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Autore: aria    27/01/2013    4 recensioni
Tony e Effy sono fratello e sorella. Sono complicati, contorti, duri, ma si vogliono bene. Nonostante tutto e a volte forse anche troppo.
Dopo la morte di Freddie, Tony torna a casa e per i giovani Stonem è l'ora di un confronto.
Attenzione! Nella storia si accenna a temi di incesto, se la cosa vi da fastidio, questa fic non è per voi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anthony Stonem, Elizabeth Stonem
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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skins Disclaimer: Skins non mi appartiene, ne mi apparterrà mai. Se così non fosse, io avrei fatto anche un film.



Smile





"Elizabeth."

Effy Stonem avrebbe riconosciuto quella voce tra mille voci. Il tono, la cadenza, il modo affettuoso con cui pronunciava il suo nome. L'unico a cui permetteva di usare il suo nome completo. "Tony," sussurrò senza voltarsi, per paura di non trovarci nessuno, come se fosse un sogno. Poi la mano del ragazzo le sfiorò il polso, facendola girare lentamente in reazione. "Sei qui,"gli disse.

Tony le sorrise, le sorrise davvero, non con quel ghigno sardonico che usava di solito, ma con l'espressione di chi è davvero felice. "Mi dispiace non esserci stato prima."

La ragazza scosse la testa. "Eri all'università. Non potevi essere in due posti contemporaneamente."

"Non è una buona scusa."

"Quella dell'incidente funzionava meglio."

Tony alzò un sopracciglio e poi allargò le braccia, permettendo alla sorella di lanciarsi tra di esse e farsi abbracciare. "Cazzo, Effs, non avresti dovuto minimizzare così tanto quando ti telefonavo."

Effy non rispose, limitandosi a sprofondare ancora un po' nel petto di Tony. Dopo qualche minuto di silenzio, aggiunse "Ti ho fregato la stanza."

Le labbra di Tony si posarono sui suoi capelli, dandole un lungo bacio. "Cazzo, non cambiare sempre discorso. Non nasconderti da me. Sono io." Anche se non emetteva alcun suono, poteva sentire le lacrime di sua sorella bagnargli il petto. "Amavi quel ragazzo, vero?"

"Credo di sì."

Continuò a tenerla stretta, iniziando a cullarla piano, come se stessero ballando. "Credo?"

"Non lo so. Nessuno di loro è te."

"Lo sai che le cose... non possiamo..."

Effy si allontanò di scatto da lui, mandandogli un'occhiata gelida. "Fanculo."

"Elizabeth," la richiamò, come un adulto che a che fare con un bambino capriccioso.

"Anthony." Il suo tono si era trasformato, era duro, amaro, sapeva di promesse non mantenute, di dolore, di degrado. Era un buco nero che risucchiava tutto quello che ha intorno. Era proprio come lei. "Cook lo ha ucciso."  

Tony annuì, senza dire niente. Lo sapeva, non era una novità. Guardò sua sorella per un lungo momento, sapendo che se avesse lasciato che fosse lei a prendere le redini della conversazione, il discorso sarebbe andato a toccare solo i punti che voleva, quelli che non facevano troppo male. Le si avvicinò, prendendole un braccio, dove c'erano le cicatrici. "Avrei dovuto portarti via con me."

"Oh, davvero?" il sarcasmo era la sua difesa, il suo piccolo scudo personale. "Te l'ho chiesto, ricordi? Ma tu hai detto che non era possibile, che dovevamo stare lontani e tutte quelle altre cazzo di stronzate!"

"Non erano stronzate, era la verità. Tu dovevi finire il liceo e quello che c'era tra noi due...cazzo, ma non lo capisci che non sarebbe mai dovuto accadere?"

"Queste sono le cazzate del tuo psichiatra."

Tony emise una risatina leggera. "Vero. Ma in me c'è qualcosa che non va, Effs. Io non sono a posto, io non posso andare bene per te. Per nessuna." La guardò in attesa di risposta, ma Effy non disse niente. "Io non capisco la differenza tra giusto e sbagliato, i confini, la morale...queste cose le conosco, ma non le capisco."

Gli occhi di Effy si riempirono di lacrime. "Ma tu ami vero? Mi ami così come sono, vero? Vero, Tony?"

C'era una parte di Tony, che gli diceva che non doveva dire di sì, che non era la cosa giusta. Amarsi l'un l'altro per quello che erano veramente. "Certo che ti amo."

Ricominciò a piangere in silenzio, come sempre. Effy non piangeva mai facendo rumore, non si lamentava. Teneva tutto dentro finché non esplodeva.

L'unico desiderio di Tony, fin da quando era nata, era stato proteggere sua sorella, amarla, evitarle tutte le cose brutte della vita. Quando avevano condiviso il letto, non più come bambini, ma come adulti, aveva pensato che forse, avvolti dall'oscurità, ci sarebbe riuscito. Poi, dopo l'incidente, quando Effy era l'unica cosa che ricordava davvero, aveva creduto che allontanandosi l'avrebbe resa libera da lui, da quel rapporto proibito che non sarebbe mai dovuto nascere. "Sono un pessimo fratello."

"Sei un ragazzo fantastico," replicò lei con voce rotta.

"Fratello, Elizabeth. Fratello, non ragazzo."

"Mi trovi disgustosa adesso?"

Tony le asciugò il viso con i polpastrelli. "No, che cazzo di idee che ti vengono in mente. Vorrei solo che tu fossi felice."

"Non credo di esserne capace."

"Stronzate. Una volta lo eri."

"Una volta c'eri tu. Hai fatto del buon sesso a Cardiff?" chiese, cambiando di nuovo argomento.

Tony annuì, senza distogliere lo sguardo da lei. "Tony Stonem va al college e ci sono un sacco di ragazze carine nel campus."

Fu il turno di Effy di ridere sommessamente. "Scopaiolo." Mentre pronunciava quelle parole, Tony vide comparire sul suo viso la maschera di distaccata freddezza che portava di solito per evitare che gli altri provassero pietà o compassione per lei nel vedere quanto realmente fosse triste. Poi la maschera scomparve di nuovo, mentre gli prendeva il viso tra le mani, obbligandolo a piegarsi per poggiare la fronte contro la sua. "Tu non sei più sbagliato di quanto lo sia io."

"Effy, non c'è niente di sbagliato in te."

"Opinionabile."

E il momento passò di nuovo, lo sguardo le si fece distante e con un unico passo Effy si allontanò da Tony. Non di molto però perchè Tony le teneva ancora il braccio in una morsa gentile, ma ferma. "Con questo sistema potrai fottere gli altri, ma non me. Io so distinguere tra quello che dici e quello che vorresti dire. Quello che vorresti dire è che vuoi solo essere normale."

Effy non rispose, continuando a mantenere la testa girata, il più possibile lontana dallo sguardo di Tony. "Quando riparti?" chiese, con appena un tremito nella voce.

"Tra un paio di giorni," replicò tranquillo.

"Grandioso. Divertiti e passa un bel week-end del cazzo."

"Chiudi la bocca, Stonem. Lunedì ti porto via con me."

Fu allora che Effy si girò di nuovo verso di lui. Sorrideva.





Fine



La prima volta che affronto questo Fandom, spero solo si essere riuscita a restare IC, avendo scelto i due personaggi più difficili delle prime due generazioni.
Lasciatemi un commentino! Opinioni, suggerimenti, critiche (solo se costruttive) sono ben accetti!
Aria
   
 
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