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Autore: Sirene Chan    15/08/2007    3 recensioni
Se Goku fosse nato femmina, come sarebbero andate le cose sulla Terra?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Allora lei non sa dirci dove possiamo trovare le sfere? - chiese esasperata Bulma al vecchietto. L’uomo  negò, ma la tartaruga parlò al suo posto.
- In realtà una sfera risiede in questa casa. - ricordò al padrone.
Il genio, stupito, cercò di pensare a dove potesse essere, poi realizzò.
- Ma certo! Ricordo vagamente una sfera… Credo averla messa… - detto questo, sparì all’interno della casa. Dopo pochi attimi ricomparve, tenendo in mano la sfera. Esultante, Bulma si lanciò sul vecchietto per prenderla, ma lui  mise la mano dietro la schiena per impedire che la ragazza ottenesse quello che voleva così facilmente.
- Dovrai fare qualcosa per me, se la vuoi. - disse con voce bassa e misteriosa.
Ma un colpo in testa, dato con forza, lo fece desistere, e consegnò la sfera alla ragazza senza battere ciglio.
Bulma tornò felice dai compagni, e sorrise ad Herion.
- Finalmente due sfere! -
L’altra sorrise di rimando.
Dopo aver calorosamente ringraziato il genio delle tartarughe, i ragazzi ritornarono sulla terra ferma, per riprendere il viaggio. Bulma, Yamcha e Pual presero l’elicottero, mentre Herion si divertì a volare con la nuvola d’oro accanto al mezzo degli amici. Dopo qualche minuto di viaggio sotto il cielo stellato e sopra il mare, atterrarono la dove erano partiti.
Rinchiuso nuovamente l’elicottero nella capsula, fecero comparire la macchina, per continuare a viaggiare. Yamcha prese il posto alla guida, mentre Bulma quello accanto.
- Herion, non sali? - chiese quest’ultima.
- No, vado con la nuvola d’oro! - rispose contenta la bambina.
- Propongo di fermarci qui questa notte. - disse Yamcha mettendo in moto.
Bulma annuì, perciò si avviarono verso la locanda più vicina.
- Potevi comprare una capsula casa, però! - sgridò Bulma, rivolta verso il ragazzo.
- Non mi è venuto in mente, di solito io dormo all’aperto! - si difese lui.
Stanca dal viaggio, la ragazza si arrese, e lasciò in pace il compagno per dedicarsi completamente alla ricerca di un posto per la notte.
Attraversata qualche via, scorsero un cartello che diceva “camere disponibili”. Entrarono nell’abitazione, e chiesero due stanze. Dopodiché si diressero negli alloggi. Yamcha aveva quello in fondo al corridoio, sul lato destro. Mentre Bulma ed Herion, che avevano una camera in due, presero quello accanto.
Si salutarono, e si coricarono.
Herion fece per addormentarsi subito, ma Bulma la svegliò.
- Alla fine il vecchio ci ha dato una sfera… - mormorò sorridendo.
Herion la osservò entrare nel letto accanto al suo, poi chiuse nuovamente gli occhi cercando di dormire. Ma l’altra parlò ancora.
- Devo trovarle al più presto, ne ho un assoluta necessità. - disse.
Herion allora si girò dalla parte opposta all’amica, cercando di non sentire le sue parole. Ma Bulma continuava imperterrita.
- Devo esaudire il mio desiderio prima di diventare vecchia. - Poi posò lo sguardo sull’abbigliamento della bambina. - Ma non ti cambi neanche per dormire? - chiese stupefatta.
In quello, la porta si spalancò con un rumore assordante.
Dopo lo strillo di Bulma, si sentì una voce agitata.
- Presto, uscite, la città è stata invasa da una banda! - gridò Yamcha.
Poi un cuscino lo colpì in pieno viso. La sedicenne, adirata, era pronta a lanciargliene un altro se non fosse uscito dalla stanza entro tre secondi. Ma il ragazzo resistette: doveva portare in salvo le sue compagne.
- Ora non c’è tempo per fare i tuoi spettacolini, Bulma! Dobbiamo uscire! - urlò di nuovo.
Vedendo Herion correre verso la porta, la ragazza decise di imitarla, pur trovandosi unicamente coperta da una sottoveste.
- Che succede? - chiese la mora al ragazzo.
- Una banda di criminali ha invaso questa cittadina. Si fanno chiamare l’esercito del fiocco rosso. - spiegò.
- E sono forti? - chiese, quasi speranzosa, la bambina.
- Dicono di si. - mormorò lui per risposta.
Esultante, Herion scattò gli ultimi metri ed uscì dalla porta della locanda. Trovatasi fuori, vide che le strade erano completamente vuote.
- Deve proprio fare paura, questo esercito. - disse Herion, non vedendo anima viva.
Mentre si stavano ancora guardando intorno, dei passi attirarono la loro attenzione. Un uomo si stava avvicinando, con andatura lenta e calma, accompagnato da un compagno.
I due si fermarono davanti ai ragazzi.
- Perché voi non siete scappati? - chiese, con voce calma.
- Perché saremmo dovuti scappare? - chiese tranquilla Herion.
- Sono il generale Red, il capo dell’esercito del fiocco rosso. Potete considerarvi onorati, visto che mi vedete in prima persona. - un lampo gli attraversò gli occhi. - Addio. - mormorò, lanciandosi su Yamcha, la persona più vicina a lui.
Ma il ragazzo lo fermò mettendogli una mano sulla testa: quell’uomo era incredibilmente basso.
- Mollami! - strillò il generale, arrossendo per la figuraccia.
- Perché dovrei farlo? Ci vuoi fare fuori! - disse Yamcha. Ma un pugno, dato dal compagno del generale, fece si che la sua mano mollasse la testa del tappo.
Herion, senza aspettare un minuto di più, si lanciò verso il tipo alto.
Diede un pugno alla guancia, che fece volare l’avversario per qualche metro. Poi gli si avvicinò nuovamente e, dopo aver aspettato che il nemico si rialzasse, lo colpì in piena pancia con un calcio.
Messo ko il primo nemico, si girò verso l’altro, ma vide che ormai non c’era più. Se l’era data a gambe. Ma non per il motivo che credeva lei.
Un mostro enorme era apparso. Camminava per la via, distruggendo le case e ruggendo.
Herion, incuriosita, si avvicinò a lui.
- Possiamo combattere? - chiese, sorridendo.
Una botta la colpì. Era grande, quel mostro, e solo un pugno poteva farle molto male. Ma la bambina non si arrese, sapeva di potercela fare. Con la rincorsa, saltò e colpì la pancia con la testa. Il mostro cadde a terra, disteso, e lei ne approfittò per avvicinarsi al viso.
La creatura ruggì di nuovo, ed Herion fu costretta ad allontanarsi. L’avversario ritornò in piedi, e la bambina lo colpì subito con pugni e calci.
Ma proprio mentre stava portando a termine una raffica perfetta, notò che il mostro stava rimpicciolendo.
Con un salto, si allontanò per vedere meglio cosa stava succedendo.
La creatura continuava a rimpicciolire, e lo fece fino a che non diventò più basso della bambina.
Con sorpresa, Herion notò che era un maialino.
- Chi sei? - chiese la ragazzina.
- Sono Oolong. - si presentò, leggermente imbarazzato.
- Sai trasformarti? - chiese ammaliata.
- Si, in tutto quello che voglio! - disse fiero lui.
- Ma io ti conosco! - strepitò, dalla spalla di Yamcha, Pual, che aveva assistito a tutta la scena.
Oolong strizzò gli occhi per vedere meglio, poi inorridì.
- Pual! - esclamò.
- Oolong! - rispose l’altro.
- Allora hai finito la scuola? - chiese, assumendo un tono acido.
- Io si. A quanto vedo, non riesci a trasformarti per più di qualche minuto, giusto? - chiese l’amico di Yamcha con tono beffardo.
L’altro strinse i denti: quel piccoletto aveva ragione.
- Ma perché ti sei trasformato in mostro? - chiese Herion.
L’altro arrossì un po’.
- Chiedevo alle ragazze se volevano sposarmi. - mormorò.
Bulma fu subito davanti a lui, richiamata dal dovere di difendere il gentil sesso.
- Non si chiede in questo modo ad una ragazza di diventare tua moglie! - disse, facendo di no col dito.
Oolong la guardò affascinato. Era una ragazza molto bella, e la sottoveste fucsia le donava molto.
Bulma, notando lo sguardo da pesce lesso, si allontanò, temendo nel maialino lo stesso comportamento del genio delle tartarughe.
- Io sono Herion, mentre loro sono Bulma, Yamcha e Pual. - presentò la bambina. - Vuoi unirti a noi? Stiamo cercando le sfere. - chiese.
Yamcha e Bulma si sentirono deboli a quelle parole: Herion non poteva sbandierare a tutti i loro intenti.
Oolong rifletté un attimo: era molto pauroso, su questo non c’erano dubbi, ma se avesse detto di no Pual lo avrebbe preso in giro. E poi, aveva l’occasione di viaggiare con quella Bulma. Cosa poteva desiderare di più?
- Accetto. -




NOTA DELL’AUTRICE:
Salve! In questo capitolo introduciamo Oolong nella comitiva. Nei prossimi capitoli la storia si atterrà tutto sommato alla trama originale, anche se con evidenti modifiche. Tra qualche capitolo invece, inizierà una storia provvista di molte novità.
Grazie per aver letto!
Sirene Chan


  
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