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Autore: F l a n    15/08/2007    8 recensioni
Questa One Shot è un introduzione che genererà una fic. Infatti presto vi sarà il seguito.
Non poteva dormire. Non doveva dormire. Non doveva sognare. Ma si sa, i sogni sono inevitabili.
Genere: Triste, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Incubi” –Non Sognare-

 

“Perché non vuoi dormire?” Ash la guardava accigliato.

Lui non poteva sapere.

“Ash… io ho paura di fare un incubo.”

“Oh, andiamo e perché dovresti farlo?”

“Ash, l’ultima volta che ho sognato è morto Gary!”

 Ira, dentro di lei, e rabbia per quei sogni.

Una stretta al cuore del ragazzo, l’ultima volta che Misty aveva fatto un brutto sogno si era venuto a sapere che Gary era morto in un modo misterioso.

In qualche modo lei si era sentita responsabile, e dall’ora aveva terrore di dormire.

Pianse come non mai quando scoprì che era morto il migliore amico e rivale del suo Ash, ed era deceduto in circostanze misteriose, nessuno sapeva come era morto, non c’erano ne segni di coltello sul suo corpo, ne niente, era stato ritrovato privo di vita nel bagno.

Ma nessuno sapeva come aveva perso la vita.

 

 

Quella notte, prima della morte di Gary, Misty aveva sognato del sangue, tanto sangue.

Sparso per le strade, e mentre vagava verso una stazione aveva visto treni fermi, rottami, vi era salita spostando con cigolii le porte arrugginite, per poi ritrovarsi a calpestare cadaveri di tutti i generi.

Anche braccia, ossa, sparse per quel vecchio treno, odori metallici, odori di putrefazione e sebbene fosse un sogno a lei parve di risentirli.

Scavalcato un ennesimo cadavere apre una porta bianca, un filo bianco teso dopo essa le impedisce il passaggio, prende delle forbici apparse dal nulla e lo taglia.

Il bagliore che c’era dopo di esso rivela il vero contenuto della stanza, la luce scompare, e delle macchie di sangue appaiono sul muro della misteriosa stanza dalle luci abbassate e fievole.

Su una sedia, un corpo con il capo chino e le braccia rilasciate sulle ginocchia, morbidi capelli castani ricadevano su un viso pallido, appena visibile.

Misty si avvicina, chiedendosi –seppur fosse un sogno- come aveva potuto passare da un treno ad una stanza.

Tocca la spalla del ragazzo, e sulla sua mano appare un liquido metallico e denso. La ragazza ritrae con uno scatto la mano, poi cerca di alzare il viso del ragazzo, ma esso è bianco, talmente bianco che pareva uno zombi, le iridi erano acquose e non avevano più né vita né colore.

Misty scattò indietro urlando, e il ragazzo alzò la mano con sua sorpresa.

Era morto o no?

Si alzò dalla sedia e accese la luce del lampadario, fin ora c’era solo quella di qualche candela.

Per terra solo morti e una scritta sul muro.

“Tu mi hai ucciso.”

Il cadavere che si era alzato doveva aver scritto precedentemente quella scritta con il sangue di uno dei morti sotto di loro, sorrideva… ma non era più vivo.

Lei ebbe l’impulso di correre via e un bagliore le fece concludere l’incubo.

 

Si era svegliata di soprassalto, impaurita, accaldata e si guardò la mano.

Non c’era nessuna traccia di sangue ma essa puzzava ugualmente di quel liquido.

 

 

“Ash non voglio dormire!”

“ Misty, se continuiamo così la vita non andrà avanti nemmeno per noi, lo vuoi capire?” Ash pareva arrabbiato, la ragazza aveva delle occhiaie scavate e era dimagrita, non poteva sentire simili fardelli sulla sua coscienza.

“Ti vuoi mettere in testa che è stato solo un incidente?”

Però anche Ash si morse il labbro. Infondo, nessuno aveva capito come era morto.

Avevano trovato il corpo dell’amico seduto sulla sedia, a capo chino e con il corpo imbrattato di sangue, ma non c’erano tracce di tagli ne sparatorie sul suo corpo.

Sul muro della stanza c’era scritto di rosso: “Tu mi hai ucciso.” Esattamente come Misty aveva sognato.

 

Ash scosse il capo e diede un bacio sulla fronte a Misty.

“Ora tu riposati, io vado a cercare della legna per riscaldarci.”

Alla fine la ragazza cedette, ma si ripromise di non addormentarsi, si stese comunque nel sacco a pelo, sperando di non cedere al sonno.

Vide giusto la sagoma di Ash allontanarsi nel buio della notte, l’unica luce era quella della luna fievola e dolce che aveva raccolto la luminosità del sole, lei si nutriva a scapito di qualcun altro…

Strana la vita di quella luna, come strana era la sua lucentezza.

Misty si addormentò in base a quegli strani pensieri.

A suo malgrado delle immagini le assalirono la mente.

 

Si sogna sempre e comunque, anche se non lo si vuole.

 

Era in una foresta, la stava attraversando, gli alberi avevano strane sfumature nerastre, su di essi un colore cremisi dipingeva strisce che parevano occhi e bocche fameliche.

Stava correndo, l’erba pareva più viscida del solito.

Non capì esattamente come mai, era troppo buio per vedere l’erba e il suo colore.

Camminava esitando, alla ricerca di qualcosa, ma notò con chiarezza lo scintillio di lame che erano appese ai rami degli alberi.

Lame? Che ci facevano in posto simile?

Stranamente non erano macchiate, e addirittura ben visibili.

Come poteva vederle se la luce era così scura e la visibilità così scarsa?

Non si fece altre domande, proseguì a camminare, avendo la netta sensazione di calpestare cose strane o pezzi strani.

Arrivò ad un tempietto, esso era illuminato di una lucettina arancione che non proveniva da una lampadina, anzi la fonte non era proprio visibile, il tempietto si innalzava su delle colonne, e c’erano accoglienti scalette per risalire sulla piattaforma.

Salì.

Si chinò sul terreno quando fu al centro di esso, sotto di lei, come una lastra di vetro, la separava da delle fiamme, fonte della fievole luce.

Non c’era un motivo, ma lei si chinò e tolse il vetro, guardando dentro le fiamme ardenti, scoppiettavano furenti e il loro colore era assai ambiguo.

Misty giurò di intravedere qualcosa tra quelle lingue di fuoco.

Un corpo.

Il fuoco si spense di colpo rivelando ciò che era ormai una carcassa macerata e bruciata.

Qualcuno, là dentro era morto bruciato.

Scattò in piedi tenendosi il capo, tutto ciò era assurdo, era assolutamente assurdo. Scappò via correndo velocemente, ma dei fili d’erba unti li afferrarono le caviglie e la fecero cadere.

Piangeva, piangeva.

 

Nella realtà nel frattempo il suo corpo si agitava, voleva sfuggire da quell’incubo, voleva svegliarsi.

 

Nel sogno, era ancora stesa a terra, e un albero parve muovere la bocca dipinta di rosso dicendole: “tu lo hai ucciso.”

“IO NON L’HO UCCISO!”

 

Dopo quelle grida, Misty si svegliò di soprassalto tenendosi forte il petto, notò con sua sgradevolezza che il fuoco accanto a lei era morto, e che non c’era nuova legna, e cosa ancora peggiore il sacco a pelo di Ash era vuoto.

Erano passate ore da quando Ash era andato a cercare la legna, e non era più tornato, ne il mattino dopo, ne la sera dopo, ne il giorno dopo, ne quello ancora dopo.

E nemmeno la settimana dopo.

 

Misty, a suo malgrado era tornata in città evitando di dormire, bevendosi caffè impaurita.

Non poteva dormire.

Non doveva dormire.

Non doveva sognare.

 

Ma si sa, i sogni sono inevitabili.

 

Viveva vagando di città in città chiedendo informazioni di Ash, se qualcuno l’avesse visto, non dormì mai seriamente per una settimana, e dell’amico, nemmeno una traccia.

Con lei solo il Pikachu del suo amico, piangeva anche lui.

Nessuna informazione di Ash.

Nessuno sapeva niente.

Ormai i pronostici era che poteva essere morto scomparso.

 

Misty non voleva crederci, e i flash del suo sogno le invasero la mente.

Morte, sangue, fiamme, un corpo degradato.

 

E la scritta: “Tu lo hai ucciso.”

 

Si rese conto solo all’ora, ripensandoci.

Ma non poteva essere così, perché lei NON voleva che fosse così.

 

Lei aveva ucciso Ash Ketchum. Il ragazzo che amava.

Con il suo incubo, lei, lo aveva ucciso.

 

 

-Fine One Shot introduttiva.-

 

Allora, per prima cosa mi auguro che vi abbia inquietato, quanto ha inquietato me sognare la prima parte della fanfiction. Questa fic si è ispirata per la parte dei treni ad un incubo di molti mesi fa.

Questa one-shot, però è solo l’introduzione per una fic che seguirà poi, appena avrò finito Pozioni?No grazie.

Nel seguito si sveleranno tutti i punti interrogativi, ma non illudetevi, non sarà di certo una storiella d’amore o favoletta.

Il sentimento ci sarà comunque, e presto vedrete arrivare la fanfiction.

Ora aspetto i vostri commenti!

 

Ashley
   
 
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