24/01/2013
1 recensioniMi svegliai presto quel giorno, infilai le ciabatte e scesi giù in cucina convinta di non trovare nessuno sveglio alle otto di una domenica mattina.
Ma mi sbagliavo, appena entrai in cucina, venni assalita dal dolce odore delle frittelle appena cotte.
<< Buongiorno. >> dissi entrando felice dalla porta.
<< ‘Giorno. >> mi rispose Liam con la testa fra le nuvole.
<< Che buon odore. >> dissi avvicinandomi ai fornelli.
<< Ah! Em, auguri! >> disse ritornando con i piedi per terra.
<< Grazie Liam. >> dissi sorridendo.
<< Che buon odore! >> disse Niall entrando veloce in cucina.
<< AUGURI EM! >> urlò stringendomi forte tra le sue braccia.
Solo guardarlo negli occhi mi faceva arrossire, inutile dire che quando mi stringeva sentivo le farfalle nello stomaco e più mi stringeva più le farfalle aumentavano e la voglio di lasciarlo andare diminuiva.
<< Buongiorno e auguri Em. >> disse Zayn entrando in cucina col naso sospeso in aria per sentire il buon odore mentre cercava di darmi un bacio sulla guancia.
<< Cosa vuoi fare per il tuo compleanno? >> mi chiese Liam intento a non bruciare una frittella.
<< Niente, veramente. >> dissi senza neanche pensarci.
<< COSA?! >> urlò ad un certo punto Zayn, per poi avere una gomitata nello stomaco da Niall.
<< Volevo dire…per quale motivo? >> si corresse Zayn.
<< Sono riuscita a scappare da un inferno, ora l’unica cosa che voglio fare è passare il pomeriggio con voi cinque e Gemma, e veramente l’unica cosa che voglio. >> dissi sorridendo.
<< Come sei dolc… >> iniziò a dire Niall per poi essere bloccato da Harry che entrò furioso in cucina.
<< Per quale cavolo motivo vi mettete ad urlare alle otto e mezza di mattina?! Oggi è domenica! >> disse sedendosi su una sedia.
<< Sono stato io veramente. >> disse Zayn alzando una mano.
<< Comunque oggi è il compleanno di Emma. >> disse subito Liam.
<< Giusto, auguri Em. >> disse facendo un messo sorriso che si trasformò quasi subito in un’espressione scocciata.
<< E sentiamo, cosa vorresti fare oggi per il tuo compleanno? >> chiese Harry.
<< A quanto pare, non vuole fare niente, vuole passare il pomeriggio con noi cinque e Gemma. >> disse Niall rispondendo al mio posto.
<< E Megan. >> disse Harry come se fosse una cosa ovvia.
<< Megan?! Perché Megan?! Io non la conosco neanche. >> dissi alzando leggermente la voce.
<< Perché le ho detto che oggi saremo stati insieme, ma a quanto pare è il tuo compleanno… >> disse annoiato.
<< Se preferisci passare il pomeriggio con ‘’Meg’’ fai pure, non ci sono problemi. >> dissi fulminandolo con lo sguardo.
<< Bhe… >> iniziò a dire Harry alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me.
<< Ragazzi basta! >> lo interruppe Liam.
<< Almeno per oggi potete non litigare? Sono due settimane di fila che non fate altro, ogni mattina iniziate a discutere, Harry spara qualche cavolata, tu gli rispondi, poi iniziate ad alzare la voce e finite per andare nelle vostre rispettive stanze sbattendo le porte. >> continuò Liam recitando quello che era oramai diventato lo stesso film che si era ripetuto fin troppe volte.
<< Parla con lui, almeno oggi non vorrei vedere una delle sue tante amichette. >> dissi esasperata.
<< Megan non è una delle tante. >> rispose Harry prendendomi per un polso.
<< Certo, come non lo era Britney o Amanda oppure Caitlyn. >> dissi iniziando a contare i nomi con le dita.
<< Non ti interessa quello che faccio oppure con chi sto, pensa alla tua vita, pensa al fatto che sei stata usata da un maniaco come una puttana, non ti accorgi che tutti noi siamo tuoi amici perché ci fai pena?! >> mi urlò in faccia.
Mi sentii sprofondare in un baratro, le gambe si fecero molli e le lacrimi mi iniziarono a bruciare negli occhi, senza pensarci gli diedi uno schiaffo sulla guancia.
Il rumore risuonò nella stanza caduta in un silenzio tombale.
<< Ho sbagliato…non volevo dire questo, Em ascolta. >> tentò di dire.
Non gli diedi neanche il tempo di parlare, corsi su per le scale e mi chiusi in camera mia.
<< Em apri la porta! >> urlò Harry prendendo a pugni quest’ultima.
Tradita. Umiliata. Preso per i fondelli. Ecco come mi sentivo mentre affogavo nel mare delle mie lacrime. Andai in bagno, volevo solo immergermi nell’acqua bollente della vasca e dimenticare tutto, mi spogliai velocemente ed aspettai che la vasca si riempisse.
Mi guardai di sfuggita nel grande specchio che avevo in bagno per poi soffermarmi a guardare meglio il mio corpo. La pancia era piatta, inesistente, con le costole che si vedevano in alcuni punti, le gambe sottili e deboli, piene di lividi quasi guariti e cicatrici, come le braccia.
Perché continuavo a sperare di poter andare avanti?! Cosa ne era rimasto della mia vita?! Harry avevo ragione, non avevo un futuro, ero stata usata e dopo buttata in un bidone dell’immondizia.
Aprii velocemente il mobiletto del bagno e presi tra le mani la lametta di ricambio del rasoio.
La misi sul palmo della mia mano e iniziai ad osservarla.
Ero arrivata a questo?! All’autolesionismo?! Si, forse il dolore era la mia unica possibilità.
Una via di uscita dal mondo di sbagli ed errori che erano la mia vita. Presi la lametta tra la mani e la premetti forte sul mio polso, procurandomi un taglio profondo. Il sangue iniziò ad uscire velocemente, sporcando le mani e il pavimento.
Iniziai a vedere tutto sfocato, e a sentirmi sempre più debole, le ultime cose che sentii furono le urla di Harry e una porta che si sfondava.
SPAZIO AUTRICE.
Eccomi!
Sono tornata con un nuovo capitolo.
È passato mooolto tempo
dall’ultimo capitolo, è vero.
SCUSATEMI! L
Comunque vorrei continuare a
sapere cosa pensate del capitolo
e della FF.
Continuate a recensire.
Comunque grazie a tutte le ragazze che
stanno seguendo la FF
e che hanno recensito.
VI VOGLI BENE CAROTE!