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Autore: Sabichi    23/01/2013    2 recensioni
Un ragazzo Giapponese con una voce angelica e l'aspetto di una graziosa ragazza, Ritsu Namine, vive la sua vita da studente comune con il fratello maggiore. Una mattina invernale, il telegiornale annuncia una notizia che lo lascia senza parole: l'annuncio cambia radicalmente la vita di Ritsu, che decide di mollare tutto per inseguire il suo sogno. Ma ha un segreto da mantenere: nessuno sa che si tratta di un ragazzo! Riuscità a farcela?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Gender Bender
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All'improvviso Ritsu si voltò piantando gli occhi in quelli del fratello con uno sguardo incredulo facendo quasi cadere il portatile a terra, fortunatamente salvato dalla presa svelta di Ritsuko, che fissava il fratello indietreggiando lentamente.
 
"Che significa 'femmina'? MI HAI REGISTRATO COME RAGAZZA?!"
 
"Ehi, n-non ti agitare, è solo..."
 
"Lo hai fatto?"
 
"Ecco... sì."
 
"CHE COSA?!"
 
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Ritsuko deglutì spostando la testa indietro, con la nuca poggiata contro il bracciolo del divano, mentre il fratello si avvicinava con aria minacciosa gattonando fino a trovarsi sopra di lui, continuando a fissarlo con un'espressione infuriata.
 
"MA CHE TI SALTA IN MENTE?!"
 
"Beh, visto che sei un okama* credevo fosse la cosa migliore."
 
"AVRESTI DOVUTO CHIEDERMELO!"
 
"Ma era una sorpresa."
 
"Tu e la tua sorpresa."
 
Idiota.
Anzi...
 
Chi se ne frega.
 
Non importa.
Il sogno di una vita, qualcosa di irrealizzabile... ed io la possibilità di trasformarlo in realtà.
Sono un idiota.
 
Non mi farò certo sfuggire questa occasione!
 
"Ko-chan?"
 
 
Ritsuko non rispose ma rimase a fissare il fratello negli occhi per qualche istante.
 
Improvvisamente il silenzio si ruppe quando lui si mise a ridere, spostandosi da sopra il fratello; poi si sedette sul divano a gambe incrociate poggiando le mani a pugno sulle ginocchia sorridendo, mentre si voltò di nuovo verso Ritsuko.
 
"Va bene così. 
Questo è già il regalo migliore che qualcuno mi avesse potuto fare, sai?"
 
Anche Ritsuko si sollevò sedendosi però composto e fissò il fratello, per poi dargli un'altra scompigliata ai capelli. Il minore sbuffò riluttante, per poi gettarsi fra le braccia del fratello maggiore, stringendosi forte a lui. Ritsuko ricambiò la stretta, carezzandogli la testa. Entrambi persi nei loro pensieri.
 
Ritsu e Ritsuko non erano comuni fratelli. Anche se litigavano, se c'erano incomprensioni, che li portasse ad ignorarsi per giorni, fra loro c'era un legame indissolubile, che nulla e nessuno poteva spezzare, loro erano uniti.
 
I due rimasero in quella posizione finchè Ritsuko iniziò sentire la sua maglietta leggermente umida, sentendo delle goccie sul proprio petto. Sollevò Ritsu gentilmente poggiando le punte delle dita sotto il suo mento e lo guardò negli occhi, tornando quasi serio per un istante per poi sorridere di nuovo. 
 
"Non piangere però."
 
Ritsu scosse la testa, asciugandosi le lacrime e annuendo deciso, incrociando le braccia.
 
"Ho deciso."
 
"Uh, che hai deciso?"
 
"Per QUESTA VOLTA ti perdono."
 
"COME SAREBBE A DIRE?!"
 
"CHE TI PERDONO! ORA VA' IN PACE."
 
Ritsuko si innervosì ed afferrò un cuscino sbattendolo fortemente contro il viso del fratello per poi alzarsi in piedi e correre verso il bagno, come se sapesse che avrebbe scatenato l'inferno.
 
"ARGH!"
 
Ovviamente il fratello si infuriò, si guardò intorno ed afferrò il primo oggetto che gli capitava a tiro -che in quel caso era la padella che era sul fornello, appena dietro il divano- e la scagliò senza pensare in direzione del fratello.
 
"BLEEEH."
 
Ritsuko mostrò la lingua ridendo sommessamente chiudendo prontamente la porta del bagno dietro di sè, contro cui finì la padella lanciata con tutta la forza del fratello minore infuriato provocando un rumore assordante e facendo sobbalzare il ragazzo nascosto nello stanzino.
 
Ritsu corse verso il bagno ed iniziò a battere il pugno contro la porta incessantemente, con le sottili bretelle della canottiera che pendevano verso i suoi gomiti.
 
"ESCI IMMEDIATAMENTE DI Lì."
 
"NO!"
 
Dio.
 
ALTRO CHE CONTARE FINO A DIECI, ORA BUTTO GIU' STA PORTA.
 
Grrr.
 
In pochi minuti Ritsu era già stufo e tornò a sedersi sul divano, dopo aver sistemato bene i cuscini. 
Anche se non sembrava era un maniaco dell'ordine e bastava qualche dettaglio visibilmente fuori posto per farlo innervosire costringendolo a mettere tutto a posto, qualunque fosse il suo stato d'animo.
 
Passò sì e no una mezzoretta quando la porta del bagno si socchiuse e il rosso cacciò fuori la testa, ancora all'erta.
 
"Sei sbollito?"
 
"Per tua fortuna sì."
 
Per tua immensa fortuna.
 
"Che stai facendo?"
 
"Guardo il modulo."
 
Ritsuko si avvicinò poggiandosi con i gomiti allo schienale del divano da dietro di esso, guardando lo schermo del pc sul tavolino di vetro.
 
Qualcosa mi sfugge.
 
"Che devo fare quando sarò lì?"
 
"Parla con la gente, ahah! Loro lo sapranno di sicuro. Così almeno superi la tua misantropia*."
 
"MI STAI DANDO DELL'HIKIKOMORI?*"
 
Ritsuko si zittì appena vide che una mano del fratello intenta ad allungarsi di nuovo verso i fornelli in cerca di una nuova arma, si avvicinava ai mestoli di metallo e ai coltelli da cucina, e alzò subito le mani in segno di innocenza.
 
"Dicevo. In cosa consiste di preciso, questo provino?"
 
"Mmmh. Innanzitutto devi essere accettato. In quel caso dovrebbero dirti tutto loro... Credo che quando sarai là dovrai fargli vedere che sai cantare, no?"
 
"E come?"
 
"Che domande mi fai? Portando una canzone ovviamente."
 
Questo lo sapevo pure io, idiota.
Ma vabbé.
 
"Comunque... secondo te come mi dovrei vestire? E' un'occasione importante... e poi... Giusto! Ogni Vocaloid si veste allo stesso modo, è come se i loro abiti li caratterizzassero... Secondo me faranno tutti così!"
 
"Quello c'è chiaramente scritto.."
 
"Hai detto qualcosa?"
 
"Niente di niente."
 
Il ragazzo si voltò verso il fratello guardandolo con gli occhi sgranati in attesa di un'illuminazione, battendo le palpebre allungate dalle ciglia coperte di mascara -che fra l'altro si metteva anche se era solo in casa- freneticamente.
 
"Comunque a quello ci penso io. Lascia fare a me!"
 
Eh?
Che vuol dire?
 
Ma soprattutto,c'è da fidarsi?
Vabbè.
 
"Come vuoi..."
 
Sbuffò. Inizialmente era felice per il provino e con la testa in aria per la gioia non pensava a niente, anche se aveva solo 2 giorni scarsi per prepararsi. Appena se ne rese conto iniziò a sentirsi nervoso.
 
"Il tempo stringe... che cosa devo fare ora di preciso?"
 
"Ehi, mi stai ascoltando?"
 
Ritsu si smosse finalmente da quella posizione per voltare lo sguardo alla sua sinistra, vedendo Ritsuko con indosso cappotto e jeans ed intento a sistemarsi le scarpe, tenendo in bocca gli occhiali da vista per la bacchetta per via delle mani entrambe occupate.
Ritsuko era leggermente miope e se si trattava di leggere molto, spesso aveva bisogno degli occhiali. Solitamente, negli ultimi anni di università e al lavoro si metteva le lenti a contatto ma si lamentava per il fastidio e a volte smetteva per un po'.
 
Dove va tutto imbottito? Non vorrà mica uscire?
 
"Ehy nerd, che fai?"
 
"Mi sono ricordato adesso di dover prendere delle cose."
 
"Quali cose?"
 
"Non ti sei accorta che il frigorifero è semivuoto, donna?"
 
"HAI ROTTO RITSUKO!!"
 
Il ragazzo fece un cenno con la mano ed uscì chiudendo la porta a chiave. 
 
Il frigorifero? Non ci avevo fatto caso...
 
Ritsu si alzò in piedi sistemandosi bene le spalline del reggiseno che erano anch'esse scese, tirandole su. Aggirò il divano ed afferrò svogliatamente la maniglia del frigorifero,  aprendolo, e fissò i ripiani strapieni, percorrendoli con gli occhi; merendine, latte, verdure -fra cui dei cavoli cinesi, di cui andava matto- eccetera, c'era anche troppa roba a parer suo. 
 
Richiuso il frigorifero incrociò le braccia e si affacciò alla finestra, guardando il cielo e le case, i prati, i marciapiedi, le automobili e tutto il resto coperti di neve. 
 
Non me la racconta giusta.
Che sarà uscito a fare? 
 
Come al solito sarà andato a comprare le sue lenti a contatto. 
Come se non sapessi che le porta...
 
Si portò una mano alla bocca coprendo uno sbadiglio e riavviandosi i capelli con la mano libera tornò al divano e si sdraiò pensieroso, accanto al pc.
 
"Che devo fare ora? Uff."
 
~     ~      ~      ~     ~
 
Alle 20 circa Ritsuko tornò a casa. Notando che Ritsu non era in soggiorno si dirise verso la sua stanza tenendo fra le mani un paio di grosse buste di pastica piene di un qualcosa di ingombrante, aprendo la porta a fatica. Camminava lentamente, quasi non volesse esser sentito da nessuno. Poco prima di entrare si fermò fissando il muro e tendendo l'orecchio sentì la voce del fratello proveniente dalla camera di quest'ultimo, che stava cantando, sembrava che si stesse anche impegnando. Un ghigno compiaciuto comparve sul suo volto.
 
"Benone, è proprio quella."
 
Il ragazzo richiuse la porta a chiave dietro di sè, cosa che non aveva mai fatto prima.
 
Appena Ritsu si accorse che erano passate quasi cinque ore uscì dalla sua stanza e si guardò attorno in cerca del fratello, non vedendolo.
Notando le scarpe bagnaticce accanto alla porta di casa si dirise alla stanza di Ritsuko e bussò.
 
Che ha fatto tutto il pomeriggio fuori?
 
"Ritsuko, ci sei? Sto entrando..."
 
Ritsu abbassò la maniglia ma la porta non si apre, e rimase confuso. Non era dal fratello chiudersi dentro, e iniziava a pensare che ci fosse qualcosa di strano. Bussò di nuovo un po' più forte.
 
"Ritsuko?"
 
"Ho cenato fuori, buonanotte."
 
Ma questo che ha nel cervello? 
La segatura?
 
"Vabbè, fai come ti pare." 
 
Il ragazzo rassegnato si allontanò dalla porta per tornarsene nella sua stanza, ma si fermò quando sentì uno strano rumore. Scuotendo la testa in disappunto attraversava il corridoio, fermandosi davanti allo specchio. Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la frangia dall'altro lato, e si osservò per qualche istante.
Tirò un sospiro ed entrò in camera sua.
 
Steso sul letto con un quaderno intento a scrivere una sorta di testo, mordicchiava il tappino della penna e appena si rese conto di quel che stava facendo, da tale maniaco dell'igiene e dell'ordine che era, lo lanciò via facendo una specie di versetto disgustato.
 
Che schifo.
 
"Credo che quella canzone andasse bene... magari la modifico un po'. Mmmh..."
 
Namida no ame tasogare wa hohoemi 
Yami ni toke komu tsumi to batsu*
 
"Questo pezzo mi piace! Però... Mi serve anche un titolo."
 
Mentre scriveva Ritsu abbozzava degli spunti per un titolo fra la correzzione di una strofa ed un'altra, canticchiando una sinfonia. In realtà le idee erano tutte concentrate nella sua mente, ma il difficile era proprio tirarle fuori.
 
Pochi istanti dopo un lampo di genio sembro arrivare, si mise a scrivere il titolo in grandissimo sopra al testo, cerchiandolo più volte.
 
"Perfetto! Eternal Force Blizzard!"
 
Ce l'ho fatta!
Almeno un tentativo l'ho fatto, domani lo farò leggere a Ko-chan.
 
Annuendo soddisfatto si voltò con la schiena sul letto e chiuse gli occhi stringendo il quadernino al petto, come fosse un tesoro prezioso. Aveva uno strumento per realizzare il suo sogno, e doveva averne cura.
Sorrise fissando il soffitto, completamente perso nei suoi pensieri. Faceva ancora fatica a crederci.
 
"Ce la metterò tutta."
 
Delle ultime parole, quasi dei sussurri uscirono dalle sue labbra, prima che si addormentasse.

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Note
Okama: Crossdresser.
Misantropia: La misantropia è l'odio totale o sfiducia nei confronti del genere umano, l'attitudine all'antipatia e alla sfiducia verso le altre persone. Ritsu ne "soffre" fin da piccolo tranne con il fratello con cui si apre totalmente.
Hikikomori: è un termine giapponese che si riferisce a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento a causa di vari fattori personali e sociali delle loro vite. Il termine si riferisce sia al fenomeno sociale in generale che a coloro che appartengono a questo gruppo sociale.
Namida no ame tasogare wa hohoemi; Yami ni toke komu tsumi to batsu: Il crepuscolo mi sorride in una pioggia di lacrime amare; Nel buio il crimine e il rimpianto non sono chiari. Prima strofa della canzone ''Eternal Force Blizzard'' (EFB).
 

Quarto capitolo!
Questa volta come al solito pubblico a pelo, ma ce l'ho fatta a pubblicare ogni due giorni! (?)
Per farmi perdonare ecco un capitolo un po' più lunghetto; forse allungherò anche quelli successivi così concentro di più la storia!
Alla prossima, kisses!
_Ritsu_
  
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