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Autore: Ema Kiryu    23/01/2013    1 recensioni
E se fossi stata trovata per strada da degli sconosciuti? Se l'unica cosa che vi fosse rimasta è una collana? Se vi sentiste strani?
Come vi sentireste ad essere me?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era in ginocchiato per terra, il viso abbassato e le mani fra i capelli << Nathan! Nathan cos’hai?! >> non mi rispondeva, continuava a guardare disperato il pavimento; mi misi di fronte a lui nella sua stessa posizione e gli toccai la guancia, rimase immobile << Nathan, rispondimi… >> mi stava mettendo paura.
Mi avvicinai ancora un po’, presi le sue mani fra le mie e le strinsi forte, alzò la testa e mi guardo con occhi vuoti e assenti come se fosse stato ipnotizzato << Cos’è successo? >> i miei occhi si fecero dolci e apprensivi guardandolo << Non lo so, ho un presentimento orrendo >> non doveva spaventarmi così << Come? In che senso? >> aveva una faccia sempre più sconvolta << Ho sentito come se qualcuno mi avesse trafitto il petto con un paletto e sono caduto a terra con in mente una sola immagine: un paletto che veniva preso dalla spalla di un ragazzo >> volevo davvero capire chi fosse, doveva essere una qualche premunizione o collegamento telepatico, ne avevo letto su una rivista tempo fa e non ci avevo mai creduto. Lo strinsi a me, gli feci poggiare la testa sulla mia spalla e intrecciai le mani nei suoi morbidi capelli, poi spostai la testa in dietro e lo guardai negli occhi << Hai idea di chi potrebbe essere? >> gli accarezzavo dolcemente il viso << Lucas >> un nome, un semplicissimo nome che mi fece sentire male << Non... può… essere >> parlavo con le lacrime negli occhi. << Dobbiamo cercarlo. Il teletrasporto funziona anche per portare da altre persone? >> speravo di vederlo star bene << Non lo so >> lo aiutai ad alzarsi e ci dirigemmo fuori, Nathan provò per primo, ma non ci riuscì; provai io e presi la mano di Nathan, pensai intensamente a Lucas, ai suoi capelli biondi e gli occhi color notte, riaprii gli occhi, forse ci ero riuscita.
Ci ritrovammo ai piedi di un colle, mi guardai introno e vidi disteso un ragazzo, era Lucas; mi avvicinai velocemente e lo girai di pancia in su: il suo viso e i suoi vestiti erano macchiati di sangue, i suo sangue; sul petto aveva una laceratura, spostai le parti logore della maglia e sulla sua pelle c’erano solo segni rossi di sangue, nessuna ferita grave per fortuna, ma era circondato da sangue. Lo sollevai leggermente da terra e cercai di farlo tornare cosciente, mi avvicinai al suo orecchio << Lucas, ti prego, riprenditi >> dopo un po’ vidi il suo petto sollevarsi e abbassarsi velocemente << Lucas! Lucas! Come stai? >> aprì gli occhi e mi guardo con un mezzo sorriso << In fondo, bene >> lo abbracciai. Nathan guardava tutta la scena senza espressione, ma sapevo che era felice di vedere l’amico << Nathan, torniamo indietro >> si avvicinò e in pochi decimi di secondo ci ritrovammo dentro al rifugio << Nathan, porta Lucas in camera e cerca qualcosa da fargli indossare, non può stare con quei vestiti pieni di sangue >> lo portò silenziosamente via. Cercai dei panni per togliergli tutto quel sangue e dovevo curargli le ferite in qualche modo << Nathan puoi togliergli la maglia? >> mi guardò male, ma ubbidì lo stesso. Nathan lasciò la stanza dandomi la libertà di curargli le ferite, non sapevo cosa fare per farlo guarire e allora utilizzai la tecnica che avrebbe adoperato qualsiasi vampiro, cercai qualcosa di tagliente nella stanza e mi ferii il polso che posai sulle sue labbra; dopo qualche minuto vidi che le ferite si stavano rimarginando e mi sentii più sollevata.
Uscii dalla stanza per lasciar riposare in pace Lucas, proprio davanti a me trovai Nathan che mi fulminò e poi girò sui tacchi e cominciò ad andare verso la porta; rimasi qualche attimo immobile, poi gli presi un braccio e strinsi la presa per evitare che potesse andarsene << Cosa c’è? >> si girò di scatto e il suo sguardo mi raggelò il sangue << Come cosa c’è? >> era talmente arrabbiato che se avesse potuto uccidermi con gli occhi lo avrebbe fatto << Perché stai facendo così? >> poi capii << Tu… sei geloso! Ma come puoi pensarlo? Io con Lucas?! >> la sua espressione si inasprì << Perché non potrebbe essere? Per come lo tratti… >> non finì la frase, attaccai a parlare << Come lo starei trattando? Era ferito e dovevo curarlo, non l’ho certo baciato! Lucas è un caro amico, ma non provo nulla del genere per lui >> mi stavo meravigliando di Nathan, come poteva pensarlo? I suoi occhi erano penetranti << Lasciami stare >> non mi ero accorta di avere ancora la presa stretta sul suo braccio, allentai e lui si liberò << Ti odio >> lo aveva davvero detto? Mi aveva detto quelle parole? Mi sentii strana, come se mi fosse caduto il mondo intero addosso e rimasi lì, come pietrificata, le lacrime che mi bruciavano gli occhi e che volevano scendere contro la mia volontà, poi mi sentii la guancia bagnarsi e la toccai, le lacrime stavano scendendo a ruota libera anche sforzandomi di non piangere. Abbassai la testa e diedi sfogo a quelle emozioni che volevano uscire dalla mia mente e dal mio cuore, arrivarono i singhiozzi e allora non cercai più di fermarmi, le lasciai scorrere come fiumi in una giornata di piena, la vista mi si stava appannando per quante lacrime stavo versando. Una mano mi accarezzò la guancia, ma mi ritrassi, poi ne sentii un’altra che mi tirò e mi portò verso Nathan, l’altra mano esitante, si posò sui capelli; qualche attimo dopo le nostre labbra erano così vicine da sfiorarsi. << Cosa mi sono perso? >> Lucas era alla nostra destra, aveva una mano tra i folti capelli biondi e ci guardava incuriosito << Nulla >> dissi arrossendo << Si certo >> rise << Bé lo vedi da te cosa è successo >> rispose freddamente Nathan tirandomi a sé. Lucas sorrise lievemente, poi si avvicinò e mi baciò la fronte << Grazie piccoletta >> Nathan strinse forte la mia mano tanto da farmi male << Di nulla >> risposi << Per cosa la ringrazi? >> Lucas guardò Nathan sbalordito, forse aveva colto quella nota amara nella sua voce, poi sorrise dolcemente << Sophie mi ha dato il suo sangue per rimarginare le ferite >> mi fissavano entrambi e mi misero così in imbarazzo che dovetti volgere il mio sguardo altrove. Nathan mi girò verso di lui e mi baciò << Piccola devo andare… >> la sua voce era triste << Ti… >> mi mise la mano sulle labbra per non farmi continuare la frase e uscì << Lucas, tu sai perché Nathan non vuole… >> mi rispose prima di finire la domanda  << Si >> 
   
 
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