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Autore: Birds    24/01/2013    1 recensioni
L'ipotetico blog di una ragazza le cui principali doti sono l'autocommiserazione e la procrastinazione, liberamente ispirato a quello che accade all'autrice.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio assordante

Che titolone. Comunque ho sempre avvisato il Fedele Lettore Inesistente della mia incapacità di scrivere, tantomeno di trovare per le porcate che scrivo titoli che non facciano venire voglia di buttarsi da un precipizio.

Comunque, ieri ho fatto caso alla relatività della mia percezione del rumore. O del silenzio, è uguale.Cominciamo dall’inizio. Ieri pomeriggio come al solito stavo evitando sibillinamente i miei doveri di studentessa, che avrei fatto la mattina dopo alle cinque. Nel procrastinare, ho deciso che per la mia psiche era necessario fare qualcosa di produttivo in sostituzione dei compiti per sentirmi meno in colpa, quindi ho iniziato a mettere in ordine il caos della mia stanza (che in realtà non era nemmeno tanto, ma sono strana. Mi da fastidio il disordine anche se non mi smuovo facilmente per evitarlo). Ho messo le cuffie e ho iniziato a pensare. Dopo una pila di vestiti che giaceva sul pavimento da due settimane e i libri che si erano accumulati sulla scrivania senza che nessuno li mettesse in ordine, sono arrivata a tali conclusioni.

1. Sulla concentrazione. Non riesco a concentrarmi con le cuffie. Non riesco a scrivere un post, non riesco a fare i compiti, non riesco a leggere. In compenso riesco benissimo a disegnare con la musica pompata nelle orecchie, il che mi porta a chiedermi quanto il disegno coinvolga le mie facoltà intellettive. Ma questo è un altro discorso.

2. Sul silenzio del mondo. Mi piace cantare con le cuffie, ma alzo il volume al massimo per non sentire la mia voce. Non che io sia stonata, anzi, ma mi piace urlare a squarciagola ignorando le pareti particolarmente sottili di questa casa. A volte sento la vecchia del piano di sopra che litiga con la nipote, quindi se riesco a sentire loro, loro dovrebbero sentire me. Non me ne frega più di tanto. Ad un certo punto stavo piegando una felpa sottratta al Grande Fratello (prima o poi parlerò anche di lui) e gliel’ho messa in camera. Mi ha fermato  per dirmi qualcosa, allora mi sono tolta gli auricolari ed è successo. Peggio di uno schiaffo. Il mondo era troppo, troppo silenzioso. Non che fossi diventata sorda con una sessione intensiva di musica al massimo volume, ma la scomoda sensazione mi ha fatto ri-infilare le cuffie ad un tempo record, ignorando il mio basito fratello. C’è da porsi qualche domanda.

2.1. Se con la musica non riesco a concentrarmi, ho scoperto che il rumore bianco (orribile traduzione dell’originale white noise) o il suono della pioggia conciliano particolarmente la lettura. Dopo un po’ non ne puoi più fare a meno e togliendoti le cuffie, inizi a sentire il silenzio assordante. Mi mette malinconia, il silenzio. Ma ancora di più sapere che ho bisogno di riempirlo ad ogni costo per non sentirmi sola.

 

This entry was posted in Uncategorized on gennaio 24, 2013.

  
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