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Autore: milly92    16/08/2007    6 recensioni
Poi… Nello stesso istante, pronunciarono “Expelliarmus!” puntandosi le bacchette contro e qualcosa accadde. La terra iniziò a tremare, l’aria si fece gelida, come se ci fossero in giro dei Dissennatori, e…. “Aaaaaaahhhhhhhh!”. Si guardarono. E scoprirono l’orribile verità. Hermione aveva urlato con la voce di Pansy e Pansy con la sua. Hermione indossava un vestito nero, e Pansy un vestito rosa sgargiante. Hermione aveva le unghie dipinte di nero e verde, Pansy di rosa. Hermione aveva i capelli lisci, Pansy li aveva ricci… Hermione aveva davanti a sé una sua copia ed anche Pansy. E l’orribile verità venne a galla. Si erano scambiate di corpo. Poco lontano, si udì un fruscio tra i cespugli e l’ultima ciocca di capelli biondi che aveva visto l’accaduto se ne ritornò alla festa. Questa è la mia prima fan fic! Immaginate cosa potrebbe succedere se Hermione e Pansy Parkinson si scambiassero di corpo con tutte le conseguenze, tra cui una Hermione innamorata di Draco? Riusciranno a resistere nel corpo dell'altra? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo dodici 2

Capitolo dodici- Litigi e brutte notizie

“Harry! Harry, mi sono messo con Lola!”.

Ron entrò nel dormitorio tutto raggiante, così tanto che a stento non andò a sbattere contro la porta ancor prima di aprirla. Vi trovò Harry seduto sul letto, intento a leggere chissà quale libro con aria preoccupata. Ron si insospettì.

“Ehi, Harry, mi hai sentito?”

Solo in quel momento Harry parve rendersi conto della sue presenza.  Sussultò e lo guardò.

“Oh, Ron, sei tu… Scusa, ero sovrappensiero… Cosa stavi dicendo?”

Ron parve deluso che Harry non avesse sentito la notizia durante la sua fenomenale entrata.

“Oh, stavo dicendo che mi sono messo con Lola” disse, con il tono ancora più allegro.

Harry gli sorrise per quello che poteva, il ricordo di tutto quello che era successo ad Hogsmeade era ancora vivo nella sua mente e non riusciva ancora a capacitarsene.

“Mi fa piacere” disse.

Ma Ron non ne parve convinto.

“Harry, è successo qualcosa? Hai litigato con Ginny?” chiese, sedendosi vicino a lui.

“No, Ron, no, è che… Sono venuto a sapere che… Hermione è innamorata di Malfoy”.

Il rosso rimase per un secondo a bocca aperta, poi scoppiò a ridere.

“Ma cosa dici… Hermione… Malfoy… “ e continuò a dire parole disconnesse tra una risata e l’altra.

Questo diede molto fastidio ad Harry; insomma, Ron dopo che aveva saputo dello scambio di corpo ci era rimasto male per i primi giorni, poi aveva continuato a comportarsi come sempre, cioè standosene tutto il tempo con Lola, e infischiandosene completamente della sua migliore amica intrappolata per sempre nel corpo di Pansy Parkinson.

“Ron, fai il serio. E’ vero”

“Oh, scusa, è che mi sembra impossibile… Herm innamorata di quella serpe…”

Rimase zitto per qualche secondo, poi disse: “Oh, beh, fatti suoi”.

Al suono di quelle parole Harry si arrabbiò: possibile che a Ron non importasse più niente di Hermione?

“Ron, come puoi dire questo? Insomma, una volta queste parole ti avrebbero mandato in tilt…” esclamò, cercando di mantenere regolare il tono della sua voce ma con scarso risultato.

“Appunto, Harry! Una volta, non ora…”

“Cosa vuoi dire?”

“Insomma, prima pensavo di provare qualcosa per Hermione, invece ora ho capito di amare Lola…”

Harry si alzò, in modo da fronteggiare Ron.

“Lola! Lola di qua, Lola di là… E’ da settembre che non parli d’altro! Non devi per forza essere innamorato di una persona per fregartene di lei! Hermione ti ha sempre aiutato, è nostra amica… E tu non te ne freghi minimamente di lei, ora che sta attraversando un periodo difficile!”

Anche Ron si alzò, sovrastandolo di parecchi centimetri.

“Scusa tanto, eh! Ma cosa vuoi che faccia? Il suo elfo domestico?”  ribattè, alzando la sua voce.

“Non dico questo! Insomma, che ne parliamo a fare… Fai finta che non ti abbia detto nulla!” esclamò Harry, deciso a finire una volta per tutte quella discussione che altrimenti sicuramente sarebbe sfociata in un litigio.

“Ah, facciamo finta di niente, tanto Ron lo stupido dimentica tutto! Vero?”

“Ron…”

“Basta, Harry, questa volta mi hai davvero rotto. Sempre pronto ad aggredire e giudicare gli altri solo perché non fanno la buona azione della giornata come te, piccolo eroe dei miei stivali…!”  E con queste parole se ne uscì dalla stanza, premurandosi di sbattere la porta il più forte possibile.

 

Cosa fare? Lei o l’onore della mia famiglia?       

Ma che domande Draco, l’onore della tua famiglia, no?

No! No, io la amo, lei mi ha fatto cambiare…

Draco, l’amore non esiste… Lo dice sempre tuo padre, ricordi?

Ma che se ne vada al diavolo! Non è vero, l’amore esiste altrimenti io non sarei in queste condizioni..!

Ma che sciocchezze stai dicendo… sei fuori di te…

No! Anzi, non sono mai stato più cosciente di adesso! Mi sembra che la mia vita sia iniziata solo ora… Prima non aveva nessun senso vivere…

Taci! Sei un Malfoy!

Al momento non me ne importa, sinceramente… Basta, ora vado da lei e le dico cosa provo davvero…

Fallo e te ne pentirai per sempre…

Draco si fermò. Pentirsene? Era l’unico verbo che gli faceva paura al momento…

 

Hermione era appena uscita dalla Sala Grande con Ginny, che ultimamente sembrava sacrificare molto del suo tempo da trascorrere  con Harry per tirarla un po’ su.

“Gin, adesso devo andare in biblioteca, devo finire il tema di Incantesimi. Ci vediamo dopo” disse, controllando nella borsa se aveva tutto il necessario per svolgere i compiti.

Ginny sbuffò. “Dai Herm, li farai domani, è sabato sera, circola voce che ci sarà un festino in un aula segreta del quinto piano. Vieni con noi!”

Hermione, imperturbabile, scosse il capo.

“No, Gin grazie, ma sto trascurando davvero la scuola, è ora che mi riprenda un po’…”

“Appunto, devi riprenderti, e i libri ti faranno solo male! Hai certe occhiaie! Dai, vieni…” Tentò nuovamente la rossa, ma Hermione scosse di nuovo il capo.

“No, Gin, ti ripeto, devo studiare! Tanto ci starò poco, sono stanca” e se ne andò verso la biblioteca, impedendole di risponderle. Eppure Ginny era preoccupata, aveva uno strano presentimento.

Hermione arrivò in biblioteca e guardò l’orologio: erano le otto, tra un’ora la biblioteca avrebbe chiuso , doveva sbrigarsi. Si sistemò in un tavolo lontano dagli altri, nascosto da uno scaffale. Iniziò a scrivere, con il pensiero costante sulle parole di Harry. Draco ci avrebbe pensato… Insomma, gli ci voleva così tanto? Era così poco importante per lui? E inevitabilmente davanti ai suoi occhi rifiorirono tutti i bei momenti passati con Draco, il loro primo bacio, la cena con i familiari, quando aveva annunciato che era disposto ad infischiarsene del padre…  All’improvviso  si sentì girare la testa e le parve di vedere una luce violacea davanti ai suoi occhi; il cuore le fece male, sentì una strana stretta attorno ad esso, attorno a lei sentiva solo un’insieme di voci incomprensibili e poi tutto scomparve in un unico vortice nero…

 

“Amore! Cosa fai qui tutto solo?”. Ginny era appena arrivata in sala comune e trovò Harry seduto su una poltrona a leggere Il profeta della sera. Lo baciò e gli si sedette accanto, circondandogli il collo con le braccia. Solo in quell’istante vide Ron seduto dall’altra parte della sala comune stranamente solo, senza Lola tra le calcagna, a fissare il vuoto, e subito capì che c’era qualcosa che non quadrava. “Ehi, perché tu e Ron ve ne state da soli?”

Harry alzò lo sguardo dalla rivista. “Abbiamo litigato”.

“Cosa? Come mai?”

E il ragazzo le spiegò tutta la situazione. Prima che Ginny potesse commentare in qualche modo, la porta della sala comune si aprì bruscamente ed apparve Pansy, che correva come una matta.

“Harry, Ginny…” disse, con il fiatone. “Hermione è in infermeria e sta per essere portata al san Mungo!Madama Pince l’ha trovata in biblioteca, come se fosse svenuta…  Ma è una cosa più grave… E solo ora ho capito che tutta la scuola sa dello scambio di corpi…” Aggiunse a bassa voce.

Ron aveva sentito tutto. Si avvicinò, pallidissimo come gli altri tre.

“Ha… Ha perso i sensi?” chiese il rosso, come se si fosse dimenticato del litigio e guardando Harry.

“Lo dicevo io che non stava bene… Me lo sentivo!” affermò Ginny, angosciata. Poi i quattro ragazzi si affrettarono ad andare in infermeria.

 

“Non è possibile. No, non può essere. Tu sei sempre stata così forte, non puoi crollare così per un bastardo come me…” pensò Draco, appena arrivato in infermeria. Hermione era lì, con i capelli di Pansy appoggiati sul cuscino, creando una specie di ventaglio. Sembrava un angelo. Dopo varie proteste di Madama Chips, le si sedette vicino e la prese per mano. Era uno stupido. Solo in quel momento l’aveva capito.

“Madama Chips, cos’ha precisamente?” chiese, con la voce che tremava.

“Oh, non è certo perché dobbiamo aspettare il referto del san Mungo, è un ramo della medicina magica molto avanzato, ma penso sia… insomma, si è saputo in tutta la scuola che lei e la signora Parkinson sono state soggette ad uno scambio di corpi permanenti , e quindi quando il corpo di una persona soggetta in questo incantesimo subisce stress, forti emozioni, dolore profondo… Per farla breve, penso sia soggetta a “Scambite”, e se è così, sono molto rari i casi in cui si può guarire…”

Detto questo, la donna andò nel suo ufficio per controllare a che punto erano quelli del san Mungo.

Draco tremava. Solo in rari casi si poteva guarire? Strinse la mano di Hermione il più forte possibile, e in quel momento capì che se le cose sarebbero andate male, se ne sarebbe pentito a vita.

 

Harry, Ginny, Pansy e Ron arrivarono di corsa e quello che videro li fece rimanere ancora più scioccati. Draco era chino su Hermione, mentre le stringeva la mano. Si avvicinarono e Draco li infornò delle parole di Madama  Chips. Aveva ancora gli occhi rossi.

“Andrà tutto bene” disse Ron, posandogli una mano sulla spalla. Il ragazzo annuì.

 

Pochi minuti dopo arrivarono i Signori Granger, che appena videro Pansy le saltarono addosso.

“Hermione, piccola, ora stai bene!” disse la signora Granger, preoccupatissima.

“No, vedete.. In realtà vostra figlia è là” disse Pansy, guadagnandosi uno sguardo d’incomprensione dai due.

 E così anche il dodicesimo capitolo è terminato. Sinceramente penso di essere stata un po’ troppo tragica… Cosa dite, mi merito un coro pieno di “Buuuu!” o può essere accettabile? Vi è piaciuta la parte introspettiva di Draco?Ve lo chiedo per favore: RECENSITE, PLEASEEE! Riguardo lo scorso capitolo, ringrazio america92 per aver recensito, tutti coloro che hanno letto e che hanno inserito questa fic tra i preferiti… Grazieeeee, sono commossa! Kiss, milly92. Al prossimo capitolo!

  
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