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Autore: _Renegade_    25/01/2013    2 recensioni
Questa storia parla della 11° edizione degli Hunger Games, e di come la protagonista affronti la difficile situazione dei distretti nei primi anni dopo i Giorni Bui e la "novità" di questi giochi. Ha le idee chiare su cosa fare del suo futuro. Ma non sempre le cose vanno come previsto...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Dopo la chiaccherata di ieri sera non riesco a guardare Joseph con astio come faccio di solito. Ora che ho visto il suo lato sincero lo vedo solo come un ragazzo molto sfortunato. Solo così. 
Ma a colazione lui ha di nuovo la sua impenetrabile maschera. Mi chiedo perché si sia voluto confidare con me. Magari è per fare in modo che io non lo voglia morto SUBITO nell'arena. Si, probabilmente è per questo. Io ragiono all'opposto invece, perché anche se ci tenessi a lui preferirei che morisse subito; non voglio correre il rischio di dover uccidere qualcuno a cui voglio bene; molto meglio morto subito per mano di altri. Ma come è ormai ovvio non ho modo di lasciarlo vivere senza morire. E io non ho intenzione di morire. Non qui, e sicuramente non ora.
 
Mentre entriamo nell'ascensore come ogni mattina, gli stilisti ci augurano buone fortuna per il voto degli strateghi. Ammetto di essere un po' nervosa; è strano, non lo sono mai stata nemmeno per le cose più importanti. Ieri sera prima di andare a dormire mi sono scervellata per decidere cosa mostrare loro. Non ho concluso molto. Non sono ancora convinta ma penso che di certo farò qualcosa che mostri la mia velocità e la mia abilità nel corpo a corpo.
Per una volta  Joseph sta in silenzio, e il viaggio sembra infinitamente lungo. Quando finalmente la porta si apre mi sussurra solo poche parole - Possa la buona sorte essere in tuo favore - non gli rispondo e mi metto in coda al mio posto, dietro il ragazzo dell'uno. Ci esamineranno in ordine di distretto, prima la ragazza e poi il ragazzo; quindi sono la terza. Come avevamo stabilito l'alleanza non si riunisce, e anche nell'arena sarà così: staremo insieme e non ci uccideremo, ma se qualcuno cadrà durante la strada nessuno si fermerà ad aiutare lui o lei. Devo cavarmela da sola. 
Siamo tutti seduti in un corridoio, su delle panche attaccate al muro. In un silenzio opprimente. Al fondo una grande porta conduce al salone d'addestramento dove verremo esaminati. Una voce femminile chiama quella dell'1; dopo 15 minuti tocca al ragazzo, e noi altri aspettiamo.
L'attesa, anche se relativamente breve è snervante. Il ragazzo resta dentro più a lungo. Dopo 20 minuti finalmente la voce chiama il mio nome e la porta si apre. Quando mi alzo mi accorgo di tremare violentemente. Non è questo il momento di essere nervosa! Mi dico.
La porta mi si chiude alle spalle e mi ritrovo nel salone di addestramento dove ho consumato tutte le mie energie negli ultimi giorni, nel solito soppalco si trovano tutti gli strateghi sulle loro grosse poltrone intenti a bere bevande dall'ambiguo colore e mangiare.
Non sono molto attenti a me, ma quando mi fermo davanti a loro si voltano a guardarmi e uno guardando un foglio mi dice - Leaf Moonseeker dal distretto 2, dico bene? 
- Si, sono io.
- Bene mostraci quello che sai fare.
Non ci penso due volte e mi metto a correre più veloce che posso verso l'allenatore del corpo a corpo che è qui per la dimostrazione, cominciamo a muoverci in cerchio, provo qualche attacco per farlo finire a terra ma mi sento stanca e spossata, i miei riflessi non sono al meglio oggi ed è lui ad atterrarmi un paio di volte. Alla fine riesco a bloccarlo e afferro un coltello li vicino puntandoglielo alla gola, ma invece di ucciderlo, lo libero e lancio il  coltello ad un manichino li vicino. Il coltello si conficca nella sua fronte. Che fortuna! Ero sicura di mancarlo, ma comunque io miravo al cuore.
Non mi fermo, non ho tempo; corro ancora, afferro un'arco e con una capriola scocco una freccia in fondo alla stanza colpendo in pieno stomaco un'altro manichino.
Mi fermo per osservare la reazione degli strateghi. Alcuni mi osservano, altri continuano a mangiare.
- Bene puoi andare, avrai i risultati questa sera sulla tv nazionale. - un avox mi indica la porta da cui devo uscire. Jan è li di fianco. Mi sorride di sfuggita. Un sorriso fugace e quasi invisibile. 
E' fiero di me! L'ho reso felice, ora lui crede in me. Almeno lui mi supporta!
 
Mi sdraio sul divano nell'attesa del ritorno di Joseph. Chissà cosa ha fatto vedere agli strateghi. Non ho mai fatto caso a quel che faceva durante l'addestramento, ma anche se fosse bravo in qualcosa avrebbe mantenuto la sua maschera per poi toglierla solo davanti agli strateghi suppongo...
Arriva Lirio con la crew di stilisti tutti concitati e cominciano a farmi domande a raffica su quel che ho fatto per gli strateghi. Poi ci si  mette anche Floria con la un'aria più frizzante del solito.
Dopo quasi mezz'ora, in cui cerco di restare vaga sulla mia esibizione senza riuscirci, arriva Joseph con gli occhi rossi. Non ci credo ha pianto anche per gli strateghi!
Il mio pubblico mi abbandona per posare tutta la sua attenzione al "povero Joseph". Bleah, la sua tattica è buona. Per lui! Di questo passo finirà per avere gran parte degli sponsor dalla sua parte. E' l'ideale per la capitale che vuole solo un bello spettacolo: il ragazzo triste e vulnerabile senza speranze riesce a tornare vincitore.
Si spostano verso il divano e Floria accende l'enorme televisore davanti a noi, è quasi ora. A quanto ho capito dalle rumorose chiacchere degli stilisti, Joseph non vuole dirgli cosa ha mostrato agli strateghi, ma è convinto che il voto non sarà molto alto.
Parte l'inno di Capitol City. Non so per quale motivo ma mi suona fastidioso, e non poco. Finito l'inno sullo schermo compaiono due figure. Sono i presentatori e commentatori dello show: Ceasar Flickerman e Claudius Templesmith. Sono molto giovani, o ameno credo. Non dimostrano più di vent'anni anche che se dovrebbero averne almeno trenta considerato che  fanno questo lavoro sin dai primi giochi. Entrambi indossano un completo verde acceso, ma quello di Claudius è più chiaro. Scherzano tra loro e si fanno battute tra loro. Che idioti, perché non ci dicono subito quel che vogliamo sapere senza fare tante chiacchere?
Finalmente Ceasar comincia ad elencare i tributi e i rispettivi punteggi, mentre parla compaiono le foto dei tributi e un numero in base al voto ricevuto: 
La ragazza dell'ottiene un 7 e lui un 8.
Ceasar chiama il mio nome e trattengo il respiro. 8. Ho preso 8! Perfetto! 
I miei festeggiamenti interiori sono interrotti dalle urla degli stilisti. Ma che succede? Perché esultano così? Poi capisco. Sullo schermo, a fianco a Ceasar, sull'immagine di Joseph c'è il numero 10. Ha preso 10. 
Ma come accidenti ha fatto? 
Sono talmente sorpresa che non faccio caso ai risultati degli altri tributi. Resto li imbambolata fino a quando non si conclude il programma e ognuno torna nella propria stanza.
 
In ogni caso 8 non è male come punteggio. In ogni caso quando saremo nell'arena il punteggio varrà poco. Ci sono stati tributi con dei 9 che sono morti nel bagno di sangue alla Cornucopia... Mi sdraio sul letto e tento di dormire, ma senza successo. 
Torno alla finestra della sala come ho fatto ieri sera. Forse spero che Joseph torni a confidarsi con me. Voglio capire come ha ottenuto quel voto...
Ma lui non si fa vivo e finisco con addormentarmi li appoggiata contro lo spesso vetro della finestra.


My corner
Salve :) scusate se ci ho messo tanto a caricare. Che dire? Tra pochi capitoli si entrerà nell'arena, voi su chi puntate come vincitore? Lasciare tante recensioni mi raccomando ;)
   
 
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