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Autore: Aven90    24/01/2013    2 recensioni
A di Aven, naturalmente! La storia si articola calcando un po' quello che è stato il manga, e conterà di tre saghe complessivamente, e in questa long verrà trattata la prima, la più lunga! A causa di varie esigenze, ci saranno personaggi OOC, ma spero che gradiate ugualmente!
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
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La sicurezza mostrata da Kolom in quelle prime battute lasciava di stucco i due eredi.

“Perché sei così tranquillo se stai per essere fritto? Hai detto che conosci la Fusion, io al posto tuo non sarei tranquillo, anche perché gli alieni di Metamor non sono forti quanto i Saiyan” disse Trunks.

Kolom arrotolò la coda alla vita e incrociò le braccia, come in attesa.

“FUUUU….” Gridarono all’unisono i due, dopo aver avvicinato le braccia in maniera del tutto sincrona.

“SION!” a quel punto Goten  Trunks allontanarono ancora gli arti superiori, tenendo alta una delle due gambe.

“HAH!” i due indici stavano per rincontrarsi nella posizione finale, ma Kolom poco prima che potesse accadere, allungò la coda e colpì alla nuca il secondo figlio di Kakaroth, facendolo schiantare a terra.

Trunks emise un urlo agghiacciante, poi si rivolse all’alieno apostrofandolo. “Maledetto! La pagherai!”

Kolom si difese “Che ci posso fare io se il tuo amico non ha alzato la gamba nel secondo quadro della Fusion? Si vede che siete molto arrugginiti e non vi siete esercitati. Ve l’ho detto, no? Se sbagliate qualcosa in questa danza sacra io vi colpisco”

Trunks digrignò i denti davanti a quella menzogna, ma sapeva anche che se nemmeno suo padre in Super Saiyan di terzo livello aveva potuto nulla di fronte  a lui, il figlio sarebbe stato polverizzato senza Fusion a parargli le spalle.

Nel frattempo, a molti chilometri più in alto, due figuri uscivano malconci da una stanza.

“Anf… grazie Goku! Adesso ne so molto di più!” fece adulante un ragazzo dalla carnagione scura, decisamente malconcio.

L’uomo con lui, che lo stava tenendo su una spalla, gli sorrise. “Non ringraziarmi, era mio dovere farti crescere, così avremmo potuto fare una gara seria. Te l’avevo promesso!”

“Goku! Ub! È un’emergenza!” un essere verde si parò davanti a loro trafelato.

Goku era perplesso: si aspettava che Dende, tutto felice per aver saputo della fine dell’allenamento con Ub gli avrebbe preparato uno di quei manicaretti che mangiava solo il Supremo (o lo avrebbe fatto Popo), invece era pallido, sudaticcio e la voce tremava.

Tutti segni poco confortanti.

“Che succede, Dende?” chiese Ub, un po’ confuso anche a causa degli ultimi colpi ricevuti dal maestro.

Quegli rispose “Ho sentito un’aura potentissima, ho chiamato Gohan e Piccolo, ma sta già facendo strage fra i civili! Ha già sconfitto Vegeta e Goten e sta per torturare Trunks!”

I due interlocutori erano molto preoccupati, ma dal momento che sentivano anche loro un’aura malvagia ottenebrare l’atmosfera, presero sul serio le parole del Dio della terra.

“Maledetto…” commentò Goku, d’un tratto il brillio ironico negli occhi scomparso. “Bene, andrò a dargli una lezione! Come ha osato colpire Goten?”

Ub chiese “Come stanno Gohan e Piccolo?”

Dende rispose con quello che sapeva, ma nel frattempo la situazione era peggiorata.

Fortunatamente il marito di Videl non aveva perso tutta la sua forza e riuscì a distrarre Kolom lanciandogli sulla schiena un Ki Blast sufficiente per farlo girare e allentare la presa sulla giugulare del figlio di Vegeta.

Kolom si girò a vedere il responsabile. “Ehi, cos’è? Una rimpatriata?”

Gohan sogghignò “Più o meno… come hai osato colpire mio fratello?”

Piccolo avvertì il suo allievo. “Gohan, sta’ attento! Non sei in grado di competere con lui!”

Gohan gli urlò contro, evidentemente preso dall’ira: in condizioni normali, non si sognerebbe mai di rispondere a tono al grande amico Piccolo. “Lo so eccome! Tu va’ a portare i senzu a Vegeta!”

Piccolo si allontanò ed eseguì l’ingrato compito, conscio che fra i due, era il figlio di Goku ad avere la forza maggiore.

L’alieno sbadigliò. “Sei fuori forma e pretendi di combattermi? Tu non stai bene…”

Gohan rispose “E tu, allora? Cosa ti abbiamo fatto per aver meritato questo trattamento?”

Kolom era sorpreso da quella provocazione. “Come sarebbe? Nessuno deve permettersi di disturbare il sonno del Predestinato!”

Il figlio di Goku temeva il peggio. “Predestinato? Cosa vuoi dire?”. Tutto ciò che voleva il padre di Pan era prendere tempo, in modo da far riprendere Vegeta e prendersi la rivincita.

L’alieno fece finta di aver ricordato una cosa importante, tanto per prenderli in giro. “Ah, già, non sapete nulla di nulla! Bene, vi metterò al corrente: dovete sapere che noi Gi’isa aspettavamo questo momento storico, ovvero la nascita della creatura leggendaria che ci avrebbe comandato e guidato in eterno verso una nuova gloria, rilanciandoci dalla profondissima crisi! Ma il nostro problema è che respiriamo soltanto anidride carbonica, cosa totalmente nociva secondo la profezia che è stata fatta su di lui! Pertanto abbiamo deciso che il Predestinato sarebbe dovuto nascere dove l’aria è più pulita , ovvero qui sulla Terra! Abbiamo notato che la presenza di anidride carbonica è sì alta, ma non abbastanza per ucciderlo, tanto lui respirerebbe solo l’ossigeno! Io sono soltanto il suo… baby sitter, giusto? Quindi capite bene che se trovo una potenziale minaccia per il piccolo è proprio mio compito stramazzarlo al suolo in modo che non possa più nuocere!”

“E quanto mancherebbe alla sua nascita?” chiese Gohan, con in mente la prospettiva di allenarsi nella Stanza dello Spirito e del Tempo ricostruita da Dende.

“Non lo so, non conosco il calendario terrestre, di solito è il mio assistente Lothar che si occupa di queste faccende” rispose vago l’alieno. Che fosse un tipo che andava per le spicce si era capito.

“Hai finito con le domande stupide? Posso eliminarti?” Kolom si preparò ad attaccare, ma un’aura che credeva di avere eliminato si fece sentire di nuovo nella sua interezza, e forse anche più tangibile.

Vegeta, in versione Super Saiyan di Terzo Livello, fissava spavaldo da terra il nemico che poco prima lo aveva lasciato agonizzante.

“Eh? Che stregoneria è mai questa? Poco fa non sapevi nemmeno tu se eri vivo e ora…” Kolom era sconcertato.

“E ora ti eliminerò!”

Vegeta era davvero convinto di potercela fare grazie al potere conferitogli dallo Zenkai Power, ma una potente luce avvolse tutti i guerrieri Z convenuti sul posto e li trasportò in un luogo apparentemente sconosciuto.

Kolom non sapeva come spiegarsi questo fenomeno, anche perché anche due grandi aure che stavano per arrivare erano scomparse.

Decise di chiedere lumi a Lothar, il quale non ricopriva esattamente il ruolo di assistente, ma era il capo responsabile della nascita del Predestinato.

“Qui parla Lothar.” Rispose quello, con tono annoiato, facendo capire a chiunque lo avesse chiamato (solo Kolom avrebbe potuto) che lo stava disturbando.

“Ehi Lothar! Quando nascerà il predestinato?” chiese Kolom, ignorando il tono del principale.

“Fra quindici Hepxinos. Davvero Kolom, dovresti usare il tuo cervello! Non fa male e potresti addirittura divertirti!”  lo schernì Lothar, seccato dalla qualità della domanda.

“Che c’entra, intendevo col calendario terrestre!” precisò Kolom, il quale si considerò offeso per quegli insulti gratuiti.

“Ah, beh, allora scusami. Dunque… ci vogliono tre giorni, secondo il calendario terrestre” Lothar lo controllò dai suoi appunti.

“COSA?” si chiese atterrito Dende, che stava origliando.

 

 

Naturalmente ogni dubbio sarà chiarito, qualora ne aveste! Nel frattempo, grazie per aver seguito fin qui! 

   
 
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