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Autore: louisismyhusband    23/01/2013    6 recensioni
« Ma cosa vuoi da me? Ricordalo, io non ti sbaverò mai dietro come fanno le altre! » la voce di Allie era seria, possibile che quel ragazzo non capisse?
« Io non capisco che ti ho fatto! » urlò il riccio, chiudendosi nelle spalle.
« Sei entrato nella mia vita! » ringhiò la bionda « E nessuno te lo ha mai chiesto! »
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Fan Fiction ispirata al film 'Starstruck, colpita da una stella', quindi se avete visto il film penso vi annoierà leggere, ma passate, non è un problema! :)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm seeing you in a whole new light. 

Mi rigiravo nel letto, che serata era stata quella di ieri sera!
Non avevo voglia di alzarmi, avendo fatto le tre di notte ero anche giustificata, ma questo mia nonna e mio nonno non lo sapevano.
Avevo lasciato un biglietto a mia sorella, intelligentemente la sera prima, proprio perché non avevo voglia di starle lì a spiegare dove ero andata a finire la sera prima, così mi ero giustificata di aver avuto un mal di pancia improvviso e di aver passato la notte nel bagno a vomitare, il che poi poteva anche succedere, per le parole smielate che quel riccio mi aveva apparentemente cantato… ma perché ci stavo pensando?
Una doccia veloce, il vestirmi con dei semplici pantaloncini, una canotta blu chiaro e le mie amate superga color oltremare (http://www.polyvore.com/senza_titolo_428/set?id=63867479) mi era bastato, mia sorella e Holly si erano messe in testa di voler andare alla “Venice Beach” , apparente spiaggia frequentata dai VIP, di conseguenza frequentata dagli One Direction.
Scesi giù, traballando ancora per le scale, erano solamente le nove e io sarei potuta crollare dal sonno in un batter d’occhio e non volevo accadesse, non volevo dare nell’occhio.
Sbadigliai e poi mi sedetti a tavola, la nonna e il nonno erano stanchi, e io sapevo il perché: c’era Zoe che non smetteva di raccontare loro com’era stato bello vederli esibirsi dal vivo, di com’erano vestiti, dalla punta dei capelli ai calzini, di come le loro voci erano state armonizzate bene e secondo me e la mia modesta testolina aveva detto loro anche quanti passi aveva fatto prima di poterli vedere.
Poi c’era Holly che non si capacitava di averli visti e, a differenza di mia sorella che dava a vedere il suo evidente entusiasmo, se ne stava lì, ad annuire a qualche affermazione di mia sorella. Forse era per questo che da un lato Holly mi piaceva, taciturna, riservata, era un po’ come me, ma quando stava con mia sorella diventava più estroversa, e forse ci voleva anche perché le persone diverse a volte si attraggono, come le calamite giusto?
E poi lei era così carina, bionda, proprio come me, aveva i capelli lunghi fino alle spalle, che cadevano in piccoli boccoli, un po’ come i miei, ma più belli.
I suoi occhi color nocciola riempivano la stanza quando sorrideva, perché nessuno poteva fare a meno di notarli e per quanto potessi “odiare” lei e mia sorella perché non facevano altro che parlare di quei cinque dalla mattina alla sera, erano due splendide ragazze, apparte la pazzia, ma ero sicura che se quei cinque le avrebbero incontrate si sarebbero presi una bella sbandata.

- Mi passi lo sciroppo d’acero? -
Sobbalzai dalla sedia, mettendomi composta, ero così sovrappensiero che mia sorella mi aveva dovuto ripetere non so quante volte quella domanda.
Presi la bottiglia ma mi accorsi che era vuota.
- Peccato, è finito. – dissi mentre la maneggiavo guardandola.
- E’ in garage l’altra – la nonna sorrise a mia sorella, per incitarla ad andarla a prendere.
- Vado.. – sbuffò Zoe, e subito dopo sentii Holly soffocare una risatina.
- Sì, v.. – mi alzai di scatto.
Ricordai della sera prima, ricordai di aver dato asilo a una povera superstar che non poteva tornare a casa per via dei paparazzi, ricordai del cappello di mio fratello, ricordai che lui, pigro com’era, poteva non essersi svegliato, poteva essere ancora nel mio garage con la sua Lamborghini a dormire beatamente e no, non andava per niente bene.
- VADO IO! – urlai, ma sentii mia sorella che mi strattonava.
- Vado io! – urlò lei.
- No sul serio Zoe, va da Holly, vado io! – le presi il telecomando del garage e corsi fuori in giardino.
- No, ho bisogno di un po’ d’aria! – urlò raggiungendomi.
E se i miei dubbi fossero stati veri? E se realmente Harry era ancora lì dentro cosa sarebbe successo?
1. Mia sorella sarebbe svenuta, andata in coma o probabilmente morta d’infarto.
2. Holly ci avrebbe raggiunte in garage e anche lei avrebbe potuto fare una brutta fine.
3. La nonna e il nonno mi avrebbero tempestato di domande, escludendo a priori che chi aveva potuto farlo entrare lì ero solo io, perché Zoe e Holly non avrebbero potuto MAI e dico mai mantenere un segreto del genere.
4. Mi avrebbero mandata a casa, rinchiusa in un collegio o in carcere per aver tramato contro mia sorella e la sua migliore amica, non dicendole che avevo ospitato un loro idolo.
5. Avrebbero arrestato Harry per omicidio e intrufolamento in casa altrui, perché io ovviamente avrei negato di conoscerlo.
Dopo quest’esilarante scervellamento corsi in direzione di mia sorella.
- Zoe vado io! – scandii bene le parole.
Lei fece per aprire il garage, ma io le presi il telecomando e lo richiusi.
- Oh beh, sarà difettoso! Torniamo dopo, dai! – urlai prendendola per un polso ma ovviamente non riuscii a trascinarla con me.
- No, voglio il mio sciroppo d’acero! Ma che ti viene Allie? – urlò, ricliccando il bottone per aprire il garage.
- Oddio niente! – urlai, ma quando feci per prenderle il telecomando una quinta mano spuntò da dietro le mie spalle.
Mi voltai, era Holly.
Aveva preso il telecomando e aperto il garage.
Avevo sul serio paura, e se fosse stato ancora lì?
Non esitai a mettermi una mano sul cuore e a respirare piano quando vidi il garage vuoto: niente Lamborghini, niente Harry Styles, niente problemi; ero salva.
Mia sorella sbuffando andò a prendere lo sciroppo.
- Io proprio non ti capisco! – mi urlò, tornando dentro, mentre io sorridevo come un’ebete per non averlo trovato lì.

Tre ore dopo…
- Su, andiamo un po’ a Los Angeles, stiamo lì tutta la giornata, ci divertiamo un po’ ! – urlai speranzosa, ma di che mi illudevo? Gli One Direction erano in California per un mese e mia sorella avrebbe mai potuto farsi scappare un’occasione del genere? NO.

Arrivammo in questa spiaggia, era bellissima.
Il sole splendeva alto nel cielo, la sabbia era perfetta, non c’era un solo sassolino, per non parlare del mare cristallino, una lunga stesa d’acqua che mi ricordava tanto le lenzuola candide di mia nonna, trasparente come un bicchiere di cristallo.
- Io vado a cercare la loro macchina, devono essere per forza qui, a Malibu! – urlò mia sorella.
- Io invece vado al bar a cercare Niall, sono sicurissima che sia lì! – urlò ridendo Holly.
Io andai in spiaggia e iniziai a guardarmi intorno, quando vidi un cappello, anzi il cappello, in testa a un ricciolino che riconobbi subito.
Se ne stava seduto su una sdraio bianca con le braccia conserte e faceva finta di dormire.
Mi avvicinai a lui, cercando di trattenere una risata.
- Scusi… - tirai fuori dalla borsa la mia crema solare – potrebbe mettermene un po’ sulle spalle? – dissi agitandola, ma lui per tutta risposta grugnì.
Ridacchiai e poi lo guardai.
- O scusi, stava dormendo? Non volevo svegliarla, ma già che c’è potrebbe mettermela? – la agitai facendola andare a destra e a sinistra nella mia mano.
Grugnì ancora.
Silenzio.
- Che ci fai qui? – sorrisi, ammettendo di averlo riconosciuto.
- Come hai fatto a capire che ero io? – mi guardò.
- Il cappello… - sorrisi.
Annuii, facendomi capire di aver afferrato il concetto.
- Perché sei qui? Ci sono trenta gradi, sei in jeans e felpa… -
- I paparazzi, stavo tornando a casa stamattina quando mi hanno beccato e sono corso qui, sto morendo di caldo e la mia amata Olivia è troppo appariscente, mi seguirebbero e sarebbe la fine. – mi guardò, mordicchiandosi piano un labbro, sapevo che stava per chiedermi un altro favore.
- Tu con che macchina sei? – continuò.
- Petunia, un’amabile macchina d’epoca che mia nonna ama prestarci. – gli sorrisi amabilmente, non l’avrebbe mai voluta in cambio di una Lamborghini.
- E se me la prestassi? Insomma devo tornare a casa, Louis mi ha chiamato mille volte, oggi abbiamo un’intervista… dove sono le chiavi? – mi guardò, supplichevole.
Lanciai uno sguardo a mia sorella, nel frattempo si era stesa sulla sabbia con l’iPod nelle orecchie e gli occhiali da sole.
- Dammi le chiavi. – lo guardai.
- Che?! – era come sconvolto.
- Se noi ti diamo Petunia poi come ci torniamo a casa? – guardai la sua faccia disperata.
Stava per porgermele quando le strinse nella mano.
- Lei è preziosissima – strinse la presa – nessuno sa quanto tengo a lei – mi guardò – ab..abbiatene cura.. – tirò su col naso.
Presi le chiavi e risi, poi con passo felpato arrivai da mia sorella e feci brevemente lo scambio delle chiavi.
Non si accorse di niente.

- Qual è? – mi domandò.
Arrivammo dov’era parcheggiata la nostra amata Petunia.
- Un’auto fucsia?! – sbottò aprendo lo sportello.
- Che c’è? – risi. – Riportamela entro le sei stasera, sennò la nonna chi la sente! -
- Sìsì, a dopo.. – disse entrando quando vide girare l’angolo un furgone nero si mise le mani tra i capelli.
- Entra! – mi urlò, aprendomi lo sportello e colpendomi di nuovo la testa.
- La smetti di colpirmi!? – urlai.
Prese una sciarpa e me la avvolse sulla testa e mi diede i suoi occhiali da sole, per poi prendere una strada sperando di non essere seguito dai paparazzi.
Ero di nuovo in macchina con lui, e non per mia volontà. 


Aioleiah! 
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE per l'immenso ritardo!
Ma tra scuola, compiti e roba varia non ho avuto tempo di scrivervi!
Beh, che ne pensate del capitolo?
Devo scappare, è tardi e domani ho compito di mate, datemi buona fortuna :S
Un bacione a tutti!
Lasciate recensioni, pls. <3
AHAHAHAHAH
Annachiara. <3

  
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