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Autore: Winry4ever    15/08/2007    4 recensioni
Guardò la piccola bottiglietta abbandonata tra le sue mani. Fece girare l’antidoto all’interno del contenitore, vedendo il liquido trasparente roteare come le correnti marine. Si allontanò dalla finestra e lo ingoiò senza pensarci due volte. Di sicuro ci aveva già pensato alle conseguenze, ma non in quel momento, era troppo occupato a bere il contenuto della bottiglietta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare... volevo dire che questa FF la dedico alla mia migliore amica, anche se non la leggerà mai(visto che non conosce esitenza di questo sito).

Questa FF è la prima che scrivo su Detective Conan, accetto i commenti sia belli che brutti...
BUONA LETTURA A TUTTI!!!!^^



1- BENTORNATO

Guardò la piccola bottiglietta abbandonata tra le sue mani. Fece girare l’antidoto all’interno del contenitore, vedendo il liquido trasparente roteare come le correnti marine. Si allontanò dalla finestra e lo ingoiò senza pensarci due volte. Di sicuro ci aveva già pensato alle conseguenze, ma non in quel momento, era troppo occupato a bere il contenuto della bottiglietta.
Sentì scorrere l’antidoto dentro di se, era freddo ed al suo passaggio lasciava un bruciore tremendo. Si sedette pesantemente sul divano, tenendosi la pancia con le mani. Le labbra storte in una smorfia mai vista prima sul volto del ragazzo. Faceva troppo male. La vista si offuscava sempre di più, facendogli vedere solo delle macchie colorate. Il sudore bagnava il viso del bambino. Sentiva su di se i vestiti farsi sempre più stretti, mentre stava ormai sdraiato sul letto senza sensi.
Il giorno dopo, gli occhi azzurri si aprirono con una sonnolenza incredibile. Sembrava che aveva dormito un’eternità, invece erano passate poche ore dalla trasformazione. Si ritrovò sopra di se, una coperta scura, che copriva il suo corpo svestito dai piccoli indumenti. Di essi rimasero solo i fili e alcuni pezzi del tessuto per terra, vicino al divano dove giaceva. Si sedette avvolgendo la coperta intorno a se, localizzando l’ambiente circostante e il resto. Le mani gli tremavano, la fronte scottava dalla febbre alta.
Era ancora buio, ma due persone erano sedute davanti a lui, che parlavano animatamente, sorseggiando il tè. Shinichi riconobbe immediatamente i due amici. La bambina, chiamata Ai Haibara, gli sorrideva a modo suo. Un sorriso spento e triste, ma era pur sempre un sorriso. Il dottor Hirosci Agasa sussurrò qualcosa, ma il ragazzo non afferrò il contenuto, crollando di nuovo stanco e senza forze sul cuscino.

I due si occuparono di lui meglio che potevano, controllando sempre la febbre e i battiti del cuore. - E’ tutto a posto.- sussurrò tra i baffi il dottor Agasa, poggiando sulla fronte del giovane uno straccio bagnato.
La bambina si sedette al suo posto ad osservare la scena, con la tazza fumante tra le piccole mani. Dopo molti mesi di ricerca e molte notti passate senza dormire, riuscì a trovare il rimedio al suo più grande sbaglio, facendo tornare come prima il ragazzo che tanto amava, all’insaputa di lui, certamente.
- Benissimo.- rispose Ai, percorrendo con gli occhi il corpo di Shinichi, non abbandonando nessuna curva.

Nella tarda mattinata, di nuovo le palpebre del ragazzo scattarono, rivelando le iridi azzurre. Shinichi, quando si alzò, trovò i vestiti già pronti per lui, sul piccolo tavolino di vetro. Si guardò intorno, incominciando a vestirsi. Pantaloni scuri ed una camicia bianca, gli donavano un‘aria da adulto. Lasciò due bottoni slacciati e arrotolò le maniche fino al gomito. Si risedette sul divano, vedendo l’ambiente circostante roteare intorno a lui.
- Come stai Kudo?- chiese una voce dietro di lui. Riconobbe subito l’amica, sempre triste e monotona.
- Mi gira ancora un po’ la testa. Quanto ho dormito?- chiese guardandola dall’alto. Com’era strano! Poche ore fa era il bambino con gli occhiali, Conan Edogawa, mentre adesso era il liceale diciassettenne, Shinichi Kudo.
- Poco, dovresti ancora riposare e non correre dalla tua amata. Lo sai?- lo diceva con una certa amarezza, lui si accorse, ma non poteva fare niente a tutto ciò.
Quando il silenzio calò nella stanza e l’imbarazzo si faceva sentire, entrò il dottor Agasa con un pezzo di torta e una tazza di latte caldo. Glielo porse e non se n’andò fino a quando non lo bevve tutto. Agasa era tanto felice, non ci sperava più di rivedere quel volto liceale.
- Bentornato Shinichi.-
  
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