea di lasciarla come One-shot era il piano B: se non mi fosse venuto in mente nulla o se proprio non fosse piaciuta a nessuno. Però ho tante scene già in mente (aria cospiratrice) ed è piaciuta (scusate se sto gongolando in modo così evidente!!), quindi mi lascerò trasportare da questa corrente ancora per un po’.

EDVIGE86: Grazie, ce la metterò tutta per portare a termine la storia!

Se ho dimenticato qualcuno, non linciatemi: semplicemente non ho visto la vostra recensione in tempo. PERDONO!!

Ringrazio anche chi, addirittura, ha inserito la mia storia tra i preferiti, come PIGRECO e Serenella_Chan…sono un po’ commossa.

Per tutti i nuovi e vecchi lettori, anche se non hanno ancora recensito, BUONA LETTURA!!

PS: I diritti appartengono a J.K.Rowling

PS2: Il titolo di questo capitolo mi è venuto in mente così e mi suonava bene, però, se non c’entra niente, fatemelo sapere, che mi do una regolata!

La Nostra Storia

Il Mestiere di Vivere

Era già tarda mattinata mentre Ron ed Harry camminavano per le vie di Londra con gli occhi incollati su due pergamene identiche, indossando vestiti babbani per non attirare troppo l’attenzione.

Erano arrivate pochi giorni dopo che avevano mandato la loro richiesta d’ammissione alla “Prestigiosa Accademia per Auror d’Inghilterra”. Solitamente i corsi iniziavano a Settembre inoltrato, ma i due ragazzi, che non avevano mai affrontato il loro ultimo anno di scuola, avrebbero dovuto frequentare delle lezioni preparatorie prima dell’inizio dell’anno accademico. Erano stati accettati lo stesso, nonostante non avessero i MAGO, forse come ricompensa per i “servigi resi al mondo magico e babbano” (come amava dire la signora Weasley con orgoglio).

A dir la verità Harry temeva che non sarebbero mai riusciti ad imparare tutto ciò che dovevano sapere, in poco meno di un mese, soprattutto senza l’indispensabile aiuto di Hermione. Inoltre Ron gli aveva fatto notare che probabilmente i loro colleghi non li avrebbero accolti molto calorosamente, credendoli dei raccomandati. Tutto questo era sufficiente ad innervosire parecchio il moro che ora girava per le strade babbane alla ricerca di un segnale qualsiasi di presenza magica.

Ron era avanti di qualche passo e camminava spedito; era diventato più sicuro di sé dopo la fine della guerra, forse anche per merito di Hermione, anche se su quest’argomento i tre avevano mantenuto il più rigoroso silenzio. In fondo non erano affari di Harry e non voleva intromettersi nelle faccende dei suoi due amici. [soprattutto dopo sette anni di attese!!!! ndA]

Improvvisamente il rosso si fermò di botto; così Harry, che era ancora concentrato sulla pergamena, gli andò a sbattere addosso.

-Potresti avvisarmi prima di fermarti così d’improvviso- borbottò Harry.

-Scusa- disse dispiaciuto Ron, -ma siamo arrivati!- aggiunse illuminandosi come una lampadina. Entrambi erano ansiosi di iniziare.

Harry, allora, si guardò intorno cercando un possibile edificio magico. Si stupì non poco quando si accorse che, non solo erano a Trafalgar Square, ma che il suo amico gli stava indicando il monumento che sovrastava la folla. Questa poi! pensò Harry sorridendo, mentre guardava i babbani che camminavano intorno a loro, ignari di tutto.

I due ragazzi raggiunsero il centro della piazza e, cercando di non farsi notare, si avvicinarono al monumento. –Penso che sia come la barriera del binario 9 e tre quarti, ma come facciamo a scomparire senza essere visti?- bisbigliò Ron.

-Dobbiamo rischiare. Ma non potevamo materializzarci direttamente all’Accademia?-

-Papà dice che le misure di sicurezza sono state intensificate moltissimo, nonostante la morte di Tu-sai-chi.- Harry alzò gli occhi al cielo, ma Ron continuò, facendo finta di niente, -Hanno paura di rappresaglie da parte degli ultimi mangiamorte, credo…-

Nel modo più discreto possibile, “entrarono” nel monumento. Un battito di palpebre dopo, i due ragazzi si ritrovarono in uno dei luoghi più strani che avessero mai visto (superato solo da casa Lovegood e dal Ufficio Misteri).

L’atrio sembrava una vecchia palestra; molto piccolo, buio e con delle spalliere attaccate alle pareti. Inoltre il pavimento era pieno di piccoli “crateri” e di oggetti strani, tra cui Harry riuscì a riconoscere uno spioscopio rotto. Era sicuramente poco “prestigioso” come atrio. Ron sembrava pensarla allo stesso modo. Guardava la stanza con aria scettica e, dopo qualche secondo d’incertezza si avvicinò ad Harry, -Forse abbiamo sbagliato posto?!- bisbigliò.

Ma, un secondo dopo, una porta davanti a loro, celata dalla poca luce della stanza, si spalancò all’improvviso.

L’aria della stanza sembrò gelare, mentre un essere spettrale entrava nella stanza, scivolando nel modo ormai tanto familiare a Harry: un dissennatore si avvicinava velocemente.

-Ma che diavolo…?- urlò Ron, impugnando la bacchetta. Ma Harry fu più veloce di lui, pensò intensamente all’ultimo bacio di Ginny e -Expecto Patronum- gridò, evocando il familiare cervo. L’animale colpì violentemente il dissennatore spingendolo oltre la porta dalla quale era uscito.

Dopo qualche istante d’attesa, nella quale il dissennatore non ricomparve, il cervo sparì con uno sbuffo, lasciando i due ragazzi nell’agitazione. Cosa significava quella accoglienza? L’Accademia era forse caduta nelle mani dei mangiamorte? Oppure era una trappola?

Prima che uno dei due potesse dire qualsiasi cosa, un’altra porta, alla loro destra si aprì di botto, facendoli saltare di almeno dieci centimetri per lo spavento. Alzarono immediatamente le bacchette, ma nessuna creatura mostruosa, né alcun mangiamorte, uscirono da quella porta. Era un vecchietto e se la stava ridendo della grossa, guardando le loro facce preoccupate e tese.

-Bene! Proprio bene!- disse l’ometto che arrivava a malapena al mento di Ron e gli batteva allegramente una mano sulla spalla.

I due ragazzi erano sbigottiti. –Allora, cosa sono quelle facce?! Sono il professor Joke!- Ron ed Harry si guardarono perplessi,

-Sarò il vostro insegnante di Difesa contro Esseri e Creature Oscure. Ho pensato di mettere alla prova un po’ delle vostre competenze con un molliccio e devo dire che non vedo l’ora di avervi nella mia classe: quel Patronus era una bomba, figliolo! Ovviamente prima dovrete superare i test preliminari, i test fisici e i test psicologici eccetera. Insomma, vi aspetta un bel po’ di lavoro!- concluse con un sorrisone gioioso.

Se voleva essere rassicurante ha fallito miseramente, pensò Harry sospirando. Quell’uomo non gli sembrava molto sano di mente: forse faceva quell’effetto stare troppo a contatto con i dissennatori e altre creature del genere. In più lo scherzetto di poco prima non l’aveva divertito molto.

Poi il professor Joke estrasse una bacchetta molto corta e, con un semplice gesto della mano, la piccola stanza si trasformò in uno splendido salone: le pareti erano incise da colonne intere dei nomi e, a volte, vicino ad uno di questi si poteva vedere qualche simbolo dorato. –Quelli sono coloro che si sono diplomati nel corso dei secoli in quest’Accademia,- spiegò l’uomo intercettando i loro sguardi, -e i simboli che vedete sono i riconoscimenti attribuiti a ciascuno di loro dalla Comunità Magica Internazionale.-

Sia le pareti che il pavimento in marmo erano di un colore rosato molto caldo ed elegante, mentre al centro troneggiava una pietra nera rettangolare; anche questa era incisa quasi completamente e anche qui c’erano numerosissimi simboli dorati.

-E questi- disse l’uomo, indicando la pietra e assumendo improvvisamente un tono serio, -sono i nostri caduti. I simboli che vedete sono i riconoscimenti attribuiti loro dopo la morte. Ci sono tanti miei ragazzi qui sopra.- mormorò malinconicamente con lo sguardo perso nel vuoto.

-Oh, basta con i ricordi tristi!- esclamò, recuperando tutto il suo brio, -Dovete ancora conoscere i vostri esaminatori e sostenere tutti i test! Non c’è tempo da perdere!- e si avviò spedito verso la porta da cui era entrato.

Seguendolo, i ragazzi si scambiarono uno sguardo rassegnato: la giornata si prospettava molto lunga.

*****

Nel giardino di casa Weasley, intanto, si stava consumando un piccolo dramma.

-E se poi ho fatto la scelta sbagliata?- disse Hermione in preda al panico, -In fondo quello dell’auror è un bel mestiere…e poi ci sarebbero stati Harry e Ron con me…e poi…- cominciò a camminare avanti e indietro con le mani tra i capelli, sotto lo sguardo esasperato di Ginny.

-Non c’è niente di male a voler prendere una strada diversa da quei due.- cercò di farla ragionare la rossa, -Non potete mica passare tutto il giorno insieme! Già tu e Ron litigate ogni due ore, pensa ai tuoi poveri colleghi!- continuò cercando di non ridere all’espressione dell’amica. –E poi non ti basta fare la piccioncina con mio fratello nel tempo libero?-

Ginny scoppiò a ridere quando Hermione arrossì bruscamente.

-Io non faccio affatto la piccioncina!!- esclamò imbarazzatissima la riccia.

-Peccato.- disse Ginny cominciando a sfogliare un volantino del San Mungo, -Sareste così carini, tu e il mio fratellino!!-

-Ma la vuoi smettere! Non so perché ti ho detto che ci siamo messi insieme!- borbotto, sedendosi sul prato con la rossa a braccia incrociate.

-Perché sono tua amica e perché non vedevi l’ora di dirlo a qualcuno.- rispose semplicemente le rossa, passandole un volantino della Gringott.

-E va bene! Hai vinto! Tanto hai sempre ragione tu!- sbuffò Hermione.

-Già!- ed entrambe scoppiarono a ridere.

–Io ed Harry siamo di nuovo una coppia.- buttò lì Ginny dopo qualche minuto.

-Finalmente!- esclamò Hermione sorridendo e ricominciando a leggere il volantino del San Mungo.

Ginny si guardò bene dal farle notare che non erano stati lei ed Harry a metterci anni per dichiararsi.

-Sono sempre più indecisa. Fare la medimaga mi piacerebbe, ma anche il lavoro al Ministero sembra interessante.- disse, di nuovo sconsolata, rigirandosi fra le mani due volantini di colori diversi.

-Non so come aiutarti a scegliere…forse potremmo lasciar decidere al caso…no, non mi convince…potresti chiedere un consiglio a mio padre, lui è più ferrato di me sulle “opportunità lavorative”- Ginny cominciò ad avvolgersi, pensierosa, una ciocca intorno all’indice.

-Non so.- fece indecisa l’amica.

Trascorse qualche minuto di silenzio, nel quale le due ragazze continuarono a fissarsi dubbiose; poi, di colpo, la più giovane si illuminò. –Trovato!- esclamò

–Potresti andare al San Mungo e al Ministero e osservare i veri dipendenti al lavoro. Papà sicuramente conosce qualcuno che ti può dedicare un po’ di tempo. Così potrai decidere meglio e non avrai brutte sorprese!-

Anche Hermione s’illuminò: l’idea le sembrava ottima…ed era impaziente di dirlo a Ron.

*****

Harry diventava più nervoso ogni minuto che passava. Il professor Joke li aveva guidati lungo una ampio corridoio, completamente ricoperto di marmo candido, che sembrava una corsia d’ospedale. Ogni 3 metri c’era una grande porta di legno scuro con una piccola targhetta d’ottone che indicava Professore e Materia, ma Harry non riuscì a leggere neanche un nome, perché Joke avanzava spedito verso l’ultima porta, proprio davanti a loro. Era molto più grande delle altre, a due ante, su una delle quali c’era la solita targhetta. Questa diceva Palestra.

-Entrate ragazzi miei!- esordì pimpante l’ometto, -Dentro troverete i vostri esaminatori. Di solito non li facciamo in palestra i test attitudinali, ma dopo la riforma del Ministero di questo Giugno, abbiamo avviato dei lavori d’ampliamento e ristrutturazione. Molto saggio Shakebolt…è stato mio allievo, sapete? Uno in gamba!!- e, con un cenno di saluto, si allontanò fischiettando.

-Non ti sembra un po’ strano quel tipo?- gli bisbigliò Ron con un’espressione perplessa.

-Solo un po’??!- rispose sorridendo il moro.

Entrambi scoppiarono a ridere, ma furono interrotti quando un vocione autoritario li richiamò, -Avanti!-

La voce proveniva dall’interno della palestra, così i due si affrettarono ad entrare.

Harry non era certo un esperto di palestre, ma quella che aveva davanti gli sembrò magnifica. Era ancora più grande dell’Atrio, con un pavimento di parquet scuro perfettamente lucido; le pareti erano semplicemente dipinte di bianco, e questo metteva ancora più in risalto le spalliere di legno, le travi e tutte le attrezzature colorate che attrezzavano la stanza.

Al centro c’era una lunga tavola che sembrava evidentemente fuori posto. E dietro di essa erano seduti tre personaggi davvero insoliti: all’estrema destra un uomo, che a Harry ricordava vagamente Mundungus, dormiva infagottato in un mantello da viaggio grigio. Vicino a lui, evidentemente scocciata dal rumoroso russare del suo collega, c’era una vecchietta completamente vestita di giallo canarino, con dei piccoli occhiali sul naso all’insù e le manine rugose che sferruzzavano della lana.

Il proprietario del vocione era un uomo sulla cinquantina con il pizzetto brizzolato e uniforme perfettamente in ordine. Sembrava incredibilmente strano, accostato agli altri due.

Poi l’uomo parlò, -Voi dovete essere Potter e Weasley.- disse severo (a Harry sembrò la versione maschile della professoressa Mcgrannitt), -Bene. Ora sarete esaminati per scoprire se siete idonei ad entrare nel Prestigioso Corpo degli Auror d’Inghilterra.- s’interruppe e tese la mano verso la collega, che, senza neanche alzare lo sguardo dal lavoro a maglia, gli porse un paio di fascicoli.

-Vedo che siete stati dei bei piantagrane.- esordì sfogliando i fascicoli con un ghigno. Ma quando alzò lo sguardo, la sua espressione divenne incredibilmente dura, - Sappiate che qui, certi comportamenti non verranno ammessi. Essere Auror è un impegno che va preso molto sul serio. Tuttavia, - continuò abbandonando la severità, -avete entrambi note di merito dal vostro vecchio Preside e dall’ex direttrice della vostra casa…Minerva ha spinto molto perché a voi due fosse data un’opportunità. Di solito non accettiamo studenti senza MAGO, ma vista la situazione…- poi con un movimento della bacchetta fece apparire due sedie identiche davanti al tavolo.

-Ora possiamo cominciare i test.- disse con tono autoritario, mentre l’altro uomo si svegliava stiracchiandosi.

I test durarono molto a lungo: per lo più si trattavano di domande sulla loro famiglia, sui loro anni a Hogwarts e altri argomenti ancora, ma niente di troppo personale. Probabilmente esaminavano solo il modo in cui rispondevano e non il contenuto delle risposte, pensarono i ragazzi.

Tuttavia, la risposta di Harry al perché avesse scelto la carriera di Auror sembrò interessare il mago che prima dormiva.

-Una volta,-aveva risposto Harry, con semplicità, -una persona mi ha detto che il male non può essere mai annientato del tutto, ma che si deve combattere ogni giorno, perché non abbia la meglio. Sono qui perché sono d’accordo.- la vecchietta aveva alzato gli occhi dal lavoro a maglia e l’esaminatore col pizzetto, che era l’unico a parlare, si era ammutolito per qualche istante.

Ron invece, guardava Harry con un sorriso di complicità sulle labbra.

Finiti i test psicologici, gli chiesero di sostenere dei test fisici: in pratica dovettero correre per quasi mezzora, come prova di resistenza. Erano entrambi abbastanza provati, quando l’uomo col pizzetto li fermò.

-Vorrei solo vedere un’ultima cosa- disse alzandosi, seguito dai colleghi, -a quanto pare i vostri Patroni sono molto avanzati. Potrei vederli?-. I ragazzi alzarono contemporaneamente le bacchette ed evocarono i due animali.

L’uomo osservò con attenzione il loro incantesimo. Poi fece un breve sorriso, -Bene, ragazzi. Benvenuti a bordo!- disse.

I due ragazzi si scambiarono un sorriso soddisfatto, trattenendosi a stento dallo scambiarsi il cinque.

Intanto gli esaminatori si avvicinarono. Quello col pizzetto fu il primo a parlare. –Io sono il professor O’Grady e sarò il vostro insegnante di Incantesimi Avanzati- poi si voltò verso i suoi colleghi, -Questa è la Professoressa Stuart.- disse indicando la vecchietta.

Questa estrasse una sottile bacchetta e con un leggero movimento del polso si batté sul cardigan giallo, proprio sopra il cuore e improvvisamente i due ragazzi si trovarono davanti un’affascinante donna sulla trentina. Indossava abiti completamente neri, come i suoi lunghissimi capelli, e aveva due occhi di puro ghiaccio. –Se non l’avete ancora capito, sarà la vostra docente di Trasfigurazione Umana e Travestimento.- continuò O’Grady, -E questo è il professor Coldwather.- l’uomo fece un cenno distratto, -Lui vi addestrerà per combattere i Mangiamorte.-, poi porse ai due un foglio, -Questo è l’orario dei corsi di recupero MAGO che seguirete con il professor Tann. Presentatevi domani, ore 9 in punto. L’aula è la prima a destra nel corridoio.- I ragazzi annuirono.

O’Grady raccolse con un colpo di bacchetta tutti i fogli, mentre i colleghi facevano sparire altrettanto facilmente le sedie e il tavolo.

Poi i tre insegnanti salutarono frettolosamente e sparirono, lasciando i due ragazzi a guardarsi felici.

-Ce l’abbiamo fatta, Harry!- esclamò Ron al settimo cielo.

-Già! Dobbiamo assolutamente dare la buona notizia!- concordò il moro.

Si avviarono di nuovo lungo il candido corridoio e l’Atrio, ed insieme uscirono, mentre in Trafalgar Square splendeva ormai un sole pomeridiano.

*****

-Chissà cosa staranno facendo quei due!- sbuffò Ginny alzando lo sguardo dal libro di Erbologia.

-Non sappiamo che genere di test dovessero fare, ma probabilmente saranno a casa tra poco.- le rispose Hermione, sfogliando una rivista babbana senza troppo interesse.

Dopo pranzo si erano sedute non lontano dalla Tana, all’ombra di un albero solitario. Ginny, che aveva perso alcuni mesi di scuola era in pieno recupero ed Hermione l’aiutava a modo suo, ovvero sgridandola perché non si distraesse.

Erano le tre del pomeriggio e, da qualche minuto, avevano cominciato a chiedersi che fine avessero fatto e se fossero stati ammessi, quando, con un sonoro crack, i due ragazzi si materializzarono.

-Ragazzi, finalmente!- esclamò Hermione correndo loro incontro.

-Allora? Com’è andata?- fece curiosa Ginny passando un braccio intorno alla vita del suo ragazzo.

-CI HANNO PRESI!!- urlò allegro Ron, abbracciando la ragazza dai capelli mossi.

I ragazzi cominciarono a raccontare, tra le risate delle due, tutto ciò che avevano visto e i professori che avevano conosciuto. Quando entrarono in casa, furono accolti da un’ansiosissima signora Weasley. Quando le diedero la notizia scoppiò a piangere dalla gioia, nonostante i rimbrotti della figlia.

-Dai mamma! Non fare così!- disse Ginny fingendo un’espressione severa.

-Oh…Hai ragione. Dobbiamo festeggiare! E poi voi due non avrete sicuramente mangiato.- disse scrutando, improvvisamente preoccupata, i due giovani; poi si rasserenò di colpo, -E va bene! Torta di melassa per tutti!- esclamò gioiosa.

Nessuno si sognò di contraddirla.

Qualche ora più tardi tutta la famiglia, Hermione ed Harry si erano seduti a tavola, imbandita più del solito in onore dei due ragazzi. Quando, dopo cena, finalmente riuscì ad avvicinarsi a Ron, Hermione lo prese per mano, accompagnandolo nel piccolo salotto, mentre George e Percy si scambiavano un’occhiata eloquente e Ginny sorrideva allegramente vicino a Harry.

-Che c’è?- chiese piano il rosso, quando furono fuori dalla portata di orecchie indiscrete.

-Ginny ha trovato un modo per aiutarmi a decidere che mestiere scegliere!- disse emozionata.

Ron sapeva che era andata in crisi quando aveva capito che avrebbe dovuto scegliere la sua futura professione, perché era molto indecisa.

Da parte sua, Ron, credeva che la sua ragazza (ancora gongolava al solo pensiero di loro due) potesse fare qualunque cosa.

Gliel’aveva anche detto, col tono più sicuro che si fosse mai sentito uscire dalla bocca, e, per questo, si era anche meritato un bacio da record dalla riccia.

Si riscosse dai suoi pensieri, -Di cosa si tratta?- fece curioso.

Hermione sorrise raggiante.

-Andrò per un giorno intero al San Mungo e al Ministero e osserverò i veri dipendenti all’opera! Tuo padre mi ha già detto che conosce qualcuno in entrambi i posti. Non è geniale?!- disse tutto d’un fiato.

A Ron venne naturale sorriderle in risposta: è troppo bella quando sorride, pensò fra sé.

Hermione gli saltò al collo felice. Qualche istante dopo, la ragazza si soffermò a pensare quanto fosse bello baciare il suo (se lo ripeté varie volte nella testa) Ron: aveva delle labbra così morbide…sembravano fatte apposta per baciare lei; lui sembrava nato apposta per baciare lei!

Sarebbero stati così molto più a lungo e molto volentieri, ma Hermione doveva tornare a casa con la metropolvere. Così i quattro giovani, di nuovo riuniti davanti al camino della Tana, si augurarono “Buona notte”, poi la ragazza, prima di sparire in una fiammata verde, salutò con un cenno della mano il ragazzo che amava.

Finito anche questo capitolo! Non sono abituata a scrivere così tanto: spero che la qualità non ne risenta!

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci,

Cappychan.

PS: Appena possibile il prossimo capitolo “Affari di Famiglia”!

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cappychan