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Autore: Dragon gio    26/01/2013    2 recensioni
Una nuova raccolta con una coppia inedita per me: NaruSasu. Immaginatevi Naruto e Sasuke in un contesto AU, pensate se fossero due giovani ventenni appena sposati che vogliono adottare un bambino, e che tale pargolo sia un personaggio che davvero non vi aspettate. Tante brevi storie autonconclusive che raccontano le (dis)avventure di questa famiglia decisamente "non ordinaria"! Ogni storia varierà nei contenuti, personaggi, etc, quindi occhio agli avvisi all'inizio di ogni One Shot. Buona lettura!
5# La mia prima volta con un bullo - Cosa c’era di carino in quel manico di scopa privo di forme dagli assurdi capelli tinti?
6# Natale - Si sentiva già incompleto, lo yin senza il suo yan, per lui Naruto era la naturale estensione della sua anima. Non poteva vivere senza di lui, semplice.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Natale Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sai, Sakura Haruno
Coppie trattate: NaruSasu-SasuNaru, accenni SaiSaku
Note: AU, Raccolta, One Shot , Shonen Ai
 

 No Ordinary Family
Natale

Si respirava un incredibile atmosfera Natalizia in casa Uzumaki-Uchina, di certo non era solo merito dei biscotti che Sasuke stava sfornando. Poteva udire dalla sala Naruto che canticchiava “Put a little love in your heart” a squarciagola, stonando anche gli acuti. Mentre sospirava intimando per la decima volta di abbassare il volume, sia dello stereo che della voce, venne raggiunto in cucina dal figlio adottivo, appena rientrato da scuola.

- Ciao papà Sasuke! –
- Ehi, Sai! Hai fatto tardi! –
- Lo so scusami, dovevo finire di compilare il registro di classe… - spiegò Sai, poi avvicinandosi al frigo notò qualcosa vicino alla finestra - Hai già fatto i biscotti? – esclamò il ragazzo, una grossa teglia piena di biscotti profumati era poggiata sul davanzale della finestra a raffreddare. Era tradizione che il giorno della vigilia di Natale, Sasuke cucinasse dei dolci, quest’anno aveva deciso di fare dei biscotti.
- Sì, ma aspetta ad assaggiarli, sono bollenti! –
- Va bene… -
Nel mentre i due discutevano, Naruto fece il suo trionfale ingresso nella stanza sfoggiando un orribile maglione rosso con ghirigori a forma di renna stilizzata, un paio di jeans sgualciti, un cappello da Babbo Natale in testa e come sciarpa, uno dei festoni dell’albero che stava decorando.
Sasuke lo squadrò da capo a piedi per poi esclamare secco – Tu la spesa con me non la vieni a fare, conciato così! –
- And the world will be a better place, for you and me, you just wait and see! – fu l’unica risposta di Naruto che tentava invano di imitare la voce di Annie Lennox. Sasuke si sentì in dovere di scuotere la testa con fare sconsolato, facendosi intanto un appunto mentale: nascondere il cd che conteneva la canzone “Put a little love in your heart” il prossimo anno.
Sai pareva divertito dal comportamento del padre e difatti, gli sorrise – Sembri molto allegro papà Naruto! –
- Certo che lo sono, oggi è la vigilia di Natale! E stasera festeggerò con Sasuke come ai vecchi tempi con una cenetta preparata da lui! – abbracciò d’istinto Sai mentre continuava ad enunciare gioioso quanto amasse il Natale. In Giappone tale festività non aveva nulla a che vedere con la religione come lo era per il resto del mondo, anzi il 25 Dicembre era un normale giorno lavorativo. Ma la vigilia era speciale per i Giapponesi, perché le coppie lo festeggiavano in maniera assolutamente romantica, scambiandosi doni e tenerezze. Sasuke quest’anno aveva deciso di preparare personalmente la cena, cucinando tutti i piatti preferiti di Naruto e per poter godere appieno del suo amore, aveva chiesto a Sai di passare la notte dal suo migliore amico Shin. Il figlio, ben conscio di quanto fosse importante per i due padri avere del tempo per sé aveva accettato con il sorriso sulle labbra.
 
- Adesso basta con queste smancerie, mi serve la cucina libera! – Sasuke fece il suo tipico gesto di stizza impugnando un coltello affilato, invitando così gentilmente Naruto e Sai ad uscire.
- Papà Naruto, posso aiutarti con le decorazioni? –
- Certo che puoi! -
Naruto tornò in sala ove l’albero di Natale giaceva ancora incompleto. Anche se lui e la sua famiglia erano atei, adorava i colori sfavillanti delle palline, i festoni e le lucette, insomma amava fare l’albero di Natale e addobbare tutta casa con vari ninnoli e stelle comete appese qua e là.
 
Sotto il prezioso abete, aveva già posizionato il regalo per Sasuke, il suo non aveva idea di dove fosse, sapeva solo che il marito lo aveva nascosto chissà dove per casa. Aveva fatto anche un regalo a Sai e gongolava al pensiero della faccia che avrebbe fatto quando avesse scoperto di cosa si trattava. Lui e Sasuke ne avevano discusso a lungo, oramai aveva quindici anni e fra pochi mesi avrebbe iniziato la sua avventura al liceo. Una bicicletta per poter muoversi autonomamente era sembrata ad entrambi il regalo più consono ad uno come Sai. Una splendida bici era nascosta in garage, tutta addobbata con nastri rossi.
- Sasuke, io ho quasi finito con le decorazioni, tu a che punto sei? –
- In alto mare! – ringhiò Sasuke mentre lottava contro il riso che aveva tutta l’intenzione di scuocersi.
- Allora vado io a fare la spesa! – esclamò Naruto sorprendendo alle spalle il marito. Sasuke, senza voltarsi per non distrarsi sul riso, ribatté – Se ci vai tu Dobe, mangeremo solo dolci e caramelle stasera! –
- Piantala con queste stronzate, Teme! Seguirò attentamente la tua preziosa lista che hai compilato una settimana fa! –
- Non fare il sarcastico, non ti riesce! – Sasuke dovette suo malgrado cedere alla richiesta di Naruto, purtroppo la cena andava finita di preparare ma aveva bisogno di alcuni ingredienti come il pan di spagna per fare il dolce, e del buon liquore da sorseggiare con la cena. Si abbandonò ad un sonoro sbuffo, prima di voltarsi appena verso Naruto – Va bene, ma compra solo la roba che ti ho scritto, intesi? –
- Sissignore! – esclamò raggiante Naruto prima di abbandonarsi sulle labbra del compagno, leccandole con gusto – Torno presto… non vedo l’ora di festeggiare come si deve la Vigilia con te… -
 
Naruto si cambiò, ma non abbandonò il suo cappellino Natalizio, attirandosi le ire di Sasuke quando se lo vide passare di volata davanti la cucina.
- Dobe, togliti quel ridicolo cappello! –
- Neanche per sogno! – si fermò sulla porta di ingresso per infilarsi le scarpe, venne raggiunto da un trafelato Sai.
- Papà Naruto, la sciarpa! –
- Aha, grazie, me la dimentico sempre! – la indossò e poi si rivolse di nuovo al figlio – A che ora hai appuntamento da Shin? –
- Per le otto! –
- Ok, allora non appena torno dalla spesa ti accompagno io! –
- Ma no papà Naruto, non è necessario! –
- Non discutere! Ora che si è trasferito dall’altra parte della città, non voglio che tu prenda la metropolitana da solo la sera! –
- D’accordo… -
- Bene, così mi piaci! A dopo! -
 
Il giovane uomo varcò la soglia e si incamminò dritto verso l’auto, era così felice che continuava a canticchiare il motivetto di quella canzone. Si sedette al posto di guida, mise la cintura e accese il motore, ne era sicuro: oggi niente e nessuno avrebbe potuto minare il suo buon umore.
 
****
 
Sasuke scolava la pasta per il ramen assaggiandola per assicurarsi che non fosse scotta, mentre dava un ulteriore sguardo a Sai che finiva di preparare la zuppa di fagioli rossi.
- Scusa se ti ho chiesto di aiutarmi, ma Naruto mi ha chiesto di cucinargli entrambi i suoi piatti preferiti! –
- Non preoccuparti papà Sasuke, lo faccio volentieri! Mi piace cucinare! – ribatté Sai sorridendo. Da lì ad una mezz’ora entrambi terminarono di cucinare, ed ora ammiravano soddisfatti il loro operato.
- Penso proprio che papà Naruto gradirà! –
- Sarà meglio per lui, con tutto il tempo che ho speso dietro i fornelli! – bofonchiò Sasuke levandosi il grembiule, diede uno sguardo all’orologio rendendosi conto che erano le sette e mezza passate.
- Quanto ci mette a fare la spesa? E meno male che ha detto di volerti accompagnare anche da Shin! –
- Forse c’era traffico… -
- Se lo conosco bene, starà perdendo tempo in giro come suo solito! Ma non appena rientra mi sentirà, quel Dobe! –
Sai rimase serio mentre guardava suo padre, poi come se nulla fosse e con tutta la malizia di cui era dotato esclamò – Sei proprio in astinenza, eh papà Sasuke? –
Sasuke strabuzzò gli occhi arrossendo come non mai, stava per dirgliene quattro a quello scellerato di un figliolo quando il telefono di casa squillò.
- Dopo io e te facciamo i conti! – ribadì Sasuke indicando Sai che continuava a sogghignare per la frase pronunciata pochi istanti prima, ma non appena il padre sollevò la cornetta lo vide mutare espressione nel giro di una manciata di secondi.
- Sì… ho capito… arrivo subito! – Sai notò le mani che tremavano mentre posava malamente la cornetta del telefono, un improvvisa ansia si levò in lui.
- Papà Sasuke, che succede?! –
Sasuke emise dei respiri profondi e con una calma irreale disse – Naruto è al pronto soccorso, ha avuto un incidente… -
 
 
Tutto ciò che avvenne dopo Sai poté definirlo con un solo termine: panico. Prima di uscire di casa, Sasuke contattò un taxi che si presentò pochi minuti dopo davanti casa. L’unica auto in loro possesso ce l’aveva Naruto, quindi per poter raggiungere l’ospedale dovevano ricorrere ad altri mezzi. Il viaggio che li separava da quel dannato ospedale parve ad entrambi senza fine e, quando finalmente raggiunsero l’agognata meta, si trovarono davanti ad un infermiere che alla loro preoccupazione rispose annoiato – Non so nulla di un paziente che risponde al nome Uzumaki, chiedete ad un dottore, io ho da fare! –
Sasuke non ci vide più, afferrò per il bavero lo pseudo infermiere e lo sbatté contro il muro inveendogli contro. Lo stava insultando pesantemente quando intervenne il primario in persona, che pensò bene di chiamare la vigilanza per calmare gli animi. Spiegò ad entrambi che un giovane uomo di nome Naruto Uzumaki era stato portato al pronto soccorso in seguito ad un incidente d’auto e che ora si trovava sotto i ferri.
- Tutto quello che potete fare adesso è attendere! Vi avviseremo noi non appena l’operazione sarà terminata, ma potrebbe volerci un po’! –
- Sì, grazie dottore… - sussurrò Sai prendendo per un braccio il padre e conducendolo fino alla sala d’attesa più vicina. Lo fece sedere, teneva la testa china, le mani strette a pugno e poi tremava. Non aveva mai visto suo padre tremare e Sai per la prima volta in vita sua ebbe davvero paura. Cercò di farsi coraggio e di pronunciare qualche parola di conforto, ma più pensava a cosa dire e meno riusciva a parlare. Si sentì così piccolo e debole da vergognarsi terribilmente.
- Scusami papà Sasuke… - pronunciò quasi sofferente dopo svariati minuti di silenzio, rotti solo da alcuni singhiozzi malcelati – Vorrei poterti rassicurare ma… non ci riesco… - inaspettatamente si senti afferrare per una mano e poi tirare più vicino a Sasuke, in un abbraccio. Non disse nulla, solo lo strinse a sé e Sai si sentì ancora più inutile di prima.
- Naruto è forte… credimi, è forte… - bisbigliò come in trance Sasuke.
- Papà… - si divincolò dalla sua presa delicatamente, affermando che doveva avvertire Shin che non sarebbe andato da lui quella sera. Si allontanò per non disturbare Sasuke, ma quando frugò nelle tasche si rese conto di aver scordato il cellulare a casa. Però aveva degli spicci, sarebbero bastati per fare una chiamata dal telefono dell’ospedale.
 
Quando Shin lesse la scritta chiamata da numero sconosciuto sul suo telefonino pensò si trattasse di uno scocciatore, e ci mise un po’ prima di rispondere.
- Sì, pronto? –
- Shin, sono io… -
- Ehi ciao, ma dove sei?! Ti aspettavo mezz’ora fa! –
- Scusami ma io stasera non vengo… -
- Che cosa?! Perché? E' successo qualcosa, hai una voce! –
- Mio padre… papà Naruto è in ospedale… - bisbigliò il giovane cercando di mantenere un tono apparentemente sereno. Shin dall’altro capo della cornetta sussultò, conosceva molto bene Sai e sapeva che non era il tipo da preoccuparsi inutilmente, perciò dedusse che dovesse essere grave.
- In che ospedale ti trovi? –
- Lascia stare Shin, non c’è bisogno che ti rovini la serata… -
- Non dirlo manco per scherzo, io vengo! Allora, dove sei? –
- Siamo all'Aiiku Hospital… -
- Ok, arrivo! –
 
 
Sai tornò dal padre, era sempre seduto con il capo abbassato, come lo aveva lasciato pochi minuti prima. Tutto quello che riusciva a pensare era che l’attesa era peggio del sapere se Naruto stava bene oppure…
Si sedette accanto a Sasuke, avvicinò timidamente una mano alla sua, stringendola delicatamente, rimase rigido in quella posizione, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé.
Sasuke dal canto suo, il calore di quella mano quasi non lo percepiva, i suoi pensieri andavano a Naruto, al suo unico vero amore che rischiava di perdere per sempre. Il solo formulare tale ipotesi lo paralizzava: come poteva vivere senza di lui? Se lo ripeteva, se lo ripeteva nella sua testa senza mai trovare una risposta, ed intanto davanti ai suoi occhi passavano i migliori anni condivisi con Naruto.
 
Da quando era un ragazzino ribelle e teppistello, odiato e temuto dall’intera comunità, fino a quell’adolescente dal carattere turbolento che dava problemi a tutti. Il ragazzo che nessuno voleva accanto a sé ma che più di ogni altro era stato vicino a lui quando diverse tragedie avevano colpito la sua vita. Come la morte prematura della madre quando Sasuke aveva appena otto anni, o il perpetuato odio silenzioso del padre verso quel figlio che non riusciva mai a raggiungere i gloriosi traguardi del fratello maggiore Itachi. La glaciale indifferenza verso Sasuke e la sua omosessualità, mai riconosciuta dal padre e anzi, tutt’ora negata al resto dei parenti. Naruto era stato l’unico a sostenerlo in quei difficili anni, specialmente da quando suo fratello era andato a studiare all’estero e lui era rimasto solo, totalmente in balia della potente famiglia Uchiha.
 
Grazie a Naruto aveva scoperto che anche uno come lui era in grado di amare, aveva compreso l’importanza di non vergognarsi della sua vera natura e di essere sempre onesto con se stesso. Non poteva scordarsi di quelle giornate della loro gioventù passate a litigare, a prendersi a pugni per poi finire con il fare selvaggiamente l’amore, dei baci rubati durante le ore di scuola, degli sguardi d’intesa che potevano dire tutto o niente. Così come non poteva dimenticare della gioia che Naruto lo aveva reso partecipe quando avevano deciso di adottare un figlio, l’atto d’amore più grande che gli aveva donato indirettamente.
 
Naruto gli diceva sempre che se lui fosse morto sarebbe equivalso a perdere metà del suo corpo, ora anche Sasuke capiva cosa volesse dire. Si sentiva già incompleto, lo yin senza il suo yan, per lui Naruto era la naturale estensione della sua anima. Non poteva vivere senza di lui, semplice.
 
 
Il tempo continuò a trascorrere, la maledetta luce rossa della sala operatoria sempre accesa. Nel frattempo Shin era giunto in ospedale, non appena Sai lo vide gli andò incontro lasciandosi abbracciare. Con sua sorpresa, si accorse della presenza di un'altra persona assieme all’amico.
- Sakura… cosa ci fai qui? –
- Stavo tornando a casa quando ho incontrato Shin! Mi ha spiegato cosa era successo e così ho deciso di venire pure io! –
- Non dovevi, è molto tardi, i tuoi genitori saranno in pensiero… -
- Non temere, capiranno! Non volevo lasciarti solo! – inaspettatamente Sakura lo abbracciò, proprio lei, la pericolosa "racchia" che normalmente lo prendeva a botte. Sai rimase quasi impietrito da quel gesto, così come dalle parole di conforto che pronunciò la ragazza – Andrà tutto bene, vedrai… - lo diceva con una delicatezza che non aveva mai colto nell'amica, tuttavia dovette ammettere che era una piacevole scoperta. Con il viso poggiato sulla spalla di Sakura poté inspirare la fragranza dei suoi lunghi capelli, che buffo, non si era mai reso conto che fosse un odore così rilassante.
- Grazie… grazie ad entrambi per essere qui… -
 
Tutti e tre andarono a sedersi, Shin a destra, Sakura a sinistra, Sai al centro. Entrambi gli tenevano una mano non smettendo di parlargli, Sai avrebbe pianto per la commozione, ma pensò che non era il caso.
L’angosciante attesa terminò quando la dannata porta della sala operatoria si spalancò e ne uscì un dottore, tutto sudato e con l’aria provata.
Sasuke scattò in piedi non appena lo chiamò – Allora? – scandì quella domanda il più freddamente possibile, ma dentro di sé tremava.
- Aveva molte lesioni interne e fratture scomposte, ma è stato fortunato, gli organi vitali non hanno ricevuto danni eccessivi! Potrebbe uscire dalla rianimazione già fra pochi giorni… -
Gli occhi scuri di Sasuke si allargarono, non riusciva quasi a parlare dalla gioia – Possiamo vederlo? –
- E’ sotto sedativi adesso… -
- La prego! – supplicò Sai che si era avvicinato. Il dottore capendo la situazione e tenendo conto della prolungata tensione a cui erano stati sottoposti, decise di accontentarli.
- Va bene, ma solo pochi minuti, è molto debole e deve riposare! –
 
Entrarono silenziosi nella camera in cui era stato condotto Naruto, avvicinandosi entrambi con cautela accanto al  letto. Naruto vi giaceva pallido come non mai, aveva una gamba rotta che spuntava da sotto il lenzuolo più altre lesioni e fratture meno gravi al polso destro e al braccio sinistro. Dal suo petto spuntavano un sacco di fili e tubicini, Sasuke afferrò istintivamente una mano dell’amato stringendola appena per non fargli male.
Le palpebre di Naruto si scossero lentamente, sollevandosi solo dopo alcuni secondi di incertezza. Anche una volta aperti, ci mise ancora del tempo per focalizzare bene le persone davanti a lui.
- Papà… -
- Ehi… ciao… - sorrise, debolmente ma sorrise. Sasuke tirò un sospiro di sollievo solo per quel sorriso dolce.
- Papà… - ripeté Sai con gli occhi lucidi, Naruto allora per stemperare la tensione disse – Niente lacrime, se piango anche io mi saltano i punti che ho sulla pancia… -
Sai si chinò per abbracciarlo, Naruto alzò una mano che andò a posare sulla sua nuca – Non fare così… sto bene… sto bene piccolo… -
Lo accarezzò fino a che i singhiozzi non cessarono, poi Sasuke lo fece rialzare dicendogli di aspettarlo fuori. Richiuse la porta e poi si voltò verso Naruto, gli sorrise di nuovo con quell’espressione tipicamente stupida, come non avrebbe mancato di fargli notare in una giornata qualunque; ma quella era stata tutto fuorché un giornata qualunque.
- Come diavolo hai fatto a ridurti così? – Sasuke ostentò la solita aria di superiorità, ma tanto sapeva che stava per crollare, e lo sapeva anche Naruto.
- Nah… uno scemo mi ha preso in pieno all’incrocio… magari se fossi stato più attento mi sarei evitato qualche osso rotto ma… lo sai che faccio schifo al volante… -
- Sei un idiota! Hai distrutto la macchina e tu potevi rimetterci la vita! –
- Lo so, lo so… non infierire su di me, non lo vedi che a malapena riesco a sollevare un braccio? - si fermò per riprendere fiato, anche solo parlare gli costava fatica in quell’istante – Accidenti… ho rovinato la nostra serata… ci tenevo così tanto… -
Sasuke non riuscì più a controllarsi e si gettò letteralmente su Naruto, circondandolo in un abbraccio. Naruto senza bisogno di parole, capì – Sasuke… non starai mica piangendo per me? –
- Cretino… sta zitto… zitto… - biascicò scosso da violenti sussulti Sasuke, quando sollevò il volto era rigato dalle lacrime. Naruto si sentì in colpa, sapeva bene di essere l’unica persona, assieme ad Itachi, capace di farlo piangere in quel modo.
- Dai, smettila ‘tebayo… sei proprio brutto quando frigni… -
- Senti chi parla! Hai la faccia tumefatta dai lividi, non sei un bello spettacolo! –
- Sempre meglio di te… -
Si guardarono in “cagnesco” per un attimo, ma poi entrambi si rilassarono in un sorriso complice. Sasuke socchiuse gli occhi mentre baciava teneramente le labbra di Naruto.
- Buon Natale… -
- Anche a te, Sasuke… -
 
Sasuke rimase in quella stanza fino a quando Naruto non si riaddormentò, non smettendo di stringergli una mano. Erano le due del mattino quando lui e Sai uscirono dall’ospedale per rincasare, spalancarono gli occhi dallo stupore quando si resero conto che aveva iniziato a nevicare e, a giudicare dal manto bianco che ricopriva le strade, già da parecchie ore.
Chiamarono nuovamente un taxi per il rientro, mentre proseguivano a passo d’uomo per via dell’improvvisa nevicata, così rara in una città come Tokyo, il conducente accese la radio.
Stava saltando freneticamente da una stazione all’altra, quando un pezzo ben noto a Sasuke non si insinuò nelle sue orecchie.
- Scusi, può lasciare questa canzone? –
- Oh… ma certo! –
- Papà Sasuke, pensavo che non ti piacesse questa canzone… -
- Infatti… ma se Naruto fosse qui vorrebbe ascoltarla… -
Sai sorrise a quella risposta, finalmente il padre pareva essersi calmato. Esausto per tutte quelle emozioni, Sai si accasciò sulla spalla di Sasuke appisolandosi. Sasuke rimasto sveglio invece, circondò con un braccio il figlio e intanto osservava il lento fioccare fuori dal finestrino del taxi. Lasciandosi cullare dalle note di quella canzone che per una volta, si disse, poteva ascoltare senza ringhiare dal disappunto.
 
Take a good look around
And if you're looking down
Put a little love in your heart
I hope when you decide
Kindness will be your guide
Put a little love in your heart
And the world will be a better place
And the world will be a better place
For you and me
You just wait and see



END
23/01/2013


*****

Salve, quanto tempo! Questa fiction in origine dovevo pubbliccarla per Natale, ma poi è rimasta nella mia testolina fino a qualche giorno fa quando ho deciso di provare a scriverla! XD In un primo momento doveva essere moooolto più SaiSaku centric mentre Naruto e Sasuke sarebbero dovuti rimanere sullo "sfondo" diciamo, ma poi all'ultimo ho pensato di cambiare le carte in tavole perché mi sono resa conto scrivendola che era sciocco iniziarla incentrandola sul NaruSasu e poi usarlo come tapezzeria, LOL! XD Tanto per lo sviluppo del SaiSaku ho ancora tempo, però intanto getto sempre piccoli indizi qua e la! ^ ^ Vi ricordo che pur essendo una raccolta, e quindi ogni capitolo leggebbile a ste stante, c'è sempre un filo conduttore preciso che è la famiglia Uchiha-Uzumaki e il figlio adottivo Sai! ♥

E' stato bello scrivere questo capitolo perché ho fatto ricerche su Google su come si svolgesse realmente il Natale in Giappone, insomma come effettivamente i Giapponesi affrontassero tale festività! Non volevo scrivere la tipica fiction Natalizia in stile occidentale e poi visto che per i Giapponesi il 25-12 è il giorno dei "fidanzatini", mi è andata anche meglio perché ho potuto creare un atmosfera romantica fra Naruto e Sasuke (va bé, poi rovinata dall'incidente, si sa io odio le cose perfette! XDD)! ^ ^
Il nome dell'ospedale anche esso è stato cercato su Google, è realmente un ospedale di Tokyo e anche i piatti preferiti di Naruto come ramen e zuppa di fagioli rossi sono info tratte dai Databook di Kishimoto! Insomma, questa volta non mi sono risparmiata sul lato "tecnico", ci tenevo! XD La canzone citata (e cantata malamente da Naruto! XD) è proprio "Put a little love in you heart" di Annie Lennox, per i profani la bella colonna sonora del divertente film Scrooged (da noi in italia SOS Fantasmi)! Sicché ero ossessionata da questa canzone sotto le feste, ho dovuto trovare il modo di inserirla con tanto di testo, ha ha! XDD E' una bella canzone con un bel testo, mi infonde tanta allegria e voglia di essere positiva, spero che faccia il medesimo effetto anche a voi! ^ ^

Al solito, non so mai se i personaggi sono riuscita a mantenerli IC, ho sforato un pò di proposito perché ho pensato che dinanzi la quasi morte di Naruto, sia Sai che Sasuke potessero lasciarsi andare a pianti e depressione! XD Ho scritto parecchio Sasuke POV con mia somma sorpresa, non so se ci ho preso ma penso che in contesto AU, in questo particolare aggiungerei, amerebbe davvero molto Naruto al punto da considerarlo l'altra parte di sé senza cui non potrebbe vivere! ^ ^ 
Siccome non volevo affibbiargli il consueto passato tragico del manga universe, ho deciso di far morire solo la madre quando era piccolo e di far andare via Itachi, così da lasciare un giovane Sasuke in balia della simpatica famigliola, con un padre ovviamente omofobo che non lo accetta ancora adesso che è un adulto! U_U
Almeno ha un passato difficile da condividere con Naruto tipo come nel manga, ma meno tragico! XD

Bene, penso di aver detto tutto, anzi forse troppo, quindi mi dileguo e mando un grosso bacio a tutti voi lettori, spero che anche questa one shot vi sia stata gradita! <3

Becitos, Giò

See you soon fan writers...
  
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