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Autore: _Freehugs_99    25/01/2013    5 recensioni
Ehm..probably...ehm...i think..mh..bananas. AHAHAHA non sapevo che scrivere. Pace e amore per Serena.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josh Devine, Liam Payne, Niall Horan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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IT WAS LIKE EVERYDAY..OR NOT?



Anne
Aprii gli occhi, infastidita dalla luce del sole che si infiltrava dalla finestra mezza aperta.
No, non mi andava di alzarmi per tirare le tende. Mugugnai qualcosa e mi rigirai sul fianco sinistro per fare in modo che la luce non mi finisse negli occhi. Finalmente li richiusi dolcemente.
“Sono le 6.30 del mattino e siete in compagnia di Peter in Radio-121! Comincia una buona giornata con noi!” La sveglia, ecco lo sapevo. Ed ecco la canzone del giorno che, una volta ascoltata, l’avrei ripetuta tutta la giornata fino ad odiarla: “Hey! Don’t listen to a word I say…Hey! The screams all sound the same...Hey!” ‘Little Talks’ dei Of monsers and man.
Mi sedetti sul letto strofinandomi l’occhio destro con la mano, facendo una smorfia con le labbra.
Mi alzai e spegnetti la sveglia che continuava a riprodurre quella canzone.
Infilai le mie pantofole e camminai molto lentamente verso il bagno scontrandomi ogni tanto contro qualche mobile.
Non facendo caso che la porta del bagno fosse chiusa, strofinandomi l’occhio sinistro, la aprii.
Trovai mio fratello nell’intento di lavarsi le mani, per fortuna.
- Ehi, sai che esiste una novità? Si chiama BUSSARE!- Disse infastidito.
- Dai, Liam, non rompermi le palle ed esci.-
Andò verso l’asciugamano, si asciugò le mani e, cercando di non urtarmi, uscì.
- Potevo essere mezzo nudo sai?- urlò mentre scendeva le scale per andare in salotto.
- Me ne sarei fatta una ragione!- gli risposi.
Sentii la sua risata con un eco che lo seguì. Amavo sentirlo ridere, amavo il suo sorriso, riusciva a farmi sorridere a sua volta.
Liam era più grande di me di un anno, cioè era diciottenne. Li aveva appena compiuti in agosto, il ventinove agosto, per precisione. Aveva degli occhi marroni, color caramello proprio come i miei.
Per non parlare del suo carattere. Aveva una dolcezza infinita, gliela si poteva leggere negli occhi. Sapeva sempre come consolarmi, sapeva sempre come farmi ridere, sapeva tutto. Anche perché tra noi non c’erano segreti.
Entrai in bagno e chiusi la porta alle mie spalle. Feci ciò che dovevo fare e mi vestii come al solito: dei jeans e una felpa. Diedi una sistamata ai miei capelli castani e uscii dal bagno.
Scesi le scale ancora mezza addormentata e andai in cucina. C’era già Liam che faceva colazione.
- Hai fatto veloce ‘sta mattina- mi disse.
Alzai le spalle e mi sedetti con lui a tavola. C’era già tutto apparecchiato anche per me.
- Latte fumante con tre biscotti con gocce di cioccolato di lato.- dissi guardando ciò che avevo davanti a me. Presi la tazza e la feci arrivare fino alla bocca per assaggiare quella delizia.
- Mh, con..due cucchiaini di zucchero.-
Liam mi sorrise:
- Sì, come solito, no? –
Intinsi un biscotto nel latte e lo portai alle labbra per poi dargli un morso.
- Sì e, come al solito, è buonissimo!-
Continuava a sorridere, sapeva di essere bravo in certe cose.
Ritornò con lo sguardo nel suo thè caldo e, con un ultimo sorso lo finì. Si alzò e mise la tazza nel lavandino, mentre io continuavo a gustarmi la mia colazione.
- Dai che è tardi. La corriera arriva tra poco.-
Guardai l’orologio masticando il mio biscotto. Erano le sette.
Liam andò nel sottoscala a prendere le scarpe e tornò a sedersi con me cercando di infilarsele.
Appoggiai la tazza sul tavolo e mi passai la lingua sulle labbra per non fare scappare nemmeno una goccia di quel delizioso latte zuccherato.
- Liam…-
- Dimmi sorellina.-
- Sono solo le sette, lo sai benissimo che la corriera arriva alle sette e mezza.-
Guardò l’orologio e ritornò a parlare:
- Ma per arrivare all’incrocio ci mettiamo quindici minuti abbondanti.- disse guardandomi con lo sguardo ‘io so tutto’.
- Non è colpa mia se sei una lumaca..- cercò di infastidirmi. Operazione riuscita alla grande.
Mi alzai e, appoggiando la tazza nel lavandino, ribattei.
- Non è vero!-
- Oh, sì invece.- disse divertito
- Non sono una lumaca..mi piace fare le cose con la mia calma, tutto qui.-
- Certo..- disse mentre si alzava dalla sedia per andarsi ad infilare il giubbotto.
- Lumaca!- mugugnò tra un colpo di tosse e un altro.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un colpetto sulla spalla.
- Non sono lenta, sei tu che sei troppo veloce.- dissi mentre andavo verso il sottoscala per prendere le mie Converse.
- Ah-ah.- annuì. – ovvio.-
Mi infilai le scarpe e subito dopo il giubbotto.
Liam si piegò e prese lo zaino che lo mise subito sulle spalle.
- Andiamo?-
Presi lo zaino e lo misi in spalla.
- Sì.-
Aprì la porta ed uscimmo di casa, io la richiusi.
Ci incamminammo verso l’incrocio, parlando del più e del meno…e anche stuzzicandoci. Insomma, fratello e sorella non possono sempre andare d’accordo, no?
Arrivammo alla fermata del bus in anticipo, come al solito.
Espirai e del fumo caldo bianco uscì dalla mia bocca; eravamo in pieno inverno.
Misi la mano destra in tasca e presi il cellulare, così tanto per giocarci un po’ mentre aspettavo.
Liam fece lo stesso. Pochi secondi dopo, nemmeno il tempo di finire una partita, arrivò la corriera.
Si fermò davanti a noi e, subito dopo, si aprirono le porte per farci entrare. Salimmo quei tre scalini.
- Ehi, Liam!- sentii qualcuno chiamare mio fratello. Molto probabilmente era uno dei suoi amici.
Liam guardò verso il fondo della corriera e, con un cenno della testa, salutò l’amico.
Cominciò ad andare verso di lui, poi si girò.
- Anne, vado da Josh.-
- Nessun problema, vai pure. Io aspetto Sarah.-
Annuì con la testa e ritornò al suo cammino verso Josh.
La corriera era vuota così mi sedetti nella prima coppia di sedili che trovai. Mi sedetti su quello vicino al finestrino ed appoggiai lo zaino sull’altro.
Tirai fuori il cellulare e mi misi le cuffiette.
 
 
 Liam 
Andai verso Josh e vidi che mi aveva tenuto il posto vicino al suo. Tzè, non c’era nessuno a parte noi e mia sorella.
- Ciao amico.-
- Ciao Josh.-
Ci prendemmo la mano e ci sbattemmo la spalla destra come saluto.
Buttai lo zaino alla cazzo in un sedile qualsiasi e mi sedetti nell’ultima fila lunga vicino a Josh.
Notai che guardava di continuo mia sorella. Oh no. No, no non l’avrebbe toccata nemmeno con un dito.
- Tua sorella è una gran figa.- ecco, proprio quello che non doveva dire.
- Ehm, grazie. Credo.-
Si bagnò il labbro superiore con la lingua.
- Dici che uscirebbe con me?-
- NO.- cazzo, no.
Mi guardò confuso.
- Perché?-
- Perché mia sorella tu non la tocchi, hai capito?-
Mi guardò confuso un’altra volta, poi sorrise. Dopodiché si mise a ridere. Cazzo rideva? Io ero serio.
- AHHAHA, andiamo amico! Non decidi tu per lei!- La riguardò, sempre leccandosi quel fottuto labbro.
- Io vado da lei.- si alzò dal sedile.
- COSA?!-
Lo presi per il braccio e lo feci risedere con forza.
- Tu non vai proprio da nessuna parte!- mi ero incazzato.
Liberò il suo braccio dalla mia presa.
- Amico, che ti prende?-
- Mi prende che non voglio che fai il cascamorto con mia sorella!-
- Ma chi vuole farlo! Voglio solo chiederle di uscire!-
Detto questo si alzò e con un balzo veloce riuscì a scampare dalla mia presa.
- Cazzo!-
Feci per alzarmi, ma vidi che la corriera stava per fermarsi, così riamasi seduto.
Josh si avvicinava sempre di più quando, ad un tratto, gli mancò il pavimento da sotto i piedi e con un tonfo cadde perterra a pancia in giù. L’autista aveva frenato. Sorrisi compiaciuto.
Anne non l'aveva neanche visto. Ahaha, sfigato.
Si alzò in piedi e, dopo essersi scrollato, corse indietro da me.
- Allora..com'è andata?- lo stuzzicai.
- Ah, ah..molto spiritoso.-
Poi si sedette infastidito.
 
 Anne 
La corriera si fermò e sentii un tonfo, ma non mi girai. Ero troppo concentrata a fissare le porte che si sarebbero aperte da un momento all'altro; si aprirono. Salì un mucchio di gente, di solito la maggior parte aspetta in quella fermata la corriera. Speravo di trovare Sarah, ma invano. Mi alzai in piedi per vedere meglio, ma mi risedetti senza speranza appena le porte si richiusero.
La corriera ripartì, ma frenò di colpo un secondo dopo. Le persone che erano ancora in piedi rischiavano di fare una bella caduta.
La prima porta si aprì e una ragazza mora salì in corriera.
- Sarah!- urlai.
La mora si voltò e appena si accorse di me mi corse incontro.
- Anne!- aveva la voce affannata, era evidente che aveva corso.
Le feci spazio e si sedette appoggiando il suo zaino sulle sue ginocchia.
- Sc-scusa il ritardo...la sveglia no-non ha suonato.-
- Sarah respira. Inspira, espira, inspira, espira.- muovevo le mani su e giù per farle capire.
- Comunque, ormai non ci speravo più! -
Continuava ad inspirare ed espirare, poi parlò:
- Sì, scusa..la sveglia mi si è rotta, cazzo! Sveglia di merda!-
ridemmo insieme, penso che fosse l'unica vera amica che avessi.
Cambiammo subito argomento.
- Sai, mia mamma mi ha detto che oggi dovrebbe esserci un ragazzo nuovo nella nostra classe.-
Sua mamma era una delle rappresentanti di classe, quindi sapeva parecchie cose.
- Mh, davvero? - mi incuriosii.
- Sì, dicono che è inglese, ma non so.-
Un nuovo compagno di classe inglese, eh? Non vedevo l'ora di parlarci, amavo l'inglese!  Il mio sogno era andare a Londra, la reputavo la città più bella del mondo.
- Interessante..sai altro?-
Si alzò in piedi mettendosi lo zaino in spalla come facevano anche gli altri, così mi aggregai.
- No, solo quello.- disse andando verso la porta per uscire.
- Va bene.- e la seguii.
Ci avviammo ma davanti a noi c'era un ingorgo di gente, così dovemmo aspettare che si sgorgasse.
Sentii una mano sulla mia spalla e un respiro sul collo, mi vennero i brividi.
- Stai attenta al tipo dietro di me.-
Mi voltai e vidi un ragazzo castano molto carino.
- Perché?-
Si voltò, poi guardandosi intorno tornò al mio orecchio:
- Non è affidabile, fidati di me.-
- Va bene, fratellone.-
Fece un cenno d'approvazione e tolse la mano dalla mia spalla tornando composto. Era sempre così protettivo, si preoccupava sempre di me.
Una volta usciti tutti dalla corriera, quella ripartì, lasciandoci immezzo ad altri studenti davanti alla scuola.
Liam andò dalle scale, il suo solito posto con i suoi amici e stette bene attento che il suo 'amico' di cui non ricordavo il nome lo seguisse.
Sarah voltò a destra e lo stesso feci io, così che arrivammo alle panchine davanti all'entrata dove le altre ragazze della nostra classe chiaccheravano.
- Oh, ciao ragazze!-
- Ehi, Giuls!- la salutai sorridendo.
- Tutto bene?- si aggiunse El.
- Sìsì, come solito diciamo.- Sarah parlò per entrambe.
Sentimmo la campanella suonare; Giuls, El e le altre si alzarono dalla panchina e ci dirigemmo verso l'entrata.
- Giusto in tempo!- commentai.
Entrammo nella scuola dove si trovavano vari corridoi pieni di ragazzi e ragazze che cercavano di andare nelle loro classi.
Quella scuola era un labirinto! Ma ci feci presto l'abitudine. Ora era come se stessi camminando per una via unica, sapevo dove mi trovavo, sempre.
Noi facevamo Linguistico, che si trovava nel terzo corridoio a destra. "4H" ecco la nostra classe.
Entrammo e ci sedemmo nei nostri soliti posti: io mi trovavo vicino a Sarah, ovviamente.
Appoggiammo gli zaini nella gamba dei nostri banchi e ci sedemmo a parlare. Poco dopo arrivò la professoressa, che non perse tempo a sgridarci anche questa volta. Ci alzammo in piedi per rispetto, ma ormai era solo diventata abitudine pure quello.
- Buongiorno, classe.- disse la professoressa di Inglese.
- Buongiorno, prof.- rispondemmo in coro.
- Comodi, comodi.-
Ci sedemmo e rimanemmo a guardarla, sapevamo che stava per succedere qualcosa. Appoggiò la borsa, ed ecco che cominciò a parlare:
- Come molti di voi sanno da oggi avremo un nuovo studente nella nostra classe.- Guardò verso la porta.
- Prego, entra.-
Dalla porta entrò un biondino, con degli occhi azzurri meravigliosi. Era molto timido, si vedeva.
- Lui è Niall, viene dall'Irlanda.-
Guardai Sarah e le diedi una piccola gomitata:
- Irlanda, non inghilterra.- le sussurrai.
Lei si limitò a sorridere ed ad alzare le spalle.
Il biondo si guardava intorno spaesato..sapeva l'italiano?
- Prego, Niall. Lì c'è un posto libero se vuoi.- la prof. indicò l'unico banco libero della classe, in prima fila.
- Grazie.- e andò nel suo posto.
Tutti lo guardavano, forse perché era davvero molto carino. Ma lui ignorava.
- Bene, ragazzi. Iniziamo la lezione.-



SPAZIO AUTRICE:
Salve ragazze! E' la mia prima FF, quindi abbiate pietà ç_ç
Non è il massimo come primo capitolo, non mi aspetto molte recensioni. :) Spero solo che almeno un po' vi piaccia!
Kiss.♥ -Freehugs.
  
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