Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: stormborn_    25/01/2013    0 recensioni
- Tu sei figlio del Caos e solo gli Dei sanno quanto porterai in alto il tuo nome, tra la distruzione, il fuoco e il sangue - .
Era questo ciò che gli diceva sempre suo padre, Lord di Castel Granito, primo del suo nome, Lord Ethelweard Lannister. Ed era questo che il giovane Keeran Aenys Targaryen credeva.
Lui avrebbe tramato nell'ombra, si sarebbe tenuto in disparte, lontano dalla sua "vera" famiglia, che regnava sui Sette Regni. Sarebbe cresciuto, lontano dal suo Trono, nell'attesa di risorgere dalla tempesta un giorno. Il giorno della resa dei conti della casa dei Targaryen.
Genere: Azione, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Se c'era una persona che sapeva toccare le corde più nascoste del suo essere, gli angoli più bui del suo cuore, di certo quella era Patricia Lannister. Fin da piccolo, Keeran si era abituato a guardarla dormire, nella sua bella culla, adornata con filamenti dorati, su un candido sfondo bianco, con le sue manine chiuse a pugnetto, lì dove il mondo non poteva disturbarla, dove le paure non potevano arrivare, mentre i suoi occhi azzurri si chiudevano, per trasferirsi in un mondo di sogno.
Crescendo, Patricia era divenuta la sua confidente, la sua miglior amica, la presenza costante della sua vita ed ogni volta che Keeran scorgeva i suoi capelli color del grano, sentiva una strana sensazione, a livello dello stomaco. Una sensazione mai provata una sensazione che avrebbe potuto cambiarlo ma forse non ebbe mai la forza di riprovarla ancora.
In fondo, era una donna, Patricia Lannister, sorella di quell’uomo che l’aveva accolto in casa, come un figlio di sangue. Una donna che non andava toccata. Una donna che non avrebbe dovuto degnare di uno sguardo pieno di aspettative e malizia, quale era il suo. Una donna che non sarebbe mai potuta essere sua.
 
L'ampio cortile del castello dei Lannister era curato nei minimi particolari, la vegetazione era florida, seppur il freddo fosse arrivato anche lì, le colonne in marmo bianco erano ricoperte interamente dall'edera scura, che avida di spazio, camminava lungo essa, per arrivare sempre più in alto.
Due figure, in mezzo a questo paradiso terrestre, si rincorrevano, spensierati di quel loro momento felice, lontano dai problemi di guerra, dai problemi politici, da tutto ciò che vi era oltre le mura.
- Keeran, smettila. Ti ordino di fermarti -, urlò divertita Patricia, mentre correva davanti al ragazzo, per non farsi prendere.
Dal canto suo, Keeran corse ancora più forte, per raggiungerla, afferrarla e portarla poi a terra, sotto il suo peso, cercando di non farle troppo male. La guardò per qualche istante, mentre i loro nasi si sfioravano e i grandi occhi di Patricia si dilatarono appena, stupita da quel cambio di situazione.
- Cos'è, hai paura del Drago, Patricia? -, gli chiese insolentemente, mentre un sorrisetto si faceva largo sul suo viso. Era fatto così, il mettere a disagio le persone, lo faceva sentire stranamente a suo agio e lo rendeva allegro.
Patricia socchiuse gli occhi, beandosi per qualche secondo, dei caldi raggi che erano riusciti a sfuggire alla protezione delle enormi nuvole di cui il cielo era formato.
- Io non ho paura di nulla, specialmente di te  -, rispose la ragazza, deglutendo impercettibilmente, mentre riapriva gli occhi, pian piano. Ciò che si ritrovò di fronte la fece sobbalzare appena, sotto il corpo del ragazzo. Gli occhi di Keeran divampavano del fuoco che aveva nelle vene, erano pieni di desideri inappagati e di passione sopita. E la cosa, stranamente, non la mise a disagio ma al contrario, si sentì lusingata, mentre cominciava a sudare, per il calore che il suo corpo aveva cominciato a sprigionare.
Keeran si abbassò verso l'incavo della sua spalla, strofinando appena il naso contro la sua delicata pelle.
 - Allora perché scappi da me? -, sussurrò con voce roca, al suo orecchio, mentre un caldo afoso cominciò a smuoversi dal suo basso ventre, fino a salire, lungo tutte le vene, scuotendo tutte le terminazioni nervose del suo corpo. Scese lungo il suo collo candido e così puro, ne seguì l'andamento con le labbra un po' ruvide e screpolate dal freddo. Si passò la lingua su di esse e poi le dischiuse, facendo fuoriuscire un respiro caldo che a contatto con la sua pelle, sembrava provocare un incendio.
Patricia, in preda al suo istinto, che aveva deciso di guidarla in quella situazione così nuova per lei, accantonò la sua mente per quegli istanti di passione, gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo, andando a far combaciare le proprie labbra a quelle del ragazzo, muovendosi sopra di esse con foga ed impazienza, non sapendo bene cosa fare o aspettarsi di rimando. La sue dita si legarono ben salde ai biondi capelli del ragazzo, così da poterlo tenere fermo contro di sé, per continuare a provare quella sensazione di vita pura, mentre quel bacio li divorava.
La mano di Keeran, più esperta di quanto Patricia si sarebbe mai aspettata, scivolò lungo il suo fianco, andando a muoversi in basso, lì dove la ragazza si sentiva più calda in quel momento. Si muoveva veloce, sopra le ampie balze del vestito azzurro che indossava, cercando di passarvi oltre, per arrivare sempre più in basso, sempre più vicino al luogo  del non ritorno. Perché lo sapeva Patricia che, se le sue mani fossero arrivate ad esplorare quella parte di sé, dove il suo desiderio divampava in quel momento, non sarebbe riuscita a fermarlo. Ma avrebbe desiderato di più. Sempre di più.
E fu proprio quella mano che la risvegliò dal torpore e dall'assuefazione di quel torbido bacio. Un solido schiaffo venne assestato sulla guancia di Keeran, mentre lui si staccava da lei velocemente, sulle prime stordito, per poi ridere senza freni, né limiti.
Patricia, inviperita e tutta rossa in viso, fece per dargliene un altro ma lui questa volta fu di riflessi più veloci e allontanò facilmente il suo braccio, sventando il colpo. Scosse la testa, mentre con un dito andava a chiudere la bocca della ragazza e la sua espressione tornava ad essere dura e severa.
- Patricia, ti sembra questo il modo di comportarsi di una Lady? -, le chiese, rimanendo sulle prime serio, andando ad intrappolare gli occhi di lei nel suo sguardo profondo, senza vergogna.
Rimasero così per qualche secondo, fin quando Keeran si lasciò andare ad un altra risata fragorosa.
La ragazza non ci pensò due volte, dischiuse le labbra e addentò il dito del Drago, così forte che il ragazzo dovette rotolarsi di lato, lasciandola libera di muoversi, sbalordito, mentre la pelle cominciava a pulsargli, sotto i segni dei denti. La bionda si alzò di scatto, sistemandosi appena il vestito stropicciato e tutta impettita, si incamminò verso l'ingresso del castello.
Keeran rimase lì, a guardarla camminare via, con il dito in bocca, cercando di lenire il dolore mentre un sorriso, che parve una smorfia, si dipinse sul suo viso.
- Questa donna è una furia e solo gli Dei sanno quanto mi piace domare le furie -.
E solo gli Dei sapevano quanto si stesse sbagliando in quel momento e quanto i ruoli si sarebbero invertiti in futuro.


note.

Bene, eccoci qua al secondo capitolo della storia di Keeran Targaryen in Lannister XD
Come avrete senza dubbio capito, sono passati svariati anni, dal giuramento fatto a Ethelweard Lannister, quasi una decina. Ormai Keeran è cresciuto, è maturato, è un bel ragazzo e non ha problemi ad ammetterlo. E' un ragazzo che ha avuto già le sue esperienze, di qualsiasi tipo, specialmente con donne, di ogni rango. Solo che ora il suo desiderio si concentra sulla sorellina di Ethelweard, più piccola di lui di appena quattro anni. 
Per precisare, ho deciso di narrare la storia di Keeran, attraverso questi "flashback", tralasciando anche anni e anni, tra un pezzo ed un altro, tutto per far concentrare l'attenzione sui momenti più importanti della sua vita.
Detto ciò, spero vi sia piaciuto questo capitolo e cos'altro? Spero commentiate, così anche da capire i vostri gusti a riguardo, per regolarmi sul fatto di continuare o meno la storia.
mery.
  
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