Fanfic su attori > Jim Carrey
Segui la storia  |       
Autore: Tennant_is_a_puppy    24/01/2013    1 recensioni
[Jim Carrey]
"Quello che mi stava facendo Marty era imperdonabile.
La avrei ammazzata, quella serpe.,,
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina dopo Becca andò a fare spese.
Lasciò un post-it giallo sul tavolo della cucina
Torno per pranzo, divertitevi senza di me. Becca.
Mi sembrò un biglietto inopportuno, ma lasciai stare.
-Buongiorno- esordì Jim, già vestito di tutto punto
-‘Giorno- borbottai
Ero ancora in pigiama, avevo dormito come un sasso ed ero stanca
-Hai bisogno di un caffè?-mi domandò, prendendo una caffettiera
-Lascia, faccio io-
-No, siediti, sembri uno zombie di Resident Evil-
ridacchiai sbattendomi con rimbalzo su una seggiola.
Mi posò davanti un tazzone fumante
-Attenta, è bollente- mi avvertì
-Così non arriverò con la gola già ghiacciata-
-Allora ti dovrò asportare le tonsille con le chiavi di casa- fece serio
buttai tutto giù d’un colpo e mi andai a vestire.
-Ti va di andare allo zoo?- chiese improvvisamente lui
-Il che?-
-Lo zoo-
sospirai. Avevo una voglia matta di andare allo zoo. Amavo gli zoo, così come in generale gli animali.
Ma come l’avrebbe presa Becca?
Io e Jim soli allo zoo?
-Becca....le dispiacerebbe se ci andassimo senza di lei-
-Oh, ce l’ho già portata. E poi potremmo tornarci...lo zoo di Innsbruck è un posto che merita di essere rivisto. Altrimenti stamane ci annoieremo-
ci pensai. Eppure, Becca era così bonaria, si era sempre mostrata benevola verso un’amicizia tra me e lui
-Va bene- feci con un sorriso
-Fantastico-
 
Arrivammo dopo una lunga camminata ad una stazione sotterranea-
-È come l’aereoporto-
-Già, ma più austriaco- fece lui. Comprò un biglietto e fui stupita vedendo arrivare un trenino in retromarcia. Due lunghe piastre che lo cingevano ai lati fino a metà sportello andarono giù e le porte si aprirono lasciandoci entrare
-Carino- esordii sedendomi
-Lo è- disse lui, e si accomodò accanto a me.
-Allora...così lavori per il cinema?-
-Già-
-Hai mai conosciuto qualche attore importante?-
-Non sempre...non proprio...una volta ho conosciuto Kylie Minogue-
-Ma non è una cantante?-
-Aveva bisogno di costumi per il video di Timebomb-
-L’ho visto-
-Che ne pensi dei suoi vestiti?-
lui sorrise, dapprima un sorriso fiacco e poi molto più marcato.
E che sorriso.
-Hai fatto un buon lavoro-
-E tu? Disegnatore? Come? Per caso?-
-Diciamo, passavo davanti al bando del corso e ho detto “perché no?”. Poi è uscito fuori che la mia vocazione era proprio quello. Ho una mente più incasinata dei cassetti di casa mia, un caos apocalittico. E disegnare mi aiuta a mettere ordine-
lo osservai in silenzio abbastanza a lungo dal rendermi conto che il trenino stava andando in salita dietro di noi. Come se lo stessero tirando da dietro con una gru.
-Oh Mio Dio!!-
-No! Calma, calma! È normale, tutto sotto controllo-
risi e mi guardai attorno. Dopo lo spavento iniziale, lo trovai divertente.
-Cosa c’è?-
-È simpatico- feci sorridendo
-Lo so, ti ci ho portato apposta- scostò lo sguardo e rimasi da sola a fissarlo chiedendomi se non fosse stato un po’ esagerato nel dire una cosa simile...
Arrivammo a una piccola stazione sovralzata e scendemmo in un ascensore che ci proiettò dritti nel giardino dello zoo.
Grandi alberi e felci si innalzavano attorno a noi. C’era un fiumiciattolo attraversato da un ponte di cemento.
Biglietti ed entrammo nel vero proprio zoo. La prima gabbia era uno stagno con dentro tre lontre grasse col pelo castano-grigio, che nuotavano dappertutto sopra e sotto i tronchi
-Avevo una lontra, quando avevo dieci anni- mi raccontò lui
-Davvero?-
-Dalle mie parti attraversavano la strada quando ci passavi per andarsi a tuffare nel laghetto. Tutti i ragazzini gli davano da mangiare-
-Dove vivevi?-
-Newmarket, Canada-
il Canada mi fece pensare alla cartina che c’era appesa nella mia classe delle medie.
Mi ispirava simpatia, così individuale davanti agli USA.
-Che bella- feci involontariamente
-Un po’ uggiosa, non c’è che dire. Ma sì, nel complesso non è malaccio-
ridacchiai. Perfino quando era serio aveva qualcosa di simpatico, non buffo, più che buffo allegro, divertente...
-Vogliamo vedere l’acquario?-
lo seguii e rimasi incantata di fronte alla gabbia dei serpenti.
I lunghi corpi sinuosi si arrotolavano intorno ai rami con lentezza e mi ipnotizzarono
-Ti piacciono?-
-Moltissimo- sussurrai
-Pitone reticolato...- continuai a guardarlo senza battere ciglio...da sempre era così con i serpenti per me...quando ero piccola avevo afferrato una biscia per il collo e l’avevo baciata sul muso. Becca mi prendeva sempre in giro per questo mio amore per le serpi...
-Sono così...sinuosi-
-Lo so...sembrano creati apposta per affascinarti-
sorrisi, chiedendomi se per caso quell’uomo non leggesse nel mio pensiero.
Andammo avanti, incontrando solo sorprese, e avendo al mio fianco una guida fedele, non mi persi nulla. 
Un reparto aveva una sfilza di tartarughe dall’aria prestorica. Sembravano dinosauri.
-Sai a cosa assomiglia quella?- mi chiese all’improvviso lui
-A chi?-
-Mia zia-
scoppiai a ridere senza fermarmi.
-Povera tua zia-
-Cos’ha quella tartaruga che non va?-
la osservai..tutta spinosa e rugosa...certo non era carino paragonarci qualcuno
-Jim...stai parlando di un rettile!-
-È un rettile simpaticissimo, secondo i miei gusti-
mi coprii gli occhi con una mano ridendo come una pazza
Notai la tartaruga dietro smuoversi
-Ecco, quello è suo marito. Credo stia venendo a picchiarti!-
lui fece una faccia spaventata
-Allora allontaniamoci-disse spingendomi via
-Mai provarci con le donne sposate-
aggiunsi ridendo, e avrei continuato a canzonarlo ma mi ritrovai davanti uno spettacolo meraviglioso. 
Davanti a me c’era un acquario in tre dimensioni grosso come uno schermo del cinema, profondo almeno dieci metri. Come una stanza di vetro, il cui interno aveva il pavimento di sassi lisci e dappertutto nuotavano pesci. Pesci enormi grossi anche come persone, argentati o rossi che nuotavano in ogni direzione.
Piccoli banchi di sardine sfrecciavano tra i rami decorativi, enormi carpe nere galleggiavano quasi immobili.
-Oh Cristo santo...-
feci un passo indietro avendo l’impressione che quel muro d’acqua mi stesse per cadere in testa
-Non annegheremo, se lo guardiamo da qui- rise lui
-È una forza-dissi posando una mano sul vetro.
-Se no perché amerei tanto questo posto?-
continuai a fissare quell’acquario emozionata. Era una delle cose più belle che avessi mai visto
-Ma i pesci ci nuotano dalla mattina alla sera?-
chiesi all’improvviso. Domanda stupida, eppure non riuscivo a trovare risposta.
-Eccerto- affermò lui –Vedi quei pescetti piccoli? Quelli che nuotano veloce? Bene, quelli sono nuovi arrivati, sono agitatissimi, emozionati fanno gli sbruffoni,ma dopo un po’ si deprimono e ingrassano. E diventano quei pescioni là obesi e non hanno la forza di nuotare. I pesci pantofolai dell’acquario..sì, è così che si chiamano...-
rimasi in silenzio per dieci secondi
-Un semplice...-scandii- “Non-lo-so”...sarebbe bastato-
lui mi guardò e fece una sorta di pernacchia.
Scostò lo sguardo e mi resi conto che stava cercando di non morire dalle risate.
Cominciai a sghignazzare senza fermarmi.
-I pesci pantofolai....mi mancavano...ora posso morire dicendo di aver sentito tutto-
stavo per svenire dalle risate.
Mi ricomposi anche se lui si stava divertento ugualmente, e lo guardai.
E mi resi conto che era un sacco che non ridevo così in compagnia di un uomo.
Per la precisione, dalla dipartita di Dave.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Jim Carrey / Vai alla pagina dell'autore: Tennant_is_a_puppy