Come with me... traveling in time!
PROLOGO.
Mi fissa quasi per tirarmi la verità via dagli occhi, ma è una storia troppo complicata e lunga da spiegare, e poi non sarebbe in grado di credere alle mie parole. Lo guardo cercando di trovare un po’ d’ordine nella mia testa e in un attimo quello che è accaduto in questi anni mi torna in mente.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando mi sono trasferita a Londra perché mio padre aveva ricevuto un’ottima offerta di lavoro.
Questa è la terza città che cambio. Sono nata a Londra e ci sono rimasta fino all’età di sei anni, poi io e i miei genitori ci siamo trasferiti in America, precisamente a New York, e adesso siamo di nuovo a Londra, dove alloggiamo dai miei parenti, la famiglia Payne. Dobbiamo trovare casa e quindi ci hanno ospitato per alcune settimane.
Vorrei tanto tornare in America, mi mancano i miei amici e soprattutto Fred, il mio ex ragazzo, che appena sono partita mi ha lasciata per paura della troppa distanza. Codardo, ecco come lo potevo definire.
Forse è vero, non è facile mantenere una relazione a distanza, ma poteva pure provarci. Se così fosse stato però non avrei conosciuto lui, il ragazzo di cui sono follemente innamorata e che non conosce il mio più grande segreto. Ah quasi dimenticavo, mi chiamo Alexis Parker, ho 17 anni e la mia avventura è iniziata grazie ad uno strano oggetto, meglio definito come magico. Questa non è una storia comune alle altre, è la mia storia e vi assicuro che vi terrà con il fiato sospeso.
Chapter one.
#INCONTRI…
Mi trovo davanti a una grande casa bianca a più piani, con un portone verde e le finestre coperte dalle tende. I miei genitori si avviano per il vialetto e io li seguo trascinando il mio trolley di contro voglia. Non volevo andare via da New York per lasciare i miei amici e il mio ragazzo, ma sapevo che era importante per mio padre e non ho avuto altra scelta.
Qualcuno apre la porta, è la zia che dopo averci salutato con un grandissimo sorriso ci fa entrare in casa. E’ rimasto tutto uguale dalla mia ultima visita di più o meno sette anni fa. Si è passato tantissimo tempo, ma il profumo e il calore che si percepiva lì dentro è sempre lo stesso. La zia e mia madre sono sorelle, e anche se erano molto distanti continuavano a sentirsi per e-mail o al telefono, così quando mia mamma le ha detto che ci saremmo trasferiti qui a Londra, la zia non ha esitato a proporci di andare a stare un po’ a casa sua.
Entro in salotto, dove ad attendermi c’è lo zio che mi accoglie con un grande abbraccio. E’ esattamente come lo ricordavo e credo che l’unica cosa positiva di questo viaggio è rivedere le persone che sono state costantemente presenti nella mia infanzia. Tutte apparte una!
- “Liam! Ti ricordi di Alexis?”- dice lo zio sorridendo. Ecco, lui... mio cugino. In un attimo mi passano per la testa tutte le torture che mi faceva da bambini: mi tirava i capelli, distruggeva le mie bambole e mi prendeva in giro con i suoi amici. Aveva una specie di comitiva, si chiamavano i “Bad Boy”, che fantasia, all’età di sei anni si credevano i padroni del mondo. Era formata da lui e altri due bambini di cui non ricordo i nomi.
- “Alexis? Sei davvero tu?”- risponde scendendo in fretta le scale per poi guardarmi con una faccia sconvolta.
- “Fino a prova contraria si, sono io!”- rispondo acidamente. Io e lui non abbiamo mai avuto un rapporto di “amicizia” degno di essere chiamato tale.
- “Quanto sei cambiata! Tirarti i capelli devo dire che ti ha fatto bene.”- dice guardandomi dalla testa ai piedi. Faccio un passo indietro e riprendo possesso del mio trolley, facendo un finto sorriso, quasi come una smorfia. Anche lui è cambiato e devo ammettere che si è fatto un bel ragazzo, ma sinceramente non mi importa molto di lui in questo momento, il mio pensiero fisso è quello di chiamare in America e sentire la voce di Fred.
I miei genitori iniziano a chiacchierare con gli zii e Liam mi accompagna in quella che sarebbe stata la mia camera per qualche settimana.
- “Da quanto tempo che non ci vediamo!”- dico a Liam per essere un tantino cortese, forse è cambiato non è più lo stesso bambino scortese di un tempo.
- “Si Alexis, e devo dire che mi sei mancata davvero tanto...”- risponde continuando a camminare.
- “Davvero? Bhe anche tu mi sei mancato!”- rispondo sorridendo.
- “Si, giuro mi mancava prenderti in giro! Adesso che sei qui posso farmi due risate!”- ecco appunto, è sempre lo stesso, non è cambiato per niente -.-“
Trascino su per le scale la pensante valigia che ovviamente non ha preso Liam per aiutarmi e continuo a pensare che questo viaggio si rivelerà un completo disastro.
- “Questa è la tua stanza, se hai bisogno la mia è accanto.”- dice indicandomi una delle tante porte del corridoio e in un attimo sparisce. Entro nella stanza e osservo felice quello che ho intorno.
Questa è la stanza dove un tempo io, lui e la sua banda, giocavamo e dove trascorrevamo pomeriggi interi. Adesso ovviamente è munita di un letto e non ci sono giocattoli in giro, ma il ricordo è ancora fresco fra quelle pareti.
Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero di Fred, il mio ragazzo o meglio ex ragazzo.
Nonostante tutto non voglio perdere i contatti e forse voglio trovare una soluzione per la nostra relazione.
Scendo al piano di sotto e vado in giardino camminando avanti e indietro, nell’attesa di sentire la sua voce.
- “Fred!!!”- dico con voce stridula appena non sento più gli squilli.
- “Emh… non sono Fred. Adesso è sotto la doccia.”- è una voce femminile, mai sentita prima.
- “Scusa chi sei tu?”- chiedo con il cuore che mi batte all’impazzata.
- “Io sono la sua ragazza!”- afferma con tono serio, poi sento un “amore” di sottofondo e chiudo in fretta la chiamata. Tutta la storia che le relazioni a distanza non funzionano è perché aveva un’altra. Wow! Inizio a piangere prendendomela con me stessa per il fatto di aver creduto come una scema a tutto quello che mi aveva detto e mi siedo a terra stringendo le gambe al petto per non far vedere a nessuno che sto piangendo.
- “Ehi, tutto ok?”- sento una voce calda e profonda. Sollevo la testa dalle mie gambe e mi ritrovo davanti un ragazzo dal viso familiare.
***
Ed ecco a voi il primo capitolo!!
Ci ho messo un pò a scrivere questa storia, che spero vi piacerà.
Ditemelo se non vi piace altrimenti non continuo.
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate :)
A presto :3