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Autore: Envy_Love    14/08/2007    1 recensioni
Lechery, il primo Homunculus creato, ma non dal Padre di quelli che conosciamo . Il primo Homunculus nella storia di Shambala che avrà a che fare con i nostri amici Homunculus . E se questa ragazza avesse in mente di rovinare tutto, diventando così il nemico numero uno di Envy e di Ed ?
[EnvyEd] X [LecheryEnvy] X [EdEnvy] X [LecheryEd]
Genere: Avventura, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Envy, Lust, Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 5- Remember The Past - Butterly

Envy era stato spedito ancora una volta in missione, io ne ero stata sollevata . Insomma, non dovevo andarci per forza . No, anzi, diciamo che non dovevo andarci proprio . Ero sullo scomodo letto della stanza, con le braccia incrociate dietro la testa, che guardavo il soffitto . Il viso laterale, un occhio chiuso, l’altro aperto . Poi chiusi anche quello . Sospirai, avevo voglia dormire, e finalmente riuscii a farlo . Peccato che quello che mi aspettava nei sogni non era proprio quello che avrei preferito . Difatti, sarebbe stato meglio restare sveglia e vigile, almeno per il momento . Ma non ci riuscii, avevo utilizzato troppo i miei poteri, e ogni volta che ne abusavo sentivo come se il mio corpo non lo sopportasse . Difatti, era così . Il mio corpo non era abituato a quel tipo di esercizio, sembrava tremendamente esagerato, e lo era .


Una bimbetta correva per le vie di Xerxes, la cittadina dell’est nel Grande Deserto . Le casette erano una sull’altra, attaccate in maniera a dir poco assurda, con poco spazio per i corridoi stradali chiamati più semplicemente vie . Aveva i capelli di un biondo platino spettacolare, lunghi e liberi sulla schiena . La carnagione piuttosto scura, tipica degli abitanti di quei posti . Gli occhietti vispi erano rosso sangue intenso . Grondavano sentimenti . Aveva si e no cinque anni, e fra le braccia teneva stretta una pagnotta che si apprestava a portare a casa sua . Felicemente imboccò una via a destra della via principale, poi un’altra a sinistra e un’altra a destra, trovandosi faccia a faccia col tempio più grande ed imponente dell’intera città di Xerxes . Sorrise, entrandovi . Era quasi desolato, ma non vi fece caso . Imboccò un’apertura sul pavimento, che era nascosta da un tappeto decorato e lussuoso . Entrò e imboccò diverse aperture che trovò . Alla fine, si ritrovò davanti ad una porta . L’aprì e sorrise . All’interno, vi erano tre persone: una donna dai lunghi capelli neri seduta su una poltrona a dondolo, con in braccio il gatto; un uomo seduto su una sedia, che studiava grossi libri . Anche lui i capelli neri . Infine, un altro uomo poco più piccolo d’età del primo . La bimba corse dalla donna, dandole la pagnotta e sorridendo . La donna rimandò .
« Dove l’hai presa, Hikari ? » chiese la donna, inclinando il volto .
« Me l’ha data la signora della bottega ! » la donna sorrise, scompigliandole i capelli . La bimba si voltò andando verso gli uomini, sorridendo « Nii-San Gabriel, Nii-San Robert, che fate ? » chiese, innocentemente . Il più grande, Robert, si voltò verso di lei, prendendola in braccio . Erano i suoi due fratelli maggiori, più grandi di lei di molti anni .
« Io sto studiando la Grande Arte, come sempre, Hikari .. » disse, cullandola fra le braccia . « Mentre Gabriel, che come vedi non sta facendo niente, mi guarda ogni tanto . » Robert aveva nelle braccia degli strani segni, simbolo della Grande Arte . Ne portava di sparsi in tutto il corpo, ovunque ci fosse stato spazio e possibilità di disegno . Solo nel volto non ne aveva, ed in un certo senso era meglio . Quei segni non erano molto belli . Gabriel, invece, non ne aveva, ma aveva sempre lo sguardo imbronciato . Le uniche cose che accomunavano quella famiglia e tutto il paese in generale, erano gli occhi scarlatti e la pelle scura . La gente, diceva che erano di Ishbar, ma vivevano in quella città da sempre .
« Mamma ! Ma dov’è papà ? » la donna sorrise alla bimba .
« E’ andato dal saggio del villaggio, vedrai, tornerà presto . » la bimba sorrise, lasciandosi cullare da quella menzogna .

Ma tutto era destinato a finire, prima o poi, no ? E qualcosa, cinque anni dopo, guastò l’innocenza della bimba e segnò la sua fine .

Adesso che aveva dieci anni, era una ragazza decisamente più carina, nonché più grande . Amava passeggiare per le vie della sua città con fare tranquillo, sia da sola che con i suoi fratelli, o anche uno solo dei due, non le importava granché . Mentre osservava la strada davanti a se, qualcosa colpì la sua attenzione: una farfalla nera, con delle macchie bianche sulle ali, le svolazzava davanti . L’aveva già vista, quella farfalla, e le svolazzava intorno da giorni, da quando sua madre mancava di casa . Sembrava chiederle di seguirla . Hikari inarcò un sopracciglio, ma per una volta decise di lasciar correre e di seguire la piccola amica . Imboccò strade e vicoli che mai aveva visto, cercò di trovare sempre un modo per seguire la farfalla, che alla fine la condusse poco fuori da Xerxes, in un luogo con una sola, misera, sperduta casetta . La farfalla entrava in quella casa abbandonata tramite la finestra, e Hikari voleva seguirla a tutti i costi . Aprì la porta, pian piano, ma quello che vide .. fu orribile . Spalancò bocca e occhi, arretrando di qualche passo . Una massa scomposta di corpi, su cui padroneggiava un unico essere: non aveva un aspetto umano, ma i componenti biologici sembravano essere quelli; quella creatura stava divorando i corpi sottostanti . Si coprì la bocca con una mano, cominciando ad urlare in una maniera spaventosa . Da dietro quei corpi, comparve una figura umana . Fece qualche passo verso di lei, con un sorriso sulle labbra . Alzò la mano, mentre la farfalla nera a macchie bianche gli si posava su un dito .
« Grazie, amica mia.. ma potevi evitare di portare proprio lei.. non pensi ? » Hikari osservava l’uomo, che poco a poco veniva alla luce, mostrandosi . Hikari spalancò gli occhi dalla sorpresa . Quello .. era ..
« Ro.. Robert ! » urlò . Il fratello scattò verso di lei, cercando di afferrarla, ma lei si ritrasse di colpo, schivandolo . Cominciò a urlare parole d’aiuto, sperando che qualcuno dalla vicina città la sentisse. Quale migliore persona oltre l’altro suo fratello ? Gabriel era miracolosamente da quelle parti, e corse veloce verso i due . Quando vide il fratello davanti a quella massa di corpi, si trattenne dal vomitare . Si mise fra il fratello e la sorella, proteggendola .
« Cosa diavolo.. stai combinando, fratello ? » il volto di quello aveva un aspetto orrendo: il sorriso era diventato un ghigno folle, così come la sua espressione . Un rumore di esplosioni violente li fece sobbalzare . Si voltarono tutti e tre i fratelli verso la città, notando con spavento che alcune parti della città esplodevano . Gabriel strinse i pugni, si voltò verso il fratello . Lo sguardo si posò ancora una volta verso la massa scomposta, riconoscendo solo due fra tutti i corpi morti: i suoi genitori . « Come hai potuto fare questo a nostra madre e a nostro padre ?! Sei un essere orrendo, fratello ! tu sei pazzo ! »
« Fai male ad accorgertene solo ora, Gabriel.. » e si lanciarono in una lotta furiosa, senza esclusioni di colpi . « .. TI UNIRAI A TUTTI QUELLI CHE CI SONO Là DENTRO ! » urlò . Sembrava un pazzo folle, ma qualcosa lo fece tornare in se . Un’esplosione a dir poco vicinissima . Hikari cadde a terra, il braccio destro sanguinante con una ferita a forma di “x” sulla spalla . L’uomo che aveva davanti aveva lunghi capelli neri, legati in una coda . Sui palmi delle mani aveva dei circoli della Grande Arte . Il volto di Hikari era spaventato, ma non era quello il punto . Robert tornò in se, vedendo la ferita sul suo braccio . « Hikari ! » e accorse su di lei, che però si scostò, restando con lo sguardo bloccato sul suo assalitore, che saltò e tentò di colpire Gabriel . Gli toccò il braccio destro, che saltò all’istante, esplodendo . Non scoppiò tutto il braccio, ma solo fino a sopra il gomito . Il resto era sano . « Gabriel ! » Robert si sovrappose fra lui e l’assalitore . Non l’avesse mai fatto . Hikari chiuse gli occhi, e quando li riaprì, vide soltanto Gabriel con un braccio che non era il suo, bensì quello di Robert: glielo aveva donato per non farlo morire, mentre lui era accasciato per terra, morto . Inoltre, Gabriel aveva sul viso una cicatrice a forma di “x” . Prima di tutto quello, aveva sentito soltanto una frase, detta dal suo assalitore folle:
« L’Arte è un’esplosione . »



Envy_Love: che ve ne pare ? E' cortino, lo devo ammettere, ma dopo tutto è soltanto la prima parte del passato di Lechery, quindi vi lascio all'immaginazione ! ^^ Nuove sconcertanti verità su di lei, come il fatto che era la sorella di Scar, e che dunque non ha più di trecento anni . Shokkante, vero ? *_*
  
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