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Autore: ChibiNekoChan    22/01/2013    0 recensioni
Per quanto io provi a spingere per correre e continuare il mio percorso contro ogni difficoltà, trovo come se ci fosse una distesa elastica, viscida e trasparente.
Allungo la mano in un gesto disperato di distruzione ma l'unica cosa che posso afferrare è l'aria che diventa più fitta e soffice. Barriera di indecisioni, di paura.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto io provi a spingere per correre e continuare il mio percorso contro ogni difficoltà, trovo come se ci fosse una distesa elastica, viscida e trasparente.
Allungo la mano in un gesto disperato di distruzione ma l'unica cosa che posso afferrare è l'aria che diventa più fitta e soffice. Barriera di indecisioni, di paura.
Cosa impedisce di varcarla? Non voglio confrontarmi, potrei abbattere le aspettative che il mondo mi ha caricato addosso, quasi come peso per affaticarmi nel tragitto.
Gemo di dolore, il passo si fa insostenibile, mi accascio e poso per un istante il bagaglio.
Sono semplicemente esausta e per quanta strada faccia il muro non fa che allontanarsi proiettando un immagine a me cara, per spingermi a continuare inutilmente inseguendo un'illusione effimera.
Ma ecco! Velocemente, in un balzo disperato, intriso delle mie lacrime più amare che lentamente scorrono sul mio viso per sprofondare al suolo e morirci sopra, allungo la mia mano tentando di afferrare la normalità per ricominciare a vivere.
Un istante, la barriera si infrange, esplode come una bolla di sapone sfiorata da un innocente fanciullo.
Eppure ora son qui, sola coi bagagli ancora a far da zavorra, dispersa in una landa pura, candida e desolata. Non una persona, non una casa, un fiore, un prato, un ruscello.
Solamente il bianco sconfinato.
Prima era solo dalla mia parte, ma ora il mio mondo è totalmente cosparso di esso.
Bianco ovunque, occasione per ricominciare o solo la fine della normalità della mia vita?
Così proseguo, a passo svelto, intimorito, ciò che credo sia il mio sentiero.
Non ho più una strada ormai, non c'è nemmeno una persona. I bagagli si fanno leggeri, si dissolvono come sabbia soffiata via dal palmo della mano.
E' la solitudine, forse, la mia risposta? Il nulla che mi circonda lo sarà?
Non posso accettarlo, comincio a correre colta da un'improvvisa vampata di calore, le lacrime si fanno fiamme che mi incendiano il volto che ora brilla all'improbabile bagliore di un sole che si nasconde nella sua stessa luce.
Sono risate quelle che sento? Ridono di me o semplicemente vogliono guidarmi a loro?
Mi fermo di botto, sono davvero stanca di correre.
Il bianco non ha fine, posso solo rassegnarmi.
Non ho alcun bagaglio che mi svuota il petto, infondo, forse, è meglio così.
Ho fallito troppe volte e ogni momento in cui succedeva la zavorra si faceva più pesante.
Sarà stato questo a mangiare la mia autostima? Non lo so.
Nessuno lo sa.
A dirla tutta, non ha senso.
Ero come una dei cavalli delle corse, la gente scommetteva su di me ma poi nessuno veniva a complimentarsi e far valere i miei sforzi.
Vita a senso unico, credo fosse.
Ho provato ad urlare, ma purtroppo avevano già inventato le barriere insonorizzate.
  
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