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Autore: niallersmyall    25/01/2013    1 recensioni
Non lo avrei mai incontrato se non me ne fossi andata.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Stop.

Ero lì, che lo fissavo incessantemente, cercando di fare qualcosa. Sentii la porta sbattere. Mio padre era scappato. Giuro che lo avrei ucciso un giorno, lo avrei fatto davvero.

Senza perdere altro tempo chiamai l’ambulanza. L’unica cosa che riuscii a dire fu la via e un “è urgente”, dopotutto era quello che serviva da sapere. Per fortuna arrivò dopo 5 minuti. Aprii subito la porta.

“Com’è è successo?”

“Non ha importanza. E’ grave?” chiesi.

“Non ti so dire, lo portiamo in ospedale.”

“Vengo anche io.”

In men che non si dica ero nell’ambulanza con due dottori e lui, che era steso su una barella. Mi sembrava tutto così surreale. Gli avevo fatto del male, come avevo potuto?

Arrivati portarono Niall subito dentro. Una signora si avvicinò a me.

“Hey, stai tranquilla. E’ da quando siamo partiti che non fai altro di tremare. Tutto si sistemerà, vedrai.”

La ringraziai con un sorrisino, uno di quelli forzati al 101%.

Entrai in ospedale e mi sedetti in una di quelle bruttissime sedie blu molto scomode. Aspettai una, due, tre ore. Era l’una. Nel frattempo gli altri mi raggiunsero. Mi chiesero come era successo ed io gli spiegai tutto nei minimi dettagli. Una dottoressa si avvicinò a noi.

“Siete gli amici di Niall?”

“Sa il suo nome? Significa che si è risvegliato?” disse Harry.

“Si, si è svegliato. Sta bene, per fortuna non era niente di grave. Dovrà stare con noi per altri due giorni, poi potrà tornare a casa.”

Tirammo tutti e 6 un fortissimo respiro. La colpa che avevo dentro di me se n’era andata un po’.

“Ora sta dormendo. Domani mattina potrete fargli visita dalle 8” disse la dottoressa, con un sorriso.

“Va bene, grazie mille” dicemmo in coro.

Poi ci alzammo dalle sedie che erano occupate solo da noi ed uscimmo. Andai a dormire da Perrie. Andammo direttamente in camera sua appena arrivate a casa. Ci mettemmo il pigiama e andammo sotto le coperte.

“Zoe, prima che ti addormenti, volevo dirti una cosa.”

“Dimmi.”

“Dovresti denunciare tuo padre. Insomma, già era da denunciare quando ti aveva toccata, ora c’è anche un secondo motivo!”

“Non credo sia la scelta migliore da fare. Quando uscirebbe dalla galera la prima cosa che farebbe sarebbe uccidermi.”

Perrie si fermò un attimo, notando che avevo detto una cosa giusta.

“Non puoi vivere nella paura Zoe, paura che lui ti possa fare di nuovo del male!”

“Secondo te non lo so?” dissi con voce cattiva. Non la sentii più parlare.

“Scusami Perrie, non volevo urlarti contro, è che sono stanca e non, e non…”

Non feci in tempo a finire la frase che mi addormentai.  

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Vorrei ringraziare OhRio e Gaia Lucia che recensiscono sempre i miei capitoli. Grazie mille :)
  
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