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Autore: Le Borelle    25/01/2013    0 recensioni
Anna è una fan degli 1D. Sa che sarebbe più comodo a volte non esserlo. Ma lo è.
"Cantavano le canzoni che la svegliavano al mattino e davano ritmo ai suo passi, al mordicchiare la penna mentre studiava al pigiare il bottone del semaforo in attesa del verde. Ed erano bellissimi. E non importa cosa ne pensasse il mondo, nella sua mente erano li per lei, lontani certo, ma cantavano per lei."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aveva finto che andasse tutto bene. È vero. Ma dove era sua madre? Non usciva quasi mai e se usciva lasciava post-it ovunque. “Toglietevi le scarpe quando entrate, non lasciate bicchieri sul tavolo, ecc.” ma non voleva mostrarsi spaesata, vulnerabile in casa propria. Serena invece sembrava tranquilla, come se si fosse arresa all'inevitabile. “All'ora, gli altri quando arrivano?” decise di rompere il silenzio. “Dovrebbero tornare tra poco” assicurò Herry. Tornare. Voleva forse dire che erano già stati in casa sua? Cercò conforto dalla cugina che aveva però preso a sfogliare distrattamente una rivista. “Ok, finiamola qui, cosa siete venuti a fare? Non che non mi faccia piacere certo, ma perché proprio me?” “Proprio te? Ma che egocentrica..” Niall entrò proprio in quel momento, aveva la chiavi, quelle di sua madre. Lo seguivano Louis e Liam. “Credo che qualcuno qui non si sia posto abbastanza domande, o meglio, non si sia posto quelle giuste” Liam le arruffò i capelli con fare scherzoso, notò che aveva il dorso della mano graffiata. “Dove è la mamma?” Paola non avrebbe mai concesso a tante persone così, di entrale in casa, con ancora indosso le scarpe per giunta. “Non ti preoccupare, starà bene” rassicurò Louis. Da come lo diceva sembrava vero, ma il tremore che le prese alle mani le gridava che quella era una bugia. “E Zayn dove è?” “Ti stai ancora facendo le domande sbagliate” si erano tutti schierati in piedi davanti a loro, ancora sedute sul divano. “Che ne dici se ti accompagno al giusto ragionamento con ordine?” propose Liam. Si guardarono tra loro indecisi su chi dovesse iniziare. “facciamola semplice” Niall si fece avanti grattandosi imbarazzato la testa. “Ti sei chiesta ad esempio come mai tua cugina” accennò a Serena che leggeva “fosse informata sul nostro concerto dal momento che ci odia?”. Aveva capito, stano cercando di dividerle, cercavano di insinuare un qualche inconsistente dubbio tra di loro, non ci sarebbero riusciti. “Ti sei chiesta come si fosse procurata i biglietti?” Anna ripensò ai biglietti accarezzati con tanto affetto, il suo regalo di compleanno, li aveva comprati no? Certo, fuori prevendita, quando ormai erano introvabili, ma sua cugina poteva far tutto. “Ti sei chiesta come facesse a sapere quale uscita avremmo scelto?” continuò Louis. “Sentite ragazzi, io vi adoro, e questa situazione non cambiale cose, ma sul serio, non perdiamo tempo in questo modo, se avete qualcosa da dire ditelo in fretta” nel dirlo si era alzata in piedi, solo Serena restò seduta con la sua interessantissima rivista. Niall porse una mano in direzione di Serena che lentamente iniziò a frugarsi nelle tasche. Ne pescò un tagliando, tutto stropicciato. Niall lo prese e lo lisciò con cura prima di porgerlo a Anna. Lo lesse in fretta ma capì al volo. “Avevi vinto l'ingresso omaggio e visita al backstage” avrebbe voluto chiederle come, ma sembrava che il gruppo avesse qualcosa d'altro da aggiungere. “Ma lei non te lo ha detto, voleva farti credere di averli comprati, e che il nostro incontro fosse casuale, d'altra parte, non mostrando il tagliando non avevate accesso al dietro le quinte e quindi vi abbiamo ignorate”. Anna sentì che poteva perdonarla, non significava nulla, aveva voluto fare un po' di scena come suo solito, tutto qui. “Ma durante lo scontro con Zayn ,Serena, gli ha mostrato di nascosto il Pass, e all'ora abbiamo accettato di parlarvi. Lei comunque ne è rimasta molto delusa, non si aspettava che ci avresti parlato, dopo il modo in cui l'aveva trattata Zayn un minuto prima di vedere il permesso. Le hai raccontato di aver avuto uno scontro con noi solo per farla contenta, ma lei sapeva ogni cosa, sapeva che eri invece in contatto con noi, e che non le hai detto niente. Dal momento che il suo Pass le concedeva di farci un intervista per una rivista, riceveva informazioni dai nostri agenti.” Anna sbiancò, sapeva, e non lo aveva dato minimamente a vedere. Aveva aspettato che lei gliene parlasse, e non aveva trovato il modo di farlo, l'aveva delusa. “Perdonami” balbettò, alla fine le avevano davvero divise. “No, non chiedermi scusa” Serena ripose la rivista, “non devi scusarti” Anna riprese a respirare “delle tue scuse non mi importa nulla”. Finalmente si alzò lisciandosi immaginarie pieghe dei jeans. “Sei sempre stata solo una palla al piede, debole e senza grossi ideali. Poi te ne sei saltata fuori con questi 1D e ci ho intravisto una luce di speranza, qualcosa che ti piaceva per lo meno, per cui saresti stata disposta a combattere e importi. Ed invece hai mollato il tuo sogno, il tuo obbiettivo, per correre dietro a me alla stazione, quando i tuoi sogni si stavano avverando. Mi hai delusa. Solo per un secondo ho pensato che fossi cresciuta, che ti saresti staccata da me, ma mi illudevo.” Senza accorgersene Anna era indietreggiata fino alla porta del poggiolo, si voltò e l'aprì per far entrare un po' d'aria, non si respirava, non respirava. “La gente dice di amarci, ma fino a che punto è veritiero quest'amore? Cosa sarebbero davvero pronti a fare per noi? Dici di essere fan, che siamo la voce che canta alla tua anima e poi te ne vai per stare accanto a qualcuno che ci sfotte. Non sono gli Haters a ferirci, ma chi predica a vuoto di amarci, quando per noi non sarebbero pronti a rinunciare a nulla”. Serena stava li, silenziosa, in mezzo a loro. Anna fissò il cielo, nessuna stella, una luna scialba, irregolare. In quel momento entrò Zayn, aveva una manica scucita come se qualcuno ci avesse dato uno strattone. “Io, ti voleva bene” Serena annuì “..e non amiamo necessariamente persone buone” le strinse le mani sulle spalle e i suoi occhi sorrisero allegri. “Era il mio penultimo tentativo di liberarmi di te, di spingerti a spiccare il volo” e poi la spinse. Si sporsero tutti e sei a guardare in basso. Un rumore tremendo di una carrozzeria che cede. Il padrone di quell'auto gialla avrebbe trovato una brutta sorpresa al mattino. In quella posizione sembrava stesse salutando. Tutte le persone che aveva adorata guardarla dall'alto. Zayn mise un braccio attorno alle spalle di Serena “Pure tra quelle che ci sfottono, credo che non ci sarebbe nessuna che direbbe di no”concluse.

  
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