Sorprese, spiegazioni e
programmi tv
«
Ma cosa… »
Pikappa
evitò per un pelo d’inciampare, non solo perché il grosso catenaccio col
lucchetto che fino a poco prima aveva tenuta chiusa la porta era caduto a terra,
ma soprattutto perché si poteva davvero aspettare di tutto, tranne di trovare
due evroniani incatenati.
Uno
era evidentemente un generale o qualcosa di simile, vista la tuta nera che
indossava. Aveva un aria decisamente più sveglia del suo compare, un semplice
soldato viola dall’aria molto rimbecillita, che, ridacchiando, osservava con
attenzione l’unico oggetto presente nella stanza, un vecchio televisore dotato
di videoregistratore.
«
TU! »
Ok,
decisamente il generale evroniano non provava molta
simpatia nei suoi confronti!
«
Cosa ci fai tu qui, Pikappa? »
«
Oh, un giro turistico… secondo te? A capire cosa ci
fanno degli evroniani da queste parti! »
L’evroniano ridacchiò: « Sei davvero l’ultima persona che mi
aspettavo ricevesse la mia richiesta di soccorso… »
«
Richiesta di… soccorso?
»
«
Non vorrai mica dirmi che sei venuto qui senza neanche aver tradotto il
messaggio? »
«
Se avessi saputo come tradurlo non mi sarei fatto ore di treno per arrivare ad Anderville… »
L’alieno
ridacchiò ancora, seguito a ruota dal collega, che però si sciolse una risatina
ebete e idiota.
Il
generale gli diede un calcio: « Piantala, yiostly
sottosviluppato! Sei la vergogna dell’esercito evroniano:
non solo hai permesso che ci riducessero in catene, ma sei rimasto anche vittima
dei sporchi trucchi terrestri per il lavaggio del cervello…
»
«
Lavaggio del cervello? »
Sì,
in effetti l’evroniano aveva più o meno la stessa
espressione intelligente che
sfoderava suo cugino Sgrizzo.
«
… le caprette ti fanno ciao! Acci… picchia… qui c’è un mondo fantastico… »
Paperino
trasalì. Questa la conosceva anche lui, e sicuramente non era una marcia
marziale evroniana!
Il
generale tirò un altro calcio al sottoposto: « E tu come la chiami questa
macchinetta infernale che non fa altro che trasmettere ininterrottamente da tre
settimane questi stupidi programmi idioti d’intrattenimento terrestre? »
Pikappa
guardò lo schermo, dove un’allegra bimba svizzera dai capelli neri giocava
sull’altalena. Il suo sguardo passò nuovamente all’evroniano
impazzito. Si ripromise che, se gli effetti erano quelli, al suo ritorno
avrebbe impedito a qualsiasi costo ai nipotini di attaccarsi allo schermo
televisivo per tutto il pomeriggio.
«
E perché non ti sei ridotto anche tu come lui? »
«
Tipica stupida domanda degna della specie inferiore alla quale appartieni… se io sono un generale e lui un soldato
semplice ci sarà un motivo, no? Ci vuole ben altro per mandarmi fuori di testa… »
Paperinik
scosse la testa perplesso. Decisamente si era perso qualcosa. Perché imbottire
due soldati evroniani di puntate di anime giapponesi,
o di chissà cos’altro fosse contenuto in quella videocassetta?
Tuttavia
almeno di una cosa poteva essere certo.
«
Bè, allora, che mi dici, Topolino? Questi sono o no
alieni? »
Paperinik
si voltò con un sorrisone soddisfatto, aspettandosi un detective perlomeno
sconvolto.
Il
corridoio alle sue spalle era deserto.
«
Topolino? »
«
Con chi stai parlando, terrestre? Hanno fatto anche a te il lavaggio del
cervello? »
Il
papero impallidì: « Che fine ha fatto la persona che era con me? »
L’evroniano lo guardò perplesso: « Di quale persona stai
parlando? Sei entrato da solo in questa
stanza, Pikappa… »
Topolino
sbatté gli occhi più volte, senza che la sua mente annebbiata gli permettesse
di riconoscere il posto dove si trovava. Un’emicrania gli premeva le tempie in
modo familiare.
Dove
ho già sentito questa sensazione?
Ah,
sì, quella volta che Gambadilegno e Trudy mi hanno addormentato col cloroformio…
Un
attimo! Ho detto cloroformio?
Topolino
spalancò gli occhi, improvvisamente lucido. Ora ricordava tutto.
Stavo
entrando con Pikappa nelle cantine e poi… poi quel
fazzoletto bianco sulla bocca mi ha impedito di gridare…
evidentemente era stato immerso nel cloroformio o in qualcosa di simile…
Il
detective si guardò intorno.
«
Bene, dove siamo finiti? »
L’ambiente
non era dei migliori, anzi, era piuttosto spoglio. L’unica nota di colore era…
«
Richard! »
Topolino
si precipitò verso l’uomo coricato a terra. Era lievemente ferito, e dagli
abiti strappati si poteva dedurre che aveva lottato. Per un attimo gli venne il
terribile sospetto che potesse essere…
Si
avvicinò al suo volto. Respirava tranquillamente.
Il
topo tirò un sospiro di sollievo. Probabilmente era stato drogato con qualcosa
di più pesante del cloroformio che era stato riservato a lui, ma niente di
grave. Tranquillizzatosi sulla sorte del suo compagno di prigionia, Topolino
iniziò a guardarsi intorno.
Una
prigione tenuta a regola d’arte… cosa posso fare per
uscire?
La
mano gli corse spontanea al batticarne appeso alla cintura. Sicuramente quello
non avrebbe sfondato le pareti metalliche, per farlo avrebbe dovuto avere la
forza di un toro, e lui toro non era. Era solo un piccolo topolino dalle enormi
orecchie.
Orecchie…
Topolino
impugnò il batticarne, ma al contrario, con il manico rivolto verso l’esterno,
e iniziò a battere alla parete, a volte più forte, a volte più piano, con
alcune pause, apparentemente a casaccio. Ma lui non faceva mai nulla per caso.
Tump, tump, tump. Tump, tump, tump. Tump, tump. Tump, tump, tump. Tump, tump, tump, tump. Tump,
tump, tump…
Coraggio!
Puoi sentirmi. Devi sentirmi! Non sarò solo io ad avere un buon
udito, no?
Sei
o no un eroe, Pikappa? E allora vieni, sono, anzi, siamo
qui a fare le principessine in pericolo! Tirarci fuori di qui è più un lavoro
per te, che non per me!
Spero
soltanto che tu non abbia solo la giubba da marinaio…
o almeno che qualcUno ti dia una mano…
Pikappa
risaliva le scale lentamente, permettendo agli evroniani
debilitati dalla lunga prigionia e dal digiuno forzato di fare gli scalini con
i loro tempi. Non gli avrebbe mai proposto di aiutarli, nonostante fossero
davvero malmessi; come minimo gli avrebbero sputato in un occhio a quella
proposta. Sempre che ce l’avessero, la saliva…
«
Non guardarmi… anf…
con quell’aria pietosa, Pikappa… anf… ho ucciso per molto meno… anf… »
Il
papero sbuffò: « Risparmia il fiato per salire, che ne hai bisogno! »
«
Hihi!!! »
Il
generale ansimò profondamente: « Piantala… anf… almeno ora… anf… mostra… anf… un po’ della dignità… anf… evroniana…
anf… »
L’evroniano con il cervello fuso non rispose, ma Pikappa notò
che stava facendo una bella linguaccia al suo superiore. Per sua fortuna era
girato, altrimenti probabilmente sarebbe stato ucciso senza troppi complimenti
per insubordinazione.
Il
papero nel frattempo aveva raggiunto la cima delle scale e incrociò le braccia
nell’attesa che i suoi strani compagni lo raggiungessero.
«
Vediamo se ho capito bene… volevate coolflamizzare John Sharkfish per
avere uno schiavo negli ambienti legali terrestri, ma durante lo scontro l’uomo
è riuscito ad aggrapparsi al serbatoio dell’evrogun del… genialoide
là dietro… »
Il
generale era riuscito faticosamente ad arrivare in cima alle scale, e rispose
all’eroe ansimando per lo sforzo: « …
anf… quello… anf…
dove conserviamo… anf…
le emozioni negative di cui non… anf… possiamo nutrirci… anf… e le ha… anf… assorbite involontariamente…
anf…
»
Pikappa
ragionò velocemente: « E quindi il nostro amico si è praticamente fatto una
sniffata concentrata di cattiveria e rabbia ed è diventato così…
»
«
Riassunto delle precedenti puntate di
Patemi: mentre i nostri eroi hanno incontrato gli allievi, pardon,
alieni nella giungla… »
Pikappa
si grattò la testa: « Ma ha imparato tutta la cassetta a memoria? »
Il
generale annuì disperato: « Purtroppo… anf… e non fa altro che ripeterla… anf… »
Il
papero rifletté ad alta voce: « E perché lui non ha il fiatone? »
L’evroniano lo ignorò e tirò fuori un paio di oggetti: « Per
tornare al discorso di prima, sono riuscito a nascondere prima che venissimo catturati… anf… il comunicatore d’emergenza, che però può
inviare solo un messaggio ogni due settimane a causa…
anf…
della batteria quasi scarica, e il serbatoio dell’evrogun…
anf…
»
«
Capisco… ecco perché qualcUno
mi ha detto che se il pelato mi avesse sparato ci saremmo coolflamizzati
in due! »
Una
lucetta sull’Extransformer s’accese all’improvviso: «
Socio, mi senti? »
«
Uno! Finalmente! Non sai quante cose ti sei perso! Ho trovato due evroniani imprigionati e… »
L’I.A. tagliò corto: « Me lo racconterai dopo! Abbiamo
un’emergenza! »
«
Più di due evroniani a piede libero? »
Per
tutta risposta Uno gli trasmise una serie di picchiettii irregolari.
«
Uno? Stai di nuovo perdendo il segnale? »
Pikappa
non poteva vederlo, ma dal tono della risposta immaginò senza troppa difficoltà
quale espressione potesse avere l’ologramma verde: « Mai sentito parlare di alfabeto morse? »
«
Non è quello che… aspetta, Uno, fammelo risentire!
Una volta lo sapevo, vediamo se riesco a… »
«
Faccio prima a tradurtelo direttamente io! »
«
Bene, e allora? »
«
Noi puffi siam
così, noi siamo tutti blu, pesiamo su per giù… »
«
E BASTA CON QUESTE INTERFERENZE TELEVISIVE!!! È IMPORTANTE!!! MA QUESTO
EVRONIANO NON HA UN TELECOMANDO PER SPEGNERLO??? »
Il
generale, che finalmente aveva smesso d’ansimare, sospirò: « Non so cosa sia un
teleordino,
ma per spegnerlo il metodo migliore è questo! »
Con
un’insospettata energia, l’alieno tirò un pugnò in testa al collega.
Pikappa
alzò gli occhi al cielo: « Scusa, Uno, abbiamo qualche piccolo problema
tecnico, come puoi sentire… dicevi? »
«
Che la traduzione del messaggio è: “Sono prigioniero con me c’è Richard sto bene
ma non so dove mi trovo e non riesco a uscire solo con il batticarne…”
»
Il
papero sbiancò: « Batticarne? Non sarà… »
Paperinik
si mise una mano sugli occhi, mordendosi un angolo del becco. Ma che razza di
supereroe era? Si faceva rapire gli amici proprio sotto il naso! E ora Topolino
si trovava indifeso nelle mani di un uomo totalmente fuori di testa!
«
Inutile piangere sul latte versato, eroe! Se non ti dai da fare non riuscirai a
liberarlo! »
Pikappa
si riprese: « Giusto! »
«
Veniamo con te, dobbiamo riprenderci ciò che è nostro! »
«
Stai parlando dell’evrogun o di John Sharkfish? »
Il
generale sospirò. Avrebbe voluto in effetti riprendersi entrambi, ma nelle sue
condizioni aveva decisamente bisogno di aiuto.
«
Solo dell’evrogun, terrestre…
»
«
Se ve la riportassi indietro io alla fine di tutta questa storia? »
Il
generale strinse un pugno: « Devo fargliela pagare per queste due settimane di
tortura psicologica! »
«
Allora, Giorgio, hai rifiutato l’offerta
del Dottore… per 500.000 euro, vuoi aprire il pacco
della Lombardia o quello della Valle… »
Pikappa
e il generale gridarono in coro: « E PIANTALA!!! »
Topolino
si sedette a terra. Aveva ripetuto il messaggio sette volte, aveva decisamente
bisogno di una pausa.
Mi
avranno sentito… sì, mi avranno sentito…
devono avermi sentito… devi crederci, Topolino!
«
Oh, finalmente un po’ di silenzio! Credevo di aver catturato un picchio, invece
che un topo! »
Topolino
alzò la testa. Da una porta perfettamente mimetizzata con la parete, che prima
non aveva notato, era uscito un volto che non aveva mai visto di persona, ma
che aveva imparato a conoscere dalle fotografie.
Sorrise
ironicamente: « Piacere di conoscervi, signor Sharkfish!
Mi perdonerete se non vi do la mano, il cloroformio di cui prima mi avete fatto
gentile omaggio mi lascia ancora un po’ intontito… »
L’uomo
sogghignò: « State prendendo lezioni d’ironia dal vostro amico? »
Topolino
tornò serio: « Cosa volete da me? »
«
Semplicemente che smettiate di mettere il naso dove non dovete! Questa è
l’occasione più grande della mia vita, non me la rovineranno un topolino e un
paperotto fuori sede! »
«
Cosa vi è successo? Cosa vi ha fatto addirittura aggredire vostro fratello? »
Sharkfish girò le spalle: « Non lo so… mi andava e basta! »
«
Questo non siete voi. È successo qualcosa che… »
«
BASTA!!! »
L’uomo
in un batter d’occhio aveva afferrato Topolino per il bavero, alzandolo da
terra di un bel po’.
«
Basta… non voglio più sentire altro…
non so come o perché, so solo che ho una profonda rabbia che mi rode dentro… e che se continui a parlare a sproposito la
sfogherò su di te! »
Topolino
rabbrividì. Gli occhi dell’uomo che aveva di fronte erano piccoli e penetranti,
con un espressione quasi indemoniata. In quell’istante fu certo che quegli
occhi avrebbero tormentato i suoi incubi negli anni a venire.
«
EHI!!! »
Un
colpo di Extransformer allontanò Sharkfish da
Topolino. In pochi secondi Pikappa era di fronte all’amico, pronto a
proteggerlo.
«
Scusa il ritardo… »
Topolino
ridacchiò: « Di nulla, ormai ho imparato che gli eroi fanno solo entrate
spettacolari per contratto! »
«
Peggio per voi! »
John
tirò fuori l’evrogun, puntandola direttamente verso
testa di Topolino.
«
QUELLA È MIA!!! »
Il
generale evroniano buttò a terra l’avvocato,
continuando a gridare come un forsennato: « Posa le tue zozze mani da quell’evrogun, scarto di yiostly! »
Topolino
sbarrò gli occhi, mentre un altro paperoide viola
entrava tranquillo e beato.
«
Boni, boni, state boni, questo è il Maurizio Costanzo Show, non un incontro
di boxe… »
Pikappa
si grattò la testa: « Devo ancora capire se ci è o ci fa…
»
Topolino
indicò un po’ sconvolto l’ultimo arrivato: « Non dirmi che quello è… »
Paperinik
si voltò perplesso, per poi scoppiare a ridere. Quanto aveva aspettato quella
faccia?
Una
lucina verde sullo scudo di Pikappa s’illuminò.
«
Scusate se interrompo, ma sarebbe il momento di attuare il piano…
»
Pikappa
guardò storto Uno: « Quale piano? »
Topolino
gli fece l’occhiolino: « Sai, non solo i supereroi amano le entrate in scena spettacolari… »
E,
approfittando dell’occasione unica della distrazione offertagli dall’alieno,
prese qualcosa dallo scudo dell’amico e lo puntò verso il soffitto.
«
… ammira quelle che possono fare i detective privati! »
Ed eccoci
qui, signori! Questa non ve l’aspettavate, eh? Almeno spero…
troppo facile dare sempre e solo la colpa agli evroniani!
Mentre scrivevo questo capitolo ho avuto un paio d’idee nuove per altre due
storie a tema Pk… che inizierò a scrivere fra breve,
visto che il prossimo è l’ultimo capitolo…
Come sempre
ringrazio Jan Itor 19 e Crybaby
per i commenti e tutti quelli che seguono la storia (nel prossimo li ringrazierò
uno per uno come si deve!)
Vi aspetto
tutti al prossimo, ultimo capitolo!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata
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