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Autore: niallersmyall    23/01/2013    2 recensioni
Non lo avrei mai incontrato se non me ne fossi andata.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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It was all my fault.
 

 Non avevo più il coraggio di entrare in quella casa. Non volevo più avere a che fare con lui.
Salutai Niall e me ne andai a fare un giro al parco. Mi sedetti su una panchina e mi misi le cuffie nelle orecchie, come d’altronde facevo sempre nei momenti di crisi. Stetti lì per più di un’ora, poi mi venne fame quindi andai a mangiare una pizza nella miglior pizzeria che c’era lì a Londra.
Uscii e vagai un po’ per le affollate vie di Londra.
“Che ci fai qui da sola?” mi disse un ragazzo dalla voce bassa.
“Hey ciao Liam! No niente, pensavo.”
“Pensavi? E a cosa?”

Gli raccontai tutto e poi, vedendolo preoccupato, lo rassicurai.

“Hey Liam non ti preoccupare, ora sto meglio, non è niente di grave.”
“Non è niente di grave? Stai scherzando vero?” disse con tono cattivo.
Mi zittii ed abbassai lo sguardo.
“Scusami Zoe, non volevo aggredirti” disse, per poi abbracciarmi.

Restammo lì per un’altra mezza ora, poi dovette andare via. Erano arrivate le 19.30 ed io non me ne ero neanche accorta. Mi arrivò un messaggio da Perrie.
         
“Tu. A casa mia. Ora.”         


A quel punto mi avviai verso casa tua. Non feci neanche in tempo a togliere il dito da campanello che Perrie mi aveva già portata dentro e fatta sedere sul divano. Raccontai tutto anche a lei e rimasi a cenare. Alle 21.30 andai via e la ringraziai per tutto. Le persone che avevo conosciuto a Londra erano una migliore dell’altra, non potevo chiedere di meglio.
Arrivai a casa mia alle 22 circa e quando ci fui davanti rimasi scioccata. Niall ci stava entrando. Corsi più veloce che potevo per fermarlo, non avevo la più pallida idea di cosa volesse fare, ma non prometteva per niente bene. La porta si stava per chiudere ma io riuscii ad entrarci. C’eravamo mio padre, Niall ed io.

“Non dovresti essere qui” mi disse, prendendomi per un braccio.
“Perché tu si invece?”
“Ho delle cose da chiarire con tuo padre.”
A quel punto entrò nel discorso anche mio padre.
“E quindi tu sei il famoso ragazzo di Zoe? Beh, piacere.”
Tese la mano, ma Niall lo guardò schifato, senza alzare un dito.
“Bene, non vuoi pormi la tua mano? Allora non ti azzardare più ad uscire con mia figlia.”
“E lei non si azzardi più a toccarla.”
“Che cosa hai detto scusa?”
Mio padre stava diventando furioso, aveva lo stesso sguardo di prima che mi tirasse lo schiaffo.
“Niall fermati, ti prego…”
Non sapevo cosa fare. Mio padre si avvicinò al viso di Niall.
“Ripetilo ragazzo se ne hai il coraggio, ripetilo.”
“Ho detto che non si deve più azzardare a toccare Zoe.”
Mio padre cercò di tirargli un pugno, ma Niall lo schivò.
“Smettetela, smettetela vi prego!”

Non servì a niente. Mio padre mi scaraventò letteralmente per terra. Cercai di rialzarmi, ma mio padre mi diede un calcio per farmi ricadere. A quel punto Niall gli diede un pugno molto forte in pancia che però non lo stese, infatti, senza esitazione, mio padre gliene tirò uno in piena faccia, che fece sbattere la testa di Niall contro lo spigolo del mobile. Mi avvicinai immediatamente a lui col cuore che batteva a mille.    

   “Niall, Niall rispondimi ti prego!”        

Lo chiamai quattro o cinque volte, ma senza successo. Ero in lacrime. Era tutta colpa mia, tutta.
  
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