Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Aquarius no Lilith    25/01/2013    2 recensioni
Questa storia è frutto di un sogno che ho fatto circa un anno fa e che ho voluto sviluppare.
La storia è ambientata in un ipotetico post Hades e vede tutti i gold saint tornati in vita, grazie alla dea Atena. La protagonista è Yume, cavaliere d'argento di Cassandra ed ex allieva di Saga dei Gemelli. Ella fa ritorno al Santuario dopo due anni passati a Delfi ad allenarsi alla fine dell'ultima guerra sacra. Si troverà così a dover affrontare la nuova guerra sacra contro la dea Artemide, che metterà a dura prova la sua fedeltà alla dea Atena e il suo amore per Milo dello Scorpione, minacciato da un lontano passato di cui lei non ha colpa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come aprii gli occhi mi venne spontaneo sorridere, perché ero di nuovo accanto all’unico uomo della mia vita e per cui avrei fatto qualsiasi cosa.
Non appena mossi lievemente il mio braccio destro, sentii Milo stringermi ancora di più a sé.
Mi girai dunque a guardarlo: il suo viso era disteso in un’espressione di rara felicità, mentre dormiva, i suoi lunghi e morbidi capelli blu erano sparsi sul cuscino, a formare una specie di piccolo mare e il suo corpo statuario era coperto dal lenzuolo solo dalla cintola in giù.
Quando sono andata via due anni fa, eri già molto bello, ma nel frattempo sei ancora cresciuto e cambiato, diventandolo ancora di più,amore mio.
Mentre formulavo quel pensiero, cominciai a giocare con i suoi capelli che al tocco sembravano seta, talmente erano morbidi e mentre lo facevo, vidi dai suoi movimenti, che si stava svegliando.
Come aprì gli occhi, guardandomi, disse: << Ciao, Yume >>.
<< Ciao, Milo >>, gli risposi io, sorridendo.
Lui poi, annullò la distanza tra di noi con un bacio, che era delicato, gentile e passionale allo stesso tempo.
Quando ci staccammo, gli dissi: << Milo, perché non ci alziamo e andiamo a fare una passeggiata assieme, come una volta, quando volevamo stare lontani da tutto e tutti? >>.
<< D’accordo nessun problema, perché voglio stare con te il più possibile ora che sei tornata da me >>, disse lui, accarezzandomi il viso e, sorridendomi.
Mentre recuperavo i miei abiti, sentii però lo sguardo di Milo fissarsi sulla cicatrice che avevo sulla schiena, ma finsi di non accorgermene e cominciai a rivestirmi, mettendomi nuovamente sul viso la mia maschera.
Lui fece lo stesso e mezz’ora dopo eravamo pronti per uscire.
Dunque, ci dirigemmo verso il bosco che era ai confini del Santuario e lì ci sedemmo in mezzo al prato, appoggiati l’uno all’altra.
Non mi sembrava ancora vero essergli di nuovo accanto e non più rinchiusa nelle profondità della grotta della Pizia.
A un certo punto, Milo disse con tono serio: << Posso farti una domanda, Yume? >>.
<< Certo, Milo >>.
<< Quando sei partita due anni fa, conoscevi già la vera identità del gran sacerdote e ciò che aveva fatto? >>.
Guardandolo negli occhi, dissi: << Avevo qualche dubbio sul fatto che il gran sacerdote fosse ancora Shion, il maestro di Mu, ma le mie visioni a suo riguardo erano sempre bloccate sul nascere, come se qualcuno avesse interferito con le mie capacità divinatorie.
Quando scoprii la verità, era troppo tardi, infatti, ero già chiusa nelle profondità della grotta della Pizia a Delfi, dalla quale mi fu concesso uscire solo dopo aver terminato il mio addestramento >>.
A quelle mie parole Milo strabuzzò gli occhi e, disse: << Non pensavo che qualcuno potesse interferire con la tua capacità divinatoria, poiché essa non dipende per forza dall’utilizzo del tuo cosmo... >>.
<< Neanch’io riesco a spiegarmelo e poi... >>.
Non finii la frase, poiché una visione mi avvolse la mente: mi ritrovai ai piedi del Santuario e vidi un gruppo di guerriere nemiche, che si preparavano ad attaccare.
Indossavano tutte delle armature color argentato e alcune di loro avevano in mano o spade o lance, inoltre, sulle loro armature era presente la mezzaluna dorata, simbolo distintivo della dea Artemide.
La visione poi cambiò e vidi una delle guerriere della dea Artemide, che impugnava uno scettro con l’estremità a forma di luna crescente, davanti alla dea Atena.
Tornata in me, aprendo gli occhi, dissi: << Milo, il Santuario sta per essere attaccato dalla dea Artemide, quindi dobbiamo tornare subito >>.
Milo annuì e dopo esserci alzati, ci dirigemmo subito al Santuario, quando però cercammo di raggiungere la scalinata che portava alla casa di Mu, ci ritrovammo davanti una guerriera di Artemide.
Aveva capelli di colore nero scurissimo e occhi azzurri, oltre ad un fisico molto slanciato e atletico e indossava un’armatura di colore argentato.
Come si accorse di noi, disse: << Che sorpresa...
Non pensavo che avrei avuto la fortuna di incontrare una sacerdotessa guerriera e un cavaliere d’oro della dea Atena >>.
E Milo, sorridendole in modo arrogante, le rispose: << E tu invece chi saresti?
Forse la retroguardia della dea Artemide? >>.
Lei adirandosi visibilmente, gli rispose: << Non permetterti di insultarmi cavaliere d’oro insulso.
Io, infatti, sono qui solo per controllare che le cose si svolgano come ha già deciso la mia dea >>.
<< Posso dedurre dall’armatura che indossi, che tu sia il cavaliere di Niobe >>, esordii io, ricordando di aver visto lo schema di quell’armatura proprio sul libro che avevo consegnato la mattina alla dea Atena.
<< Hai indovinato sacerdotessa guerriera.
Io, infatti, sono Danae cavaliere di Niobe e una delle guerriere più forti della dea Artemide, quindi neanche unendo le vostre forze, potreste battermi >>.
Milo a quelle parole divenne rosso in viso per la rabbia, ma quando gli vidi uscire dall’indice della mano destra il pungiglione rosso dello scorpione, gli presi la mano.
Lui mi guardò con sguardo stupito e incavolato allo stesso tempo, ma spiegandomi, gli dissi:
<< Milo risparmia le tue energie, perché devi andare a proteggere la tua casa.
Nel frattempo combatterò io contro Danae e poi devi avvertire Aphrodites, perché vada a proteggere la dea Atena, che è in serio pericolo, a giudicare da quello che ho visto nella mia visione >>.
<< D’accordo, Yume.
Tu fai però attenzione, perché non ti voglio perdere adesso che ti ho di nuovo accanto a me >>, disse, sorridendomi e dopo che mi ebbe fatto una carezza sulla testa, scomparve, correndo alla velocità della luce oltre Danae.
Lei allora, guardandomi, disse: << Anche se il tuo ragazzo è un cavaliere d’oro, non sopravvivrà facilmente alle mie compagne guerriere.
Inoltre, sei talmente sprezzante della morte, da voler combattere contro di me senza armatura? >>.
<< Fossi in te, non sottovaluterei tanto la forza di un cavaliere d’oro, poiché Milo come gli altri è molto forte e determinato.
Per quanto riguarda la mia armatura, sappi che sarà tra poco qui >>, dissi io e dopo neanche mezzo minuto che avevo chiamato con il mio cosmo la mia armatura, essa comparve davanti a me.
La indossai subito e poi mi misi in posizione d’attacco.
Lo sguardo però di Danae alla comparsa della mia armatura mi spiazzò, infatti, era stupito e irato allo stesso tempo.
Mentre la studiavo, per capire quale tattica di combattimento usare, disse: << Come mai, pur essendo un cavaliere della dea Atena, indossi un’armatura che porta su di sé i simboli distintivi della dea Artemide? >>.
<< Non so risponderti Danae, a questo proposito.
Io so solo, infatti, che questa è l’armatura di Cassandra e che sono stata da lei ritenuta degna di indossarla >>.
Il suo volto allora, s’illuminò di un sorriso maligno e, disse: << Allora questa è l’armatura di colei che tradì la mia dea al tempo del mito, per passare dalla parte della dea Atena.
Per questo motivo, non avrò pietà di te e dopo averti ucciso, riporterò quest’armatura alla mia dea, come trofeo >>.
<< Anch’io non avrò pietà di te e combatterò con tutte le mie forze, Danae cavaliere di Niobe >>, dissi, rispondendole a tono.
Mentre ci osservavamo, le sue parole continuarono a riecheggiare nella mia mente, ma non riuscii a trovarne una spiegazione.
Com’era possibile che la mia armatura fosse appartenuta in passato a un’ex guerriera di Artemide, pensai.
La mia maestra, la Pizia di Delfi non me lo aveva mai accennato e poi non l’avevo mai sentito da nessuno.
Aveva però ragione sul fatto che quell’armatura non fosse per nulla simile alle armature dei cavalieri di Atena, purtroppo.
Mentre pensavo a ciò, Danae mi attaccò per prima, tirandomi un pugno alla testa, che però mi mancò per un pelo. Io allora risposi, attaccandola con un pugno che solo per un pelo, mancò la sua mano destra.
Mi trascinò così, in un combattimento corpo a corpo, che però fu molto lungo, poiché la nostra forza e velocità si equivalevano.
A un certo punto ci fermammo entrambe, stanche per lo sforzo appena sostenuto e, meditando di passare ora, agli attacchi che richiedevano l’uso del nostro cosmo.
Avevamo entrambe degli ematomi estesi sulle braccia e sulle parti del corpo non protette dall’armatura, risultato dello scontro corpo a corpo, appena avuto.
Ebbi appena il tempo di vedere in una visione immediata, che mi avrebbe attaccata con dei fulmini, che uno di questi per poco non mi trafisse la gamba destra.
Mi spostai allora a sinistra e, quando mi attaccò nuovamente, non mi trovò impreparata, poiché, grazie al mio cosmo, avevo già eretto uno scudo di difesa che mi circondava totalmente.
Il mio scudo parò l’attacco dei fulmini, però richiese più energia di quanto mi aspettassi e per poco non caddi a terra.
E Danae, guardandomi malignamente, disse: << Già stanca, cavaliere di Cassandra?
È forse tutta qui la forza di un cavaliere d’argento della dea Atena? >>.
<< Non sottovalutarmi, Danae.
Non hai ancora saggiato in verità tutta la potenza del mio cosmo e dei miei colpi>>, le risposi a tono.
<< Allora, mostrami la tua vera forza e prova a battere i miei fulmini, se ne sei capace >>, disse lei, ghignando malignamente.
Urlò, dunque: << Barriera di fulmini >>.
Sentii il suo cosmo concentrarsi davanti a lei, a formare un muro di fulmini, che sembrava impenetrabile.
Non era solo un muro di difesa però, infatti, come tentai di avvicinarmi, mi attaccò con un numero elevato di fulmini, che in maggioranza riuscii ad evitare.
Quando però pensai di averli evitati tutti, all’improvviso un fulmine mi trafisse di netto l’avambraccio sinistro, causandomi una ferita molto estesa, e un dolore lancinante a quell’arto. Caddi così in ginocchio e il panico invase la mia mente in un attimo.
Com’era possibile che le mie capacità divinatorie, non mi avessero aiutato in quel frangente?
Cercai di richiamarle a me, ma mi sembrò come se qualcuno fosse riuscito a bloccarle del tutto, privandomi così del mio strumento principale di difesa e di attacco allo stesso tempo. Era la prima volta che mi accadeva in uno scontro...
Vabbè, pensai, vorrà dire che per una volta ne farò a meno e utilizzerò le mie altre tecniche.
Questi furono i miei pensieri che in pochissimi secondi mi attraversarono la testa e poi, voltandomi verso Danae, cercai di trovare un modo per avvicinarmi a lei.
Concentrando allora la maggior parte del mio cosmo nel mio pugno destro e, puntandolo contro Danae, gridai: << Onda di distruzione mentale >>.
Come fu colpita, la sua barriera di fulmini non riuscì a ripararla completamente dal mio colpo, che andava a colpire le terminazioni nervose del cervello ed ella cadde a terra, lasciando svanire così la barriera di fulmini davanti a lei.
Cautamente cercai di avvicinarmi, ma ella fece per rialzarsi, lasciandomi sconvolta.
Non era mai capitata una cosa del genere, infatti, chi solitamente veniva colpito da quel colpo, non riusciva più a rialzarsi.
Guardandomi in cagnesco, disse: << Tu sia maledetta, mi hai reso inutilizzabile tutta la parte sinistra del corpo con questo tuo colpo >>. 
In effetti, ella, per cercare di rialzarsi, stava usando solo il braccio e la gamba destra e allora, le dissi: << Non ti consiglio Danae di muoverti troppo, perché così facendo, rischi solo di aggravare la tua situazione già instabile>>.
<< Non permetterti sai di darmi dei consigli, poiché sei una mia nemica e dovesse anche costarmi la vita, io ti sconfiggerò >>.
<< Non ne sarei così certa Danae, infatti, anche se mi hai reso inutilizzabile il braccio sinistro, posso ancora lanciare il mio colpo più forte >>.
<< Se è per questo, anch’io non ho ancora mostrato il mio colpo più forte, quindi ora sarà la forza o del mio o del tuo cosmo a dimostrare chi è la più forte delle due >>.
Detto questo lei cominciò ad addensare il cosmo attorno a sé, creando un’enorme distesa di fulmini, che sembravano agire di loro iniziativa.
Nel frattempo io cominciai a bruciare il mio cosmo al massimo della mia potenza, per usare il mio colpo più forte, che si chiamava fantasma di morte, poiché esso andava a risvegliare il ricordo della morte più terribile che quella persona aveva avuto tra tutte le sue reincarnazioni passate.
Quel colpo solitamente conduceva o alla morte o alla pazzia la persona che l’aveva subito su di sé.
Entrambe puntammo il pugno destro l’una contro l’altra nello stesso momento e gridammo: << Fantasma di morte>> e << Tempesta dei mille fulmini >>.
Io fui così investita da un’enorme quantità di fulmini che quando mi colpirono, mi causarono delle ferite più o meno grandi e molto dolorose, oltre al fatto che la loro elettricità, passandomi per tutto il corpo, mi fece perdere la forza anche solo di restare in piedi e caddi a terra.
Danae invece, cadde a terra prima di me e la visione che le attanagliava la mente avvolse anche me, a un certo punto.
Eravamo su un campo di battaglia, che però riconobbi, poiché l’avevo già visto sei anni prima in una mia visione su dei sosia miei e di Milo, che si chiamavano rispettivamente Cassandra ed Endimione.
Davanti a me vidi Danae, che correva incontro a un cavaliere che dall’armatura e dalla lama che aveva in mano, riconobbi come quello di Atteone, tutta sorridente in volto.
Quando gli giunse davanti, le sentii dire:
<< Atteone ho dato il colpo di grazia a Cassandra, cosicché tra le ferite procuratele da me, te e la dea Artemide, essa di certo non sopravvivrà >>.
<< Come ti sei permessa di fare una cosa del genere, Niobe?
Ti rendi conto della gravità, di ciò che hai fatto? >>.
<< Ma io l’ho fatto, Atteone, perché ha tradito la nostra dea e si è portata via il cuore dell’uomo che amo e per questo non smetterò mai di odiarla >>, rispose lei, facendosi scura in volto.
Un attimo dopo senza preavviso però, il cavaliere di Atteone impugnò la sua spada e gliela conficcò nell’addome, trapassandola da parte a parte.
<< P- Perché? >>, disse lei, cadendo in ginocchio.
<< Perché hai appena detto di aver ferito mortalmente l’unica donna che ho mai amato e l’hai fatto in un modo, che mi ha veramente molto ferito >>.
E lei, quando ormai stava per morire, disse:
<< Sappi che la odio veramente tanto però, poiché lei anche se non se lo meritava è stata amata da te, mentre tu non hai mai prestato attenzione a me e ai miei sentimenti per te >>. Detto questo, ella cadde a terra e chiuse gli occhi per sempre.
Quella visione mi lasciò senza parole, soprattutto per i sentimenti in essa espressi.
La visione poi si dissolse e, sforzandomi moltissimo, aprii gli occhi e vidi che Danae non dava più segni di vita.
Cercai di rialzarmi, ma non avevo più forze e il tentativo andò a vuoto.
Volsi allora il volto al cielo e scivolai in uno stato d’incoscienza, poiché ormai io avevo adempiuto al mio compito di cavaliere della dea Atena, combattendo contro Danae ed ora toccava agli altri proteggere il Santuario e la nostra dea dalle guerriere della dea Artemide.


Nota dell'autrice: per prima cosa ci tengo a ringraziare coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite, cioè Ishy_ sama, scacri, valepassion95 e 2307.
Spero solo che il combattimento sia una parte che vi piacerà, io stessa nello scriverlo ho avuto molti dubbi a riguardo.
Ciao e alla prossima,
Lilith.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Aquarius no Lilith