A
chance to start over
Quando
lo sceriffo, Leroy, Mary Margaret, David e Ruby se ne
andarono dall’ospedale, il dottor Whale tornò nel suo
studio, esausto ma soddisfatto.
Contro
ogni previsione, si ritrovò a pensare che dopotutto l’arrivo del forestiero a
Storybrooke era stato per lui un toccasana. Quell’evento lo aveva scosso nel
profondo, lo aveva risvegliato, gli aveva fatto riprendere in mano le redini
della propria vita.
Quando
il sortilegio era stato spezzato, infatti, si era sentito inizialmente
disorientato, come tutti. Si era seduto su un lettino dell’ospedale, lo sguardo
perso nel vuoto, resosi improvvisamente conto di tutto. Ricordando tutto.
Ricordando
che quello non era il suo posto, il suo mondo.
Ricordando
che si era trovato coinvolto nel sortilegio per caso.
Ricordando
quello che aveva fatto a suo fratello Gerhard e quello che aveva permesso che
costui facesse a suo padre, a quel padre che non aveva mai creduto in lui e nel
suo operato, ma non per questo meritava di morire. Eppure lui era stato a
guardare, senza fermare Gerhard se non quando ormai era troppo tardi.
Si
era reso conto che nessuno sarebbe venuto a cercarlo, né tantomeno lui aveva
qualcuno da trovare. Era solo, con i suoi dolorosi ricordi come unica
compagnia. L’unica soluzione gli era dunque sembrata quella di aizzare la folla
contro la vera responsabile di tutto, contro colei che aveva scagliato quel
maledetto sortilegio: Regina. Aveva sentito il bisogno di sfogare la propria
rabbia, di incanalarla per rivolgerla contro qualcuno e Regina era il bersaglio
ideale. Peccato che lo sceriffo Swan l’avesse difesa
e rinchiusa in cella, e che lui si fosse trovato di nuovo solo e tormentato dai
sensi di colpa e dai ricordi di una vita che per ventotto anni era stato comodo
dimenticare.
Per
ventotto lunghi anni era stato bello essere solo il dottor Whale,
il medico dell’ospedale di Storybrooke e lo scanzonato dongiovanni che vantava
un discreto successo con le donne. Era stato bello dimenticare, anche se non di
sua spontanea volontà, ed essere una persona migliore, con una vita normale.
Una persona che le vite le salvava, anziché toglierle e ricrearle. Un medico,
non un mostro senza cuore con la
scienza come unica fede.
Più
volte si era sorpreso a desiderare che Emma non avesse mai spezzato il
sortilegio, perché così avrebbe continuato a condurre quella vita che ormai gli
era estranea, così estranea che gli rendeva persino difficile esercitare il
proprio lavoro di medico. Fortunatamente non c’erano stati pazienti gravi da
curare, per cui le sue negligenze erano passate inosservate.
Fino
all’arrivo del forestiero, quella notte.
Paralizzato
dalla paura, aveva persino suggerito di lasciarlo morire, per tutelare la
città. Poi era fuggito e aveva corso fino al molo, dove aveva deciso di mettere
fine alla propria vita. Nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, lo sapeva. Le
uniche persone a cui forse importava qualcosa di lui si trovavano in un altro
mondo, e probabilmente erano già morte da tempo. Morendo le avrebbe raggiunte,
forse.
Aveva
preso la sua decisione, ormai, quando era arrivata lei e lo aveva salvato, per un soffio. Poi avevano parlato, a
lungo, e per la prima volta si era sentito capito. Ruby aveva compreso a fondo
i suoi dubbi e le sue paure, perché anche lei si era sentita un mostro, disgustata
da ciò che era e anche la sua anima era stata rosa dal tarlo dei sensi di
colpa. Anche lei ci era passata, ma aveva una marcia in più: la speranza. La speranza
di poter cambiare, di poter avere una vita migliore e di lasciarsi alle spalle
ciò che era stato.
Ruby
gli aveva fatto capire chiaramente che non solo doveva, ma poteva andare avanti, che aveva la possibilità rimediare al proprio
passato, che poteva essere sia il dottor Whale che Victor,
facendo sì che il primo correggesse gli errori del secondo, che gli insegnasse
a usare la scienza medica per fare del bene e non per andare contro a ogni
legge naturale.
Ruby
gli aveva trasmesso la speranza. E lì, seduto accanto a lei, per la prima volta
si era sentito a casa, da quando il sortilegio era stato spezzato.
Spazio dell’autrice
Non
so da dove sia spuntata fuori. Inizialmente avevo in mente tutt’altro rispetto
a ciò che ho scritto, ma mi sono lasciata prendere la mano. xD
Mi sa anche che ho sconfinato un po’ nell’OOC, ma pace.
Ho
voluto dare voce a Whale e al suo tormento interiore,
scrivere quello che ho pensato abbia provato nella 2x12. E poi volevo mettere
nero su bianco quell’alchimia che credo si sia creata tra lui e Ruby; ce li
vedrei molto bene insieme, come coppia. :)
Un’ultima
cosa… Personalmente credo che Whale
si trovasse nel Mondo delle Fiabe per chissà quale motivo (spero lo spieghino,
più avanti) quando Regina ha scagliato il sortilegio, e che quindi sia stato
l’unico del suo mondo a finire a Storybrooke. Questa mia teoria è presente
anche in questa storia, giusto per essere precisi e per far capire qualche
passaggio che magari può essere sfuggito.
Detto
ciò… Fatemi sapere cosa ne pensate^^
Sara