Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Koe    24/01/2013    3 recensioni
Maya e Masumi ricevono le lettere che aspettavano da tempo. Ma chi è il mittente?
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TERZO

Quando Masumi arrivò al cavalcavia Maya era già lì ad aspettare: ferma vicino al parapetto, teneva la testa bassa tormentandosi nervosamente le mani e di quando in quando alzava lo sguardo per spiare il suo arrivo, con un atteggiamento misto di speranza e timore. Come era dolce la sua ragazzina! Finalmente lei si accorse della sua presenza e immediatamente il suo sguardo si illuminò; la vide muovere qualche passo come per venirgli incontro, poi si fermò di nuovo guardando a terra imbarazzata. Allora fu lui a raggiungerla, ma arrivatole di fronte si ritrovò anch’egli senza parole e rimase immobile a osservarla, mentre un silenzio imbarazzato aleggiava su di loro. Il grande affarista che era in lui era andato a farsi benedire lasciando il posto a un giovane incerto e timoroso, che non aveva la minima idea di come gestire la situazione. Si guardò intorno osservando le macchine che scorrevano sotto di lui, cercando le parole giuste con cui cominciare. Fu Maya però la prima a trovare il coraggio di parlare, e dopo aver preso un profondo sospirò gli si rivolse con voce incerta.
“Sono venuta, ha visto?” disse alzando timidamente lo sguardo, ma mantenendo la testa china per nascondere il rossore del viso. Lui, reso sicuro dal sapere ricambiati i suoi sentimenti, non riuscì a resistere alla tentazione di prenderla in giro anche in quella circostanza.
“Beh, ragazzina, mi pare che questo dovrei dirlo io. Mi sembra il minimo dell’educazione presentarsi ad un appuntamento dopo averlo richiesto.”
Maya gli lanciò un’occhiataccia per il tono ironico, ma subito dopo si rese conto di quello che le aveva detto e cominciò a balbettare confusa. “io… appuntamento… ma lei, cioè… nella lettera…”
Lui sorrise a vederla prima combattiva e poi imbarazzata: le faceva tenerezza così rossa e confusa, ma la tentazione di stuzzicarla era irresistibile. “Suvvia, ragazzina, non mi dirai che adesso ti mancano le parole? Dopo quello che hai scritto nella lettera, ormai il più è fatto.”
Maya strabuzzo gli occhi, indubbiamente qualcosa non quadrava. “Lettera? Quale lettera? Io non ho scritto nessuna lettera,” cominciò sulla difensiva. “E’ stato lei che… ma perché dice così? Lei ha scritto questa lettera! Non vorrà prendermi in giro come al solito, vero?”
Adesso era il turno di Masumi di essere confuso. Cos’era quel foglio che la sua ragazzina stava agitando? Lui non aveva scritto niente, era stata lei a scrivergli, o no? Incapace di dare un senso logico ai suoi pensieri, Masumi estrasse dalla tasca della giacca la lettera che aveva ricevuto e la porse alla ragazza. “Maya, oggi ho ricevuto questa lettera da parte tua. Cioè, credevo fosse da parte tua, ma ora… non hai scritto tu queste cose?”
Maya prese in mano i fogli che le porgeva Masumi e cominciò a leggerli, e via via che procedeva nella lettura il suo colorito passava in maniera preoccupante dal pallore cadaverico al rosso paonazzo. “Io… oh, mio dio… ma io…”
Masumi stava cominciando a preoccuparsi, se non era stata Maya a scrivere quella lettera, chi aveva voluto fargli quello scherzo crudele? E a che scopo? La ragazza era evidentemente scioccata e non sembrava più far caso a nient’altro che fosse la lettera che aveva davanti agli occhi; allora, non riuscendo a richiamare in alcun modo la sua attenzione, decise di sfilarle di mano l’altro foglio che stringeva, per cercare venire a capo di quella faccenda. Ma appena lesse quanto c’era scritto, anche lui sbiancò e rimase paralizzato dal terrore: era tutto lì, nero su bianco, il suo più grande segreto. Entrambi i suoi più grandi segreti. Come era possibile? Chi era stato?
Guardò scioccato Maya, ma lei continuava a tremare e balbettare parole senza senso. Che fosse disgustata dalla sola idea di aver potuto scrivere una cosa del genere? Ma non stava urlando, non… sembrava solo imbarazzata. E aveva letto la “sua” lettera, sapeva che era lui il suo misterioso ammiratore, che l’amava. E nonostante questo era venuta all’appuntamento. Forse c’era una speranza, forse il semaforo era diventato davvero verde.
“Maya,” disse cercando di mostrarsi calmo, “io non ho scritto questa lettera.” Lei sentì il mondo crollarle sotto i piedi e lo guardò con gli occhi spalancati umidi di lacrime. “Ma posso comunque assicurati che tutto quello che c’è scritto è la verità: sono io l’ammiratore delle rose viola. E sono perdutamente innamorato di te.”
Le lacrime cominciarono a scendere copiosamente sul viso di Maya, ma il suo viso si illuminò di una gioia infinita. “Anche quello che è scritto nella tua lettera è vero, io…” Ma non riusi a finire la frase perché senti le labbra di Masumi premere sulle sue. Lui l’amava! L’amava e la stava baciando! E senza rendersene conto si ritrovò a rispondere al bacio.
Fu solo dopo parecchi minuti, quando finalmente si staccarono per riprendere fiato, che Maya espresse il dubbio che la tormentava: “Ma allora chi ha scritto queste lettere?”
Masumi sorrise rilassato, ora che aveva la sua ragazzina stretta tra le braccia nulla più lo preoccupava. “Non saprei dirlo, però ho un vago sospetto…”

DRIIINNN
“Pronto, ufficio del signor Hayami. No, signorina Takamiya, il presidente in questo momento non è nel suo ufficio. Non risponde al cellulare perché si trova a un incontro importante. Un incontro molto importante. Sì, certo, riferirò. Arrivederci.”
Etchù! La segretaria prese un fazzoletto e si soffiò il naso, era da mezz’ora che non faceva altro che sternutire. “Mi sarò presa un raffreddore,” pensò. “O forse qualcuno sta parlando di me.”

  
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