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Autore: ImAya    15/08/2007    4 recensioni
[.....Per "sfondare" devi essere qualcuno e se non lo sei basta crearti giusto? Un buon ufficio di marketing, un po di soldi e zero voglia di cercare se stessi ed eccoti nuovo di zecca. Infondo sei contento di essere un prodotto preconfezionato come gli altri no? La diversità spaventa perché è qualcosa che non si conosce e la maggior parte delle volte, non si può controllare, dominare o plasmare dalla televisione. Ma tu, che vuoi emergere, in modo o nell’altro devi spiccare .....]
Un "narratore particolare" racconta la sua impressione sugli esseri umani. Spero vi piaccia ^^
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2

Nota d' autrice:

Nato in metro leggendo un altro libro di uno scrittore che adoro e scritto di getto su tanti piccoli post it, ricomposti una volta arrivata a casa. Credo sia rimasto anche troppo tempo sul mio pc inutilizzato nella speranza che fosse solo un prologo per una  storia che ho già in mente ma l'ispirazione  sembra non venire più....

Prima che leggiate voglio aggiungere che non sono una persona con una visione così pessimistica del mondo o degli esseri umani,  tutti i pensieri che ho scritto li condivido totalmente ma non in modo così assoluto ( infatti la situazione  non è vista dal mio punto di vista)

Mi piacerebbe veramente sapere che ne  pensate.

Un bacio e Buona Lettura ^^

Non ho una buona opinione sugli esseri umani.

Corrono, corrono e corrono ma per andare dove, poi, non lo sanno neanche loro e se solo si fermassero un po, se solo rallentassero questa gara di velocità, questo rincorrere un traguardo che non c’è o che almeno non è per tutti uguale, se ne accorgerebbero da soli. Ma non possono, la globalizzazione e ciò che ne segue non lo permettono, li imbottigliano in una Ferrarelle sgasata: l’etichetta li definisce "frizzanti" ma in realtà la loro vita è completamente liscia, piatta e, scusate se mi ripeto, sgasata. Ogni tanto qualche bollicina di passaggio li urta e gli ritornano in mente immagini di un’esistenza che non li appartiene più, antiche memorie di quando erano veramente e sapevano godersi l’eccitazione per un concerto ma allo stesso tempo la pace del silenzio. Ed per questo che, allora, trafugano due minuti del loro preziosissimo tempo per recarsi in una libreria. Si dirigono spediti al banco informazioni e chiedono di uno di quei libri intelligenti, "spirituali" li definiscono, uno di quei libri pieni di consigli per " migliorarti la vita", uno di quei libri che hanno sempre deriso davanti agli amici e per questo si sentono a disagio quando giungono alla cassa, girando la testa da una parte e dall’altra nella speranza, nel caso scorgessero un volto conosciuto, di allontanarsi il più velocemente dal luogo del mistaffo. E si vergognano perché sono sempre stati i primi a spingere il prossimo a non fermarsi mai, a non "takeare il proprio tempo". E si vergognano, perché hanno sprecato la loro pausa-sigaretta per quell’acquisto. E si vergognano, ma infondo sono felici, illuminati : hanno capito che stanno sbagliando, l’hanno sentito dire alla tv:" lo stress fa male!!" e se lo dice la conduttrice del momento, allora c’è da crederci. E sono felici alla fine, e senza accorgersene cominceranno una cantena di S. antonio consigliando il suddetto libro ad amici, ed amici ed amici. E sono felici alla fine, perché si saranno autoconvinti che vogliono cambiare. Perché sta volta loro lo Vogliono e Vogliono davvero. Beh vorrebbero, ma vorrebbero anche una casa in periferia con un giardino sempre curato e una piscina; vorrebbero dimostrare che non sono destinati all’anonimato e vorrebbero trovarsi a cantare e ballare ed essere scoperti da un famoso talent scout sbattendo la loro nuova realtà a tutti coloro che non li avevano mai considerati prima; vorrebbero spiegare le ali e volare, fluttuare senza mai fermarsi… vorrebbero, ma non possono perché la vita va così come vuole andare, il mondo non gira in questo modo e non saranno certo una manciata di sognatori, di "diversi" a fargli cambiare direzione, così quel libro che hanno comprato dopo tanti ripensamenti rimarrà sepolto in un cimitero di polvere in attesa di qualcuno.

 

Non ho una buona opinione sugli esseri umani.

Ieri un’anziana donna stava inciampando quando un giovane dall’aria distinta l’ha presa regalandole uno dei pochi sorrisi che può ricevere un’ottantenne sola, senza famiglia. Una scena che tocca il cuore direte voi, ma la gente vede solo ciò che vuole vedere, io, però, non sono la gente e l’unica cosa che so, è che il portafoglio della signora non si trova più nella sua logora borsa, ma nella tasca di un giovane dall’aria distinta.

 

Non ho una buona opinione sugli esseri umani,

 così pieni di ideali e scopi, così accecati dal guadagno e dai soldi, così presi a rincorrere ogni luccichìo che ormai non sono più capaci di valutare con un occhio oggettivo la realtà. L’hanno distorta e si sono plasmati diventando, così, la caricatura di se stessi. Per "sfondare" devi essere qualcuno e se non lo sei basta crearti giusto? Un buon ufficio di marketing, un po di soldi e zero voglia di cercare se stessi ed eccoti nuovo di zecca. Infondo sei contento di essere un prodotto preconfezionato come gli altri no? La diversità spaventa perché è qualcosa che non si conosce e la maggior parte delle volte, non si può controllare, dominare o plasmare dalla televisione. Ma tu, che vuoi emergere, in modo o nell’altro devi spiccare, tranquillo anche questa volta non hai bisogno di avere una personalità formata, bastano un altro po di soldi e già ti vedo in bella vista al supermercato, collocato sullo scaffale centrale circondato da offerte speciali e cartelloni pubblicitari che elencano tutte le mille qualità che in realtà non hai. Non proccuparti nessuno le metterà mai in dubbio: sperecherebbe tempo ed energia inutili.

 

Non ho una buona opinione sugli esseri umani,

certo alcuni sono interessanti e a volte, senza averne l’intenzione ovvimanete, corrono addirittura il rischio di comportarsi da brave persone, ma non mi preoccupo e non cambio il mio giudizio su di loro perché sono convinto che avranno tutto il tempo per peccare la loro condotta.

 

Non ho una buona opinione sugli esseri umani,

ma mi divertono a volte, sono il mio passatempo. Trovo curioso poter sbirciare indisturbato nelle loro vite, riuscendo a conoscere a fondo i rapporti che li legano alle altre persone quando nemmeno loro ne sono al corrente. Devo ammettere che però la mia è una posizione privilegiata: la gente qui pensa, è l’unica cosa che può fare per ammazzare il tempo, per impiegarlo in qualche modo. Spesso lavora o parla al cellulare chiedendo come vada la Borsa e se il Dottor Spiacciani abbia accettato quall’affare importante. Lavorodipendenti, tranquillitàfobici. Spesso la gente legge distratta qualche rivista, altri si cimentano nella lettura di pesanti mattoni lanciando occhiate di superiorità al loro vicino di posto che sfoglia rapito Novella 2000. Suberbi. C’è chi chiama i genitori o gli amici perché si sente solo o spaventato da quello che li attende al di là dei cancelli della stazione. Patetici fifoni.

 

Non ho una buona opinione sugli esseri umani,

 ma talvolta neanche verso ciò che mi circonda. Agli altri gli umani piacciono veramente, li trovano buffi mentre cercano di parlare al cellulare in un’area senza campo trascinandosi dietro ventimila valigie per magari un viaggio di soli due giorni, ma se anche non li trovano divertenti almeno li rispettano e mi ripetono ogni giorno che, senza di loro, io non sarei niente, forse non avrei nemmeno il privilegio di esistere.

Probabilmente hanno ragione: infondo cosa ne può sapere della vita un Intercity vecchio, pessimista e melodrammatico? E col fischio che indica la mia partenza dalla stazione vi lascio alle vostre vite, sperando di non avervi indotto a pensare troppo, attività che non addice per un essere vivente capace di utilizzare solo il 10% del proprio cervello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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